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GEOGRAFIA DIALETTALE

Cos'è e quando nasce? Nasce ufficialmente nell'Ottocento come un insieme di metodi per raccogliere sistematicamente testimonianza nelle differenze dialettali, quando si capì che osservazioni generiche e circoscritte (come il De vulgari eloquentiae) fossero insufficienti rispetto ai passi in avanti della moderna linguistica scientifica.

I primi studi sono stati:

  • Atlante linguistico dell'impero tedesco: 1876, Wenker e i questionari su frasi in tedesco standard nel nord della Germania)
  • Atlante linguistico della Francia, 1896, Gilliéron e la ricerca sul campo, inviando il fruttivendolo Edmond in circa duecento località francesi)
  • Atlante italo-svizzero, Jaberg e Jud utilizzano più ricercatori, danno maggiore importanza alla cultura materiale e differenziano per ceti e quartieri)
  • Survey of English Dialects (assieme ad altri studi nei primi decenni del Novecento, abbandona l'impostazione nazionale
La necessità di omogeneità ad essa connessa, prediligendo uno studio di carattere regionale). I metodi della geografia dialettale Tradizionalmente, si scelgono come informatori medi uomini (perché il linguaggio delle donne è più autocosciente) sedentari (perché si garantisce che la parlata sia tipica del posto) anziani (in quanto testimonianza di una parlata passata) contadini (la ruralità assicura un grado minore di cambiamento). La dialettologia urbana predilige invece la scelta a campione, estraendo i soggetti dalle liste elettorali. Questo garantisce una migliore rappresentanza dei diversi gruppi linguistici che popolano il contesto urbano. Questionario: garantisce che i risultati delle ricerche siano comparabili. Può essere: - diretto: se si usa una lingua standard di riferimento e si chiede la pronuncia o la traduzione locale (caso tedesco) - indiretto: se non si usa una lingua di riferimento, ma si mostra un oggetto e si

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chiede il nome (caso svizzero)

Ma anche

  • Informale: quando il ricercatore è libero di formulare le domande come vuole purché ottenga una risposta (studiamericani)
  • Formale: se la forma delle domande è concordata in precedenza (caso SED)

Tipi di domande:

  • nomenclatorie: (provocano una risposta interrogando l'interlocutore).
  • deittiche (si mostra un oggetto e si chiede la pronuncia).
  • conversative (presuppongono una risposta in più parole)
  • inverse (si ricava la risposta da un discorso generale).
  • da completare/a trasformazione (presentano uno o più spazi vuoti da riempire).

Carte linguistiche:

Possono essere

  • illustrative: si dispongono le risposte lungo una carta geografica (ex. carta 248 AIS "sugna")
  • interpretative: provano a fare una generalizzazione per regione, distribuendovi le variabili predominanti

Nessuna delle due è sufficiente, per questo spesso si utilizzano insieme.

Tempo reale

e appartenere a diverse generazioni; • possono esserci influenze esterne che alterano il modo di parlare delle persone (ad esempio, l'influenza dei media).e avere lo stesso livello di acculturazione si ipotizza che ilinguaggi siano sempre confrontabili (ex. tra quarantenni e ventenni)
La dialettologia si avvale dei nuovi mezzi di registrazione sonora.

DIALETTOLOGIA E LINGUISTICA

Inventario, distribuzione, incidenza

Inventario fonologico: numero e qualità dei fonemi posseduti dai dialetti.
Distribuzione: i dialetti possono avere gli stessi inventari ma differire nei contesti fonologici.
Incidenza: stessi inventari ma differire nella frequenza di particolari fonemi negli insiemi lessicali.

I diasistemi trovano difficoltà nell'esprimere l'incidenza, non mostrano ad esempio in che grado un fonema attuale corrisponde ad una fonte storica.

Dialettologia strutturale

Nasce, per effetto della legge di Vermer, con Weinreich nel 1954 con l'articolo "Is a structural dialectology possible?" proponendo di considerare le varietà come sistematiche, studiando le opposizioni fonologiche e chiedendo agli informatori didi dialetti di transizione, che presentano caratteristiche di varietà diverse e possono essere compresi da parlanti di entrambe le varietà.

Di competenza passiva, ovvero una capacità di comprendere molte varietà della propria lingua.

DIALETTOLOGIA URBANA

A partire dal Novecento, la dialettologia inizia ad occuparsi anche dei dialetti urbani, interessandosi delle forme linguistiche parlate dalla maggior parte della popolazione, che invece viveva nelle città.

