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Inoltre nel 1573 vengono sconfitti e annessi i due daimyo Asai e Asakura. Con questa nuova annessione viene
minata la resistenza di Sakai e degli altri daimyo; cadono così le resistenze.
Nel 1573 il potere di Oda Nobunaga su Kyoto appare consolidato. Viene deposto Yoshiaki (senza un
successore) e si pone fine allo shogunato e al periodo Ashikaga.
Risp2: Oda Nobunaga riuscì a consolidare il proprio potere sull’aerea di Kyoto in seguito ad un processo di
consolidamento del suo potere che lo portò stringere alleanze matrimoniali e a sconfiggere invece alcuni dei
daimyo rivali. Dopo aver stretto alleanza con il pretendente allo shogunato Ashikaga Yoshiaki, Oda marcerà su
Kyoto con circa trentamila uomini e nel 1568 riuscì ad ottenere la capitale.
126.Su quali aree del Giappone e attraverso quali tappe Oda Nobunaga estese il proprio controllo?
A partire dal 1577 prende avvio la campagna con obiettivo il “tenka fubu”, ovvero l’unificazione. Per poter
ampliare il suo controllo doveva sconfiggere i suoi avversari: a est i Uesugi, Takeda e Hojo; a ovest i Mori e i
Shimazu. Per far ciò Nobunaga affiancato da Tokugawa Iesayu, suo alleato, combattono a est, sconfiggendo i
Takeda. A ovest, invece, viene inviato Toyotomi Hideyoshi (uno dei suoi uomini più fedeli) che, però, nel 1582,
richiederà rinforzi nella battaglia contro i Mori.
127.Quali furono gli aspetti principali della politica applicata da Oda Nobunaga nei territori da lui conquistati?
Oda Nobunaga, una volta conquistati nuovi territori, li ridistribuiva, in modo non definito, a daimyo alleati (che
rispondevano all’autorità di Nobunaga)e che ora godevano di un’autonomia ridotta.
Vengono inoltre avviate delle riforme amministrative: la requisizione delle armi dei non-guerrieri (non più eserciti
ai contadini), l’imposizione della consegna dei registri catastali (più informazioni sulle risorse economiche),
vengono rilevati i territori e revisionati i catasti a Yamashiro, viene esercitato un maggiore controllo sulle
istituzioni religiose oltre che sul mercato che viene unificato.
128.Quale fu il contributo di Hideyoshi al processo di riunificazione del Giappone?
Hideyoshi, tornato a Kyoto, uccise Akechi e divenne reggente, assieme ad altri tre vassalli, di Hidenobu (nipote e
successore di Nobunaga). Nel 1584 Hideyoshi esautorò gli altri tre vassalli e acquisì il titolo di difensore della
capitale e successore di Hidenobu. Inoltre, già nel 1582, aveva stipulato un patto con i Mori i quali giuravano
fedeltà a Hideyoshi pur mantenendo i propri territori. Nel 1585 fu fatta anche un’alleanza con i famigliari e i
vassalli di Nobunaga e tra il 1585 e il 1590 furono svolte le campagne verso i daimyo più potenti (Chosokabe,
Shimazu e Hojo). Fu in questo modo che nel 1590 si completò la riunificazione militare.
129.Come si strutturavano i rapporti di potere fra Toyotomi Hideyoshi e i daimyō a lui sottomessi? (pag 90)
I rapporti fra Hideyoshi e i suoi daimyo si basavano su un giuramento di fedeltà che permetteva così a Hideyoshi
di governare (una specie di legittimazione del potere) oltre che evitare possibili rivalità e garantire la pace nel
Paese.
130.Quali misure vennero adottate da Toyotomi Hideyoshi per il controllo dei daimyō “esterni”? (pag 90)
I rapporti con i daimyo esterni, molto più potenti rispetto a quelli della casa, venivano regolati attraverso alleanze,
anche matrimoniali, ridistribuzione dei territori in modo strategico e la pratica dell’invio di ostaggi presso il castello
di Osaka (ogni famiglia dei daimyo sottomessi era tenuta a mandare uno o più dei suoi famigliari ad Osaka, come
garanzia per far sì che questi daimyo si comportassero bene).
