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COLOR MANAGEMENT

gestione del colore

->la carta determina il colore, la carta usomano assorbe di più, quella patinata

di meno xk il colore rimane in superficie

->in base all'uso della carta si può variare la percentuale di colore x ottenere lo

stesso colore.

-anche i monitor possono dare problemi di visualizzazione del colore, il color

management si occuperà di avere una visualizzazione univoca del colore da

monitor a monitor o su carte diverse.

->modelli colore: modello matematico che indica come un determinato colore

può essere riprodotto numericamente:

-colori dipendenti dalla periferica: CMYK e RGB (il risultato dipende dalla

composizione dei primari)

-colori indipendenti dalla periferica: CIE LAB e CIE XYZ (il colore è visto

oggettivamente dalla macchina)

-spazio colore: identifica un insieme di colori riproducibili da un dispositivo

(modello 3D)

->spazi colore:

CIE LAB: separa la cromaticità dalla luminosità

CIE XYZ 1931

->usando dei software come il “color matching module” si possono convertire

dei colori tramite un punto di riferimento. Il color management trova la

corrispondenza del colore da un dispositivo all'altro. (per esempio: da RGB si

converte nello spazio colore CIE LAB e poi in CMYK)

->intento di rendering: il sistema cerca di posizionare un colore fuori gamma. Il

sistema taglia il colore e lo porta nella periferia dello spazio o integra il colore

->color management: usato in fotografia, stampa, prestampa

->working space rgb: spazi di lavoro colore

->spazi colore:

-ECI RGB unione europea x la conversione in cmyk

-ADOBE 98 adobe

-SRGB microsoft e hp

-FOGRA 27 europa. Usato in offset

-FOGRA 29 uso uncoated, unica differenza col fogra 27

IL PDF

nasce come alternativa al post script nel 1985-1990. Nel '99 con l'uscita di

acrobat 4.0 diventa il formato standard x eccellenza. I più usati sono l'1.3-1.4

->PDF/x richiesto x la stampa che toglie tutto ciò che non serve per la stampa.

Il PDF/x3 consente di vedere l'rgb

->griglia della pagina:

-trim box:taglio pagina

-bleed box:abbondaggi

-crop box:segni di taglio

->trasparenza: effetto ottenuto con sfumature o ombre. Può essere attivo o

passivo in pdf

->se si converte in bimap bisogna sempre tenere conto della risoluzione (un

testo richiede 2400ppi, una trama e sfumatura 600ppi)

Lezione 6

I FORMATI DELLA PAGINA

parametri:

-leggibilità, economicità, formato carta, utilità e maneggevolezza, possibilità di

imbustamento e spedizione, coordinamento con altri stampati, tipologia

contenuto

->Le proporzioni classiche:

2:3

4:3

1:2

1:radice2

8:13

->il 4:3=1,3333 è usato in fotografia o video

->il 1:radice2=formati A,B,C della pagina. il formato uni/iso 216 si basa sulla

radice di 2 e mette a punto i sistemi universali.

Altre serie usate sono:

-la sezione aurea (a:b=b:(a+b))

-la serie di fibonacci secondo cui un dato numero è la somma dei numeri

precedenti

-il modulor di le corbusier basato sulle proporzioni umane

->il foglio di stampa: il formato finito non è pari a quello di stampa, perché

bisogna tenere conto degli abbondaggi e della scala colori.

Alcuni formati:

120x16

100x140

70x100

60x88

->la segnatura: la piegatura consente di ottenere una quarantina di pagine in

sequenza con mutipli di 4 (4,8,16,32,64 ecc) o 12 (12,24,48) parallele o

incrociate.

bianca=davanti

volta=retro

->la resa: si parla di resa quando moltiplico il mio prodotto di stampa su uno

stesso foglio. Bisogna tenere conto su un foglio del numero di copie

posizionabili compresi i bianchi e gli abbondaggi e le fustellature.

Lezione 7

LA FORMATURA OFFSET

->imposition: passaggio per mettere le pagine in ordine e generare una lastra

(virtuale). In alcuni casi viene messa un'impostazione per mettere bianca e

volta sulla stessa lastra. Nelle grandi industrie tramite software avviene in

automatico.

->prove cianografiche: stampa che viene data al grafico per la verifica, è

fondamentale prima della realizzazione delle matrici di stampa. Possono essere

prodotte tramite film o carta.

->flusso di lavoro CTF: passaggio fa pc a pellicola

->le fotounità: oggi sono poco usate, ma sono molto usate in serigrafia e

funzionano tramite un sistema laser che impressiona la pellicola. Da una

composizione base in piombo si passa a una su pellicola. Usate x la stampa di

carattri.

->fotounità capstan o trascinamento: non ha il problema dell'inchiostro e della

sbavatura. Il raggio laser inviato a intermittenza incide la pellicola

->CTR o tubo catodico: funziona tramite un metodo a specchio o luce riflessa

->a tubo interno: il raggio luminoso è inviato su un tubo concavo al suo interno

-a tamburo esterno: il tamburo ruota e la pellicola portata sulla parte esterna è

impressionata dalla luce. Questa tecnologia deriva dai vecchi scanner

->densità: densità massima del nero, misurata dal densitrometro. E' il log10

dell'opacità.

->segni tecnici per la lavorazione: al formato della segnatura viene aggiunto

uno spazio chiamato “bianco di pinza” affinché la macchina possa afferrare il

foglio con una pinza (0,5cm)

-giro in squadra (lato verso la direzione del macchinario)=giro 16

-giro in pinza(lato lungo)=giro 12

per ogni foglio se uso la bianca e la volta potrò avere un determinato numero di

pagine. Per esempio disponendo 4 pagine sulla bianca ne otterrò 8 avendo

anche la volta. Oltre le pagine bisogna contare gli spazi sufficienti per

abbondaggi ed eventuali altri segni.

