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RICHARD NEUTRA, CASE STUDY HOUSE N. 20, BAILEY HOUSE,1948

Neutra era un architettoaustriaco leggermente piùanziano rispetto agli altri delprogetto ma aveva unanotorietà molto elevata inCalifornia. Portò ilrazionalismo internazionalein una versione californiana, molto più aperta al dialogo trainterno ed esterno degli edifici. Aveva creato una sorta diprototipo di una casa moderna che non fosse una casa in stilemessicano come quelle precedenti e nemmeno come quelle diRight, ma diversa, ad esempio tutta finestrata.Quasi esclusivamente intelaiatura metallica e sempre esteseorizzontalmente su un piano, create per poter essere ampliatein seguito con altri blocchi. Le case si aprono verso l’esternoesprimendo una grande interrelazione fra interni e esterni(outdoor è inglobato nel progetto, cono come dei living all’ariaaperta). Paesaggio entra come se fosse un prolungamentodell’interior design.

Charles Eames e Ray Kaiser Eames:

iniziò precocemente l'attività di progettista tanto da essere impegnato, già all'età di soli 14 anni, nei laboratori della Leclede Steel Company. Studiò architettura alla Washington University di St. Louis con una borsa di studio dove nel 1928 riceve due primi premi per i progetti di un chiosco per orchestra e di un padiglione di un parco, e più tardi apri uno studio con Robert Walsh: alcuni dei suoi progetti attirano l'attenzione di Saarinen che lo invitò a trasferirsi nel Michigan e gli offrì una borsa di studio per frequentare la Cranbrook Academy of Art dove successivamente scoprirà il disegno industriale. Conosce Ray, anche lei un'artista. Loro due sono una generazione di americani che hanno scoperto l'importanza della comunicazione di un progetto. Se deve essere vincolato dalle riviste, deve essere un design comunicativo (foto con sedie, loro sempre sorridenti). Rappresentano l'American way ofLa scelta della forma della sua casa. Ti puoi scegliere il tipo di rivestimento che vuoi per la casa, l'unica cosa già data è l'intelatura. Materiali costruttivi di tutti i gironi hanno una loro estetica, vengono lasciati in evidenza. La produzione industriale viene sopra quella artigianale. Telaio freddo in acciaio in contrasto con il pavimento caldo in legno. (tatami con cui in giapponese si misura la grandezza della casa, tappetti su cui loro dormono). Le stanze confluiscono l'una nell'altra sia orizzontalmente che verticalmente grazie agli spazi a doppia altezza, gli strati privati e pubblici non sono strettamente divisi. Essi propongono una via libera e seriale, dove il progettista fornisce una base sulla quale saranno gli abitanti stessi a poter intervenire. Gli interni della loro casa sono anch'essi un mix di culture del passato e del presente, mobili tecnici, ricordi di viaggio e di vita, sposati a mobili tecnici e industriali, come prescrive il loro stile.

“contemporary” che si contrappone ai passati Regency e Victoria Style d’imitazione storicistica, diffusissimi nel States. Gli Eames dimostrano che il design ha due anime: quella tecnica e quella artistica. C. EAMES, SPAZIO LIVING, FOTO DI J. SCHULMAN, 1950: quello che colpisce degli oggetti è la mescolanza tra oggetti d’arte, souvenir e prodotti vari, arte nobile e prodotti industriali mescolati, rappresenta vita di chi inizia a viaggiare e vedere il mondo, uno stile di vita dinamico e informale. CRAIG ELLWOOD CASE STUDY HOUSE N. 17, 1956: Piante allungate e ad L per delimitare una sorta di cortile. Funzione essenziale dell’outdoor anche qui che si innescano con l’indoor. I mobili sono quelli sperimentati per la prima volta nell’industrial design alla mostra del MoMa di NY. Architetture mai invadenti, sempre sottilissime, esilissime, trasformabili, modificabili, intelaiature che catturano dentro di sé il paesaggio. Per quanto riguarda l’uso dei

colori c'è molto gioco, anche nelle tinte delle pareti, interessanti pannellature in legno delle pareti e la trasparenza che queste case esprimono. Quello che i mobili devono comunicare è l'idea di rilassatezza.

CRAIG ELLWOOD CASE STUDY HOUSE 18 (FIELDS HOUSE), 1958:

Sempre una struttura che ricorda quella giapponese. Sistema di costruzione fondato su moduli che si estendono fra di loro e che creano degli spazi vuoti del progetto come delle corti. L'architettura e il design creano nuovi modelli di vita, nuovi modi di vivere lo spazio. I mobili vogliono suggerire uno stile di vita e non solo un comfort meccanico. L'arredo aiuta a connotare la funzione di una zona piuttosto che un'altra vista la mancanza quasi totale di porte.

