Sicurezza e Copyright
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I virus
• I virus sono pericolosi programmi auto-installanti che si
nascondono in floppy disk, in CD-ROM o in altri supporti.
• Il numero dei virus è altissimo e destinato ad aumentare
vertiginosamente.
• Possono essere causa di danni anche irrimediabili, come la
distruzione di programmi e documenti, o la distruzione
definitiva dell'hard disk.
• L'infezione più comune avviene nel momento in cui si accede a
file contenenti il virus.
• Lo scambio di dati mediante floppy disk o tra sistemi collegati
in rete rimane la più comune causa scatenante il contagio.
Anche Internet è frequente causa di contagio informatico.
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Contro i virus
Per ridurre le possibilità di contagio è consigliabile attenersi ad
alcune regole:
• Installare buoni programmi antivirus, che possano e
devono essere aggiornati.
• Non installare programmi di provenienza incerta.
• Installare solo programmi originali.
• Non eseguire programmi o aprire file allegati (attachment)
ricevuti tramite la posta elettronica se non si è certi della
provenienza.
• Creare copie di backup. 11
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Gli antivirus
Un efficace programma antivirus deve prevedere la possibilità
di:
• Controllare i file in ingresso, riconoscendo quelli infettati.
• Aggiornare periodicamente il database dei virus.
• Programmare la scansione perché avvenga automaticamente.
• Proteggere dai virus diffusi tramite Internet.
• Proteggere dai virus macro nascosti nei documenti.
• Possibili quando programmi come WORD permettono per
comodità di codificare azioni all’interno del documento stesso
• Ripulire i file infetti o quantomeno negarvi l'accesso. 12
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I Firewall
• Il firewall (muro di fuoco) è un dispositivo hardware o un
particolare programma software che permette di regolare e
limitare gli accessi alle porte usate dai protocolli di rete del
proprio computer
• Le porte in questo caso sono i punti di accesso ai servizi di rete
• Mentre siamo collegati in rete, un intruso può in questo modo
frugare nei dati del nostro PC o anche fare danni
• Attenzione! Un antivirus non è firewall, anche se esistono
pacchetti che integrano i due tipi di programma
• Per i personal computer sono disponibili personal firewall, cioè
☺)
software semplici da installare e configurare (più o meno 13
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Il Copyright
• La legge sul copyright (right to copy, diritto di riprodurre)
impone limiti alla diffusione di opere dell'ingegno per
proteggere i diritti morali e materiali dell'autore di un'opera
originale.
• Normalmente viene applicata in ambito editoriale alla diffusione
di libri o riviste, ma anche per registrazioni audio e video, per
software informatici e altro ancora.
• La maggior parte dei software è protetta non solo dal copyright,
per il quale è illegale produrne copie, ma anche da clausole
dettate dal contratto di licenza d'uso. Un programma protetto
da copyright è caratterizzato dal simbolo C seguito da una nota.
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Il Copyright
• Non è lecito riprodurre materiale protetto da copyright.
• Anche l'installazione dello stesso programma su più computer è
un atto illecito, indipendentemente dal fatto che essi
appartengano a un unico proprietario, a meno che egli non
possieda una licenza per ogni singola macchina.
• Può invece consentita dalla legge la realizzazione di una sola
copia di sicurezza (backup) di ogni software posseduto. Tale
copia deve essere utilizzata esclusivamente al fine di preservare
l'integrità dei supporto originale, pertanto dovrà essere sempre
accompagnata dall'originale. 15
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Il Freeware
• Il termine freeware indica un software che viene distribuito
in modo gratuito (spesso direttamente tramite Internet).
• Il freeware è distribuito con o senza codice sorgente, a totale
discrezione dell'autore. È sottoposto esplicitamente ad una
licenza che ne permette la redistribuzione gratuita. Il
software freeware viene concesso in uso senza alcun
corrispettivo, ed è liberamente duplicabile e distribuibile, con
pochissime eccezioni.
• Di norma l'autore che decide di rilasciare il suo lavoro come
freeware, esercitando il suo diritto di scegliere le forme e le
modalità di distribuzione che ritiene più idonee, inserisce
esplicitamente delle clausole che impediscono qualsiasi tipo
di pagamento per la distribuzione del suo software, fatto
salvo un eventuale "piccolo" rimborso per supporti e spese di
duplicazione, esattamente come avviene per lo shareware.
(Wikipedia) 16
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Categorie di freeware
• Donationware. L'autore chiede una donazione a sé stesso o ad
una terza parte (esempio un ente benefico). La donazione
spesso è facoltativa, per cui questo software ricade quasi
sempre nella definizione di freeware.
• Postcardware. Software essenzialmente freeware; l'autore
però richiede la cortesia di spedirgli una cartolina (in inglese
postcard) di ringraziamento. Ovviamente questo tipo di
"compenso" è del tutto facoltativo. Questo meccanismo, oggi
quasi sparito, ricalca la filosofia dello scambio di cartoline
QSL (conferma di ricezione) in voga tra i radioamatori.
