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Gestione del potere e delega degli shugo
Per gestire la nuova mole di potere, gli shugo sono costretti a delegare parte del loro potere, creando organismi del governo locale, delegati regionali per il controllo delle zone calde (alta densità di famiglie tozama). In particolare il più importante è il Kantō kanrei Ashikaga (a Kamakura), che gode quasi dello stesso potere del bakufu. Essendo una carica così importante, è necessaria una scelta accurata, e la carica viene affidata al figlio di Takauji, che inizia a staccarsi formando un nuovo ramo della famiglia. Il bakufu mantiene il primato sul mantenimento dell'ordine.
Bisogna inoltre far notare che non esiste più una corrispondenza tra shugo e provincia: con la sconfitta di numerosi shugo e il rimescolamento dei territori alcuni shugo hanno il controllo di terre oltre ad una singola provincia, e quindi il numero di famiglie potenti si riduce.
L'accresciuto potere locale degli shugo
Assieme al maggior controllo sui propri territori,
quindi, aumentano i poteri degli shugo Muromachi: - Gestione dei poteri congiunti di governatori civili e militari - Controllo dei jitō - Controllo unità militari locali come eserciti personali Si accresce anche la loro capacità economica, grazie al ritiro della vecchia tassa di emergenza e ai decreti hanzei (“pagamento della metà”): dal 1368 vengono infatti garantiti agli shugo i diritti su metà dei territori di ogni shōen sul loro territorio (tranne quelli imperiali, dei Fujiwara e di alcune istituzioni religiose). Ora ciascuno shugo, oltre al potere amministrativo, ha anche il controllo effettivo su metà di ogni shōen. Il precario equilibrio di potere del bakufu Muromachi Lo shogunato Ashikaga, più che su un controllo da parte di una unica famiglia militare, fu da subito una coalizione di shōgun e shugo ichimon: la sopravvivenza dello shogunato si basava su un equilibrio di potere tra shōgun e shugo, oltre che ichimon e tozama.Il potere degli shōgun si basava sulla capacità dei singoli capi Ashikaga di affermare la propria autorità e fornire agli ichimon garanzie sulla loro posizione, ma tale capacità degli shōgun declinò rapidamente.
Punti chiave della lezione:
- Che ruolo ha la famiglia Hōjō in periodo Kamakura?
- Quali furono le conseguenze del tentato colpo di stato dell'imperatore in ritiro Go Toba (1221)?
- Quali riforme vennero promosse dalla famiglia Hōjō in periodo Kamakura?
- Che cos'è il codice Jōei (Jōei shikimoku, 1232)?
- Che cos'è il bushidō?
- Come si sviluppò il Buddhismo in periodo Kamakura?
- In quale periodo lo Zen si affermò come setta buddhista autonoma in Giappone?
- In quale periodo storico si può parlare di una definitiva popolarizzazione del Buddhismo in Giappone?
- In che periodo storico si collocano le tentate invasioni mongoliche in Giappone?
- Quali furono, in breve, le conseguenze delle tentate invasioni mongoliche?
bakufu.Ashikaga Yoshimochi, figlio di Yoshimitsu, vive nell'ombra del padre, garantendo ancora temporanea stabilità. Tuttavia, venuta meno l'interferenza del padre, Yoshimochi si dedicò a eliminare gli aspetti della precedente politica più eccessivi, decidendo di recidere il rapporto con la Cina e riaffermando un equilibrio nei rapporti con la corte. Ashikaga Yoshinori risolve definitivamente la questione con la sconfitta del governatore del Kantō e sostituendolo con una figura fidata, ma con la sua morte, causata da una congiura, ha inizio una serie di scontri fra casate guerriere. Dal 1441 l'ordine non si ristabilisce più, e la situazione rimane tesa. Ashikaga Yoshimasa, infine, cerca di ricalcare i passi di Yoshimitsu, ma pur essendo un esteta non ha alcuna capacità politica, e smettendo di interessarsi al governo segna il definitivo crollo dell'autorità del bakufu.
La guerra Ōnin (1467-1477)La guerra segna l'inizio
del periodo Sengoku, nel 1467: essa si presenta come una disputa fra Hosokawa e Yamanasulla successione allo shogunato, che causò una guerra civile. Yoshimasa delega la risoluzione del conflitto alle altrefamiglie ichimon: i grandi shugo si schierarono a favore dell’una e dell’altra fazione, e anche dopo la risoluzionedel conflitto il clima di scontro non si placò, lasciando Kyoto devastata dalle lotte.