Lezione 8

STAMPA OFFSET

->la stampa digitale sta prendendo sempre più importanza e si pensa che in

futuro raggiunga la qualità della offset.

->la offset è la più usata: è indiretta (la carta riceve l'inchiostro da una parte

gommata e non dalla lastra direttamente), basata sulla repulsione

acqua-grasso (inchiostro), genera un'emulsione

->le macchine variano da 2 a 10 castelli.

->processo:

progettazione, revisione, stampa di prova su plotter (inkject), stampa ctp

(incisione della lastra), rimozione sostanza chimica in eccesso dalla lastra, uso

della lastra (una per colore)

->ogni castello è composto da cilindri:

-la matrice riceve uno strato di acqua e poi di inchiostro che attaccherà dove

l'acqua non ha aderito

-l'inchiostro è trasferito al caucciù

-l'inchiostro è impresso sulla carta

->le offset stampano grandi formati, per i piccoli si usano le piccole offset o il

digitale

->gruppi macchina: immissione, macinazione, distribuzione inchiostro,

bagnatura, immissione foglio

->successione dei colori: secondo la sequenza degli inchiostri la successione

cambia e il risultato è diverso. Ciò avviene perché passando da castello a

castello l'inchiostro è ancora fresco

Successioni:

1) C,M,Y, K

2) K, C, M, Y

3) M, C, K, Y

il secondo colore attacca di meno

STAMPA ROTOCALCO o incavografica

->impianti molto produttivi (packaging, imballaggi plastici, editoria)

la matrice presenta delle cellette, degli incavi che ospitano l'inchiostro,

trasferito poi sulla carta (x ciò lascia piccoli punti nei testi)

->le celle variano in altezza o dimensioni e daranno determinati tipi di

sfumature

->cilindri in acciaio e rame lunghi 3 metri (non si fanno basse copie)

Tipologie:

-convenzionali (anni 50-60, in base ai toni le celle variano la loro altezza.

Ricorda la tipografia)

-autotipiche: giorno d'oggi. I toni sono dati dalla variazione delle dimensioni

della cella. Vengono fatte con la punta di diamante (usate per riviste)

-semiatutipiche: simile alle autotipiche ma usate per etichette

Lezione 9

LA SERIGRAFIA

->permette di trasportare le immagini su carta o una moltitudine di materiali,

necessita di inchiostro denso.

->è entrata nell'industria nel 1914

->usa un telaio come supporto, che determina il risultato secondo il numero di

fili. (quantità di inchiostro che passa loro attraverso) possono varia intorno a

1mm di spessore.

->non è molto usata (4% delle stampe->vedi elenco usi), usata per la

verniciatura o gadget

->la formatura (preparazione dello stampo): viene fatta con una pellicola

(preparazione del telaio). Si deposita la gelatina sul telaio fronte e retro, la si

spalma con una racla. Si espone ai raggi UV e poi si lava. Sarà dove è

impressionata che l'inchiostro filtrerà

->è una tecnica per lo più manuale: tirando la racla si fa passare l'inchiostro, la

fase complessa è quando si deve effettuare una stampa su supporti già

stampati.

->l'inchiostro è scelto a seconda del supporto ed è uno dei pochi che copre

completamente il supporto:

-ad acqua: ecologico e non produce odore (carta)

-a solvente: produce un forte odore

->troviamo macchine:

-semiautomatiche

-roll to roll (presentano un cilindro rotante con all'interno una racla che preme

verso l'esterno dove si trovano i fori, è usato per la stampa di etichette. Le

scritte sono a rovescio nella stampa e alcune macchine hanno dei fori aspiranti

per tenere fermo il supporto)

->caratteristiche: stampa il bianco (unica tecnica di stampa che lo fa),

l'inchiostro UV è molto usato, l'inchiostro è denso (si passa una spalmata di

racla x ogni colore)

LA TAMPOGRAFIA

molto simile alla serigrafia. Stampa tramite l'uso di un tampone su supporti

anche irregolari.

Lezione 10

ABBELLIMENTI E NOBILITAZIONI

->la verniciatura: applicazione di una vernice trasparente dopo la fase di

stampa, in linea o fuorilinea. Viene usata per proteggere da sporco, graffi,

ditate o per abbellire.

Vernici opache:

-vernice grassa: stesa tramite offset o serigrafia

-vernice IR: usa matrici a rilievo, applicate con un solo spalmatore e asciugate

tramite infrarossi

-vernice UV: //asciuga con i raggi UV

->goffratura

->plastificazione: opaca (protegge, ecologica) o lucida (risalta il colore).

Aggiunge resistenza meccanica al foglio e lo abbellisce.

->stampa a secco: avviene tramite pressione, con un punzone che imprime la

superficie

->stampa a caldo: avviene con le macchine classiche tipografiche

->clichè: sono realizzati in magnesio (40 000 copie), rame (500 000 copie),

ottone (1000 000 copie)

->calcografia e intaglio: macchine a foglio particolare che consentono effetti di

nobilizazione

->le macchine per la stampa a caldo usando il principio della pressi

Dettagli
A.A. 2012-2013
11 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/13 Disegno industriale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Alessandra92 :) di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sistemi di produzione in campo grafico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Torino o del prof Molinar Piergiuseppe.