PROBLEMA SOCIALE
C'è un problema: la repubblica romana non è assolutamente una democrazia come poteva essere quella di Atene. A Roma i cittadini maschi, liberi e non stranieri avevano delle differenze e questa differenza era rappresentata dalla classe dei patrizi e dalla classe dei plebei. I plebei (che non sono assolutamente tutti poveri, anzi vi erano famiglie plebee ricche) vogliono partecipare di nuovo alla vita politica del paese e si ribellano, e pongono alcune richieste:
- Beneficiare dell'ager publicus: era una parte di terreno pubblico, ottenuta in seguito alle conquiste e potevano beneficiarne solo i patrizi.
- Abbandonare la schiavitù per debiti: quando un plebeo si indebitava e non riusciva ad estinguere tale debito, diventava schiavo e perdeva i suoi poteri. (Queste due richieste derivano soprattutto dal fatto che Roma aveva grandi problemi economici in questo periodo di prima fase repubblicana).
- Volevano poter eleggere ed essere eletti.
Inoltre la plebe
Acquisisce consapevolezza della sua importanza nel formare l'esercito, che in questo momento muta e passa da una formazione di cavalieri e fanti in un esercito oplitico-falangitico. Ci furono anche degli scontri armati che non ebbero risultati quindi i plebei organizzarono il primo sciopero della storia dell'umanità: secessione dell'aventino (494 a.C.), dove si rifugiano, fuori dal pomelium. I patrizi non potevano vivere senza i plebei e iniziarono le prime concessioni. (le lotte tra patrizi e plebei bloccano Roma per 150 anni, Roma non si espande in questo periodo) La plebe si diede i propri organi: 486 a.C. il console spurio cassio tenta una riorganizzazione delle terre ma fu accusato di tirannide (patrizio) 471 a.C. concilia plebis tributa, che poteva emanare dei provvedimenti detti plebisciti. I plebei eleggono i tribuni della plebe, i rappresentanti della plebe, con potere di veto, non subito riconosciuti. I tribuni della plebe potevano usare lo ius auxilii e lo ius intercessionis.
La plebe accordo l'inviolabilità dei tribuni della plebe, la sacrosanctis. Vennero introdotti gli edili plebei. Nel 451 a.c. una commissione di dieci uomini patrizi stende le leggi in forma scritta e vengono ottenute le leggi delle XII tavole (prima 10 tavole e poi due), una garanzia perché la legge scritta non poteva essere modificata. 445 a.c. i matrimoni misti tra patrizi e plebei, in seguito al plebiscita, vengono accettati. Dato che da questo momento il sangue di patrizi e plebei può mischiarsi, non ha più senso che possano governare e votare solo i patrizi. Ma la completa uguaglianza si ottiene molto dopo questo momento e molto gradualmente. In questa prima fase viene istituita la figura dei tribuni militari con poteri consolari che potevano essere anche plebei e aiutavano i consoli. 367 a.c. le leggi licinie (licinio stolone e sestio laterano) sestie, ottenute in seguito a periodi di anarchia politica con l'abolizione della schiavitù per.- Debiti e la distribuzione dell'ager publicus.
- Legge che mette d'accordo patrizi e plebei (356 a.C.):
- Primo dittatore plebeo: Caio Marcio Rutilio (342 a.C.).
- Un plebiscito stabilisce che i plebei possono accedere al consolato, anche due consoli plebei contemporaneamente (312 a.C.).
- Censura di Appio Claudio Cieco che, compilando la lista dei senatori, incluse persone che non avevano rivestito alcuna magistratura, con l'obiettivo di dare rilievo anche alla plebe delle tribù rustiche. Appio Claudio fu censurato (300 a.C.).
- Possibilità per i plebei di diventare sacerdoti e pontefici massimi (287 a.C.).
- Legge Ortensia, il punto d'arrivo alle lotte tra patrizi e plebei: i plebei possono accedere alle cariche religiose.
