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Pianto (fame per sete)
Pannolone molto pesante
Astenia nel poppare
Respiro di Kussmaul
Stato soporoso
Eruzione dei denti
Disturbi emotivi
Nascita del fratellino
Asilo nido
Difficoltà oggettiva a riconoscere i sintomi (età del paziente)
Adolescenti
Indipendenza
Pudore nel riferire i sintomi
Segretezza
Disturbi emotivi
Insuccessi
Sovraffaticamento
Stanchezza
Infezioni nella sfera genitale
• genitori sottovalutano i sintomi
• pediatra sottovaluta i sintomi
MOLTI LUOGHI COMUNI:
Il diabete è "relativamente" raro in età pediatrica
diabete è associato alle persone adulte e anziane
Metto a dieta il bambino e poi si vede
Rivediamolo fra una settimana
Avrà "un po' di diabete
Ha mangiato troppi dolci per le feste
Meno male che la dieta ha funzionato
cattiva interpretazione:
- dei sintomi
- Iperventilazione o difficoltà respiratoria attribuita ad asma o bp
- Dolore addominale attribuito ad appendicite o altri problemi
- Vomito attribuito a gastrite o gastroenterite
- Enuresi o poliuria attribuita a infezione delle vie urinarie
- Perdita di peso in bambini obesi
- "Beve" perché... è caldo
- "Beve" perché... mette i denti
- "Urina molto" perché... beve molto
- "Beve" perché... ha preso il vizio
dei risultati
- Lettura telefonica al pediatra (...diffidare)
- pediatra ha il sospetto e richiede accertamenti
- tempi del genitore
Sintomi della disidratazione:
- Ridotta utilizzazione del glucosio: glicosuria, poliuria, iperglicemia
- Enuresi
- Sete
- Nicturia
- Polidipsia
Sintomi della riduzione delle calorie:
- Stato di fame
- Polifagia
- Perdita di peso
Sintomi della letargia e dello stato di affaticamento:
- Aumento della utilizzazione delle proteine per produrre energia
- Chetonemia
- Dolori addominali
- Vomito
Sintomi dell'acidosi metabolica:
- Iperventilazione
- Chetoacidosi diabetica (DKA)
È il risultato di un deficit assoluto o relativo di insulina e dell'effetto combinato di aumentati livelli di ormoni della controregolazione: catecolamine, glucagone, cortisolo e GH. Ciò determina uno stato catabolico accelerato con aumentata produzione di glucosio da parte del fegato e del rene (glicogenolisi e gluconeogenesi), diminuita utilizzazione periferica del glucosio con iperglicemia ed iperosmolarità, aumentata lipolisi e chetogenesi, con conseguente chetonemia ed acidosi metabolica.
Carenza:
DI INSULINA
Aumento Mancata captazione di glucosio
Mancata glicogenolisi
Blocco lipogenesi
Aumento ossidazione glucosio e ac grassi con trigliceridi
Gluconeogenesi
Chetogenesi (da piruvato, lattato con trigliceridi)
Avvio lipolisi con rilascio di ac grassi che contribuiscono alla chetogenesi
Avvio glicogenolisi
Chetogenesi
Avvio proteolisi (che favorisce la gluconeogenesi)
FISIOPATOLOGIA CAD
INSULITE insulina glucagone cortisol ocatecolamine GH
lipolisi proteolisi ketogenesi
KETOACIDOSI GLUCONEOGENESI GLICOGENOLISI
IPERGLICEMIA utilizzazione periferica glucosuria diuresi osmotica perdite di H2O e elettroliti
disidratazione IPEROSMOLARITA' riduzione filtrato glomerulare disidratazione
Chetoacidosi Diabetica
Patogenesi dei Sintomi e Segni
Poliuria e polidipsia: diuresi osmotica
Ipotensione, tachicardia: disidratazione e acidosi
Iperventilazione: acidosi
Nausea e vomito: chetoacidosi
Turbe della coscienza: iperosmolarità
Gastroparesi, dolori addominali, crampi: ipopotassiemia
acidosiDEFINIZIONE DKA
Glicemia >200 mg/dl
Acidosi metabolica: PH<7,3 HCO3 < 15 mmol/L
Chetonemia >2 mmol/L e/o chetonuria
CLASSIFICAZIONE DKA
Lieve: PH < 7,3 NaHCO3 <15 mmol/L
Moderata: PH < 7,2 NaHCO3 < 10 mmol/L
Grave: PH < 7,1 NaHCO3 < 5 mmol/L
ISPAD Pediatr Diabetes 2009: 10; 118-33
Frequenza DKA
In Italia i dati oscillano fra il 15 e il 30% degli esordi di diabete tipo 1. L’esordio in chetoacidosi è più frequente nei piccoli (età< 4 anni), presso famiglie con condizioni socioeconomiche basse o con dinamiche familiari disturbate e nei soggetti con alterazioni psichiatriche
Chetoacidosi ricorrente: omissione di insulina disturbi del comportamento alimentare malattie intercorrenti cattivo uso del microinfusore
