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RISPOSTE ALLE DOMANDE DI TEORIA
Proprietà dell'atto di moto di un corpo rigido
1 Proprietà
La quantità (rp - rq) · ω è indipendente dal punto P usato per calcolarla, e viene detta invarianti scalare cinematico.
La proiezione delle velocità di tutti i punti lungo ω è la stessa.
Dim:
Fisso la formula della distribuzione delle velocità e moltiplico scalarmente per ω
- vp = vq + ω × (rp - rq)
- vp · ω = vq · ω + ω · (ω × (rp - rq))
Dopo aver osservato che il prodotto misto contenuto nell’ultimo termine è nullo, deduciamo che:
- (rp - rq) · ω = vp · ω - vq · ω
è effettivamente invariante.
2 Proprietà
Le componenti delle velocità di due punti secondo la retta che li congiunge sono uguali.
Dim:
Fisso la formula della distribuzione delle velocità e moltiplico scalarmente per (P - Q)
- vp · (P - Q) = (vq + ω × (rp - rq)) · (P - Q)
- vp · (P - Q) = vq · (P - Q)
quindi le proiezioni sono uguali
3a PROPRIETÀ
Punti appartenenti a una retta parallela a ℓ
hanno pari velocità. Tale componente comune
prende il nome di VELOCITÀ DI SCORRIMENTO di tale
retta.
Supponiamo che P e Q appartengano
ad una retta parallela ad ℓ,
la legge della distribuzione delle
velocità:
= + ∧ (P - Q) -> (P-Q) // ω
a dice che
=
2 Dare la definizione di vincolo. Vincolo di posizione, di
mobilità, fisso, mobile, unilatero, bilatero. Fenomeno
olonomo. Atto di moto di un sistema olonomo.
Def Un sistema di punti materiali è VINCOLATO o
sottoposto a vincoli, se le posizioni e/o le
velocità di questi punti sono legate da
relazioni che ne limitano la variabilità;
queste equazioni sono appunto le equazioni
che esprimono i vincoli.
Restrizione a priori sulle possibilità di
moto del sistema.
VINCOLI DI POSIZIONE O OLONOMI
Restrizione a priori sull'insieme delle configurazioni
possibili.
MOBILE vincolo in cui l'insieme delle configurazioni
a PRIORI possibili dipende esplicitamente
dal tempo.
FISSO vincolo privo della dipendenza di cui sopra.
L.C. Velocità Angolari
La velocità angolare ω di un corpo rigido rispetto all'osservatore fisso è pari alla somma delle sue velocità angolari, una rispetto agli osservatori mobili e della velocità angolare di quest'osservatore rispetto a quello fisso:
ω0 = ω'0 + ω'
Momento di una Forza
Si definisce momento di una forza F, applicato a un punto P, rispetto a un punto O detto polo, il vettore:
Mo = (P - O) ∧ F
Risultante e Momento di un Sistema di Forze
Il risultante di un sistema di forze R è definito come somma vettoriale di tutte le forze interne ed esterne agenti sui punti del sistema:
R = Σ F
Si definisce momento di un sistema di forze, applicato ai punti di un sistema di punti materiali, rispetto ad un polo "O", il vettore:
Ro = Σ (Pi - O) ∧ F
Sistemi di Forze Equivalenti
Due sistemi di forze si dicono equivalenti, equipollenti se hanno stessa risultante R e stesso momento M rispetto a qualsiasi polo. Un sistema di N forze è equivalente ad uno di 2 forze applicate a 2 punti distinti.
dL = ∑i Fi dρi = ∑j=1n ∑i=1n Fi ∂ρi/∂qj dqj =
= ∑j dqj ∑i Fi ∂ρi/∂qj
dove Qj si chiama "componente generalizzata delle forze attive
dL = ∑j Qj dqj
Qj = ∂U/∂qj
qj j = 1,..., N
Q = (Q1,…, Qn)
dq = (dq1,…, dqn)
dL = Fi dρi
Per il principio dei lavori virtuali:
δL(a) < 0 ∀ δq
ma, dato che consideriamo vincoli bilateri, abbiamo:
δL(a) = 0 (corpo in quiete con vincoli)
δL = -Q̅ δq̅ (vale anche nei lavori virtuali)
Quindi:
Q̅ · δq̅ = 0 ∀ δq̅ ⟹ Q̅ = 0
Q = (Q1, …, Qn)
Qj = ∂U/∂qj = 0 ∀ δqj
LEGGE DI MOTO DEL BARICENTRO
La quantità di moto di un qualunque sistema soddisfa la condizione:
Q = mVG
dove M è la massa totale del sistema e G il suo baricentro.
dim. Segue dalla definizione stessa di baricentro. Infatti, essendo
m OG = ∑i=1n mi OPi
(per la propf. m xi = ∑i mi xi)
per derivazione rispetto al tempo si ottiene,
m VG = ∑i=1n mi vi = Q
(per la propf. m ẋi = ∑i mi ẋi = Q)
La quantità di moto di un sistema coincide
quindi con la quantità di moto del suo
baricentro pensato come un punto materiale
dotato della massa dell'intero sistema.
TEOREMA DELLA QUANTITÀ DI MOTO
La quantità di moto di un sistema isolato è costante nel tempo.
dim. Partendo dalla legge newtoniana:
- F = ma
mk x ̈k = Fe + Fi
(1)
dove N è il n.° dei punti materiali del sistema,
mk la massa del k-esimo punto.
Si può scrivere:
∑k=1N ∑ Fij
ENERGIA CINETICA
Chiamiamo energia cinetica di un sistema materiale lo scalare:
T = 1/2 ∑ mivi2 (1)
ovvero:
t = 1/2 ∫β ρv2dr
a seconda se il corpo risulta discreto oppure continuo.
TEOREMA DI KÖNIG
L'em. cinetico di un sistema materiale qualunque può essere espresso come:
T = 1/2 mVc2 + T(G)
ovvero come la somma dell’energia cinetica che compirebbe al baricentro se in esso fosse concentrata tutta la massa del sistema più l’energia cinetica del sistema materiale nel moto relativo al baricentro.
dim Nel caso discreto, il terzo asse di Galileo implica che:
vi' = vi + vG = v2(v)G = Vc
poiché il tutto di moto si trascinamento in una terna baricentrica risulta traslatorio e in particolare la velocità di trascinamento è pari alla velocità del baricentro. Sostituendo la (2) nella (1) si ottiene:
14) Dinamica del corpo rigido libero e vincolato
(15)
Enunciare e dimostrare il teorema dell'energia cinetica. Dedurre la conserva-zione dell'energia
Teorema dell'energia cinetica
dT / dt = Π
Τ = en. cineticaΠ = potenza
dim
Consideriamo m = massa di un p.to materiale = la sua velocità
Per la 2^ legge della dinamica:
m d / dt =
moltiplichiamo scalarmente per
m d / dt · = · = Π
1/2 d / dt [ · ] = 1/2 [d / dt ^2]= d / dt
Π = m / 2 d / dt [ · ]
d / dt [1/2 m v^2] - Π
T
Quindi:
dT / dt = Π
c.v.d. (valida per tutti i sistemi!)
Scrivendo tutto per un sistema di p.timateriali:
T = Σ i=1n 1/2 mi ^2
Sistema di punti in cui agiscono soloforze interne (sistema isolato)
Fik = Ψ [(xi - xk)(xi - xk)]= ∇ Ψ ∇U - ∂U / ∂x
(forza posizionale, forza elastica)