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PROPRIETÀ DELLA MEDIA GEOMETRICA:
♦ la media geometrica di più rapporti è parti al rapporto tra la media geometrica dei
termini a numeratore e la media geometrica dei termini a denominatore;
♦ la media geometrica è omogenea, nel senso che, moltiplicando le x per una quantità
i
costante
b
anche la media geometrica risulta moltiplicata per la costante
b
;
♦ se le x sono in progressione aritmetica e se N è un numero dispari la media aritmetica
i
coincide con il termine che occupa la posizione centrale dei valori ordinati.
MEDIE LASCHE: quei valori medi che si basano solo su alcuni valori dell’intera distribuzione e
prevalentemente sull’ordine degli elementi rilevati rispetto alla caratteristica osservata.
VALORE CENTRALE: esprime il centro del campo di variazione della variabile statistica.
MEDIANA: il valore che bipartisce una graduatoria, nel senso che lascia un egual numero di
termini da una parte e dall’altra.
PROPRIETÀ DELLA MEDIANA: la somma dei valori assoluti degli scarti dalla mediana è un
minimo.
QUARTILI: chiamasi primo quartile Q la mediana della prima metà della distribuzione; il se-‐
1
condo quartile coincide con la mediana; mentre il terzo quartile Q è la mediana della seconda
3
metà della distribuzione.
MODA: il valore x che si presenta con la massima frequenza.
i
VARIABILITÀ: l’attitudine dei caratteri quantitativi ad assumere differenti modalità.
MUTABILITÀ: l’attitudine dei caratteri qualitativi ad assumere differenti modalità.
CAMPO DI VARIAZIONE: indice di variabilità assoluta che si ottiene facendo la differenza tra il
più grande e il più piccolo valore osservato per il fenomeno.
PROPRIETÀ DEGLI SCARTI STANDARDIZZATI:
♦ ∑ z = 0
i
♦ ∑ z / N = 1
i2
DIFFERENZA MEDIA DI GINI: indice di disuguaglianza che misura di quanto in media le diver-‐
se quantità rilevate differiscono tra loro; anch’esso è un indice di variabilità assoluta.
INDICI DI VARIABILITÀ ASSOLUTA: indici espressi nella stessa unità di misura dei termini
della distribuzione.
CONCENTRAZIONE DEL FENOMENO: è tanto maggiore quanto più grandi sono le differenze
fra la retta di equidistribuzione e la curva di concentrazione.
RAPPORTO DI CONCENTRAZIONE DI GINI: è uguale a zero quando ogni q è uguale a p (caso
i i
di equidistribuzione) ed è uguale a
uno
nel caso di concentrazione massima.
ASIMMETRIA POSITIVA: si ha quando il diagramma o l’istogramma della variabile statistica si
prolungano dalla parte degli scarti positivi rispetto al punto mediano.
ASIMMETRIA NEGATIVA: si ha quando il diagramma o l’istogramma della variabile statistica
si prolungano dalla parte degli scarti negativi rispetto al punto mediano.
INDICE DI ASIMMETRIA s : assume valore ⪌ 0 a seconda che la variabile statistica presenti,
k
rispettivamente, asimmetria positiva, simmetria, asimmetria negativa.
CURVA NORMALE: è la curva continua rappresentativa della distribuzione; essa dipende sol-‐
tanto dal numero delle osservazioni N (che assume il significato geometrico di area al di sotto
µ
della curva normale), dalla media (che rappresenta l’ascissa del punto massimo) e dallo
σ
scarto quadratico medio (che rappresenta la distanza in valore assoluto di ciascun punto di
flesso dal punto di massimo); infatti al variare di N cambiano proporzionalmente le ordinate
della curva normale, al variare di µ la curva subisce delle traslazioni sull’asse delle ascisse, al
variare di σ la curva assume forma più o meno aguzza (σ piccolo) o più o meno appiattita (σ
grande). Inoltre la curva normale è sempre positiva e assume una forma simmetrica e campa-‐
nulare.
CURVA NORMALE STANDARDIZZATA: si ha quando nella curva normale N è uguale a 1, µ è
σ
uguale a 0 e è uguale a 1.
DISTRIBUZIONE IPERNORMALE: distribuzione più alta della curva normale al centro e nelle
code mentre risulta più bassa ai fianchi.
DISTRIBUZIONE IPONORMALE: distribuzione più bassa della curva normale al centro e nelle
code mentre risulta più spessa nei fianchi.
COEFFICIENTE DI ECCESSO DI PEARSON: assume valore zero per le curve normali, valori po-‐
sitivi per distribuzioni ipernormali e valori negativi per distribuzioni iponormali.
RAPPRESENTAZIONE ANALITICA O INTERPOLAZIONE DELLE VARIABILI STATISTICHE: con-‐
siste nel trovare una funzione matematica che possa rappresentare nel modo migliore la di-‐
stribuzione di un fenomeno osservato.
SCARTI O RESIDUI DELLA DISTRIBUZIONE ANALITICA: le differenze tra frequenze empiriche
e frequenze teoriche.
ANAMORFOSI: procedimento utile nella scelta grafica del tipo di funzione che consiste nel tra-‐
sformare la variabile x o la variabile y o entrambe in modo da ridurre il grafico ad una curva
più semplice.
METODO DELLE AREE O DI CANTELLI: si utilizza quando la variabile statistica è divisa in in-‐
tervalli.
METODO DEI MINIMI QUADRATI: si fonda sulla condizione che sia minima la somma dei qua-‐
drati delle differenze tra le frequenze teoriche e le frequenze osser