131.Quale fu il rapporto di Toyotomi Hideyoshi con la corte?
Già prima del 1585 vi fu l’adozione dai Fujiwara di Hideyoshi che permetteva l’accesso ai ranghi più elevati della
corte; successivamente nel 1585 fu nominato Kanpaku (delega da parte dell’imperatore dei massimi poteri civili e
militari). Questo ruolo fu ribadito a Fushimi (1958) attraverso un nuovo giuramento di fedeltà dei vassalli. Nel
1586 fu nominato Gran Ministro (dajodaijin) e nel 1591, terminata la campagna militare, si ritirò a favore del figlio
adottivo Hidetsugu, diventano cosi taiko (kanpaku in ritiro).
132.Attraverso quali strumenti legittimò il proprio potere?
Toyotomi Hideyoshi legittimò il proprio potere attraverso la figura imperiale: nel 1588 si organizzò a Fushimi una
grande cerimonia dove l’imperatore legittimò la sua posizione di potere; questo significava essere coperti da
estremo prestigio, in quanto l’imperatore (sommo sacerdote giapponese) aveva ancora potere sacrale e ricevere
un riconoscimento da lui significava essere legittimati anche agli occhi del popolo.
133.In cosa consisteva la revisione catastale (Taikō kenchi) realizzata da Toyotomi Hideyoshi? Quali furono
i suoi effetti?
La revisione catastale, Taiko Kenchi, prevedeva l’introduzione del sistema Kokudaka, ovvero la misurazione delle
terre in base alla loro produttività (calcolo effettuato in koku=riso), e la distribuzione delle terre a famiglie di
contadini che avevano l’obbligo di lavorare e versare al daimyo una quota del raccolto. I contadini erano
organizzati in mura autogestiti e rispondevano allo shoya (capovillaggio, nonché tramite con i daimyo); potevano
lavorare solo le terre ad essi affidate e dunque non prestare servizio ad altri. Con il taiko kenchi si ritorna ad un
sistema di tassazione uniforme.
134.Quali altri provvedimenti vennero presi da Toyotomi Hideyoshi in ambito economico?
Hideyoshi intervenne direttamente nello sfruttamento minerario, promosse il libero commercio interno,
nonostante l’abolizione degli za, e lo sviluppo urbano. Intervenne anche nei traffici con il mondo esterno
attraverso la promozione di Osaka come nuovo fulcro degli scambi, un controllo diretto su Nagasaki (1587) e un
tentativo di imporre un sistema statale di controllo su tutte le attività oltremare, attraverso l’istituzione del sistema
sigilli vermigli e il tentativo, poi fallito, di riallacciare i rapporti ufficiali con la Cina.
135.Quali furono le motivazioni alla base del tentativo di invasione della Corea da parte di Toyotomi
Hideyoshi? E come si concluse tale tentativo?
Le motivazione alla base del tentativo di invasione della Corea furono principalmente tre: la prima era la
possibilità di guadagno che ci sarebbe stata con il commercio con il continente; la seconda la volontà di
impiegare le energie militari dei daimyo al di fuori del Giappone; l’ultima era la volontà di conquistare nuovi
territori da spartire poi con i vari daimyo. Ciò che scatenò il conflitto fu il rifiuto da parte della Corea di una
richiesta di libero transito nel loro territorio (1551). la spedizione partì nel 1562, ma l’intervento armato dei Ming
ferma l’avanzata. Vi fu richiesta giapponese alla Cina, che prevedeva di: (1)avere una principessa cinese come
consorte imperiale, (2) dividere la Corea fra i due paesi e (3)applicare il libero commercio con la Cina. Queste
proposte furono rifiutate e cosi il Giappone, nel 1597, decide di sferrare una nuova offensiva, conclusasi con la
morte di Hideyoshi (1598).
