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Tutto ciò denota stabili differenziazioni e la della che
avviene a causa dell'aumento demografico, di un migliore sfruttamento delle risorse e di una presa
di coscienza delle potenzialità offerte dal territorio. Si assiste alla diffusione della metallurgia del
ferro.
tomba Ricovero 236: presenza di oggetti femminili incombusti nell’ossuario maschile; la
valenza ideologica aristocratica è insita nella connotazione artigianale;
tomba Ricovero 143: vi è un ossuario con una combinazione maschile e femminile e ciò
mostra l'importanza assunta da rapporto di coppia; è la più antica tomba nella quale compare
l'usanza di deporre oggetti sul coperchio della cassetta.
Dalla metà dell’VIII secolo vi è la volontà di esibire lo status attraverso la complessità dei corredi;
figura maschile rituali tipo eroico
emerge la e si assiste all'adozione di di come l'uso di un vaso di
bronzo come ossuario (tramite di Bologna): esso è raro nell’VIII secolo, mentre nel VII è utilizzata
anche per deposizioni femminili di alto rango; dalla fine del VII e per tutto il VI: vaso di bronzo per
l'uomo, vaso di bronzo contenitore di ossuario fittile per la donna. società verticistica,
Il livello medio delle altre tombe è ancora omogeneo e ciò denota una con
poche figure dominanti.
La presenza delle armi e rara: le spade non sono locali, ma costituiscono un dono di prestigio:
tomba Candeo 302
tomba Nazari O
tomba Ricovero 236
Mancano armi difensive; quasi totale assenza di morsi (nella Randi 14 vi è un solo morso).
Este II antico C (fine VIII inizi VII):
non abbiamo più tombe con armi; si assiste a un’ampia circolazione del vasellame metallico.
Este II medio (inizi del VII secolo):
tomba Ricovero 235
tomba Benvenuti 38
Este II tardo (pieno VII secolo)
Abbiamo ceramica di ottima fattura con grandi varietà di forme; coppe ad alto piede per contenere
offerte di cibi e bevande; i situliformi hanno una forma più articolata, con piede distinto e sono
sempre più diffusi fino a soppiantare i biconici alla metà del secolo.
decorazione stralucido, fibule maschili
Compare la a compaiono le prime ad arco serpeggiante e a
ceramica di importazione Grecia.
drago che soppiantano gli spilloni; abbiamo dalla
stratificazione:
Nella seconda metà del VII secolo vi è una crescente sono ridotte la complessità e
combinazioni femminili
la variabilità delle combinazioni maschili; le sono più ricche e hanno una
maggiore varietà esuberanza:
ed alla donna si demanda di manifestare la condizione sociale.
tomba Ricovero 144: biconico per l'uomo, situliforme per la donna;
tomba Ricovero 235: due ossuari biconici.
Alla fine del VII per la donna vi sarà la situla in bronzo contenitore di ossuario fittile; il gruppo
egemone esprime solo il proprio elevato grado di ricchezza.
Nel VII secolo nelle tombe femminili compaiono oggetti di importazione; si assiste alla
circolazione materiale di prestigio che mostrano il consolidarsi di rapporti tra le aree etrusche
tirreniche e mondo transalpino lungo la direttrice VetuloniaBologna Adige, ma si assiste anche ad
un'apertura verso l'Adriatico e l'area Picena. Si viene così a costituire una koinè medio adriatica.
Compare l'arte delle situle:
tomba Benvenuti 122: fibule con la staffa molto lunga; abbiamo un corredo femminile
costituito da una situla bronzea coperta da un coperchio che è il antico vaso di bronzo con
decorazione figurata del Veneto; un altro corredo femminile (vaso situliforme);
tomba Rebato 100: aryballos del 650 a.C.;
tomba Benvenuti 278 (seconda metà del VII secolo): un situliforme con due individui e un
situliforme con un bambino; nella tomba troviamo un morso di cavallo;
tomba Ricovero 149;
tomba Ricovero 234: vi sono una serie di figure egittizzanti in faience e abbiamo la
deposizione di una donna in un ossuario di bronzo;
tomba Rebato 187: vi è un cinerario con il coperchio che presenta l'arte delle situle.
Este II/III (600 a.C.):
compare la decorazione a fasce rosse e nere; vi è la prima fase dell'arte delle situle con coperchi
decorati con il pomolo a fiore.
tomba Randi 34: situla e coperchio con arte delle situle;
tomba Benvenuti 126: situla con arte delle situle destinata a una bambina di 13 anni.
