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SOCIOLOGIA GENERALE
Sociologia classica: tardo '800, egli afferma "la realtà sociale è una realtà fatta di cose", con questo termina non vuole solo indicare degli oggetti di uso comune e pratico, ma anche degli oggetti che hanno una forza cogente, cioè obbligante, vincolante. La norma ha forza cogente, per questo le normative sono molto importanti.
La società è qualcosa di integrato (cioè funziona bene ed è presente il controllo) alloqui si può introdurre i concetto di "anomia" = stesso modo funziona il servizio sociale; contrario di regola, esso presume qualcosa di non regolato e si può ricollegare al concetto di suicidio.
Altro concetto di Durkheim è quello di UNITÀ FUNZIONALE (termine di senso comune, ma che in questo ambito assume un significato preciso) = società intesa come tutto, unità funzionale dal momento che ogni parte
svolge una funzione, prospettiva di olismometodologico. Funzioni: attività il cui svolgimento soddisfa dei bisogni, in questo caso DIVISIONE DEL LAVORO = differenziazione delle parti. Senza unità c'è bisogni sociali; anomia e ciò porta ad un fatto disfunzionale. Prevale una dimensione di insieme, dove gli individui sono molecole. Allo stesso modo, all'interno di un servizio sociale si trova una normativa, c'è divisione del lavoro, che si spera funzioni bene, e si trova una serie di domande e risposte, le quali devono essere ben strutturate. I servizio sociali sono visti come istituzioni sociali, cioè come qualcosa di funzionante, regolato, organizzato, che opererà in un determinato modo. Durkheim parla anche di ADATTAMENTO, infatti, l'individuo deve accettare la realtà = socializzazione, con essa si intende tutto l'insieme dei valori culturali, non solo le regole organizzative (come per es. il codice).deontologico degli a.s.).
Struttural-funzionalismo: PARSONS (americano), si occupa anche lui di definire un ordine, in particolare si chiede come la società faccia a rimanere unita. Nel 1937 istituisce la teoria volontaristica dell'azione, in cui afferma - spazio d'azione di cui che esiste una situazione - che ha delle condizioni, poi c'è l'attore - -parlava Durkheim ripreso da Weber che ha un -fine, egli è soggetto attivo, questa situazione è, inoltre, organizzata ritorna a Durkheim. Si ha equilibrio tra questi elementi. "Il sistema sociale"
Nel 1950-51 scrive e con esso nasce lo struttural-funzionalismo, in cui l'attore per raggiungere i propri fini deve svolgere più ruoli, il RUOLO viene inteso come qualcosa di fortemente normato ed implica un sistema di aspettative da parte di chi è in relazione con l'individuo. Si parla così di RECIPROCITÀ DI ASPETTATIVE!
Ad ogni
ruolo corrisponde una struttura, si forma in questo modo una rete di ruoli, ogniruolo ha a sua volta uno STATUS, cioè una posizione riconosciuta, in questo modo vienelasciato poco margine al mutamento. Al servizio sociale è riconosciuta una bassaposizione, poiché è qualcosa che si collega facilmente alla povertà. MODELLO AGIL (adattamento, goal = scopo, integrazione, latenza = mantenimento deivalori), riprende l’idea volontaristica dell’azione; le parti del sistema si adattano perraggiungere uno scopo (il goal), tutto ciò è condizionato dall’integrazione sociale e dalmantenimento dei valori. La norme, per Parsons, sottostanno ai valori, essi a loro voltasono fondamentali e fanno girare la macchina. L’attore comunque ha uno scarso spazio di manovra, infatti, egli si può muovere in unagriglia di opzioni che sono limitate; potrà essere affettivo o neutralmente affettivo (cioèl’operatore).Il ruolo dell'operatore sociale è distaccato, infatti il rapporto con l'utenza è asimmetrico. L'affettività e la diffusione vanno insieme, ad esempio con un amico si parla di tutto; la logica dell'operatore sociale è UNIVERSALE, poiché gli utenti sono tutti uguali e meritano la stessa attenzione. Contrapposto a ciò c'è il particolarismo.
Si può parlare di realizzazione e di ascrizione, con quest'ultima si intende l'attenzione che si ha per le caratteristiche congenite (immodificabili) della persona. L'orientamento verso il sé è quando si guarda verso se stessi, verso il proprio interesse; l'operatore sociale non fa ciò, infatti guarda alla collettività.
Categorie astratte! L'attore è orientato in maniera valutativa, la sua comprensione della situazione lo rende adeguato alla situazione stessa, esso è orientato alla verità e alla giustizia; sceglie con
La sua personalità, la quale entra in relazione con gli altri individui e con gli oggetti culturali (oggi possono anche entrare in conflitto).
PERSONALITÀ = attore che si vuole porre dei fini, sviluppa questo concetto negli anni '60, rifacendosi a Freud; la società entro cui vive il soggetto deve funzionare in maniera ordinata, se no si andrà incontro alla devianza (per es. malattie mentali).
