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Caratteristiche dell'imprenditore e del manager

L'imprenditore quindi ha queste caratteristiche:

  • L'obbiettivo principale è l'efficacia, cioè la capacità di raggiungere l'obbiettivo che si è posto
  • È sempre coinvolto nella sua attività
  • Ha molto da perdere

Mentre il manager ha queste caratteristiche:

  • L'obbiettivo principale è l'efficienza, cioè la capacità di raggiungere un obbiettivo prefissato con il minor spreco di risorse possibili (Miglior rendimento)
  • È una persona competente e specializzata
  • Attua decisioni in maniera razionale e studiata

Il modello tridimensionale di Abell

Nato nel 1980, il modello è un framework concettuale basato su 3 dimensioni:

  1. I gruppi di clienti (CHI?)
  2. Le funzioni svolte per i clienti (COSA?)
  3. Le modalità/tecnologie alternative (COME?)

Il business di un'azienda è il risultato di queste tre scelte; analizzando ciascuna delle variabili, si può definire

L'ampiezza dell'attività (ovvero il raggio d'azione in ciascuna area). Utilizzando il modello si possono individuare 4 concetti:

  • Il prodotto
  • Il business = si basa su una singola modalità
  • Il settore = aggregato di più business concorrenti (basati sulla stessa modalità)
  • Il mercato = insieme di alcune funzioni per i clienti (COSA?), per alcuni gruppi di clienti (Target/CHI?), attraverso tutte le tecnologie disponibili (Modalità/COME?)

Il modello di business nelle pratiche manageriali

Il modello di business, anche detto modello d'affari (business model), descrive le logiche secondo le quali un'organizzazione crea, distribuisce e raccoglie il valore. In altre parole, è l'insieme delle soluzioni organizzative e strategiche attraverso le quali l'impresa acquisisce vantaggio competitivo. (È l'insieme integrato degli elementi che generano valore per l'impresa)

La catena del valore nel

La catena del valore è uno strumento di analisi per definire quali sono le attività che più delle altre creano valore all'interno della mia azienda. Si lega al business model perché anche lo scopo del business model è la generazione di valore. Ricordiamo che la catena del valore è divisa in due macro-attività: attività primarie e attività di supporto. Quindi tutte le attività inserite all'interno di un'impresa, come anche le attività che vedremo inserite all'interno del business model, hanno l'obiettivo finale di creare, generare un valore all'interno dell'impresa.

Il BUSINESS MODEL è in sostanza una descrizione delle attività di impresa, una rappresentazione grafica, una sorta di mappa concettuale della strada da percorrere per arrivare alla creazione di valore e quindi ad un possibile vantaggio competitivo. Non è una strategia di impresa.

Il BUSINESS MODEL CANVAS è uno dei tanti strumenti disponibili per la rappresentazione del business model; i 9 building blocks del canvas sono: 1) CLIENTI > Segmento di cliente ai quali l'azienda si rivolge (customer segments) 2) VALORE > Le proposte di valore contenente prodotti o servizi che l'azienda vuole offrire (value propositions) 3) CANALI > I canali distributivi con cui ho un contatto con il cliente (channels) 4) RELAZIONI > Quali sono le relazioni che si instaurano con i clienti (customer relationships) 5) RICAVI > Qual è il modo in cui l'azienda genera ricavi (revenue streams) 6) RISORSE > Le risorse necessarie per realizzare il business model (key resources) 7) ATTIVITÀ > Le attività chiave che l'azienda deve svolgere per realizzare il business model (key activities) 8) PARTNER > I partner chiave con cui l'azienda collabora per realizzare il business model (key partners) 9) COSTI > I costi necessari per realizzare il business model (cost structure) Questi sono i 9 elementi fondamentali che compongono il Business Model Canvas e che permettono di rappresentare in modo chiaro e sintetico il modello di business di un'azienda.
  1. Flusso di incassi e come riesco a generarlo per la mia azienda (revenuestreams)
  2. Risorse > Quali sono le risorse chiave necessarie perché l'azienda funzioni? (key resources)
  3. Attività > Quali sono le attività chiave, gli strumenti dedicati per lo sfruttamento da parte dell'azienda per raggiungere l'obiettivo che l'azienda si pone (key activities)
  4. Partner > Quali sono i partner chiavi con cui l'azienda dovrà stringere alleanze (key partnerships)
  5. Costi > La struttura dei costi che l'azienda dovrà sostenere (cost structure) Come posso ridurre i costi di produzione? Con lo sfruttamento di:
    • ECONOMIA DI SCOPO (Risparmio derivante dalla produzione congiunta di prodotti diversi o con il perseguimento di obiettivi diversi con i medesimi fattori produttivi)
    • ECONOMIA DI SCALA (Risparmio di produzione derivante dalla produzione in quantità maggiori)
    • ECONOMIA/CURVA DI ESPERIENZA O

APPRENDIMENTO (Riduzioni regolari e prevedibili dei costi medi unitari del prodotto che si verificano a seguito dell'aumento del volume di produzione; ma a differenza di quanto avviene nelle Economie di scala esse dipendono dall'accumulazione di conoscenze da parte dell'impresa);- PROGETTAZIONE DI PROCESSI PRODOTTI (Vantaggi nella produttività della manodopera, miglioramento dei sistemi di progettazione degli impianti e riduzione di sprechi di tempo e di risorse, maggior tecnologia).

