Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Sintesi analisi matematica
INSIEMI
∈ = APPARTENENZA
∀ = PER OGNI
∃ = ESISTE
∅ = VUOTO
⇒ = PER OGNI IMPLICA
⊂ = CONTENUTO
∈ = ELEMENTO
∉ = INSIEME
∪ = UNIONE
∩ = INTERSEZIONE
∆ = DIFFERENZA SIMMETRICA
\ = TOGLIE
ᶜ = COMPLEMENTARE
ℕ = INSIEMI NATURALI ℕ = {0,1,2,3,3...}
ℤ = INSIEMI DEI NUMERI RELATIVI ℤZ = {...-3,-2,-1,0,1,2,3...}
ℚ = INSIEME DEI NUMERI RAZIONALI
ℝ = INSIEME DEI NUMERI REALI {0,-2,-⅔,0.3,√2,7̅}
= INSIEME DI NUMERI IRRAZIONALI
|| = VALORE ASSOLUTO O MODULO
- x, se x ≥ 0
- -x, se x < 0
Funzioni
Def: Dati 2 insiemi non vuoti A, B, ƒ è una legge che a ciascun elemento di X ∈ A associa uno e un solo elemento y ∈ B
- ƒ: A → B e y = ƒ(x)
- A si chiama dominio di ƒ e si indica con D(ƒ)
- B spazio di arrivo
Iniettiva
Def: ƒ: A → B si dice iniettiva se elementi distinti in A hanno immagini distinte in B, ovvero per ogni x₁, x₂ ∈ A con x₁ ≠ x₂, allora ƒ(x₁) ≠ ƒ(x₂)
Suriettiva
Def: ƒ: A → B si dice suriettiva se ogni elemento y ∈ B è un’immagine di almeno un elemento x ∈ A
- ƒ: A → B si dice suriettiva ∀y ∈ B, ∃x ∈ A: ƒ(x) = y
Biettiva
Se ƒ: A → B iniettiva e suriettiva si dice biettiva o biunivoca
Se ƒ: A → B è iniettiva la sua funzione inversa ƒ⁻¹
La sua funzione inversa è una funzione in tal caso, ad ogni y ∈ B, si può associare con ƒ⁻¹(y) l’unico elemento x ∈ A t.c. y = ƒ(x),
T.c. ƒ risulta ƒ⁻¹ : B → A
Tangente
Tgx = Sinx/Cosx
Gradi X Sinx Cosx Tgx 0° 0 0 1 0 30° π/6 1/2 √3/2 √3/3 45° π/4 √2/2 √2/2 1 60° π/3 √3/2 1/2 √3 90° π/2 1 0 - 180° π 0 -1 0 270° 3π/2 -1 0 - 360° 2π 0 1 0Seno
y = sen xGrafico Oscillatorio
Coseno
y = cos x
Tangente
Teoremi
Teorema della limitatezza locale:Se ∃ lim f(x) = l ∈ ℝ,esiste un intorno U di x0 tale che f(x) è limitato in U ∩ A
Teorema della permanenza del segno:Se lim f(x) = l ≠ 0allora esiste un intorno U di x0 t.c.f assume lo stesso valore di f(x) (positivo se l > 0, ottu negativo se l < 0)
- Se Hg lim f(x)/g(x) = f1/2
Oss: lim f(x) = c ≠ 0 e g è una funzione limitata in U\ADove U è un intorno del punto x0. Allora lim f(x) g(x) = 0
Teorema di confronto (Carabinieri):Siano f, g, h: I ⊂ ℝ ∀ x ∈ U\A \ {x0}, dove U è l'intorno di x0, risultan f(x) ≤ g(x) ≤ h(x),e se lim f(x) = lim h(x), allora lim g(x) = l
Infiniti
Se f definita in A ⊆ ℝ con x0 ∈ A':
Se Limx→x0 f(x) = ±∞ allora f(x) si dice un infinito per x→x0.
f(x) = x² per x→1 → +∞, e g(x) = x+1 sono 2 infiniti:
Siano f(x) e g(x) due infiniti per x→x0.
Se ∃Limx→x0 |f(x)/g(x)| si può avere uno dei seguenti 3 casi:
- [1] 0
- [2] ≠ 0
- [3] +∞
f ha ordine di inf. inferiore a g per x→x0.
◁ G . ORDIN. INF. STESSO
f ha ordine superiore rispetto a g per x→x0.
Infinitesimi
Una f(x) T.C. Limx→x0 f(x) = 0 si dice infinitesimo per x→x0.
