Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Comune di Milano (Settore Valorizzazione Aree Comunali e non, e Settore Famiglia e
• Politiche Sociali)
La maggior parte sono organizzazioni private che funzionano su una stretta
collaborazione con il pubblico. Si parla di privato convenzionato.
Ci sono cooperative, associazioni. 58
Il capofila è La Strada, che si occupa di curare le relazioni della rete, ossia fa sì che ogni
soggetto faccia parte della propria realtà di appartenenza, la rappresenti, però chiede di
stare in modo positivo e propositivo nella rete collaborando con gli altri.
Obiettivi: →
Favorire la fiducia e la rigenerazione dei legami sociali per fiducia si intende quella
• primaria (all’interno delle famiglie) e quella secondaria (fra famiglie e territorio)
promuovere la partecipazione attiva e la gestione costruttiva dei conflitti sociali
• promuovere e sostenere percorsi di integrazione sociale
• consolidare la rete territoriale e favorire un piano strategico territoriale
•
Struttura del lavoro:
C’è un tavolo di governo, un gruppo di persone appartenenti ad organizzazioni che si
muovono in interazione con altri tavoli:
Tavolo Tematico Minori e Famiglia
• Tavolo Tematico Abitare
• Tavolo Sostenibilità
•
Gli interventi del Tavolo minori e Famiglia:
Coop. La Strada, che si occupa di percorsi di tutoring educativo ai minori dai 14 anni in
• su
Coop. Dedo, che si occupa di percorsi di alfabetizzazione e della ludoteca, per alunni
• stranieri (elementari - medie) e adolescenti
Ass. CeAS, che si occupa di percorsi di counselling, per i nuclei familiari
• Coop. Martinengo, che si occupa dei laboratori artistico – espressivi, per minori e
• famiglie
Università Cattolica, che si occupa di mediazione dei conflitti nella scuola e di Percorsi
• Sostegno genitorialità, per Docenti, genitori, alunni
Coop. Limes, che si occupa di corsi di alfabetizzazione, per genitori stranieri di alunni
•
Con-tatto Salomone (2013 - Gennaio 2016)
Il Quartiere Salomone è un quartiere di edilizia residenziale pubblica, situato nella zona 4
del decentramento della città di Milano. Nasce negli anni 70 per sostituire le «case
minime» di Via Zama, costruite durante il periodo fascista. 59
Più che un quartiere, è un grande condominio
• 477 alloggi: 4,3,2 locali ma anche 108 monolocali
• 20 scale con accesso dal porticato a piano terra
• Oltre 970 persone censite nel 2010, con oltre il 20% over 65
• Totale assenza di esercizi commerciali e servizi
•
Partnership:
Commissione da:
Comune di Milano (Assessorato Sicurezza, Coesione Sociale, Polizia Locale,
• Protezione Civile e Volontariato)
Consiglio di Zona 4 (Commissioni Territorio, Decentramento, Politiche Sociali)
•
• Coop. La Strada - Capofila
A.R.S. - Associazione per la Ricerca Sociale
• Ass. La Nostra Comunità
• CEAS - Centro Ambrosiano di Solidarietà
• Parrocchia S.Galdino
• Parrocchia S. Nicolao – Caritas U.P.F
•
Obiettivi:
Essere presenti nel quartiere per proporre attività e momenti di incontro e di confronto
• favorire la partecipazione attiva alla vita del quartiere del maggior numero di persone
• possibili (ciascuno con le proprie capacità)
proporre e sostenere percorsi per migliorare la comunicazione, la convivenza, la
• soluzione dei conflitti
realizzare percorsi in risposta a specifici bisogni: l’orientamento al lavoro di giovani e
• adulti, spazi e attività per i bambini del quartiere, la cura e la valorizzazione dell’anziano
nel tessuto sociale del quartiere;
migliorare la collaborazione tra associazioni, parrocchie, gruppi organizzati, scuole,
• servizi territoriali del Comune di Milano, Consiglio di Zona 4 a beneficio di tutta la
collettività
Durata del progetto: 3 anni (Marzo 2013 – Febbraio 2016)
•
Metodologia: 60
Lavoro di comunità: l’azione di cambiamento non si concentra su una categoria di
• destinatari ma considera per quanto possibile tutte le parti del sistema locale.
Partecipazione: attraverso il supporto e lo stimolo degli operatori, gli abitanti saranno
• chiamati a esprimere bisogni, identificare obiettivi, realizzare azioni concrete in risposta
alle loro stesse istanze.
La rete: occorre attivare tutti i soggetti significativi di un territorio, affinché lavorando
• insieme rendano la comunità di appartenenza sempre più coesa, forte e competente.
La gestione del conflitto: nelle comunità il conflitto è una dimensione naturale.
• Coinvolgere la comunità nella mediazione del conflitto è spesso l'unica strada
percorribile per gestirlo, per trasformarlo o quantomeno per contenerne i costi sociali.
La gestione di particolari attività rivolte a target «fragili»
•
Le azioni:
Mediazione Sociale e Laboratorio
• Sportello (Salomone 32)
• Orientamento al lavoro
• Spazio Bambini e Famiglie
• Anziani
•
Spazio Bambini e Famiglie:
Spazio aggregativo e di socializzazione rivolto ai bambini della fascia 4-11 anni e alle
famiglie del territorio.