136.Quale fu l’atteggiamento di Oda Nobunaga nei confronti dei cristiani in Giappone?
Oda Nobunaga sosteneva la missione gesuita poiché con essa condivideva l’avversione verso le sette buddiste e
inoltre spera, attraverso di essa, di attirare gli scambi commerciali portoghesi in Giappone. Durante il suo
governo la missione si afferma a Kyoto e raccoglie riscontri positivi anche nel Kyushu. Alla fine del 1570 si
contano circa 150000 convertiti in Giappone.
137.Quale fu l’atteggiamento di Toyotomi Hideyoshi nei confronti dei cristiani in Giappone?
A differenza di Nobunaga, Hideyoshi, nonostante un’iniziale apertura verso i gesuiti, temette il potenziale ribelle
dei cristiani. Vennero emanati il 23 e 24 luglio 1587 degli editti contro il cristianesimo che prevedevano il divieto
di conversione ai daimyo e ai loro sottomessi e la cacciata dei padri (eccetto dei mercanti) dal Giappone. Furono
inoltre distrutti gli edifici religiosi cristiani e acquisito il porto di Nagasaki.
138.In cosa consiste l’“Incidente del San Felipe”?
L’incidente del San Felipe iniziò con il naufragio della nave spagnola “San Felipe” (gli spagnoli avevano, nel
1571, istituito una colonia a Manila). In seguito a questo naufragio Hideyoshi imprigiona l’equipaggio e requisisce
il carico. I portoghesi suggeriscono a Hideyoshi che il naufragio, in realtà, era un pretesto per una ricognizione e
il capitano della nave “conferma questa versione”. Il 05 febbraio 1597 vennero giustiziati 6 francescani e 20
cristiani. Da questo momento la fortuna europea in Giappone comincia a vacillare.
DOMANDE E RISPOSTE LEZIONE 12 27.11.2017
139.Attraverso quali tappe Tokugawa Ieyasu stabilì la propria autorità in Giappone?
Hideyoshi aveva precedentemente creato il Consiglio dei 5 "grandi anziani", costituito da Ieyasu, Uesugi
Kagekatsu, Mori Terumoto, Ukita Hideie e Maeda Toshiie. Questo organo doveva garantire la successione del
figlio naturale di Hideyoshi, ma ciò non avvenne. Infatti vi sarà una lotta per la successione che porterà, nel 1600,
alla battaglia di Sekigahara che vedrà vincitore Ieyasu e che diventerà così il daimyo più importante del
Giappone. Verrà nominato shogun nel 1603 e due anni dopo rinuncerà alla nomina, trasferendola al figlio, e
diventando ogosho (shogun in ritiro).
140.Che cosa si intende per bakuhan taisei? Perché per il periodo Tokugawa si parla di “feudalesimo
centralizzato”?
Il bakuhan taisei è un sistema amministrativo ideato da Tokugawa Ieyasu che si basa sull'equilibrio fra la
gestione centralizzata del potere (bakufu) e la gestione parzialmente autonoma dei daimyo del potere sui loro
domini (han). Alcuni lo definiscono come un feudalismo centralizzato poiché si tratta di una frammentazione del
potere politico e vassallaggio, a favore di una autorità centrale forte e di un sistema statale.
141.Come vennero distribuiti i territori fra shōgun e daimyō all’inizio del periodo Tokugawa?
I Tokugawa possedevano circa 6 500 000 koku (aree ricche per le risorse economiche, i commerci e le risorse
minerarie), mentre gli altri daimyo ne possedevano una quantità irrisoria.
I possedimenti furono divisi fra i daimyo più fedeli: le famiglie vennero divise in 23 famiglie shinpan, imparentate
in modo più o meno diretto con i Tokugawa, 3 famiglie sanke, con un rapporto più stretto. Vi erano inoltre 45
famiglie fudai, sostenitrici dei Tokugawa e 100 famiglie tozama, ovvero quelle che erano state ostili o rimaste
neutrali durante Sekigahara. Tra queste famiglie avveniva la suddivisio