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Radiazioni ionizzanti → Attrezzature che sfruttano fenomeni causati dal trasferimento dell'energia
della materia irradiata.
Analisi di agenti biologici
Due metodi: - Gorgogliamento dell'aria ambiente in bottiglie contenenti nutrienti liquidi.
- Filtrazione dell'aria su membrane filtranti rivestite i terreno di cultura.
Successivamente riconoscimento e conteggio al microscopio degli agenti biologici.
Analisi di campioni biologici
Identificazione e misura delle sostanze inquinanti o dei metaboliti in liquidi biologici di soggetti
esposti a sostanze chimiche.
Analisi su: - Liquidi biologici
- Tessuti
- Aria espirata
Risultati devono essere rappresentativi della reale esposizione dei soggetti monitorati e confrontati
con i valori limite legali.
Inquinamento aeriforme e rischio per la salute
Sostanze chimiche (solide, liquide, aeriformi) → Contatto con cute e mucose.
Sostanze aerodisperse → Contatto con l'apparato respiratorio ← Sede di assorbimento e deposito.
Punto di contatto può essere sede di azione locale e/o di assorbimento.
Assorbimento → Trasporto a organi → Eliminazione della sostanza tal quale o modificata
Polveri, fibre e aerosoli
Inquinamento corpuscolato → Comprende fumi, polveri, fibre e aerosoli.
Tipologia sia organica che inorganica.
Origini diverse.
Comportamento dei corpuscoli nell'apparato respiratorio
Sezione trasversa aumenta dalla trachea agli alveoli.
Regime di flussi - turbolento nelle vie respiratorie
- laminare nei bronchioli
- lentissimo negli alveoli
I corpuscoli di dimensioni elevate impattano nelle vie respiratorie.
Le polveri fini in parte sedimentano nelle cavità alveolari ed in parte vengono respirate con l'aria.
La polvere - solubile viene assorbita e può dare origine ad intossicazione sistemica.
- insolubile è soggetta a meccanismi di depurazione diversi in base al tratto di
deposizione.
Escalatore mucociliare → Veloce rimozione delle particelle depositate.
Fagocitazione → Polveri sulla superficie alveolare vengono fagocitate dai macrofagi.
Libere o fagocitate penetrano nell'interstizio o a livello del colletto bronchiale.
Successivamente trasporto alle stazioni linfoghiandolari intrapolmonari e mediastiniche mediante
via linfatica.
Misure di dose 3
Massa inspirabile (o polvere totale) → Espressa in peso (mg) e concentrazione (mg/m ).
Dose e correlata misura hanno significato eziologico.
Misure ambientali traducibili in dose individuale esterna solo se è possibile misurare la quantità di
aria respirata.
Polveri minerali insolubili → Non è attualmente possibile misurare una dose intratoracica.
→ Riferimento alla “concentrazione ambientale”.
Polveri solubili e assorbibili → Possibile misurare una dose intratoracica.
Gas e vapori
Molecole aerodisperse tendono a distribuirsi in tutto lo spazio disponibile.
3
Unità di misura: ppm o mg/m .
Concentrazione ponderata → Indicatore esterno di posizione.
Flusso di sostanze: dall'aria inspirata a quella alveolare, dal sangue capillare polmonare a quello
arterioso, ai vari organi.
→ Regolato da leggi diffusive.
Il flusso si inverte dopo l'esposizione.
Quantità assorbita → Dipende dalla concentrazione nell'aria e dal volume d'aria ventilato.
Distribuzione nell'organismo → Può causare depositi in funzione di coefficienti di ripartizione
secondo le solubilità specifiche e le trasformazioni metaboliche.
Le sostanze e i derivati sono eliminati per via respiratoria o emuntori biliari e urinario.
Indicatori di esposizione a gas e vapori
Dose ambientale → Concentrazione delle sostanze nella zona respiratoria istantanea o ponderata.
Dose acquisita → Concentrazione alveolare dopo esposizione.
Dose interna → Concentrazione ematica
Rapporto con la quantità assunta per effetto della concentrazione ambientale e della ventilazione
polmonare → Concentrazione nelle urine.
L'indicatore ambientale è confrontabile con il valore limite ambientale ponderato sul tempo
giornaliero di lavoro. Tossicità delle sostanze di uso lavorativo
Tossicità di una sostanza
Tossicologia → Studia le sostanze chimiche che possono essere responsabili di danni all'organismo.
→ Ogni sostanza può essere dannosa e dare come conseguenza la morte se
somministrata nella maniera sbagliata e nella quantità sbagliata.
Fattori di rischio: - tossicità assoluta della sostanza
- proprietà chimico-fisiche
- circostanze in cui avviene l'esposizione
Vie d'ingresso per sostanze tossiche: - inalazione (via respiratoria)
- ingestione (via digerente)
- assorbimento (via cutanea)
Manifestazione può essere sia locale che sistemica.
Gli effetti nocivi possono essere a carico sia di della via d'ingresso che dell'organo bersaglio.
Organi bersaglio:
- Pelle → Sito più comune (dermatite da contatto).
- Polmoni → Importanti organi di assorbimento ed importanti organi bersaglio.
Si sviluppano effetti nocivi di numerose sostanze.
- Encefalo e Midollo osseo → Organi ad elevato contenuto lipidico e facilitano l'ingresso di
sostanze liposolubili (sostanze ad azione solvente).
- Fegato e Rene → Trasformano metabolicamente le sostanze e le eliminano, possono essere
interessati sia dalle sostanze tal quali, che modificate.
