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Effetti di un'imposta nella scelta tra lavoro e tempo libero
W D LW 0 1LD1W O L 1LQ LQLECCESSO DI PRESSIONE
Ipotizzando che A sia un punto di equilibrio in assenza di imposte a cui corrisponde un salario s. Per effetto dell'imposizione, si determina un altro punto C di equilibrio a cui corrisponde un livello salariale più basso pari a (1-t)s. Data la relazione diretta tra salario ed ore lavoro, queste ultime si riducono. Il valore perso dall'economia, ossia quel sacrificio a cui non corrisponde un gettito fiscale è pariall'area ABC. L'eccesso di pressione si viene a determinare dal lato dell'offerta (a differenza delle ipotesi di Ramsey che considerava un eccesso di pressione determinato dal lato della domanda).
71W offerta di lavoro eccesso di degli individui pressione
Bs imposta A(1-t)s C quantità di fattore lavoro
EFFETTI DI UN'IMPOSTA NELLA SCELTA TRA LAVORO E TEMPO LIBERO
Ogni individuo sceglie in merito al rapporto tra tempo lavorativo e tempo libero. Tale scelta poggia sul criterio marginalista
di massimizzazione dell'utilità derivante dalle differenti combinazioni di tempo libero e lavoro che vengono a rappresentarne il vincolo. Rappresentando tali combinazioni su di un sistema di assi cartesiani, in cui le ascisse rappresentano il tempo libero e, secondo una logica complementare, le ore lavoro, e le ordinate il reddito percepito sulla base delle ore lavoro.
Dato livello salariale. L'inclinazione della retta è data dal tasso di conversione delle ore libere in reddito, ossia il salario percepito dall'individuo.
EFFETTI DELL'IMPOSIZIONE 72
L'imposizione determina un abbassamento dell'intercetta verticale del vincolo. Il reddito percepito dall'individuo sotto forma di salario passa da s ad (1-t)s. Rispetto al punto T, l'imposta non ha effetto in ragione del fatto che l'individuo non percepisce un salario in ragione di una quantità di ore lavoro pari a zero. La pendenza del nuovo vincolo sarà pari a (1-t)s.
Si possono verificare due effetti che si combinano, influendo sul rapporto tra ore lavoro e tempo libero.
EFFETTO SOSTITUZIONE
Il lavoratore, ad un livello salariale più basso, si troverà su di una curva di utilità inferiore. Il nuovo punto che massimizza la sua utilità sarà pari a Reddito E'. L'imposizione ha provocato un effetto di
sostituzione tra lavoro e tempo libero.
D offerta di lavoro degli individui(1-t)
H E E’ AT Q ore libere riduzione delle ore lavoro EFFETTO REDDITO
In questo caso, dopo l’imposizione, l’individuo aumenta le ore lavorative al fine di mantenere lo stesso livello di reddito precedente.
Reddito D offerta di lavoro degli individui H E E’(1-t)s A Q ore libera aumento delle ore lavoro 73
IMPOSTA SUL REDDITO DA CAPITALE SUL RISPARMIO
Un’imposizione sul reddito da capitale và a ridurre ciò che costituisce il rendimento derivante dal risparmio.
Assume, quindi, rilevanza l’analisi delle decisioni che portano ad un determinata combinazione di consumo presente e consumo futuro, ossia il risparmio presente.
La differenza tra consumo presente e consumo futuro è data dal costo opportunità, ossia il costo di detenere o meno capitale, rappresentato dal tasso i. La differenza tra consumo presente e consumo futuro sarà, quindi, data da (1+i).
Ipotizzando che la scelta tra consumopresente e futuro, date le preferenzedell’individuo, ricada in A.OI rappresenta il consumo presente ed I M il0 0consumo rinviato al futuro su cui l’individuoconsumo percepirà un interesse. Il consumo futuro saràfuturo (C )1 pari, quindi, a (1+i)I M.0N paniere delledotazioniDI + (1+i)R0 (1+i)RI 1 R B (1+i)BI - (1+i)R0 F consumo presente(C )0I -R I I +B M0 0 0La scelta che guida il comportamento dell’individuo avviene in funzione del tasso di interesse.S = I – C in cui I è la dotazione al tempo t e C il consumo al tempo t .0 0 0 0 0Ciò che non viene consumato oggi rappresenterà il consumo futuro.Quindi, la dotazione iniziale è pari alla somma di consumo presente e risparmio (consumo futuro).Il consumo futuro sarà pari alla somma della dotazione futura più i consumi rinviati aumentatidell’interesse percepito.C = I + (1+i) S1 1sostituendo il risparmio in termini diconsumo presente: C = I + (1 + i) (I - C)
C + C (1 + i) = I + (1 + i) I
Con un consumo presente pari a zero: C = 0 => C = I + (1 + i) I => Punto (N), intercetta verticale del vincolo
con un consumo futuro pari a zero: C = 0 => C = I + I / (1 + i) => Punto (M) del vincolo sulle ascisse
ossia l'individuo consuma in t interamente il reddito presente I ed un ammontare di debito pari al valore attuale del reddito futuro I / (1 + i).
