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Teoria delle preferenze e utilità
A B, B C, A C.• Riflessive, Monotone: il consumatore è indifferente tra panieri identici, e preferisce quelli in cui almeno uno dei beni è più• abbondante e nessuno meno abbondante.
Curva di indifferenza: descrive le preferenze di un determinato individuo.
Caratteristiche curve di indifferenza:
- Discendenti
- Non possono mai incrociarsi tra loro
- SCIENZA DELLE FINANZESMS (saggio marginale di sostituzione): rapporto tra le variazioni dei due beni che lasciano indifferente il consumatore.
Utilità: misura della felicità o soddisfazione individuale, un bene è dunque utile se considerato idoneo a soddisfare una domanda.
Funzione di utilità: associa un numero a ogni paniere di beni potenzialmente disponibile a un certo consumatore, il numero rappresenta l'utilità, ovvero il benessere che deriva dal poter consumare quei beni.
Utilità totale: misura il livello di benessere che si ottiene consumando una delle
Combinazioni di beni che appartengono a quella particolare curva di indifferenza.Utilità marginale: variazione dell'utilità totale al variare della quantità consumata di un bene.
Perfetti sostituti: beni che, dal punto di vista del consumatore, sono percepiti come assolutamente equivalenti, cioè esattamente identici nel soddisfare un bisogno.
SCIENZA DELLE FINANZE
Perfetti complementi: Nei beni perfetti complementi la proporzione di consumo è costante. Questi beni sono consumati congiuntamente in proporzioni fisse. In questi casi la curva di indifferenza tra i due beni complementi ha la seguente forma a L, ossia ad angolo retto.
Scelta ottima: ha luogo quando il saggio marginale di sostituzione eguaglia il rapporto fra i prezzi dei beni, compatibilmente con il vincolo di bilancio del consumatore. Sul diagramma cartesiano questa condizione si verifica nel punto di tangenza tra la curva di indifferenza.
Beni normali: beni la cui quantità domandata.aumenta se aumenta il reddito.
SCIENZA DELLE FINANZE
Beni inferiori: beni la cui domanda diminuisce a seguito di un aumento del reddito.
Beni di Giffen: è un particolare tipo di bene per il quale un aumento del prezzo causa un aumento della domanda, e viceversa. Si tratta nella teoria microeconomica di un "bene inferiore" il cui effetto reddito è superiore all'effetto sostituzione, per cui la curva di domanda ha un'inclinazione positiva.
Sentiero di espansione del prezzo: linea che unisce le scelte ottime in corrispondenza dei vari livelli di prezzo.
Effetto di sostituzione: è la variazione della domanda dei beni generata da una variazione dei prezzi relativi, senza tenere in considerazione degli effetti di reddito. ... Dal punto di vista grafico la variazione di uno dei due prezzi determina una variazione dell'inclinazione del vincolo di bilancio del consumatore.
Effetto reddito: è la variazione del potere di acquisto del consumatore che aumenta se aumenta il reddito.
SCIENZA DELLE FINANZE
Surplus del consumatore: la differenza tra quanto il consumatore sarebbe disposto a pagare per ottenere una certa quantità di bene e quanto deve effettivamente pagare, ovvero il prezzo di mercato.
Fattori produttivi fissi: i fattori di cui impieghiamo una quantità che non può essere variata nel periodo di tempo considerato.
Fattori produttivi variabili: i fattori di cui possiamo variare la quantità impiegata nel periodo di tempo considerato.
Breve periodo: lasso di tempo in cui alcuni fattori sono fissi.
Lungo periodo: lasso di tempo in cui si può scegliere di variare la quantità di tutti i fattori produttivi.
Funzione di produzione: relazione che indica la (massima) quantità di prodotto finito che l'impresa può
produrre utilizzando varie possibili quantità dei due fattori di produzione.
Quantità media: PME= q(L)/L è il rapporto tra il prodotto totale e la quantità del fattore produttivo impiegato.
SCIENZA DELLE FINANZE
Produttività marginale: misura di quanto aumenta la produzione totale a seguito di un incremento unitario dell'input impiegato. ΔLPMG= Δq(L)/
Vincolo tecnologico: quantità di produzione ottenibile.
Isoquanto: rappresenta tutte le combinazioni di input che permettono all'impresa di produrre una certa quantità di output.
SMS (Saggio tecnico di Sostituzione): è il rapporto tra la diminuzione della quantità capitale necessaria a compensare l'aumento di STS= ΔK/ΔL
un'unità di lavoro rimanendo sullo stesso isoquanto e l'incremento unitario del lavoro impiegato.