Este II antico (VI secolo):
si assiste alla trasformazione del quadro insediativo: incremento demografico, territoriale,
economico e politico dei centri egemoni (Este e Padova) e al sorgere di nuovi siti in posizione
periurbana, alla nascita di Vicenza e all'affermazione di una koinè adriatica.
sviluppo protourbano; standardizzazione usi
Nel VI secolo assistiamo a uno abbiamo una degli
funerari strutture funerarie
e una strutturazione architettonica delle necropoli; compaiono
tumuliformi per le deposizioni plurime a Este e Padova.
Nelle tombe diminuisce la complessità dei corredi: accentuazione del ruolo della materfamilias, i
corredi maschili sono semplici e enfatizzano il ruolo di guerriero, cavaliere; si rarefa l'usanza di
deporre materiale all'esterno della tomba.
Nel VI secolo limitate a Este sono le importazioni di vasi greci da Adria; si assiste alla
colonizzazione della padania da parte degli etruschi e all'importazione dell'alfabeto etrusco per la
fissazione della lingua locale.
decorazione fasce rosse e nere,
Si afferma la a compare l'ornato a stampiglia, i coperchi sono più a
calotta senza il pomolo e le figure di animali perdono vigore e plasticità.
tomba Benvenuti 124: tre ossuari situliformi a fasce rosse e nere; coperchio con arte delle
situle;
tomba Ricovero 232: tre situle bronzee e fodero decorato con l’arte delle situle;
Vi sono varie forme dei vasi fittili e un'interdipendenza tra le forme fittili e metalliche (Padova) per
la volontà di creare surrogati dei vasi bronzei (conservatorismo aristocratico patavino).
tomba 46 di Padova: ossuario imitazione di un vaso di bronzo;
tomba 48 Carceri di Este;
tomba 15 Alfonsi: olla ossuario.
Este III medio (fine VI V secolo fino al 480 a.C.):
seconda età del ferro: si assiste a un generalizzato processo di urbanizzazione e alla costituzione di
Felsina.
Sono frequenti i cinturoni in lamina bronzea; le fasce rosse e nere sono più strette e si impone la
fibula di tipo Certosa.
tomba Pelà 14: lekitos a figure nere dell'ultimo quarto del VI secolo a.C.;
tomba Pelà 10: coppa attica di importazione (produzione di serie), di fine VI secolo.
Este III tardo (pieno V inizi IV secolo):
tomba Capodaglio 38: situla e ultimo coperchio con fregio animalistico;
tomba Capodaglio 31: due corredi confusi tra loro;
tomba Boldù Dolfin 5253
Tra il V e il I secolo a.C. si assiste alla massima espansione territoriale dei veneti e a un graduale
processo di dissoluzione delle identità etnico culturale.
Nel V secolo nell'alto Adriatico si assiste all'intesa commerciale tra greci, etruschi ed Europa
centrale; nel Veneto le relazioni commerciali si concentrano lungo la via dell'Adige. Spina diventa
il centro e il dorico principale.
Si assiste all'importazione di ceramica attica nel Veneto che ha il ruolo di intermediario tra greci ed
etruschi:
all’inizio del V secolo il materiale è di importazione da Adria;
dalla seconda metà del V secolo e nel IV, Spina diventa l'emporio principale di distribuzione
della pianura padana (i materiali sono concentrati lungo l'asse PoMincioTartaroAdige).
I vasi importati sono quasi esclusivamente legati al bere, viene assunto solo il bicchiere esotico:
dalla metà del V secolo kylix bicchiere maschile e skyphos bicchiere femminile.
Si assiste alla trasformazione nei servizi funerari delle tombe più ricche: vi sono materiali allusivi al
consumo del vino e utensili legati al rituale del banchetto.
Si assiste alla presenza di ceramica etrusco padana ad Este né corredi femminili; vi è una
produzione locale di ceramica semidepurata e una produzione locale di ceramica grigia.
Nella seconda metà del V IV secolo si allenta la distinzione tra ceramica ad esclusivo uso funerario
e produzione di tipo domestico; il costume maschile è sobrio, più complesso e appariscente è il
costume femminile.
Tra la fine del V e gli inizi del IV secolo si assiste alle invasioni galliche, per cui l'Etruria padana
scompare: vi è una contrazione degli insediamenti veneti il cui limite si colloca a est dell'Adige; si
assiste al ripopolamento dell’area collinare tra Adige e Brenta: compaiono nuovi villaggi di altura
con pianificazione urbanistica.
Si assiste a un generalizzato impoverimento medio dei corredi; si assiste all'importazione di
ceramica vernice nera volterranea a Este e lungo la valle dell'Adige.