∂C / ∂C = (1 + i)
Pendenza = Costo opportunità del consumo presente rispetto al consumo futuro
Quindi conviene risparmiare fino a che il tasso di rendimento (i) è maggiore della propensione a consumare.
L'individuo massimizza la sua utilità quando è massima U(C ;C) nel rispetto del vincolo
C + C (1 + i) = I + (1 + i) I
Utilizzando il metodo di Lagrange per trasformare un problema di massimo condizionato in massimo semplice:
Z = U(C ;C) + λ [C + C (1 + i) - I]
+ (1 + i) I ]1 0 1 01 0dC \dZ = U’(C ) + λ (1 + i)0 0dC \dZ = U’(C ) + λ1 1
Graficamente:
ConsumofuturoC 1 E 1 AI 1 0 C I consumo presente0 0 75
Se I è il reddito percepito dall’individuo al tempo t , il punto A è il punto in cui l’individuo0 0consuma interamente il proprio reddito.
Si ipotizza che l’individuo consumi solo parte del proprio reddito pari a I – C0 0I rappresenta il reddito che l’individuo percepirà al tempo t .
La differenza tra I - C costituisce l’interesse sul risparmio al tempo t .
La scelta sarà conseguenza della tangenza tra curva di utilità e vincolo di bilancio.
Utilizzando il rapporto tra derivate:U’(C ) \ U’(C ) = 1+i = SMS = pendenza del vincolo di bilancio0 1
IMPOSTA PROPORZIONALE
Una prima possibilità è rappresentata da un’imposizione proporzionale sui rendimenti del capitale.
S = I – C0 0
C = I + [1 + i (1-t) ] S1 1
C = I +
[1 + i (1-t) ] (I - C )1 1 0 0C = I + [1 + i (1-t) ] I - [1 + i (1-t) ] C1 1 0 0C + C [1 + i (1-t) ] = I + [1 + i (1-t) ] I1 0 1 0consumi redditi
Con un consumo presente pari a zero:
C = 0 => C = I + [1 + i (1-t) ] I => Punto ( P), intercetta verticale del vincolo0 1 1 0
Con un consumo futuro pari a zero:
C = 0 => C = I + I / [1 + i (1-t) ] => Punto ( Q) del vincolo sulle ascisse1 0 0 1
Ossia l’individuo consuma in t interamente il reddito presente I ed un ammontare di debito pari al valore attuale del reddito futuro I / [1 + i (1-t)].0 0
dC \dC = SMS = 1 + i (1-t) che rappresenta il costo opportunità del consumo presente rispetto al consumo futuro.
L’individuo massimizza la sua utilità quando è massima U(C ;C ) nel rispetto del vincolo
C + C [1 + i (1-t) ] = I + [1 + i (1-t) ] I1 0 1 0
Utilizzando il metodo di Lagrange per trasformare un problema di massimo condizionato in massimo semplice:
Z = U(C ;C ) + λ [C + C [1 + i (1-t) ] - I
rappresentafuturo la condizione di uguaglianza del reddito nel tempo t 0.Ha inclinazione minore per effetto dell'imposta–proporzionale i i ( 1-t).N E In questo caso si ha una riduzione dei consumi presenti1C a favore dei consumi futuri.1 P La ragione può essere trovata nell'obiettivo diE mantenere lo stesso tenore di vita nel periodo futuro.tC' 1 AI 1 Consumopresente0 C' C I M Q0 0 0IMPOSIZIONE SUI DIVIDENDI DELLE SOCIETA' DI CAPITALEIn assenza di imposte, l'azienda deve scegliere tra distribuzione o meno dei dividendi.Anche in questo caso l'imposta provoca eccesso di pressione.Si ha, inoltre, il problema della doppia imposizione dei dividendi, in capo alla società ed in capoall'individuo.Ciò influisce sulla convenienza alla distribuzione o meno degli utili.Se da un lato il reinvestimento aumenta il valore del patrimonio aziendale (maggiorecapitalizzazione dell'azienda), dall'altro gli azionisti
ssono essere reinvestiti nell'azienda per finanziare nuovi progetti o per ridurre il debito aziendale. La distribuzione dei dividendi può essere fatta in contanti o sotto forma di azioni. La decisione di distribuire i dividendi spetta all'assemblea degli azionisti, che tiene conto della situazione finanziaria dell'azienda, dei suoi obiettivi di crescita e delle esigenze degli azionisti.