PIERRE KOENIG, CASE STUDY HOUSE 22 (STAHL HOUSE), 1960:

Ciò che affaccia sulla collina è tutto una vetrata e ciò che si affaccia sulla strada invece è tutto coperto e non visibile, una maturata d'acciaio. Disegnata per sfruttare

La vista mozzafiato sulla città di LA e l'oceano. La piscina sospesa sul livello più alto e aggettante sul promontorio stabilisce un contatto privilegiato con il panorama all'esterno. Spazio piccolo della convivialità della casa messo di fronte all'immensità della città di LA. Arredo facile da spostare da un ambiente all'altro, sempre industriale. C'è un giardino giapponese all'interno e la cucina presenta i fornelli sull'isola centrale, novità. Schulman ritrae lo spazio del living room offrendo una posizione che è esattamente l'opposto di quella del disegnatore, all'interno verso l'esterno, riprende la casa come se la casa fosse a sua volta la scena di una serie televisiva. La sua immagine più famosa è quella dell'esterno di due signore che stanno nell'angolo della casa come se fossero sospese su un abisso perché è la parte della casa a sbalzo.

Affianco le luci della città. JEAN PROUVÉ (1901 – 1984) Il suo intento principale era creare prodotti per il mercato industriale. Si trasferisce a Parigi dove diventa apprendista presso il fabbro d'arte Emile Robert. 1916/1919. Torna poi a Narcy dove apre un suo primo laboratorio nel 1923, dove inizia a produrre lampade in ferro battuto, lampadari, corrimano e mobili con le tecniche imparate a Parigi ma lui rimane sempre aperto alle nuove tecnologie. Era vicino al mondo delle automobili, infatti verniciava molti dei mobili che cercava, simile a quella usata nel settore della carrozzeria. Sempre negli stessi anni Prouvé aderisce al movimento degli artisti moderni e predilige l'uso del metallo.

Portone d'ingresso Maison Reichenberg, Parigi, 1927 (architetto Robert Mallet - Stevens)

Sedia pieghevole di Prouvé 1924/1928: il suo design inizialmente fatica a essere capito su larga scala nonostante fosse, invece, il suo intento, per la sua volontà di non voler

nascondere nulla, non prevede di nascondere il meccanismo, tutto ciò che fa effettivamente funzionare l'oggetto. Seduta fatta in scocca.

Poltrona reclinabile Wittimann, 1925 – 1930: consente a questa seduta di essere comoda tramite gli imbottiti sullo schienale, seduta e braccioli, che ricordano quasi due ruote o due volanti come estetica. Possibilità di muovere schienale e seduta in maniera indipendente.

Poltrona per la Cité Universitaire, Nancy, 1927 – 1932: realizzata per gli alloggi per gli studenti universitari, si caratterizza per la sua struttura dove la lamiera piegata crea una U dove si inserisce nel bracciolo una cinghia in tensione per non far toccare l'acciaio freddo. Non abbiamo più l'imbottitura né nella seduta né nel bracciolo ma si trovano le scocche, non ha possibilità di movimento.

Prouvé partecipa al concorso per la realizzazione di 70 stanze degli studenti di un dormitorio in questo periodo critico in cui gli studenti si

Stavano disiscrivendo dall'università per mancanza di alloggi. L'alloggio doveva essere economico, igienico... Persiste il suo stampo, ovvero l'abbandono del formalismo, progettazione che parte dall'applicazione delle tecnologie tentando di sfruttare al massimo le nuove tecnologie a disposizione per la realizzazione di mobili riproducibili in serie, economici e quotidiani. Atelier di Prouve si trasforma in maniera molto vicina a un'officina.

Sedia standard, 1934-1950: distinzione delle gambe che dipende dallo studio della portata della sedia, maggior parte del peso è sulle gambe posteriori della sedia, il tutto sempre verniciato. Nonostante sia una seduta standard abbiamo diverse variabili, ad esempio quella smontabile del 1942.

Tavolo EM, 1941-1949: oggi molto costoso quindi lontano dall'etica con cui è nato. Innesti sempre a vista, gambe in legno o in acciaio.

Poltrona in legno e metallo, 1942-1944: Tintin in Tibet.

o il testo è stato formattato correttamente utilizzando i tag html:

Hergè, 1958 riprende la sedia disegnata da Prouvè.

ARREDO SCOLASTICO: disegna banchi per le scuole e le università. Studio dell’inclinazione del banco, uso dell’acciaio (gambe in lamiera piegata), quindi non tutti.

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
13 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/03 Storia dell'arte contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ludog173 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del design e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM) o del prof Irace Fulvio.