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CHETOACIDOSI (DKA)
Costituisce modalità di esordio nel 25-40% dei bambini con DMID ed è uno dei principali fattori di rischio di morte
- Iperglicemia > 200 mg/dl
- Ph venoso <7,3
- Bicarbonati <15 mmol/l
Eccezionalmente è possibile una DKA con valori glicemici normali in caso di ridotto apporto di carboidrati (es. vomito) e schema insulinico inadeguato
Dka: Prevenzione
- Diagnosi precoce attraverso sorveglianza soggetti a rischio
- Campagna di informazione su segni e sintomi di diabete
- Diagnosi precoce
- Appropriata gestione del diabete durante le malattie intercorrenti
- Conoscenza dell'omissione di insulina come causa di DKA
IPOGLICEMIA
Complicanza acuta più frequente nel diabete di tipo 1.
Il livello di glicemia che induce la fisiologica disfunzione neurologica varia:
- tra gli individui
- con il tempo e le circostanze
- in funzione di precedenti ipo- o iperglicemie
La glicemia deve essere mantenuta in ogni caso superiore a 70 mg/dl
Ipoglicemia: segni
clinici- Segni di attivazione autonomica: fame, tremore mani e piedi, palpitazione, ansietà, sudorazione
- Segni neuroglicopenici: alterazione dell'ideazione, modificazioni dell'umore, irritabilità, vertigini, cefalea, debolezza, confusione, convulsioni, coma
- Se i sintomi neuroglicopenici si verificano prima dell'attivazione autonomica il soggetto non è in grado di riconoscere l'ipoglicemia. Mancano i sintomi adrenergici e la capacità controregolatoria.
- Lieve (b > 5 anni): il pz è in grado di riconoscerla e risolverla.
- Media: è richiesto l'aiuto di qualcuno. È sufficiente il trattamento per via orale.
- Grave: presenti alterazioni dello stato di coscienza, necessaria terapia parenterale.
- Età < 6 anni
- Modificazioni della routine
- Bassi livelli di HbA1c
- Incapacità a riconoscere i sintomi
- segni premonitori
- Alterata controregolazione
- Assunzione di alcool e alcuni farmaci
- Incongrua tecnica di somministrazione di insulina
- Trattamento intensivo
- Notte, prima mattina, estate
Ipoglicemia: conseguenze
- Episodi transitori: traumi per incidenti durante l'episodio, ridotta capacità di riconoscere le crisi, timore di ulteriori episodi con peggioramento del controllo metabolico
- Episodi gravi prolungati: rischio di danneggiare lo sviluppo del cervello e di favorire epilessia secondaria
Ipoglicemia notturna
- È frequente, spesso prolungata, generalmente asintomatica. Deve essere sospettata se il b. presenta frequenti risvegli, incubi, cefalea al risveglio, glicemia al mattino alta o bassa. È favorita dal picco d'azione dell'intermedia e dal ridotto fabbisogno di insulina nelle prime ore della notte (0-3) rispetto alle successive (3-6)
Ipoglicemia: raccomandazioni
- Glucosio sempre disponibile
- Reflettometro accessibile
- Tutor istruiti
- Glucagone disponibile
- I pz devono avere sempre con sé una qualche forma di identificazione circa la loro condizione
Istruire su:
- Riconoscimento precoce dei sintomi
- Utilità monitoraggio
- Effetti attività fisica
- Effetti preventivi dei cibi contenenti carboidrati
- Gestione episodi
- Riduzione dosi di insulina
- Gestione periodi non routinari
- Importanza della disponibilità immediata di glucosio, saccarosio, carboidrati in genere
Valutazione ed adeguamento dell'istruzione
Adeguamento schemi insulinici e ottimizzazione controllo metabolico
Valutazione crescita e sviluppo fisico e psicologico
Prevenzione delle complicanze acute e croniche
IstruzioneUna perfetta conoscenza del diabete non è sinonimo di buon controllo metabolico. Deve essere personalizzata su paziente e famiglia in base a:
- Età del paziente
- Livello culturale, maturativo e
Collaborativo della famiglia
Stadio del diabete
Educatori
Gli educatori a loro volta devono essere addestrati alla istruzione e devono sapersi rapportare alle capacità, alla maturità e allo stile di vita del paziente e di chi si occupa di lui DCCT(Diabetes Control and Complications Trial)
- Una adeguata intensificazione del trattamento del diabete riduce le complicanze
- Il trattamento intensivo richiede un efficace autocontrollo
- L'efficace autogestione richiede una frequente e non superficiale istruzione e un continuo supporto
Cosa insegnare all'esordio - 1
- Come si è fatta la diagnosi
- Cause del diabete
- Perché somministrare insulina
- Cos'è il glucosio
- Livelli glicemici normali
- Conoscenze pratiche su iniezione di insulina, analisi sangue e urina
- Principi nutrizionali
Cosa insegnare all'esordio - 2
- Ipoglicemia, come prevenirla e affrontarla
- Il diabete e le malattie intercorrenti
- Esercizio fisico
- Associazioni
