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Cristo benedicente.

Tra gli episodi riportati ce ne sono tanti inconsueti come la Prova delle acque amare dove

la Vergine testimonia l'innocenza del suo concepimento.

Ogni azione ha luogo in ambienti tridimensionalmente unitari ma articolati tra di loro.

I gesti come le posizioni non esprimono un vero e proprio contenuto drammatico.

→ La tecnica pittorica è alternata da rapide e precise pennellate con ampie velature.

Scheda 4: L'altare di Sant'Ambrogio

La chiesa di Sant'Ambrogio a Milano è il luogo dove si manifesta il programma politico e

religioso che guida la città.

L'altare aureo è il fulcro principale della ristrutturazione che il vescovo compie in

Sant'Ambrogio.

→ Successivamente venne aggiunta una grande abside centrale preceduta a un enorme

voltato a botte. Altre due absidi più piccole sono edificate in corrispondenza delle navate

minori.

L'abside è decorata da un immenso mosaico raffigurante il Redentore in trono tra i martiri

milanesi Protasio e Gervasio.

Inoltre vi sono raffigurati due episodi della vita di Sant'Ambrogio: il santo si addormenta a

Milano mentre dice la messa e l'altro è mentre viene trasportato via dagli angeli a Tours

per celebrare i funerali di san Martino.

→ Al di sotto del ciborio formato da quattro timpani, c'è l'altare d'oro che ha la forma di

una grande cassa. Non fu' però progettato per contenere i corpi dei santi, i veri sarcofagi

si trovano al di sotto dell'altare, attraverso la finestra aperta nel lato posteriore dell'altare.

L'altare:

La faccia anteriore è divisa in tre parti, in quella centra è inscritta una grande croce

 con al centro Cristo in trono e nei 4 bracci i simboli degli Evangelisti. Negli spazi

angolari ci sono invece gli Apostoli raggruppati tre a tre.

I due pannelli laterali sono divisi in sei riquadri, contenenti storie di Cristo e si

 leggono dal basso verso l'alto e dall'esterno verso l'interno.

Nel pannello sinistro sono raffigurati: l'Annunciazione, l'Adorazione dei pastori, la

Presentazione al tempio, le Nozze di Cana, la Guarigione del figlio di Giario (?), la

Trasfigurazione.

Nel pannello destro sono raffigurati: la Cacciata dei mercanti, la Guarigione del

cieco, la Crocifissione, la Pentecoste, le Resurrezione, l'incredulità di Tommaso.

La faccia posteriore riprende la stessa tripartizione della fronte. Lo spazio

 centrale è occupato dagli sportelli che chiudono la finestrella. I 4 tondi

raffigurano gli arcangeli Gabriele e Michele e due scene di omaggio →

Ambrogio incorona il vescovo Angilberto che li presta l'altare e poi Ambrogio che

incorona Vuolvino.

I pannelli laterali ai 4 tondi divisi in 6 riquadri ciascuno, raffigurano le storie di

sant'Ambrogio e si leggono partendo dal basso, da sinistra verso destra.

→ Gli episodi scelti sono: il Miracolo delle api, Ambrogio parte per governare l'Emilia e la

Liguria, Ambrogio viene richiamato a Milano dalla voce di Dio e la sua ordinazione a

Vescovo.

→ Il messaggio di questo altare è quello che: chi legge non deve farsi abbagliare dall'oro e

dalle gemme preziose ma bensì dal vero splendore che è quello nascosto all'interno → i

resti di santi.

L'altare è unitario ma così non lo sono coloro che presero parte alla costruzione, ovvero

numerosi artisti oggi sconosciuti.

C'è molta attenzione anche al decoro del paesaggio come alle rocce o la capanna del

cieco.

Rinascenza Ottoniana

Il lasso di tempo che intercorre tra il declino della dinastia carolingia e la svolta dell'anno

Mille viene classificato dagli storici come periodo di crisi, travagliato da nuove invasioni

barbariche: i Normanni in Francia, i Danesi in Inghilterra, gli Ungari nell'Europa centrale e i

Saraceni in tutta l'area mediterranea → e bisogna ricordare che il potere politico è diviso

da altri conflitti interni.

Uno degli esempi dell'Architettura ottoniana è l'abbazia di Cluny, la chiesa viene ricostruita

più ampia e più splendida che a sua volta era stata terminata 30 anni prima.

→ L'arte del X e del XI secolo è un'arte legate alla costruzione di grande abbazie .

Ricordiamo che nel 962 Ottone I detto il Grande, già re di Germania, si fa incoronare

imperatore a Roma affermando di rifondare il potere che Carlo Magno aveva esercitato su

tutta l'Europa un secolo e mezzo prima di lui.

→ Come sappiamo l'attività edilizia è sempre stato l'interesse primario degli imperatori.

Nel 955 Ottone I fonda la cattedrale di Mauburgo , ma per cercare di capire come potesse

apparire la cattedrale, bisogna esaminare la chiesa di San Ciriaco a Gernrode.

→ Lo schema strutturale: Si ha un corpo longitudinale a tre navate tra il transetto orientale

e il Westwerk (costruzione di epoca carolingia o medievale), rinserrato tra due torri

scalarie. L'unità della navata è negata invece dall'alternanza di pilastri e colonne.

→ Il capolavoro dellarchitettura ottoniana in Sassonia è la chiesa abbaziale di San

Michele a Hildesheim. La pianta di San Michele è tracciata dentro uno schema geometrico

di tre quadrati uguali , ognuno dei quali a sua volta è tripartito.