Ipersuscettibilità individuale
Numerosi fattori possono influenzare la suscettibilità individuale all'azione del tossico.
Es. età, sesso, patrimonio genetico, stato endocrino, nutrizione, affaticamento, stile di vita,
coesistenza di malattie, esposizione contemporanea ad altri tossici, previa esposizione a tossici.
Misura della tossicità → Quantità (dose) di sostanza in grado di causare la morte della metà dei
soggetti esposti o trattati alla sostanza (DL ).
50
- Sostanza estremamente tossica DL di 1mg.
50
- Sostanza non tossica DL variabile tra 5 e 15mg.
50
→ Questa misura non tiene conto delle morti ritardate e assume che
l'organismo animale assimili in ugual modo a quello umano.
L'effetto dannoso di alcune sostanze chimiche viene scoperto solo dopo che queste sono state
introdotte in un ciclo produttivo e che c siano stati casi di morbosità tra i lavoratori.
Principali quadri di patologia professionale da sostanze chimiche
Sindromi respiratorie acute e subacute da inquinanti aeriformi
•
Conseguenza dell'azione irritante di sostanze solubili o parzialmente solubili, sulle prime vie aeree.
Manifestazioni cliniche → Rinite, laringite, bronchite, alveolite chimica.
Possono essere rapidamente reversibili, evolvere in insufficienza respiratoria acuta o lasciare esiti
cicatriziali permanenti.
Maggiore pericolosità per sostanze parzialmente solubili → Stato di latenza con successivo
fenomeno irritativo acuto e successiva insorgenza di edema polmonare.
Sindromi respiratorie aspecifiche
•
Insorgenza in seguito ad esposizioni prolungate ad irritanti respiratori.
La componente eziologica professionale può essere una Concausa (→ Altri fattori possono incidere
sul manifestarsi della malattia).
Manifestazione clinica → Bronchite cronica.
Sintomatologia → Tosse con espettorato (da almeno 2 anni e per 3 mesi l'anno) e dispnea da sforzo.
I sintomi sono aspecifici e risultano comuni a quelli di altre bronchiti.
Sindromi respiratorie allergiche
•
Conseguenza della sensibilizzazione a particolari sostanze presenti nel luogo di lavoro.
Due manifestazioni principali:
- Asma bronchiale
Sostenute da reazioni di tipo immediato.
Più frequente malattia respiratoria di origine professionale.
Numerose sostanze causano la malattia, ma il riconoscimento di origine lavorativa non è
semplice e comporta la dimostrazione del ruolo causale della sensibilizzazione.
Sintomatologia → Tosse e dispnea causata da ostruzione delle vie respiratorie.
- Alveolite allergica estrinseca
Sostenuta da reazioni di tipo ritardato.
Conseguente alla sensibilizzazione di sostanze presenti in ambiente agricolo.
Sintomatologia → Sindrome simil-influenzale.
Ripetersi della forma acuta → Cronicizzazione → Fibrosi polmonare irreversibile e
Compromissione respiratoria.
Pneumoconiosi
•
Conseguenza dell'accumulo di polveri respirabili nel polmone.
In base a quantità e tipo di polvere inalata si possono avere diverse manifestazioni:
- Semplice deposito di polveri inerti (non alterano la struttura polmonare).
- Alterazioni legate all'interessamento della struttura connettivale del polmone (stravolgimento della
struttura parenchimale).
Manifestazioni cliniche - Pneumoconiosi da deposito → Non vi è alterazione strutturale del
polmone e le alterazioni funzionali del polmone sono presenti solo in
concomitanza con enfisema o stati infiammatori.
- Silicosi → Sovvertimento della struttura polmonare in seguito
all'inglobamento della silice da parte dei macrofagi e della loro lisi.
Quadro clinico: tosse, escreato e dispnea da sforzo con alterazione
respiratoria.
Diagnosi: anamnesi sull'esposizione alla sostanza e radiografia toracica.
- Asbestosi → Struttura polmonare alterata a causa dell'inalazione di fibre
di asbesto o amianto.
Quadro clinico: Non specifico, sovrapponibile a quello della silicosi.
Funzionalità respiratoria alterata.
Diagnosi: anamnesi sull'esposizione alle sostanze e radiografia toracica.
Evidenziazione di opacità irregolari e di lesioni pleuriche.
- Neoplasie polmonari → Conseguenza dell'esposizione all'asbesto
concausale a stile di vita insano.
Patologie neurologiche
•
Conseguenza all'esposizione acuta o cronica a numerose sostanze di impiego lavorativo.
Sistema nervoso centrale → Esposizione acuta a solventi organici comporta l'insorgenza di
depressione acuta che può evolvere in encefalopatia acuta.
Esposizione protratta nel tempo alle stesse sostanze → Turbe psichiche e psicomotorie fino a
comportare encefalopatia grave.
Sistema nervoso periferico → Forme di neuropatia periferica.
Patologie epatiche e renali
•
Organi deputati alla trasformazione e all'eliminazione di tossici assorbiti → Effetti di varia entità e
di varia tipologia.
Epatotossicità e nefrotossicità → Eventi accidentali che comportano l'insorgenza di gravi
manifestazioni a carico dei 2 organi.
Esposizione protratta nel tempo a numerose sostanze di diversa natura → Danno epatico e renale.
Sostanze cancerogene
Esposizione ad alcune sostanze che anche in piccole quantità possono causare neoplasie.
Periodo di latenza → Periodo di tempo che intercorre tra esposizione e insorgenza