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IL CINQUECENTO

36. Nel corso del XVI secolo, l'Italia è teatro di lotte sanguinosa ed è contesa tra Francia e

Spagna. L'Italia subisce distruzioni e saccheggi, come il il Sacco di Roma (1527) ad opera

dei Lanzichenecchi, le milizie mercenarie dell'imperatore Carlo V.

37. Si arriva ad una compiuta maturità degli elementi che avevano caratterizzato la cultura

artistica del 400 quali la prospettiva e il rapporto con l'antico

38. Il Cinquecento è anche un secolo di crisi: con la scoperta dell'America l'Italia si trova di

confini del mondo commerciale; la riforma di Lutero mette in crisi la Chiesa che risponde

con la Contro Riforma i cui precetti fondamentali sono stabiliti dal Concilio di Trento (1545-

63)

39. Dal punto di vista artistico i primi decenni furono caratterizzati da una spettacolare fioritura

e il baricentro della cultura si spostò da Firenze a Roma, dove Bramante realizzò la sua

produzione matura e dove operarono artisti come Raffaello e Michelangelo

40. Accanto al panorama rinascimentale di Leonardo, Raffaello e Michelangelo che

congiungevano strettamente Firenze e Roma si contrapponeva quello veneziano fiorito

all'inizio del Cinquecento

41. Artisti:

32. Leonardo da Vinci

33. Bramante

34. Raffaello

35. Michelangelo

36. Andrea del Sarto - Fiorentino

Fondamentale punto di riferimento sono le opere fiorentine di Raffaello, Leonardo e Michelangelo,

si forma nella bottega di Piero di Cosimo ma affronta le sue opere con tecniche pittoriche differenti

perché mosso da una ricerca sperimentale (es. affreschi monocromo), è un eccellente

disegnatore e riesce a unire elementi di difficile conciliazione come il chiaroscuro atmosferico di

Leonardo, il risalto plastico di Michelangelo e il classicismo compositivo di Raffaello, viene inviato

da Francesco I a trasferirsi in Francia ma rifiuta, ha avuto come allievi Rosso Fiorentino e

Pontormo.

37. Fra Bartolomeo - Toscano

Nelle prime opere abbiamo l'adesione al linguaggio figurativo del Ghirlandaio e di Cosimo Rosselli

del quale è allievo ma in seguito si avvicina allo sfumato leonardesco, all'energia plastica di

Michelangelo in diretto contatto con Raffaello sviluppa le sue cognizioni in campo prospettico,

dopo un viaggio a Venezia arricchisce la gamma cromatica e fa un viaggio anche a Roma,

formazione artistica ed esperienze spirituali lo orientano verso una concezione severa ed

essenziale dell'immagine sacra

38. Correggio - Emiliano

La sua carriera artistica si svolge prevalentemente a Parma, pittore della grazia e è capace di

impiegare il chiaro-scuro in maniera plastica, dà risalto plastico ai volumi, coglie anche l'aspetto

naturalistico che coglie nelle aree delle teste e nei gesti che mette in scena, noi non sappiamo

come si compie la formazione di questo grande maestro, presente l'illusionismo prospettico di

Mantegna, interesse per l'opera di Leonardo, raffinati accordi cromatici della scuola Veneta, si

reca a Roma dove studia le stanze vaticane di Raffaello e la volta della Sistina di Michelangelo,

tutte queste caratteristiche sono riprese nella sua prima importante opera ad affresco, La Camera

della Badessa, mette in scena uno spazio complesso immaginando una serie di scorci prospettici

illusionistici, così come Mantegna che aveva risposto molto sollecitamente alla maniera

prospettica dei Fioretini, che avrebbe passato all'allievo Correggio, apre il Rinascimento a nuove

linee interpretative: viene apprezzata la sua capacità illusionistica nel periodo Barocco, nel 1524

abbiamo un Correggio che si sta discostando dal comporre chiaro e misurato del Rinascimento ed

apre le strade al pre Barocco.

DIFFERENZA TRA SCUOLA VENETA E TOSCANA

19. La scuola veneta è andata di pari passo con la scuola Toscana fino al 500

20. Il Rinascimento nasce a Firenze nel 1401 mentre in Veneto come nel nord Italia inizia nella

seconda metà del Quattrocento perché il gusto gotico era molto forte

21. Per i veneti il disegno non è così rigoroso come per i toscani e non gli danno importanza

22. I veneti hanno mostrato una particolare attenzione alla natura (Leonardo è un caso a se

per quanto riguarda la scuola Toscana)

23. I veneti usano sempre la tecnica all'olio, i toscani sempre quella ad uovo (i colori sono più

spenti)

24. A partire dal 500 i veneti sostituiranno la tavola alla tela, perché Venezia è una città sulla

laguna e l'uso del legno causava problemi, mentre i toscani continueranno ad usare la

tavola

25. La tela si poteva arrotolare e trasportare meglio quindi era più facilmente commerciabile

26. Sono due scuole che procedono parallelamente e avranno dei contatti

27. La scuola veneta rende la prospettiva attraverso il colore, si chiama pittura tonale e

consiste nel mettere colori caldi in primo piano e colori freddi in secondo piano

28. L'uso nel notturno è più utilizzato nell'Italia settentrionale grazie anche alla maggiore

influenza della pittura nordica.

