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Agonisti α2-adrenergici - Fanno parte di questa classe la clonidina, l’α-metildopa, il
guanabenz e la guanfacina. Stimolano selettivamente i recettori α2-adrenergici, causando
inizialmente effetto ipertensivo per stimolazione dei recettori α2 post-sinaptici; quindi, una
volta stimolati i recettori α2 pre-sinaptici avremo effetto ipotensivo. Sono usati nel
trattamento dell’ipertensione, ma anche di vampate di calore in menopausa e nella sindrome
d’astinenza da oppiacei ed alcool.
Agonisti β-adrenergici non selettivi - Stimolano sia i recettori β1 che i β2; hanno
effetto cronotropo ed inotropo positivo (β1) e rilassamento della muscolatura bronchiale.
La dobutamina è il farmaco di riferimento. Sono utilizzati nel trattamento dello scompenso
cardiaco a seguito di interventi chirurgici. Possono causare aritmie.
Agonisti β-adrenergici selettivi verso il recettore β2 - Tra questi ricordiamo il
SALBUTAMOLO e la RITODRINA. Causano broncodilatazione e riduzione della secrezione,
pertanto risultano utili nel trattamento dell’asma bronchiale. Il loro effetto rilassante sulla
muscolatura uterina li rende utili per scongiurare parti prematuri.
SIMPATICOMIMETICI AD AZIONE INDIRETTA
Amfetamina - È in grado sia di facilitare il rilascio di catecolamine, sia di ridurne la
rimozione dallo spazio sinaptico. Causa aumento della pressione sistolica e diastolica,
con abbassamento della frequenza cardiaca per riflesso vagale, ed aumento della frequenza
respiratoria. Provoca sensazione di piacere e gratificazione, nonché miglioramento delle
prestazioni fisiche e mentali (per questo è una sostanza dopante). Può anche avere effetto
“anoressante”, con riduzione dell’appetito.
Metilfenidato (o ritalin) - Molto simile all’anfetamina, il metilfenidato aumenta la
liberazione delle catecolamine, eccezion fatta per la dopamina la cui liberazione è meno
stimolata rispetto alle altre catecolamine. E’ utilizzata nel deficit dell’attenzione.
Efedrina - Ha azione mista, poiché è anche agonista dei recettori α1, α2, α3 e β2. Oggi è
poco usato in farmacoterapia visti i suoi effetti non trascurabili sul cuore. E’ altresì impiegata
come sostanza dopante poiché aumenta la performance fisica e la capacità respiratoria.
Ecstasy (Metilendiossimetamfetamina) - L’ambito d’utilizzo principale della
metilendiossimetanfetamina è quello psichiatrico; essa infatti provoca affabilità, loquacità,
aumento della fiducia; pertanto viene impiegata per favorire la comunicazione tra paziente e
psichiatra. A seguito di un utilizzo cronico causa gravi patologie neurologiche; inoltre causa
ipertermia per blocco del sistema di termoregolazione.
ANTAGONISTI ALFA-ADRENERGICI
Antagonisti non Selettivi - I principali antagonisti alfa-adrenergici non selettivi utilizzati
oggi sono i derivati chinazolinici. Questi causano vasodilatazione, pertanto sono utili
come antiipertensivi. La vasodilatazione può provocare sonnolenza e cefalee.
Antagonisti alfa2-selettivi - Il blocco dei recettori α2-adrenergici causa aumento della
frequenza e della pressione cardiaca.Tra questi ricordiamo la Yohimbina.
ANTAGONISTI BETA-ADRENERGICI - Sono farmaci che bloccano i recettori beta adrenergici;
ricordiamo che i β1-adrenergici sono collocati principalmente a livello cardiaco, oculare e
renale; i recettori β2 sono invece diffusi nella muscolatura liscia, nei vasi e nel fegato.
Esistono 3 famiglie di antagonisti β-adrenergici: non selettivi (bloccano sia β1 che β2), beta1-
selettivi e ISA (attività simpaticomimetica intrinseca). Questi ultimi sono agonisti parziali che,
in caso di interazione con un sistema iperattivato, diventano antagonisti. Bloccando i recettori
vasodilatazione e riduzione della
β vengono evovati diversi effetti quali, ad esempio,
pressione, bronco costrizione, riduzione della glicogeno lisi, riduzione della gittata cardiaca.
Sono utilizzati: nell’angina da sforzo, nell’ipertensione, nello scompenso cardiaco,
nell’emicrania, nel glaucoma, ecc..
FARMACI ATTIVI SUI RECETTORI DOPAMINERGICI - La dopamina trova impiego
nell’insufficienza cardiaca causata da ipotensione e ridotta perfusione renale. Gli antagonisti
della dopamina sono usati come anti-Parkinson e come antipsicotici. Gli antagonisti D2 sono
usati come antiemetici.