- Programma di follow-up complicanze
- Prospettive terapeutiche future
- Istruzione alle varie età
- Bambini della prima infanzia: totale dipendenza dai tutori
- Bambini in età scolare: coinvolgerli gradualmente nella gestione della malattia
- Adolescenti: promuovere una responsabile autogestione
- Istruzione dopo la dimissione
- Consiste in consulenze: dapprima ravvicinate, in seguito più diradate, volte a rafforzare i punti di cui sopra ed inoltre, diari alla mano, ad affrontare i problemi relativi al controllo metabolico, commentare i risultati delle indagini per il monitoraggio delle complicanze e l'esito della HbA1c
- Timing del follow-up
- All'esordio: parole chiare, positive, che ispirino fiducia
- Primi 6 mesi: Contatti ravvicinati, anche attraverso telefono, FAX
- Successivamente: 3-4 contatti l'anno scaglionando gli esami screening
- Team diabetologico
- Pediatra diabetologo
- Infermiera specializzata
- Dietista
- Psicologo
Assistente sociale
Pediatra curante
Compiti del team diabetologico
- Assistenza ospedaliera in degenza
- Trattamento ambulatoriale
- Consulenza su problemi (attività fisica, viaggi, malattie etc)
- Screening complicanze
- Telefono emergenza
Obiettivi del team
Secondo le raccomandazioni del DCCT
- Ottenere una HbA1c il più vicino possibile alla norma, senza correre il rischio di ipoglicemie
- HbA1c normale: 4-6%
- HbA1c ottimale: < 7,6%
- HbA1c subottimale: 7,6-9%
Complicanze del diabete: classificazione
- Microangiopatia: -retinopatia-nefropatia-neuropatia rare in età pediatrica
- Macroangiopatia
- Bassa statura (oggi molto rara)
- Obesità
- Altre patologie autoimmunitarie associate
- Lipodistrofia
- Problemi odontoiatrici
- Micosi Retinopatia
Più comune causa di cecità acquisita. In fase precoce è asintomatica, ma può essere individuata con metodi sensibili (fotografia del fundus o fluorangiografia) in una grande percentuale
di giovani con diabete da più di 10 anni Retinopatia precoce - Microaneurismi - Emorragie - Essudati duri e molli - Alterazioni microvascolari intraretiniche Retinopatia con rischi per la visione - Edema maculare - Retinopatia preproliferativa - Retinopatia proliferativa Retinopatia - prevenzione - Migliorare controllo metabolico - Scoraggiare il fumo - Incoraggiare attività fisica - Monitorare la pressione arteriosa (in quanto associata a retinopatia negli adolescenti) Nefropatia diabetica - In passato causa importante di mortalità - Oggi in riduzione per miglioramento della gestione metabolica - Ipertensione si associa a nefropatia - La misurazione della microalbuminuria su raccolte notturne costituisce il miglior screening precoce in fase di reversibilità Nefropatia - prevenzione - Controllo metabolico - Scoraggiare fumo - Incoraggiare attività fisica - Scoraggiare consumo eccessivo di proteine (max 1,0 - 1,2 g/kg/die) - Trattareipertensione
Neuropatia diabetica
- Molto tardiva (>20 anni di malattia)
- Rara negli adolescenti con buon controllo metabolico
Se controllo metabolico cattivo indagare circa: intorpidimento, dolori, crampi, parestesie, sensibilità cutanea, vibratoria, tattile.
In questi casi è indicata VCM o VCS
Complicanze microvascolari: fattori di rischio
- Età molto giovane all’esordio
- Maggior durata del diabete
- Cattivo controllo metabolico
- Storia familiare di complicanze
- Pressione arteriosa più alta
- Fumo
- Livelli di lipidi elevati nel sangue
Altre complicanze: malattie autoimmunitarie
I bambini e gli adolescenti con diabete hanno un rischio aumentato di sviluppare altre malattie autoimmunitarie. Le più frequenti sono:
- Malattie tiroidee: tiroidite di Hashimoto, morbo di Graves
- Celiachia
- Morbo di Addison; Gastrite atrofica
Tiroidite di Hashimoto
Fattori di rischio
- Età
- Sesso femminile
- Anni di malattia
- Presenza di altri
autoanticorpi
Familiarità per malattie autoimmunitarie
Gli autoanticorpi sono presenti nel 20-30% dei giovani pazienti con DMID e nel 10-20% di costoro è presente gozzo
Celiachia
Prevalenza 1-10% dei bambini con diabete
Deve essere presa in considerazione in presenza di sintomi gastrointestinali o più frequentemente bassa statura, pubertas tarda, riduzione fabbisogno insulina, anemia
Lo screening va eseguito all'esordio e poi annualmente come per la tiroidite
Eccezionalmente la sua diagnosi precede l'esordio del diabete
Follow up complicanze: indagini trimestrali
Altezza
peso
body mass index
stadio puberale
pressione arteriosa
Follow-up complicanze: indagini annuali
Colesterolo, hdl, trigliceridi, creatinina
Ormoni tiroidei, anticorpi antitiroide
EMA, TGA
Immunoglobuline
Follow-up delle complicanze microvascolari
Valu