SISTEMA: concetto statico, sistema chiuso con confini ben delineati. Negli anni '80-'90 troviamo LUHMANN, il quale fonda il funzional-strutturalismo, approccio distico, concetto di sistema aperto, quindi dinamico è flessibile, concetto che si adatta al periodo. Domanda di fondo: come è possibile la società? Essa è costituita dalla compresenza di attori e sistemi, con questo si intende la realtà sociale. All'autore in questione interessa la qualità del comunicare che intercorre tra gli attori, cioè la COMUNICAZIONE.
essa è un flusso dinamico continuo (concetto ripreso dallacibernetica).
CONCETTO DI DISTINZIONE: con esso non si intende la separazione, ma la distinzione tra sistema e ambiente, infatti, questi due concetti non sono fissi, ma possono interscambiarsi. Per ambiente si intende il luogo in cui circolano le informazioni, questo poi diventa un sistema psichico, cioè assorbe e rielabora le informazioni per poi ributtarle nell'ambiente.
SENSO: complessità degli ambienti in cui ci muoviamo, il senso è la chiave di riduzione di tale complessità poiché l'individuo deve scegliere, deve assumere un orientamento selettivo. Complementarietà tra AUTOPOIESI e AUTOREFERENZIALITÀ, con la prima si intende la capacità dell'individuo di prodursi da sé, mentre i sistemi si riproducono attraverso l'autoreferenzialità, con la quale si intende la capacità riflessiva, caratteristica della modernità. I
Servizi devono tendere verso questa complementarietà. INDIVIDUALISMO METOLOGICO: esso parte dai soggetti, dalle parti: la società viene come esito dell'interazione delle parti. Due autori tedeschi: Simmel e Weber (anni '10 vistae '20 del Novecento). SIMMEL: egli vede la società come esito delle interazioni degli individui, i quali sono mossi da impulsi psichici, flusso dinamico, effetti di reciprocità. WEBER: più sistematico, parla di agire sociale, cioè di atteggiamento umano, in quanto l'individuo o gli individui che agiscono congiungono ad esso un senso soggettivo (intenzionalità) riferito all'atteggiamento di altri individui (vale la stessa cosa per gli Si parlerà di relazione sociale quando l'altro risponderà in maniera assistenti sociali). adeguata, non ci si riferisce in questo senso solo alla dimensione solidale, ma anche a quella conflittiva. Agire sociale: - razionale rispetto allo scopo (valutazione,
calcolo delle possibilità che ho a disposizione)- razionale rispetto al valore (canoni etici, professionali, equivalente soggettivo dellacultura secondo Parsons), EQUIPE come gruppo regolato o come gruppo che agisce inmodo razionale rispetto al valore e allo scopo.non è l’agire che caratterizza l’assistente sociale)- affettivo (impulso, agire immediato,tradizionale (agire acquisito per abitudine, prassi, protocolli nell’ambito lavorativo).-Il GIUDIZIO DI VALORE è qualcosa di diverso rispetto il RAPPORTO DI LAVORO, con ilprimo, infatti, si intende indicare un mio criterio di valutazione, uno strumento con cui siseleziona una declinazione e sulla quale esprimo un giudizio. E’ qualcosa che ècontinuamente all’opera, come anche gli stereotipi, il giudizio deve essere messo traparentesi poiché pericoloso. Con rapporto di lavoro, invece, si indica la capacità diindividuare come i soggetti che ho di fronte hanno un valore
nella mia testa, si parla di elementi valoriali e culturali che ognuno ha nella propria testa, in modo tale da essere in grado di leggere la realtà. REALTÀ, qualcosa di orientata, non è neutrale! Il singolo individuo, infatti, compie delle scelte, l'uomo sceglie i pro e i contro sui cui esiti non è però sicuro, egli ha la possibilità di scegliere. Nel tardo '900 troviamo BOUDON, neowebwriano, cerca di far collimare Durkheim con Weber, anche se si interessa al primo solo per il concetto di situazione vincolante, mentre del secondo recupera il concetto di razionalità. Declinazione più articolata di razionalità, egli parla di POSIZIONE: legata all'esperienza dentro le situazioni che noi viviamo, e di DISPOSIZIONE: essa deriva dal mio apprendimento ed è diversa a seconda dei percorsi formativi. Per capire il senso dell'agire sociale delle persone occorre, non solo fare riferimento ai 4 tipi di razionalità,ma anche alle BUONE RAGIONI (mix di queste razionalità e anche motivazioni non razionali). Bisogna calarsi nella mente delle persone per comprendere il loro agire, il quale sarà a dire delle persone agenti sempre razionale, ma da parte dell'osservatore potrà anche risultare non razionale. Tutto ciò può comportare a degli effetti imprevisti, di sorpresa, di rottura, di cambiamento.
SCHUTZ: appartiene alla corrente filosofica della fenomenologia, cioè della coscienza intenzionata, qualità psichica piena di contenuti, i quali possono essere rappresentazioni, idee, sensazioni, oggetti fisici, oggetti sociali. Questa concezione della filosofia si accompagna al concetto di agire sociale di Weber (qualcosa di atemporale), Schutz dice di distinguere l'agire sia in qualcosa di come passato, sia in qualcosa che è ancora in corso (processo dinamico). Distingue, inoltre, tra agire proprio e agire degli altri, tra mia vita psichica dell'altro,
egli presuppone che esit