Incontri pomeridiani per i bambini della scuola materna e primaria e i loro genitori (Lunedì/
Giovedì dalle 17,00 alle 18,30, presso lo spazio Salomone 32)m 2 giorni alla settimana
con la presenza di 2 educatori (un giorno in collaborazione con la Parrocchia San Galdino
l’altro presso lo spazio di Salomone 32)
Sono stati fatti:
Laboratori tematici per bambini atti a sviluppare competenze creative (attività artistiche,
• musicali, di movimento, culinarie).
Accoglienza e ascolto (strutturati) a favore dei genitori con lo scopo di favorire i legami
• fiduciari e sensibilizzare le famiglie sui temi dell’educazione, della genitorialità, della
collaborazioni con le realtà educative dal territorio. (colloqui singoli, incontri di gruppo,
eventi tematici territoriali)
Incontri informali, non strutturati in luoghi del quartiere maggiormente frequentati dalle
• famiglie (rotonde, marciapiede, pianerottolo). Negli spazi non strutturati, in assenza di
un setting, secondo la nostra esperienza, emergono contenuti più significati che in
condizioni strutturate.
Sostegno e accompagnamento, su alcune situazioni maggiormente critiche, in
• collaborazione con scuole, associazioni e servizi territoriali. (attenzione ai soggetti
maggiormente a rischio e/o in dispersione scolastica)
Accompagnamento dei genitori stranieri per i contatti con la scuola o altre possibili
• esigenze
Lavoro di interconnessione con le varie azioni del progetto e territoriali favorendo
• interazioni intergenerazionali volti a contrastare lo stigma e a favorire il confronto
(attività anziani e bambini, adolescenti e bambini, ecc)
Tavolo Territoriale Minori:
Tavolo Minori, livello riflessivo: coinvolgimento territoriale di tutte le organizzazioni che si
• rivolgono ai minori, l’intento è di creare un «terreno culturale» comune e in rete con
l’obiettivo di ricomprendere il nucleo famigliare nella sua complessità (punto di vista
integrato su un caso: scuola, servizi, spazio famiglie, ecc).
Tavolo minori, livello operativo: creazione di eventi territoriali volti al coinvolgimento del
• nucleo con l’intento di attivare momento di conoscenza e processi di contaminazione tra
pari. Sperimentazione di conduzione di laboratorio condotti dai genitori. (La salute a
tavola, R- Estate in Salomone, Ri-Conosciamoci in quartiere) 61
Famiglie incontrate e la comunità:
Assenza e/o precarietà di beni materiali di necessità primaria: casa e reddito
• La rete prossima: i legami parentali e di vicinato
•
I condizionamenti ambientali, come diceva Lewin, interagiscono modificando i soggetti e,
a cascata, i nuclei che compongono la famiglia. Circolarmente agiscono modificando il
sistema intorno.
Ciò determina:
Punti di debolezza:
Diffidenza e difesa dalle istituzioni (senso di abbandono da parte dei servizi, del
• →
comune, di Aler) no aiuto da parte dei servizi rivolti a minori (boicottaggio iniziale del
nostro servizio)
Senso di impotenza in relazione all’impossibilità di emanciparsi da situazioni ambientali
• →
opprimenti difficoltà nell’attivazione spontanea di processi d’empowerment,
resistenza nello scorgere competenze genitoriali
Bassa percezione dell’importanza del ruolo genitoriale dovuto ad una gerarchia di
• bisogni che impone come priorità alcuni aspetti più legati alla «sopravvivenza» (esempio
sgomberi)
Punti di forza esistenti e o attivati dal progetto:
Reti sociali e legami di vicinato attivi ed estremamente forti (piccoli nuclei, alcuni
• esistenti, altri facilitati da connessioni indotte dal progetto)
Percezione di un’educazione comunitaria facilitata dalla condivisione di spazi comuni e
• di reti attive sorrette da bisogni quotidiani pratici (pedibus, attivazione spinta dal progetto
per un periodo limitato, era attiva una rete di pochissime mamme)
Livello di riconoscimento delle capacità genitoriali, se potenziato e sorretto da un lavoro
• educativo, buono e d’impatto sui figli.
Basso livello d’apprensione e ansia sui figli
•
Un esempio: Organizzazione attività Natalizie rivolte a minori del quartiere
1. Riunione con i genitori interessati
2. Richiesta di coinvolgimento attivo (organizzazione e/o conduzione attività)
3. Ricerca di competenze individuali: esplorazione tra gli interessi e le capacità, raccolta
e pianificazione (lab di cucina, di didò, ecc)
4. Individuazione di dubbi, perplessità, timori e lavoro di potenziamento delle
competenze riconosciute da loro stessi o da terzi
5. Attivazione e supporto in itinere senza sovrapposizioni.
6. Verifica informale durante e dopo l’attività condotta e/o organizzata
Come si muove l’operatore?
Con i bambini:
accoglienza: lavoro di preparazione dello spazio per condivisione
• laboratorio o spazio di libera aggregazione (laboratori creativi di sviluppo e
• accrescimento delle competenze creative, giochi di gruppo che favoriscano
l’apprendimento di regole
chiusura attività con valutazione clima emotivo e comportamento individuale e di gruppo
• (gioco sole – tempesta – nuvola)
Con i genitori:
Accoglienza e chiacchiere informali in ingresso: come va in generale, è uno scambio
• rapido ma è un primo accesso necessario a favorire l’attivazione di un legame di fiducia
(ascolto attivo, non giudizio, informalit&agra