39. Giorgione - Veneto

Pittura interessante e innovativa, ha lavorato per ambiente elitari ed esclusivi, tratta temi criptici

ovvero accessibili solo per quella piccola cerchia, dipinti difficili da interpretare, molte delle sue

opere non siamo sicure che gli appartengano, è allievo di Bellini, bravo a rendere le superfici

riflettenti, oltre a Bellini segue altri esempi come le opere di Dürer o Perugino, frequentò i raffinati

circoli umanistici veneziani, il paesaggio è una novità assoluta perché non è più pensato come

elemento secondario ma come parte integrante del dipinto, usa la prospettiva cromatica

40. Tiziano - Veneto

Si è formato nella bottega di Giorgione e la sua pittura spessa si confonde con la sua ma

successivamente se ne stacca, è un grande ritrattista non solo dei veneti ma anche di Carlo V,

l'incredibile successo fu reso dalla maestria nell'uso del colore, figure monumentali, colori carichi e

stesi in grandi campiture cromatiche che creano le figure e sostengono la struttura della

composizione, colori accesi, stesi in modo pastoso e senza disegno, spesso si sofferma

sull'aspetto psicologico della figura

Lorenzo Lotto - Veneziano

1.

Nasce a Venezia e si forma sulla pittura di Giovanni Bellini, linguaggio narrativa mente vivace e

colloquiale diverso da Tiziano e Giorgione, visse a Treviso, qualche mese nelle Marche e qualche

mese a Roma per conoscere direttamente la maniera di Raffaello, poi successivamente a

Bergamo, ebbe una vita difficile e continui spostamenti, forme piene e vestite di abiti lussuosi

accompagnati da gioielli preziosi, simboli evidenti di una vita agiata, colori caldi che tradiscono la

formazione veneta dell'autore, non si accontenta mai della raffinatezza della rappresentazione ma

si arricchisce di simboli e significati nascosti, rispetto al caso di Correggio è evidente che siamo di

fronte ad un pittore Veneto che restituisce dei colori che hanno una maggiore vividezza dove sono

colpiti dalla luce; diventa un colore saturo.

Albrecht Dürer - Lavora a Venezia

2.

È tedesco, monumentalità, ricerca di un alto splendore cromatico che lega tradizione locale alle

radici culturali dell'artista, fa numerosi viaggi in Italia per conoscere la tradizione figurativa italiana,

grande incisione

Sebastiano del Piombo - Veneto

3.

È stato l'unico con cui Michelangelo ha lavorato a Roma

MANIERISMO - 1520 - 1590

42. Il termine, un tempo usato in senso dispregiativo, indica lo stile pittorico del 500 maturo

che, prendendo a modello i grandi maestri, ne imita la maniera, cioè lo stile, dei grandi

artisti che operarono a Roma negli anni precedenti, in particolare Raffaello Sanzio e

Michelangelo Buonarroti.

43. La pittura manierista è caratterizzata dai forti contrasti cromatici (colori cangianti)

44. Pittura suggestiva che rappresenta l'atmosfera tesa ed inquietante dell'epoca

45. Il manierismo Veneto si esprime con il colore che sfalda e distrugge la forma e accentua il

contrasto luminoso, pennellata espressiva mentre i toscani attraverso il disegno e le forme

che si esasperano

46. Crisi dei valori rinascimentali per motivi legati:

> Alla Chiesa

> Scoperte astronomiche, si sostituisce il concetto geocentrico a quello

copernicano che è eliocentrico e subentra il senso di invito

> Eventi storici, sacco di Roma del 1527

47. Lutero dice che il testo figurativo deve servire a chi non sa né leggere né scrivere e a

capire gli eventi, per questo motivo con la Riforma luterana attacca anche la produzione

figurativa rinascimentale

48. Caratteri

29. Visione eliocentrica dell'universo

30. Introduzione del senso dell'infinito

31. Trasgressione delle regole classiche

32. Permanenza delle forme classiche e degli elementi architettonici

33. Assenza di controllo delle forme e dello spazio

34. Forme esasperate, allungate, sproporzionate

35. Strutture interattive, coinvolgenti, elementi capricciosi, bizzarri, non funzionali e decorativi

49. Artisti:

41. Michelangelo

Si vede nel giudizio universale della Cappella Sistina

42. Andrea del Sarto

43. Tiziano

Si vede nella Pala Pesaro

44. Giulio romano - lavora a Mantova

E' il miglior allievo di Raffaello, diresse la bottega di Raffaello e ne portò a termine i lavori lasciati

incompiuti, si trasferì a Mantova in qualità di architetto e pittore occupando il posto che era di

Mantegna (scomparso all'inizio del secolo), lavora per i Gonzaga a Mantova e studia l'architettura

e la decorazione di Palazzo Tè, negli affreschi abbiamo una deformazione grottesca

45. Pontormo - Fiorentino

È uno tra i più grandi artisti manieristi (manierista per le forme allungate e per gli abiti che sono

talmente aderenti che sembrano una seconda pelle) e che porta maggiormente all'esasperazione

della forma, era coetaneo e amico di Rosso Fiorentino ed entrambi allievi di Andrea del Sarto,

probabile viaggio a Roma ma lavorò esclusivamente in ambito Toscano, spesso al servizio dei

Medici, composizione organizzata secondo lo schema piramidale ma l'artista abbandona ogni

ricerca ed equilibrio classico imponendo ai personaggi un'incredibile movimento, importante il

disegno e le opere nascono da una meditazione intellettuale scandita da una verifica disegnative, i

colori di Pontormo sono meno armonizzati rispetto ad Andrea del Sarto e tendono a creare come

dei flash che movimentano la scena mentre in Andrea del Sarto i colori sono più amalgamati,

rinuncia l'emotività tipica di Leonardo e di Andrea del Sarto, le figure fanno esercizi ginnici e

torsioni.

46. Rosso Fiorentino - Fiorentino

Era coetaneo e amico di Pontormo ed entrambi allievi di Andrea del Sarto, grande sperimentatore,

esportò il suo stile elegante e compl

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
20 pagine
2 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/02 Storia dell'arte moderna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher vale_13 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'arte moderna e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università per stranieri di Siena o del prof Giannotti Alessandra.