Siano f(x) e g(x) due infinitesimi per x→x0, se ∃Limx→x0 |f(x)/g(x)| con:
g(x) ≠ g0 tranne al p.v., in x0, 3 casi:
- [1] 0
- [2] ≠ 0
- [3] +∞
f è ordine di infinitesimo superiore ad g, x→x0.
f e g hanno lo stesso ordine per x→x0.
f è ordine di infinitesimo inferiore ad g, x→x0.
Quindi se f è derivabile in x0, f'(x0) rappresenta il coefficiente
angolare della retta tangente al grafico di f in x0.
Lim destro, x tende a x0, rapporto incrementale a
partire da x0, si dice derivabile a destra
fd'(x0) = lim x→x0+ f(x) - f(x0) / x - x0 = (fd'(x0) o f' (x0))
Lim sinistro, x per x tende a x0, rapporto incrementale
da x0, si dice derivabile a sinistra
fs'(x0) = lim x→x0- f(x) - f(x0) / x - x0 = (fs'(x0) o fs (x0))
Se x0 e unico elemento in f(x), la funzione f è derivabile in x0 se
solo se è derivabile sia a destra che a sinistra in x0, è
fs'(x0) = fd'(x0)
Derivata di ordine superiore
La funzione f si dice derivabile in I se lo è in ogni punto x0 ∈ I
derivata f'(x) ∀ x ∈ I, quindi f': I → ℝ
f'(x) è derivabile a sua volta in x ∈ I.
In tal caso f''(x) è una funzione da I in ℝ; se f'(x) è
derivabile in x0 ∈ I
In tal caso f'(x) è una funzione da I in ℝ; se f'(x) è derivabile in
x0 ∈ I si chiama derivata seconda di f in x0. Essa indica come
f''(x0) oppure d2 f(x0).
f'(x0) = lim x→x0 fd'(x) - fs'(x0) / x - x0
Asintoti
Asintoto: È una retta alla quale il grafico di ƒ si avvicina,data ƒ: I → ℝ, un asintoto per il grafico di ƒ è una retta t: r ⊂ ℝ,se x tende a x₀, dove x₀ ∊ ℝ oppure x₀ = ±∞ e
Asintoti: Verticale, Obliquo, Orizzontale
Verticale
Sia ƒ: I → ℝ, con t₀ ∊ I e :
- lim x→x₀ ƒ(x) → ±∞ (∃ t₀ ∊ ), la retta eq. x = x₀ è un asintoto verticale destro per il grafico di ƒ
- sinistro per il grafico di ƒ
Orizzontale
- Sia ƒ: I → ℝ, con I = [x₀, +∞) oppure I = [x₀, x₀) lim x→±∞ ƒ(x) = k, k∊ℝ.
- La retta di equazione y = k è un asintoto orizzontale per il grafico di ƒ per x → ±∞
- Sia ƒ: I → ℝ con I = (-∞, x₀) oppure I = (-∞, x₀]
Ifc sia f(x)=supS f(x). Vx e [a, b], ovvero le funzioni a gradinata il cui grafico è tutto al di sotto del grafico di f, indichiamo con l’insieme di tutte le f a gradinata: [a, b]→IR tali che f(x) ≥ f(x), Vx e [a, b] ovvero le funzioni a gradinata il cui grafico è tutto di sopra del grafico di f.
Essendo f limitata, entrambi gli insiemi S e T non sono vuoti.
APPROSSIMAZIONI: sia f: [a, b]→IR limitata, definiamo
S f = {s : [a, b]→IR a gradinata con s(x) ≤ f(x), Vx e [a, b]}
T f = {t : [a, b]→IR a gradinata con t(x) ≥ f(x), x [a, b]}
Sia calcolato l’integrale dell’inf. e sup. dell’insieme
Poniamo a( f(x) dx = sup s e S f( s(x) dx
- a( f(x) dx = inf t e T f)( f(x) dx
INTEGRALE INFERIORE - INTEGRALE SUPERIORE
Def: Si definisce integrale inferiore di f in [a, b] l’estremo superiore dell’insieme degli integrali di tutte le funzioni S f. Si indica come:
ab f(x) dx = sups e S fab s(x) dx
Si definisce integrale superiore di f in [a, b] l’estremo inferiore dell’insieme degli integrali di tutte le funzioni della famiglia T f:
ab f(x) dx = infs e T fab f(x) dx
Le funzioni f si dice integrabile in [a, b] se integrale inferiore ed inferiore coincidono con cui superiore. Si definisce l’integrale di f in [a, b] il valore comune
ab f(x) dx := fab f(x) dx = ab f(x) dx