Manifestazioni cliniche
Disidratazione (intra ed extracellulare)
Alito acetonemico
Polipnea/kussmaul
GRAVITA’ DISIDRATAZIONE:
Nausea, vomito, dolore addominale
Perdite pari al 3%: turgore ridotto pelle
Progressivo obnubilamento del
sensorio fino al•Perdite pari al 5%: mucose secchecoma•Perdite pari al 10%: occhi incavati e ritardato ritornoTemperatura corporea normale (febbre solo incaso di infezione)capillareLeucocitosi neutrofila (l’acidosi attira i leucociti)•Perdite > 10%: polso debole shockAumento VES (iperglicemia)Trombofilia Trattamento DKAReidratazioneStabilizzazione funzionecardiorespiratoriaBlocco chetogenesiRiduzione iperglicemiaCorrezione alterazioni elettroliticheObiettivi della corretta terapiareidratanteRipristino liquidi persiRiduzione rischio di edema cerebraleRecupero funzione recettori insuliniciRipristino depositi di glucosioApporto calorico sufficienteDURATA REIDRATAZIONEAlmeno 36 oreAnche 48-72 ore per disidratazione > 15%TERAPIA DKA1. IDRATAZIONE (Ia via)N.B. è essenziale un attento monitoraggio di tutti i fluidi somministrati (con attenzione anchea quelli somministrati precedentemente al ricovero e durante il tragitto verso l’Ospedale)PRIME 2
ORE: Soluzione fisiologica 0.9%: 5-10 ml/Kg/hse
SHOCK: soluzione fisiologica 0.9% 20 ml/Kg in 30 minuti da ripetere se necessario
SUCCESSIVE 22 ORE: Soluzione fisiologica 0.9%:
- 3-6 aa (14-21 kg) 2220 ml x sup.corporea/22 ore
- 7-9 aa (22-29 kg) 1800 ml x sup corporea/22 ore
- 10-15 aa (30-35 kg) 1500 ml x sup. corporea/22 ore
Aggiungere KCl 0.1-0.2 mEq/kg/ora (fiale 20 mEq= 10 ml KCl)
NB: la quantità totale (in ml) di KCl deve essere suddivisa nei flaconi di soluzione fisiologica infusi nel corso delle 22 ore
NON SUPERARE LA QUANTITÀ DI 50 ml/Kg DI FLUIDI NELLE PRIME 4 ORE DI TERAPIA (4 l/m2/die in totale)
2. INSULINA (IIa via - dopo le prime 2 ore)
DOSE: 0.1 UI/Kg/h - VIA DI SOMMINISTRAZIONE: ev.
Come allestire una soluzione contenente insulina rapida da infondere alla velocità di 0.1 UI/Kg/h
In un flacone contenente 250 ml di soluzione fisiologica immettere 1 U/kg di insulina rapida: capovolgere più volte il flacone e far defluire 100 ml della soluzione in modo da
saturare con l'insulina della soluzione le pareti del flacone e del deflussore. La soluzione così allestita avrà una concentrazione d'insulina tale che per la velocità d'infusione di 25 cc/h, verranno infuse al paziente 0.1 U/kg/h d'insulina. 25 cc/h = 0.1 U/Kg/h 18 cc/h = 0.075 U/kg/h 12 cc/h = 0.5 U/Kg/h 6 cc/h = 0.025 U/kg/h Obiettivi terapia insulinica - Riduzione lenta glicemia - Blocco lipolisi - Azzeramento chetogenesi - Ripristino pompa NA/K NON è raccomandato un bolo iniziale di insulina. Il trattamento insulinico non si dovrebbe iniziare finché non si è risolto lo shock onde evitare improvvisi flussi di K dentro la cellula con pericolose aritmie cardiache. Monitoraggio All'ingresso: peso, emogasanalisi, glicemia e chetonemia capillari, elettroliti, ECG (emocromo con HbA1c e routine) Glicemia: ogni ora Chetonemia: ogni 2-3 ore fino a negativizzazione (2-3 valori < 0,2 mmol/l) Emogasanalisi: ogni 6 ore fino anormalizzazioneElettroliti: ogni 6-8 ore e in base alle necessità
Monitoraggio frequente di FR, FC e Part (cardiomonitor?)
Il bambino non può bere né mangiare fino a risoluzione dell'achetosi
Utilità chetonemia capillare
Correlazione lineare fra PH e chetonemia
βPH < 7,3 3 idrossibutirrato 4,39±1,53
βPH > 7,3 3 idrossibutirrato 2,45±1,77(Pediatr Diabetes 2006 Aug; 7(4): 223-8)
Chetonemia 0,6-2 mmol/l DKA lieve PH<7,3
Chetonemia 2-4 mmol/l DKA moderata PH<7,2
Chetonemia >4 mmol/l DKA grave PH<7,1
Complicanze trattamento DKA
Edema cerebrale
Incidenza 0,46-0,87% dei casi di DKA
Mortalità 21-24%
Manifestazione precoce (6-7 ore dall'esordio) ma possibile anche a distanza di 20-25 ore
Sintomi iniziali:
Cefalea
Vomito
Irritabilità, agitazione
Alterazioni sensorio
Incontinenza
Aumento Part
Riduzione Na
Sintomi edema cerebrale
Fattori di rischio per l'edema cerebrale
Grave acidosi