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La necessità di ricorrere a questi sistemi è data dall'impossibilità di sfruttare reti pubbliche per

alimentare la rete antincendio, sia per motivi di pressione idrica (7,5 bar) e portata

insufficiente, sia per discontinuità di portata.

Da queste premesse deriva l'esigenza di un sistema di pressurizzazione e di una riserva idrica

(o accumulo): entrambi i sistemi necessitano di un locale tecnologico.

Di fatto il sistema di pressurizzazione diviene l'alimentazione idrica dell'impianto di estinzione

incendi:

• Alimentazione singola: singolo allaccio che proviene da un acquedotto, acquedotto +

pompa/e, serbatoio pressurizzato, serbatoio a gravità;

• Alimentazione singola superiore: sono più affidabili; l’acquedotto è provvisto di 2 estremità

contrapposte, ognuna delle quali avente pressione e portata sufficiente per tutto il sistema;

inoltre questo tipo di alimentazione deve avere due sorgenti e se dotato di 2 o più pompe

almeno una deve essere motopompa a combustione interna (garantisce funzionamento

indipendente da rete elettrica).

I serbatoi a gravità devono avere capacità totale per maggior affidabilità (energizzato da

potenziale geodetico): deve garantire protezione da luce e materiali esterni, l'acqua è

potabile, deve essere protetto da corrosione in modo da limitarne la manutenzione interna.

• Alimentazione doppia: doppia alimentazione singola indipendente;

• Alimentazione combinata: alimentazione superiore o doppia, progettate per alimentare più

impianti antincendio (es. idranti + sprinkler);

Un sistema di protezione interna è una rete di idranti all’interno di un compartimento

antincendio: hanno portata di 120 l/min con pressione di 2 bar. Un sistema di protezione

esterna, invece, è posizionata all’esterno con una distanza tale da garantire un adeguato

livello di sicurezza al VdF (impossibilità di entrare).

Il bacino adibito alla riserva idrica si dimensiona in funzione del numero di idranti/erogatori e

durata del relativo funzionamento (30, 60, 90 min); in particolare, se adibito a protezione

interna + esterna, il volume utile è il maggiore tra i 2 volumi, in quanto i due impianti non

funzionano mai in contemporanea:

= 72 kL V = 30 kL V = V

es. V 

1 2 U 1

Se la riserva idrica è per idranti + sprinkler allora V = V + V .

U 1 2

La conformazione geometrica della vasca è legata a dei vincoli che servono ad evitare

fenomeni idrofisici spiacevoli: è necessario prevedere una fascia di fondo (B) ed una

soprastante (A) in funzione del diametro

della tubazione. Inoltre è obbligatorio

considerare una fascia di almeno 60 cm

per assicurare uno spazio per interventi di

manutenzione. Come si vede

dall’immagine con la tubazione curva si

risparmia sullo spessore rispetto al

diametro della tubazione; tutte le

tubazioni devono avere pendenza verso

l’alto per evitare che vi sia formazione di

sacche d’aria. Nel caso di realizzazione di

pozzetto locale è necessario installare un

dentino di 30 cm che protegga la zona di

aspirazione da eventuali depositi di fango.

Il sistema di pompaggio può essere composto da una pompa principale, una pompa

principale + pompa di pressurizzazione, 2 pompe (di cui una moto- di riserva) + pompa di

pressurizzazione. Nel caso di più pompe queste devono avere curve caratteristiche

compatibili: con 2 ogni pompa deve soddisfare il 100 % della portata alla data pressione, con

3 ogni pompa deve soddisfare il 50 % (non più di una motopompa per ogni alimentazione

superiore o doppia – non sono più ammessi generatori elettrici indipendenti).

Il gruppo di pompaggio può essere di tipo monoblocco preassemblato o realizzato in opera:

nel primo caso abbiamo sui 3 lati una distanza minima di 80 cm dall’ingombro del gruppo

stesso, nel secondo questo vincolo è presente sui 4 lati.

La pompa di compensazione è quella affiancata alla pompa principale al fine di mantenere

l’impianto in pressione, a fronte delle piccole perdite di carico dell’impianto:

Si definiscono pompe installate sottobattente se 2/3 V si trova al di sopra dell’asse della

pompa o questa stessa non si trova a più di 2 m sopra il pelo libero dell’acqua (soluzione

consigliata). Sottobattente:

1. Pompa

4. Saracinesca

5. Valvola di non ritorno

7. Saracinesca

9. Link to pressostato di avviamento

11. Doppio pressostato di avviamento

La pompa è avviata mediante pressostato:

una pompa di dimensioni ridotte è affiancata alla pompa principale in modo da rilevare una

perdita di pressione > rispetto alle normali perdite di carico: tale depressurizzazione testimonia

l’apertura dell’impianto (idrante o rottura testina sprinkler) imponendo quindi il funzionamento

della pompa.

15-16 indicano un sensore che rileva l’effettivo funzionamento della pompa: non è altro che

una piccolissima deviazione del circuito idrico che fa scattare un pressostato: l’orifizio è

progettato con una valvola la cui perdita di carico rende quasi nullo il flusso di acqua in

/h.

quella direzione (Δp tale da dirottare il flusso altrove), circa 1-2 m 3

Il circuito di controllo periodico del sistema fanno sì che l’acqua utilizzata per il test venga

reimmessa nel serbatoio; al termine dei lavori vengono azionati solo una volta gli idranti verso

l’esterno per testarne l’efficacia.