• Abandonware. Rientra in questa definizione il software
commerciale che non viene più commercializzato da lungo
tempo, ed è quindi considerato abbandonato. Molte software
house, inoltre, hanno l'abitudine di rilasciare gratuitamente
versioni "obsolete" del software, spesso in abbinamento con
riviste specializzate, per promuovere l'acquisto di nuove
versioni sotto forma di upgrade (aggiornamento). 17
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Categorie di freeware
• Adware. Tali software sono distribuiti come freeware, ma
richiedono all'utente la visione di messaggi pubblicitari. Il
termine nasce dall'espressione "ADvertising-supported
softWARE", ovvero "software finanziato da annunci
(pubblicitari)".
• Oltre il freeware … Software di pubblico dominio. Questa
categoria di software non è soggetta a copyright: l'autore, con
la dichiarazione del rilascio del suo software al pubblico
dominio, rinuncia esplicitamente a qualsiasi diritto. Molto
spesso il software rilasciato al public domain (PD) include i
sorgenti, o è composto esclusivamente da file sorgente. Il
freeware, al contrario, è tutelato dai diritti dell'autore
originario. 18
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Ancora il Copyright
• Anche per i software chiamati freeware, è consigliato controllare
le indicazioni riguardanti la protezione copyright. Non sempre,
infatti, questi programmi possono essere divulgati liberamente…
• … infatti riprodurre è diverso da usare…
• …può essere permesso usare senza riprodurre o distribuire…
• … ma la necessità di una licenza d’uso implica il copyright !
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Lo Shareware
• Per i programmi shareware, invece, è necessario un pagamento
al momento della registrazione come utenti, ma tali programmi
possono essere utilizzati anche senza registrarsi, e possono
essere diffusi senza alcun vincolo.
• Perché allora un utilizzatore dovrebbe scegliere di pagare?
Perché, dopo averlo installato sul computer, il programma
shareware può presentare diverse limitazioni:
• Ogni volta che si avvia il programma è possibile incappare in una
maschera che avvisa l'utente della necessità di registrarne l'utilizzo.
• Le funzioni di salvataggio dei file, di stampa ecc. possono essere
disabilitate.
• Trascorso un certo periodo di tempo il programma può sospendere
automaticamente il funzionamento. 20
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Lo Shareware
• Per continuare a utilizzare il programma, lo si registra e lo si
paga, attraverso vaglia postali, bonifici bancari, o tramite internet
con carta di credito. Dopo la registrazione gli autori invieranno il
completamente del programma o un numero di serie, per
renderlo definitivamente operativo.
• Nel caso, invece, non si voglia continuare a utilizzare lo
shareware, è obbligatorio ai termini di legge rimuoverlo.
• Un tipo simile di programmi sono i demo, di solito distribuiti
con riviste specializzate, con funzionalità ridotte rispetto al
programma completo o con una scadenza a tempo.
• Moltissimi siti in Internet offrono diversi programmi freeware,
shareware e demo, utilizzabili con i più diffusi sistemi operativi
(basta ricercare freeware con Google). 21
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Ancora il Copyright
• Le aziende che posseggono diverse stazioni di lavoro che hanno
necessità degli stessi programmi, stipulano dei contratti con i
fornitori, che rilasciano una licenza che permette l'installazione
dello stesso software su più macchine. In questo modo l'azienda
acquisterà un singolo pacchetto software, che verrà installato su
ogni macchina associata a una licenza (che ovviamente costa
meno del pacchetto completo).
• Lo stesso processo coinvolge l'utente privato che, in possesso di
più di un computer, abbia acquistato un'unica copia originale di
software. Per poter installare il programma su più di un computer
è necessario sottoscrivere una licenza per ogni macchina
aggiuntiva. 22
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Copyleft
• L'espressione inglese copyleft, gioco di parole su copyright,
individua un modello alternativo di gestione dei diritti d'autore
basato su un sistema di licenze attraverso le quali l'autore
(detentore originario dei diritti sull'opera) indica ai fruitori
dell'opera che essa può essere utilizzata, diffusa e spesso anche
modificata liberamente, pur nel rispetto di alcune condizioni
essenziali.
• Nella versione pura e originaria del copyleft (riferita all'ambito
informatico) la condizione principale obbliga i fruitori
dell'opera a rilasciare eventuali modifiche apportate all'opera a
loro volta sotto lo stesso regime giuridico (e generalmente
sotto la stessa licenza). In questo modo, il regime di copyleft e
tutto il fascio di libertà da esso derivanti sono sempre garantiti.
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Copyleft
Come nasce …
• Il concetto di copyleft nacque mentre Richard Stallman
stava lavorando a un interprete Lisp (un particolare
linguaggio di programmazione). La ditta Symbolics
chiese di poter utilizzare l'interprete Lisp e Stallman
accettò di fornire loro una versione di pubblico dominio
della sua opera. Symbolics estese e migliorò l'interprete
Lisp, ma quando Stallman volle accedere ai
miglioramenti che Symbolics aveva apportato al suo
interprete, Symbolics rifiutò. Così Stallman, nel 1984,
iniziò a lavorare per sradicare questo tipo di
comportamento, che chiamò "accaparramento del
software" (in inglese "software hoarding"). 24
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I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher flaviael di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Informatica Generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università La Sapienza - Uniroma1 o del prof Costa Luciano.
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