Il periodo Sengoku 戦国
Il periodo Sengoku è un’epoca di lotte intestine e instabilità politica, durante il quale si assiste a numerosi eventi:
- Totale declino del sistema imperiale
- Totale declino della autorità del bakufu
- Suddivisione del Giappone in tante realtà feudali autonome
Si hanno tante autorità di potere autonome e locali senza un centro né civile né militare: i territori posseduti daglishugo cominciano a sfaldarsi, dando origine a nuovi capi locali, più piccoli ma dal potere più saldo.
chiamatisengoku daimyō. Un altro fenomeno centrale del periodo è il processo gekokujō degli inferiori sui superiori”),下克上(“dominioche a volte nasce come processo di smembramento all’interno di una famiglia, per cui i superiori vengonodefraudati dai loro vassalli. Già prima della guerra Ōnin, le famiglie vassalle provinciali (kokujin) acquisirono potereal posto degli shugo, che stavano perdendo potere. Dopo la guerra Ōnin, gli shugo sono prostrati dalle guerre eperdono definitivamente il controllo sulle province. Le province si suddivisero in piccoli domini, governati daikokujin, ora sengoku daimyō.
Sengoku daimyōSenza un’autorità centrale, i daimyō espandono i loro domini, appropriandosi dei territori in assoluto, dal momentoche li conquistano con le armi. I loro domini prescindevano dai vecchi confini delle province e assorbirono glishōen, portando dissoluzione definitiva del sistema shōen con la reintroduzione della
proprietà privata. Avendo potere assoluto sul proprio territorio, viene anche a decadere il sistema di leggi del bakufu: il codice Ritsuryō non vale più come codice penale.
Diversamente dagli shugo, i daimyō erano indipendenti, possedevano per intero i territori che controllavano e emanavano al loro interno bunkokuhō ("norme della casa"): per ogni possedimento, esisteva infatti un diverso legge feudale. Riscuotevano inoltre le tasse sui loro domini attraverso un'organizzazione basata sull'autogestione dei mura, generalmente rilevato a livello di villaggio.
Progressi economici. Nonostante il clima conflittuale, i progressi economici vennero raggiunti grazie all'interesse diretto del proprietario che, gestendo il territorio in cui risiedeva, trovava anche un profitto personale nel miglioramento delle sue terre. In generale, si ha un aumento della produzione agricola, progressi nel commercio e nelle altre attività non agricole: ciascun
daimyō infatti cercava di valorizzare il proprio territorio indipendentemente dalla cultura Yamato, sviluppando tanti diversi centri economici in contatto tra di loro. Vengono utilizzate nuove tecniche agricole: nuovi fertilizzanti, il miglioramento delle tecniche di irrigazione e l'uso di animali da lavoro favorirono l'aumento della produzione, eccedendo la necessità. Si sviluppa il mercato, anche non di prima necessità, che porta al boom economico. Per sfruttare il territorio, si mettono a coltura nuovi prodotti e nuove terre: aumenta la diversificazione, lavorazione e commercializzazione dei prodotti sul mercato. L'ascesa del commercio viene accompagnata dal nascente sistema monetario. Essendo sia interno, favorito dalla specializzazione nella produzione (sviluppo nei trasporti interni), sia marittimo con Cina e Corea, favorito anche dagli sviluppi nelle tecniche navali, il commercio non può più basarsi sul baratto, che non è piùsostenibile. Prosegue nel frattempo l'ingresso di prodotti e influssi: merci pregiate, tecniche per la lavorazione dei tessuti, monete di rame dalla Cina. Infine, la recente estrazione di metalli, in parte usati per scambi a peso, porta allo sviluppo di un'economia monetaria.
Sviluppi sociali
Conseguenze sociali dello sviluppo economico
Il moltiplicarsi delle fonti di ricchezza a vantaggio della nuova classe dei mercanti nasce da un potere economico che rivaleggiava con l'aristocrazia: se prima esisteva una classe che godeva del frutto del lavoro della terra, ora nascono professioni specializzate in una gamma di lavori e prodotti molto più variegata, che dà origine a nuove classi sociali che danno vita a una sorta di aristocrazia dotata di risorse economiche notevoli, creando uno squilibrio con le classi dominanti sempre più povere. Le nuove classi, tuttavia, non trovano rappresentanza a livello politico: ciò è dovuto anche a un fattore culturale.
Legato al confucianesimo, che vedeva i dei mercanti come una classe di parassiti che non produce di fatto niente, e quindi ha una posizione bassa nella società.