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La colonizzazione inglese dell'America settentrionale

L'America settentrionale è stata colonizzata nel XVII secolo dagli inglesi. Tuttavia, la colonizzazione ha dato vita a una realtà complessa, con popolazioni provenienti da diverse parti d'Europa. Dopo la guerra dei sette anni nel 1763, l'Inghilterra è emersa come potenza egemone dell'area, ma sono rimaste profonde differenze tra i coloni per le motivazioni che li hanno spinti e per la loro estrazione sociale.

Le diverse categorie di coloni includono:

  • I figli cadetti della piccola nobiltà, impegnati a costruirsi dei possedimenti terrieri da cui erano esclusi in patria per ragioni ereditarie.
  • I perseguitati politici e religiosi coinvolti nelle vicende inglesi del XVII secolo, tra cui conflitti tra anglicani, puritani e cattolici, nonché lo scontro tra re e parlamento.
  • Le vittime dei processi di trasformazione economica, come contadini rimasti senza terra e artigiani minacciati dalla crescente industrializzazione.
  • Individui alla ricerca di nuove opportunità economiche e sociali.

Margini della società: disposti a lavorare in America come schiavi pur di sfuggire alla loro condizione. Tali differenze erano destinate ad accentuarsi in base alle diverse aree di insediamento. Il territorio colonizzato andava dalla costa atlantica alla catena di monti Appalachied e entro questa fascia mutavano le condizioni climatico-ambientali, quindi anche le attività economiche:

  • a sud: erano estese le piantagioni di tabacco, cotone e riso
  • al centro: prevaleva un'agricoltura cerealicola
  • a nord: erano dediti alla pesca, al commercio e all'industria cantieristica

Comunque i coloni avevano anche caratteristiche in comune: consapevoli di appartenere ad un mondo nuovo che aveva spazi immensi e vergini, quindi libertà e non conosceva le barriere sociali. Questo assicurava maggiori possibilità di affermazione personale. Verso la madrepatria i coloni nutrivano sentimenti ambivalenti:

  1. Un senso di appartenenza
  2. Un senso di diversità, di indipendenza, provavano insofferenza
verso qualunque cosa che ostacolasse il loro dinamismo e la loro libertà d'iniziativa. *L'Inghilterra instaurò con le sue 13 colonie americane (Massachusetts, Connecticut, Rhode Island, New Hampshire, New York, Pennsylvania, New Jersey, Delaware, Maryland, Virginia, North Carolina, South Carolina, Georgia) rapporti che avevano l'obiettivo di rendere l'economia dei nuovi territori funzionale allo sviluppo dell'economia inglese. C'erano alcuni vincoli mercantili: - i prodotti coloniali dovevano essere esportati esclusivamente o prevalentemente verso la madrepatria - i coloni dovevano importare i manufatti di cui avevano necessità solo dall'Inghilterra - il commercio poteva avvenire solo attraverso navi inglesi I vincoli erano più gravosi di quanto potesse apparire. Sul piano politico... ognuna delle 13 colonie era retta da: - 1 governatore nominato da Londra. - Lo affiancavano assemblee rappresentative elette a suffragio dai coloniLa difesa militare del territorio contro le potenze coloniali indigene veniva delegata interamente alla marina e all'esercito inglesi, finanziati dalla madrepatria. La dichiarazione d'indipendenza e il conflitto anglo-americano: A causa dell'impegno finanziario, il governo di Londra impose una serie di misure per ridurre le spese e aumentare gli introiti coloniali: - Nel 1764 rese più pesanti i dazi sullo zucchero (Sugar Act) - Nel 1765 Londra introdusse una tassa di bollo (Stamp Act) che gravava su tutti i documenti, scatenando una violentissima reazione pubblica (giornali compresi). Era una vera e propria tassa, non un dazio, e ciò provocò una reazione molto forte (era una questione di principio, l'aumento dell'imposizione era irrilevante). I sudditi inglesi venivano colpiti da un'imposta votata nel parlamento di Londra, in cui essi non erano neanche rappresentati. Allora tra le colonie si diffuse un vasto movimento d'opinione... molti ritenevano che il governo inglese si comportasse in modo dispotico, asservito.agli interessi delle grandi compagnie commerciali. L'impressione venne rafforzata dalla dura linea assunta a Londra contro le manifestazioni di dissenso. Infatti, il ritiro dell'imposta di bollo fu seguito dalla Declaration Act (1766), dichiarazione che sanciva la legittimità di tassare i coloni. Per ribadire questo principio venne introdotto un dazio di importazione sul tè. Le manifestazioni di protesta aumentarono fino a quando nel 1770 venne uccisa una sommossa di esponenti radicali. Nel 1773, Londra obbligò le colonie americane ad acquistare solo il tè commercializzato dalla Compagnia delle Indie, ciò provocò una sollevazione di massa (Boston Tea Party) e il governo rispose sottoponendo l'intero Massachusetts all'occupazione militare. Il conflitto ormai era alle porte: 1. La prima manifestazione di ciò fu la decisione dei rappresentanti delle colonie, riuniti a Filadelfia nel 1774, di creare un proprio esercito, il cui comando l'annosuccessivo venne affidato a Gorge Washington. Il 4 luglio 1776 un nuovo congresso a Filadelfia approvò la Dichiarazione d'Indipendenza, redatta da Thomas Jefferson. La Dichiarazione affermava che i governi sono costituiti per garantire agli uomini il godimento dei diritti inalienabili, come il diritto alla vita, alla libertà e alla ricerca della felicità. Tuttavia, il sovrano inglese era considerato un tiranno, quindi i coloni sostenevano che era giustificato cercare in tutti i modi di sottrarsi al suo dominio. Di conseguenza, vollero creare una nuova forma di stato in grado di promuovere e difendere i diritti fondamentali dell'uomo, basandosi sui principi elaborati dal pensiero liberale illuminista. Per raggiungere questo obiettivo, i coloni combatterono e vinsero una guerra d'indipendenza fino al 1782. Nonostante fossero inferiori sul piano militare in termini di effettivi e armamenti, le circostanze li favorirono: - Gli inglesi trovarono difficoltà a combattere su un territorio ostile e a garantire la sicurezza delle loro truppe. - I coloni ricevettero il supporto di altre nazioni, come la Francia, che fornirono loro aiuti militari e finanziari. - La determinazione e la volontà dei coloni di lottare per la propria indipendenza furono fondamentali per la loro vittoria.

Il ricambio delle truppe - Francia, Spagna e Olanda offrirono ai coloni un appoggio militare. Nel governo di Londra prevalse alla fine una valutazione pragmatica: si ritenne più vantaggioso chiudere per un certo periodo un costosissimo conflitto, concedere l'indipendenza alle colonie e mantenere con esse buoni rapporti commerciali. Furono spinti da queste considerazioni e dai successi militari dei coloni a Saratoga e Yorktown a spingere il parlamento inglese sulla strada delle trattative che si conclusero nel 1783 con la firma della pace nel Trattato di Parigi. (Gli americani ottennero inoltre la possibilità di estendere i loro insediamenti fino al Mississippi).

LA NASCITA DI UN NUOVO MODELLO DI STATO:

Dopo l'ottenimento dell'Indipendenza, gli americani dovevano definire che tipo di organizzazione politica darsi. Per molto tempo si scontrarono due linee:

  1. La prima voleva garantire la massima autonomia possibile a ciascuna delle ex colonie. Creando una struttura fatta di stati liberi e sovrani, una confederazione, incaricata solo di
difesa comune del territorio attuare un indirizzo unitario della politica estera. 2. La seconda voleva dar vita ad uno stato federale, ciò avrebbe lasciato ai singoli stati la possibilità di legiferare autonomamente su molte questioni, ma si riservava di occuparsi di difesa, politica estera, commercio internazionale e politica economica. Inizialmente sembrò prevalere la prima tendenza, ma presto si pensò che con una confederazione, gli stati non sarebbero stati in grado di opporre adeguata resistenza ai nemici e di costruire le condizioni per la forte crescita economica cui la ricchezza destinava il paese. Il secondo schieramento poteva inoltre fare conto su personaggi come Washington, Franklin, Madison, Hamilton. Una vera e propria Costituzione: - venne approvata nel 1787 - venne resa pubblica nel 1788 - in essa prevaleva la linea espressa dai federalisti, infatti si creavano accanto agli organismi propri di ogni stato, strutture centrali con compiti legislativi, esecutivi, giudiziari. I principali sono: 1. Il congresso

1. Il sistema politico prevede un'assemblea elettiva, formato dalla Camera, in cui ogni stato è rappresentato con un numero proporzionale ai suoi abitanti e ha potere legislativo in ambito economico e finanziario, e dal Senato, dove siedono due senatori per ogni stato e ha il potere in politica estera.

2. Viene eletto un presidente della repubblica in modo indiretto dai cittadini attraverso un corpo di "grandi elettori", una volta ogni 4 anni. Il presidente ha i seguenti ruoli:

  1. a. Capo del governo (quindi del potere esecutivo)
  2. b. Dispone di un diritto di veto con cui può bloccare temporaneamente le decisioni del congresso
  3. c. Non può sciogliere il congresso, anzi in alcuni casi il congresso può destituire il presidente attraverso l'impeachment.

3. C'è una corte suprema, i cui membri sono nominati a vita dal presidente. Rappresenta il vertice del potere giudiziario e vigila sull'osservanza della Costituzione.

*Alle prime elezioni presidenziali, nel 1789, George Washington venne eletto presidente per due mandati, fino al 1797.

DAGLI STATI GENERALI ALL'ASSEMBLEA COSTITUENTE:

La Francia

nn fu coinvolta nl fenomeno dl dispotismo illuminato, sprttt x l'incapacità dlla Corona dalterare gli equilibri k la legavano ai ceti privilegiati... ma nn era sl qsto il problema: durante il XVIII sec, qlla nobiltà k traeva la prpr rendita dal possesso d terre, era divenuta smpr + esosa nl riscuotere i tributi (a vlt attr il ripristino d vekki diritti d natura feudale, k cn il tempo erano  qstocaduti in disuso) atteggiamento dei nobili 1. era kiamato "reazione feudale" 2. incideva mlt sulle vita dei contadini k giá nl 1780 avevano fatto fronte a una serie d annateagricole negative. *In subbuglio c'era anke la nobiltà d toga  conteneva i membri dl parlamento k registravanorendevanooxativii decreti dl sovrano. Essi s sn smpre posti cm i paladini dlle garanzie giuridike dei francesi cntro lepretese assolutistike dei sovrani, in particolare d Luigi XIV. *Alla loro protesta s affiancava la popolazione urbana k era colpita dal rincaro deigenerialimentari di prima necessità. In generale, in tutta la Francia c'era un diffuso malcontento di stampo antiassolutista. *L'unico modo per uscire da questo vicolo cieco sembrò quello di convocare gli Stati Generali: un'assemblea rappresentativa organizzata nei tre "stati" che componevano la nazione: nobiltà, clero, Terzo stato (tutti gli altri) - non venivano convocati da più di due secoli, quindi nessuno sapeva bene le sue prerogative/meccanismo di funzionamento. Il 5 maggio 1789 un migliaio di delegati, metà rappresentanti nobiltà/clero, metà il terzo stato, si riunì a Versailles. Le aspettative dei protagonisti erano molto diverse: 1. Il re...sperava con l'appoggio della borghesia di far applicare una riforma fiscale che garantisse maggiori entrate nelle casse dello stato, abolendo/ridimensionando le esenzioni.
Dettagli
Publisher
A.A. 2008-2009
14 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher anita K di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia Contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Ceretta Manuela.