Rendimento di scala: si indica la relazione esistente tra la variazione degli input di produzione in una
unità produttiva e l'variazione del suo output. Con il termine scala ci si riferisce al volume della produzione. Costanti: se quando tutti gli input aumentano, l'output aumenta nella stessa proporzione. Crescenti: quando l'output aumenta in misura più che proporzionale rispetto all'aumento dei fattori produttivi. Decrescenti: quando l'output aumenta in misura meno che proporzionale rispetto all'aumento dei fattori produttivi. Costo totale: costo totale è il costo sostenuto dall'impresa per acquistare i fattori produttivi e i beni strumentali (macchinari, impianti, uffici, ecc.) necessari per il funzionamento del processo produttivo. Costo marginale (Costo unitario / Produttività marginale): corrisponde al costo di un'unità aggiuntiva prodotta, cioè allavariazione nei costi totali di produzione che si verifica quando si varia di un'unità la quantità prodotta: è laderivata del costo totale (C) rispetto alla quantità prodotta (q).
Isocosto: è una curva utilizzata per rappresentare le infinite combinazioni di due fattori produttivi che danno luogo ad uno stesso costo di produzione. Solitamente è rappresentata da una retta. Maggiore è la distanza della retta dall'origine, maggiori saranno i costi di produzione.
SCIENZA DELLE FINANZE
Profitto: differenza tra ricavo e costo.
Ricavo totale (RT) = p*q
Ricavo medio: RME = RT/q = p
rapporto tra ricavo totale e quantità venduta.
Ricavo marginale: misura di quanto aumenta il ricavo totale a seguito di un incremento unitario della quantità venduta.
RMG = ΔRT/Δq = p
RMG = CMG
Condizioni concorrenza perfetta:
Partecipanti "Price-Takers"
Bene prodotto OMOGENEO
Tecnologia omogenea
Assenza barriere
Equilibrio lungo periodo: p = CME = CME = RMG = RME
SCIENZA DELLE FINANZE
ELASTICITÀ
Elasticità: è il rapporto tra la variazione
percentuale della quantità domandata e la variazione percentuale del prezzo del bene. della domanda rispetto al prezzoL'elasticità misura quanto la quantità domandata di un bene reagisce alle variazioni del prezzo.
L'elasticità della domanda rispetto al prezzo è calcolata come rapporto tra la variazione percentuale della quantità domandata e la variazione percentuale del prezzo.
Segno dell'elasticità:
• Data la pendenza negativa della curva di domanda, il prezzo e la quantità variano in senso opposto e, poiché una variazione sarà positiva e l'altra negativa, l'elasticità della domanda rispetto al prezzo sarà sempre NEGATIVA.
• È prassi tralasciare il segno, quindi, considerare i valori assoluti.
Elasticità della domanda rispetto al reddito:
• Elasticità della domanda rispetto al reddito misura come varia la quantità domandata al
La spesa totale (ST) è calcolata come il rapporto tra la variazione percentuale della quantità domandata e la variazione percentuale del reddito. ST = p*Q = RT (ricavo totale).
CONCORRENZA IMPERFETTA
Il potere di mercato si verifica quando le imprese possono influenzare il prezzo di mercato.
Forme di concorrenza imperfetta:
1. Monopolio: una singola impresa tratta con molti acquirenti; ad esempio, società di gas metano.
2. Oligopolio: più imprese producono un bene omogeneo; ad esempio, mercato della telefonia mobile.
3. Concorrenza monopolistica: più imprese producono beni differenziati ma sostituibili; ad esempio, stazioni di servizio locali.
Confronto tra concorrenza perfetta e imperfetta:
Abbiamo caratterizzato la concorrenza perfetta come una situazione di mercato in cui le imprese non possono influenzare il prezzo di mercato. Invece, in ognuna delle tre forme di concorrenza imperfetta, le imprese sanno che le loro decisioni produttive hanno effetto sul prezzo di mercato.
Forme di oligopolio:
Oligopolio puro: è la forma di mercato in cui poche imprese offrono beni/servizi identici (beni omogenei). Questa forma di mercato è conosciuta anche come oligopolio indifferenziato.
Oligopolio imperfetto: è la forma di mercato in cui poche imprese offrono beni/servizi concorrenti ma non identici (beni differenziati).
l'oligopolio collusivo è una forma di mercato di oligopolio in cui le imprese concorrenti si accordano tra loro per limitare la concorrenza e massimizzare i profitti. Questo accordo può avvenire attraverso la fissazione dei prezzi, la divisione del mercato o altre strategie collusive. In pratica, le imprese si comportano come se fossero un'unica entità, agendo in modo coordinato anziché competitivo. Questo comportamento collusivo può essere illegale in molti paesi, poiché limita la concorrenza e può danneggiare i consumatori.