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Statistica - I rapporti statistici a carattere complementare Pag. 1
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Quozienti di natalità e mortalità

Ancora, nel caso dei quozienti di natalità una misura più precisa della potenzialità di riproduzione della popolazione si ottiene eseguendo il rapporto tra i nati e la popolazione femminile in età feconda; così facendo otteniamo un rapporto di derivazione specifica.

Altro esempio è il quoziente di mortalità infantile, ottenuto facendo il rapporto per 1000 tra il numero dei morti nel primo anno di vita, in un determinato anno, e il numero dei nati in quel anno.

Nei quozienti generici o specifici, appena indicati, abbiamo al numeratore un fenomeno di flusso, cioè un fenomeno che può essere rilevato solo con riferimento ad un intervallo di tempo, mentre al denominatore abbiamo un fenomeno di stato qual è appunto la popolazione che si riferisce ad un particolare istante.

Rapporti di durata

Alcuni fenomeni collettivi sono soggetti a rinnovamento periodico a causa di immissioni e di uscite di unità che avvengono al loro interno.

Ad esempio, depositi bancari, merci in magazzino, ecc. Si suppone che in un intervallo di tempo sia costante la consistenza del fenomeno e sia pure costante la parte del fenomeno che è periodicamente soggetta a rinnovarsi. Per tali fenomeni può essere interessante conoscere la durata media di permanenza nel collettivo degli elementi omogenei che concorrono a costituire il fenomeno collettivo. Il rapporto tra queste quantità si chiama rapporto di durata. Ad esempio, la durata media delle giacenze in magazzino di una merce è il rapporto tra la consistenza delle merci in un dato periodo e il suo flusso di uscita e di entrata. Quindi: D= C/ ½(E+U), dove C sta per consistenza media e E ed U per entrate ed uscite. Per calcolare la consistenza media C si prende la semisomma della consistenza al tempo zero al principio della consistenza al tempo uno, ossia: C = ½ (C0 + C1) Altri rapporti popolazione / superficie in Kmq Densità di popolazione (n. Abitanti/Kmq)si dice base mobile.

sidice base variabile. In questo secondo caso si rapporta ciascun termine con quello precedente in modo da mettere in evidenza la variazione relativa di ciascuno di essi rispetto al precedente. In questo caso si procederà come passare da un indice a base fissa a un indice a base variabile? Solamente limitandosi al calcolo degli indici a base variabile, cioè riportando i valori al tempo 0 per ciascuno di essi e poi procedendo al calcolo degli indici a base variabile.

Come passare da un indice a base variabile a un indice a base fissa? In questo caso, se il tempo variabile è 1, ciascun termine sarà moltiplicato per il successivo, così da riformulare il termine al tempo 0 e poi si procederà al calcolo degli indici a base fissa.

Numeri indici complessi. Spesso sorge il problema di dover seguire le variazioni percentuali dei pressi di un insieme di merci, opportunamente scelte a rappresentare un intero settore economico. In questo caso non sia più

In presenza di una serie storica, ma di s serie storiche. Per poter cogliere le diverse variazioni dei prezzi che si vuole esaminare, si costruisce una serie di indici complessi mediante sintesi dei rapporti.

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
3 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-S/01 Statistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alexplatinum di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Statistica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Foggia o del prof Crocetta Corrado.