Diametro minimo: 6,5 cm

Velocità massima quando la pompa funziona a portata massima: 1,8 m/sec

= asse pompa – pelo libero = 2,2 m

ΔH

MAX

È possibile connettere tubi di aspirazione di più pompe solo se dotate di valvole di

intercettazione che garantiscano la possibilità di sezionare l’impianto.

Soprabattente:

2. Alimentazione idrica serbatoio adescamento

Nelle pompe soprabattente vi è il rischio di piccoli

danneggiamenti di parti sensibili come flange,

guarnizioni: questi comporterebbero uno svuotamento

del tubo (gocciolamento esterno) a fronte di

penetrazione d’aria (fino a pelo libero dell’acqua) e

conseguente non funzionamento della pompa. Per

sopperire a questo rischio si consiglia di installare una

valvola di non ritorno (22) per contrastare lo

svuotamento ed un serbatoio di adescamento (1) da 500

l/pompa per rimediare al gocciolamento: quest’ultimo deve essere posizionato ad altezza

maggiore rispetto alla pompa e connesso alla mandata con un collegamento provvisto di

valvola di non ritorno. Quindi le tubazioni devono essere costantemente mantenute piene

d’acqua: se la sezione ha uno svuotamento > 1/3 allora va azionata la pompa.

Diametro minimo: 8,0 cm

Velocità massima quando la pompa funziona a portata massima: 1,5 m/sec

= asse pompa – pelo libero = 3,2 m

ΔH

MAX

Non è possibile connettere tubi di aspirazione di più pompe.

Per dimensionare le tubazioni si procede come per ACS: le perdite di carico considerate sono

pari a 250-350 Pa/m; inoltre per un raccordo curvo il raggio di curvatura minimo (rispetto

.

all’asse della tubazione) è pari a R = Φ · 1,5 · 25,4 (FATT. CONVERS “ mm)

Il misuratore di portata sfrutta un orefizio che genera una variazione di pressione (quindi flusso):

la rilevazione della velocità del fluido dà indicazione sulla portata.

Il gruppo di pompaggio deve essere alloggiato in un locale avente almeno R60 ed un

accesso diretto dall’esterno: quest’ultimo deve garantire l’accessibilità anche in ogni

condizione, anche di funzionamento impianto o mancanza di luce elettrica. In particolare

l’uscita deve dare su strada scoperta, spazio scoperto, intercapedine antincendio (larghezza

minima 90 cm, superficie piena soprastante 40 % max). Il locale deve essere realizzato con

materiali incombustibili; per favorire la luminosità si consigliano colori chiari sulle pareti. Deve

essere aerato naturalmente mediante aperture fisse (dotate di griglie) su spazio scoperto o

/100 o 0,01 m . La presenza di motopompe a motore diesel

intercapedine di S > S 2

LOCALE

comporta l’obbligo di avere un adeguato sistema di raffreddamento:

= > 40 kW ;

• Aria: soluzione non ammessa se W ∑

TOT

• Radiatore;

• Scambiatore di calore: il fluido di raffreddamento passa attraverso uno scambiatore che

sfrutta le capacità calorifiche della riserva idrica; la variazione di temperatura è minima, il

= 0,2 % · P o 0,15 m

circuito è chiuso, quindi nessun consumo di acqua. S 2

ESTRAZ/ESPULS TOT

I sistemi di raffreddamento prevedono lo smaltimento di aria calda, con una posizione

obbligatoriamente opposta rispetto quella di estrazione dell’aria esterna. Si deve garantire,

inoltre, la possibilità di smaltimento calore anche in assenza di energia elettrica:

o 0,15 m (il fattore diviene 100 nel caso di

Q = portata d’aria da estrarre = 50 · P 2

TOT

raffreddamento ad aria).

Il locale deve essere dotato di un sistema di drenaggio per lo smaltimento verso l’esterno di

eventuali scarichi d’acqua, cercando di minimizzare il ristagno d’acqua (posto in

corrispondenza del livello massimo raggiungibile – setpoint). Se possibile devono essere /h: in

connessi alla rete fognaria per mezzo di tubazioni a gravità con portata minima di 20 m 3

caso di impossibilità, prevedere delle pompe di drenaggio che smaltiscono almeno il 5 % della

/h (in quest’ultimo caso almeno 2 pompe

portata massima del gruppo di pompaggio o 10 m 3

– una riserva dell’altra – di cui provvista di alimentazione d’emergenza).

Tutte le parti dell’impianto devono essere protette dal gelo; inoltre il locale risulta solitamente

climatizzato mediante ventilconvettore elettrico che entra in funzione per T < 7°C.

Lezione 03 - Centrale Termica (DPR 412):

La centrale termica è adibita alla climatizzazione ambientale: il generatore di calore può

essere utilizzato (se in presenza di bollitore) anche per la produzione di ACS.

Per definire il dimensionamento della centrale termica è necessario definire:

• Potenze termiche delle varie utenze (sistema idrico sanitario, unità terminali e U.T.A. ):

= Σ Ui Si ΔT con ΔT = (T – T )

Q T PICCO EXT INT

• Temperature di funzionamento delle varie utenze.

In questo modo è possibile definire lo schema impiantistico, ma anche il numero e il tipo di

generatori, il numero e il tipo di pompe di circolazione (eventualmente il volume dei bollitori).

L’impianto di ventilazione meccanica sarà realizzato con una U.T.A. dotata di recuperatore di

calore, batteria di pre e post riscaldamento;

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Publisher
A.A. 2014-2015
9 pagine
3 download
SSD Ingegneria industriale e dell'informazione ING-IND/17 Impianti industriali meccanici

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher orla91 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Impianti tecnici e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Mazzucchelli Enrico.