La dialettologia urbana predilige invece la scelta a campione, estraendo i soggetti dalle liste elettorali. Questo garantisce una migliore rappresentanza dei diversi gruppi linguistici che popolano il contesto urbano. Ci si interessa anche alla classe sociale di provenienza, gli informatori infatti sono classificati per età, sesso, stratificazione sociale.

Dialetti sociali: i parlanti sono collocati in uno spazio sociale, oltre che geografico.

Inoltre: - i centri urbani stimolano l'innovazione e orientano quelli della regione circostante; - i dialetti urbani a volte risultano più resistenti alle innovazioni di quelli di piccoli

villaggi senza personalità sociale.
DIFFERENZIAZIONE SOCIALE E LINGUA:
Differenziazione stilistica:
• stile formale: i parlanti prestano una notevole attenzione al loro modo di parlare. Paradosso dell'osservatore: i ricercatori tentano di assicurarsi che il linguaggio prodotto dagli informatori sia rappresentativo della maniera in cui parlano, ma la presenza del ricercatore induce ad adottare il comportamento linguistico migliore. (Ex. Labov a New York City)
• stile spontaneo: si storna l'attenzione dell'informatore dal suo modo di parlare.
• stile di lettura di un brano e stile da liste di parole: si concentra intenzionalmente l'attenzione dell'informatore sul suo modo di parlare (problemi in aree scarsamente alfabetizzate)
Differenziazione sociale:
• Classe sociale: alcune varianti sono tipiche di determinate classi sociali (Ex. studio dell'inglese parlato a Norwich, divisione tra middle class e working class nella pronuncia del suffisso)
  • Sesso: le donne tendono ad adottare variabili di status più alto, differenza già ravvisabile in età infantile. Questo è influenzato da:
    • le minori opportunità di realizzazione (le donne segnalano il loro status sociale attraverso il linguaggio)
    • la funzione importante nell'educazione infantile
    • la maggiore pressione sociale nell'adottare un comportamento: si considera in modo relativamente più favorevole gli uomini se agiscono rozzamente e con grossolanità rispetto alle donne
  • Gruppo etnico: capita che in molte comunità si parli la stessa lingua ma si differisca quantitativamente o qualitativamente nel modo di usare determinate variabili (She's nice bianchi americani; She nice neri americani > differenze relative, non assolute come nel Mississipi)
  • Reti sociali: le persone sono influenzate dai membri sociali del loro gruppo, proporzionalmente alla loro maggiore o minore integrazione Jets ad Harlem

studio di Labov)

  • Caratteristiche individuali (ex. studio in Irlanda settentrionale: l'ambizione sociale > "comportamento linguistico migliore")
  • Età: parlanti più giovani risentono di pressioni sociali più rilevanti provengono dal gruppo dei coetanei → aumentano le variabili; adulti: inseriti nell'ambiente lavorativo, i parlanti sono influenzati dalla lingua standard e dall'esigenza di colpire favorevolmente, di avere successo e progredire a livello sociale ed economico → diminuiscono le variabili anziani: l'affermazione sociale è stata raggiunta e le reti sociali sono nuovamente limitate, le pressioni sociali diventano nuovamente forti per le persone più anziane, in pensione; infatti l'affermazione è stata raggiunta in molti casi e le reti sociali sono nuovamente più limitate.

LA STRUTTURA SOCIOLINGUISTICA E L'INNOVAZIONE LINGUISTICA

Distinguiamo le variazioni tra:

    indicatori: se la variazione linguistica non è sistematica (lenizione dell'occlusive nel napoletano, monde per monte, ricorrente anche in contesti formali)• marcatori: se la variazione è sistematica, dipesa dalla classe, dal sesso... (come la pronuncia palatale di s davanti a consonanti, come in scappato, che diminuisce in contesti formali o in relazione a variazioni stilistiche)

    I mutamenti di stile dipesi dalla classe sociale procedono sempre dal basso verso l'alto, verso forme considerate di maggiore prestigio sociale. Si può capire se una variabile sia un marcatore se è oggetto di stigmatizzazione pubblica, cioè in base al giudizio di valore dato dalla comunità. Se le forme stigmatizzate diventano stereotipe, possono scomparire del tutto, operando un cambiamento dall'alto (cioè al di sopra del livello di consapevolezza). Spesso interviene il prestigio occulto, concetto introdotto da Labov: pur asserendo che determinate

    “cattive” e “inferiori”, talvolta i parlanti, a qualche livello, sembrano disposti fav
Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
6 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/12 Linguistica italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alternema di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Dialettologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi della Basilicata o del prof Dell'Aglio Monica.