Il corpo centrale a tre navate termina con un transetto a tre absidi. → Le navate sono

scandite da pilastri che determinano un ritmo ripetuto di tre arcate .

→ L'esterno in semplice muratura, si presenta però come un cristallino incastro

geometrico definito da murature lisce e compatte.

→ Per San Michele furono fuse, forse sul modello delle porte di Sant'Ambrogio, due

battenti bronzei dell'Antico e del Nuovo Testamento.

La porta confronta su due battenti la storia della caduta con quella della salvazione. Fatta

da Maestri diversi , però guidati da un’unica mente unificatrice.

Le figure sono ad alto rilievo , ovvero emergono dal piano.

Per quanto riguarda la Vergine in trono, possiamo dire che come le porte di San

Michele anch’essa è molto plastica.

La colonna in bronzo sempre appartenete alla chiesa di San Michele, ha una schema

coclide, ovvero tortile (a giro). Su di essa si svolgo delle scene, sempre riguardati Cristo e

il suo trionfo.

Altra architettura del periodo ottoniano è la chiesa abbaziale della trinità di Essen,

anch’essa s’ispira all’architettura carolingia, però sconvolta da molti punti di vista.

L’abside della chiesa è una copia fedele delle cappella Palatina di Aquisgrana con pianta

dimezzata e l’eliminazione della cupola. le grandi arcate transennate hanno lo scopo di

dare un esempio illustre .

Altri due elementi in cui si riassume l’attività architettonica ottoniana sono:

Santa Maria in Campidoglio a Colonia

 Cattedrale di Spiria

1) Santa Maria è una chiesa di un convento di fondazione imperiale. Un corpo

longitudinale a tre navate preceduto da un atrio.

2) La cattedrale di Spiria è invece un edificio immenso . Consacrato nel 1061, si

compone con un lungo corpo longitudinale a tre navate, di cui le minori coperte a

volta e quella maggiore con soffitto piano.

Nella cripta le semicolonne sono accostate ai pilastri. Esse infatti si allungano

oltre le arcate. Come nella maggior parte delle chiese paleocristiane, il muro era

concepito come una superficie adatta ad accogliere grandi cicli di affreschi o

mosaici.

Cicli di affreschi e di codici miniati

Le decorazioni di affreschi o di codici miniati riprendono uno schema tardo antico e

ravennate.

Solitamente i panneggi delle vesti si spiegano in modo delicato e gli atteggiamenti dei

personaggi e dei loro atteggiamenti sono raffigurati in modo teso ed espressivo.

Lo sfondo tende ad essere quasi plastico e si ha una grande attenzione agli sfondi di

ordine architettonico.

→ Gli artisti di questo periodo sono chiamati a restaurare i vecchi codici antichi e

soprattutto a rinnovare la decorazione e arricchirli con nuove pagine miniate.

L’Arcivescovo Treviri Egberto commissionò ad un maestro italiano nel 983, due

miniature a piena pagina per un codice che conteneva una raccolta di epistole,

lettere, di Gregorio Magno.

L’anonimo maestro italiano era anche un artista molto colto che conosceva il

greco.

Le due miniature raffigurano Ottone II in trono circondato dalle Province dell’Impero e San

Gregorio ispirato dalla colomba e detta alo scrivano.

La prima miniatura rappresenta Ottone II, ovvero reinterpreta un’iconografia carolingia.

Assoluta centralità dell’Imperatore e il tono cerimoniale è un’assoluta composizione

geometrica.

Nella seconda miniatura invece viene rappresentato San Gregorio al centro della tavola

che è ispirato dalla colomba e detta allo scriba.

L’architettura della stanza incornicia i personaggi e tutto ciò che c’è all’interno della

stanza.

→ In entrambe le scene la gamma dei colori è studiata e c’è l’uso di delicate luci, che

danno un risalto plastico ai personaggi.

Nelle Vergine con il Bambino, di un artista italiano oggi conservata a Magonza; Si tratta

di un avorio che ci tramanda al tipo monumentale del XI e XII secolo.

→ Per quanto riguarda i Vangeli decorati alla fine degli anni novanta per Ottone III, si

hanno più rappresentazioni.

1)Ottone III circondato dai grandi dell’impero: L’imperatore veniva rappresentato

quasi sempre sul suo trono imperiale. La figura dell’imperatore nel Vangelo di

Ottone III è molto simile al Registrum Gregorii. La limpida architettura classica

diventa una paradossale tettoia sorretta da due colonne, con due capitelli corinzi.

2)Le Province dell’Impero: In questo miniatura sono rappresentati le 4 provincie

dell’impero in sequenza. Volumi plastici spezzati da una strana luce.

→ Altra miniatura importante è l’Evangelista Luca. Il santo è seduto in cattedra

nell’atto di scrivere dentro una cornice architettonica. L’evangelista di trova dentro

una mandorla di luce che si staglia sullo sfondo d’oro.

Intorno a lui ci sono cerbiatti (simbolo dei credenti) e il santo sta sostenendo con le

proprie mani un’epifania divina.

Dentro il caos, appare Dio circondato dagli angeli.

→ Nel Drago che minaccia la Donna vestita di sole. Ogni elemento spaziale è ridotto

ad un segno grafico. Grande intensità espressiva nel volto e nei gesti della Donna.

→ Vangeli della badessa Hilda: La badessa offre il libro a santa Valburga. Qui si

ritrova un certo illusionismo dell’ellenismo.

I tetti del monastero spuntano da dietro il palazzo centrale, dove avviene il

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Publisher
A.A. 2012-2013
15 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/01 Storia dell'arte medievale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher chiarapiani di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'arte medievale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof De Marchi Andrea.