- La repubblica oligarchica si espande, dove a capo ci sono i ricchi. Si forma una nuova nobilitas, che viene chiamata nobilitas. La nuova nobilitas era molto gelosa dei suoi poteri, un po' come lo erano i patrizi all'inizio della repubblica, pertanto accedervi era molto difficile.
oplitico-falangitico.
Seconda guerra di Veio: dal 437 al 426 a.c. Nella seconda guerra di Veio i romani vendicarono la sconfitta subita 40 anni prima, uccidendo il tiranno di Veio Lars Tolumnio.
Terza guerra di Veio: dal 405 al 396 a.c. La terza guerra di Veio fu caratterizzata dall'assedio romano, durato 10 anni, della città etrusca. Alla fine del lungo assedio, la città venne presa e distrutta. Durante questa fase, alcune città etrusche decisero di allearsi con Roma e non prestare soccorso. La presa di Veio fu un evento importantissimo per Roma: durante l'assedio numerosissimi soldati romani erano rimasti lontani dai loro campi e da qui nasce la necessità di ricompensarli e viene introdotto lo stipendium. Per far fronte alle spese militari viene introdotta la tassa chiamata tributum, che gravava in base all'ordinamento centuriato. Ogni centuria doveva versare la stessa somma e questo gravava sulle famiglie più facoltose che erano in inferiorità.
Numerica. Adesso inizia una fase delicata per Roma. Il IV secolo comincia male: il sacco gallico. I galli erano un popolo guerriero seminomade molto forte, che venivano dal nord europa. Si costituivano in diverse tribù che tra l'altro, erano in conflitto. Essendo seminomadi, si spostavano ogni 50 anni e la loro economia si basava sull'agricoltura e soprattutto sul saccheggio. Erano molto forti dal punto di vista militare e quindi molto pericolosi. Gli etruschi inizialmente bloccavano le avanzate galliche ma in seguito al loro indebolimento, i galli riuscirono a migrare verso il basso. Una delle tribù guerriere dei galli, i Senoni, decisero di saccheggiare Roma. Per loro non era importante la conquista delle terre. I senoni capeggiati da Brenno, saccheggiano Roma nel 390 a.C. Questo fu un duro colpo per l'economia e anche per l'immagine di Roma. I romani si rifugiarono nel Campidoglio, poiché fortificato. Romani e galli poi giungono a un accordo: il pagamento.
di Roma: i Cartaginesi. Inizia così la lunga e sanguinosa guerra tra Roma e Cartagine, conosciuta come le Guerre Puniche. Durante queste guerre, Roma riesce a sconfiggere i Cartaginesi e a conquistare gran parte del territorio della Magna Grecia. Dopo la vittoria sulle forze cartaginesi, Roma diventa sempre più potente e estende il suo dominio su tutto il Mediterraneo. Vengono create nuove province, governate da proconsoli romani, e vengono costruite strade e acquedotti per facilitare la comunicazione e lo sviluppo delle città. Roma diventa così la capitale di un vasto impero, che si estende dalla Britannia all'Egitto. La città stessa subisce grandi trasformazioni: vengono costruiti nuovi edifici, come il Colosseo e il Pantheon, e vengono realizzate opere d'arte di grande valore. Ma nonostante la grandezza e la ricchezza dell'impero romano, la sua fine è inevitabile. Dopo secoli di dominio, l'impero inizia a indebolirsi a causa di problemi interni, come la corruzione e la crisi economica, e di minacce esterne, come le invasioni barbariche. Nel 476 d.C., l'ultimo imperatore romano viene deposto e l'Impero Romano d'Occidente crolla. Roma perde il suo status di capitale e cade in un periodo di decadenza e abbandono. Nonostante ciò, Roma rimane una città di grande importanza storica e culturale. I suoi monumenti e le sue rovine sono ancora oggi visitate da milioni di turisti da tutto il mondo, che vengono affascinati dalla grandezza e dalla bellezza di questa antica città.greche: isanniti. (lega sannita con numerosi villaggi). In questo territorio abbiamo due leghe. La legasannitica e la lega
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