[L'innovazione nel business model è necessaria quando l'ambiente esterno è instabile]

La matrice di Ansoff

Una matrice marketing, come appunto la matrice di Ansoff, costituisce uno strumento molto importante per i direttori e i team di marketing, al fine di individuare e perseguire la direzione da prendere per ottenere il massimo risultato con le minime risorse, evitando azzardati, sprechi e investimenti sbagliati.

Matrice di Ansoff. Permette di determinare quattro

strade per incrementare il proprio business, attraverso i prodotti esistenti o di nuova concezione da una parte, e in mercati esistenti o nuovi dall’altra. Possiamo quindi riassumere il tutto affermando che l’obiettivo della matrice di Ansoff è quello di puntare alla diversificazione e all’espansione. Inoltre, è bene aggiungere anche che essa consiste di 4 strategie: 1) Penetrazione del mercato: Questa posizione, caratteristica della maggior parte delle imprese, vede la proposta di un prodotto esistente in un mercato esistente. Come è possibile fare questo? La strategia migliore consiste nell'attrarre i clienti dei concorrenti, grazie politiche di prezzo più competitive. Altra strategia è quella di attirare nuovi clienti tramite campagne pubblicitarie e di promozione. 2) Innovazione o sviluppo di prodotto: In questo caso si parla di nuovo prodotto e mercato esistente. Quindi di un'azienda già forteall’interno di un mercato che decide di inserirvi nuovi prodotti. Riprendo un classico esempio, possiamo dire che è come se McDonald’s introduca un nuovo tipo di panino, quindi un nuovo prodotto, all’interno del settore food di cui è leader. Lo sviluppo di nuovi prodotti è di cruciale importanza per consentire ad un’azienda di rimanere competitiva e anche mantenere o consolidare un ruolo di leadership di un determinato mercato. 3) Espansione o sviluppo di mercato Questo è il caso in cui un prodotto esistente in un mercato viene esportato in un segmento diverso di consumatori. Questo può avvenire sia a livello geografico oppure di settore. Si tratta di una strategia meno rischiosa rispetto ad altre. 4) Diversificazione Il concetto è quello di trovare un nuovo prodotto e di inserirlo in un nuovo mercato. Quest’ultima è una strategia ad alto rischio che prevede anche investimenti importanti. Un rischio per

Il quale può però valere la candela perché in caso di successo garantisce i maggiori risultati.

MERCATO ATTUALE E PRODOTTO ATTUALE: coca-cola, nel periodo natalizio immette sul mercato la stessa lattina con la stessa coca-cola però ha all'esterno delle decorazioni che ricordano il Natale. Si usa la personalizzazione della lattina.

MERCATO ATTUALE E PRODOTTO NUOVO: coca-cola con gusto di ciliegia o vaniglia.

MERCATO NUOVO E PRODOTTO ATTUALE: per mercato nuovo ci si può riferire a clienti diversi, coca-cola zero perché con quel mercato punto a una clientela diversa.

MERCATO NUOVO E PRODOTTO NUOVO: coca-cola che fa vitamine bevibili (diversificazione correlata), magliette della coca-cola (diversificazione conglomerata).

La struttura organizzativa di un'azienda https://www.organizzazioneaziendale.net/organizzazione-aziendale-strutture-organizzative/1058 (Spiegato nel dettaglio)

Le principali configurazioni di struttura organizzativa sono tre:

struttura funzionale, struttura divisionale e struttura a matrice.

  1. Nella struttura funzionale, quella più comunemente applicata, l'azienda è suddivisa in aree omogenee per ambito di attività: l'amministrazione, gli acquisti, le vendite, l'ufficio tecnico, la produzione etc. Il principale vantaggio di queste strutture è la possibilità di raggiungere elevati fattori di efficienza locale, ovvero ottenere una elevata specializzazione nei ruoli e pertanto una maggiore efficienza operativa in ciascuna funzione. Per contro, il principale svantaggio è il rischio "compartimenti stagni": ogni funzione opera quasi come se fosse un'azienda a sé stante, spesso con il rischio di scarso coordinamento rispetto alle altre e con difficoltà nel perseguire obiettivi comuni.

  2. Nella struttura divisionale, invece, l'azienda viene "segmentata" internamente in base a una dimensione del business, ad esempio

per linea di prodotto/servizio o per mercato. Ciascuna divisione, tipicamente, presenta al suo interno una struttura funzionale. Il principale vantaggio di queste strutture è la possibilità di generare una forma di competizione interna tra unità equiparabili, il che favorisce le performance soprattutto in contesti dove il business presenta forti elementi di diversificazione. Per contro, il principale svantaggio di queste strutture è la difficoltà nello sfruttamento di economie di scala e di sinergie anche occasionali. 3) Infine, la cosiddetta struttura a matrice è un mix delle precedenti e cerca di superarne gli svantaggi. In pratica, la struttura a matrice si sviluppa su entrambe le dimensioni: una tipicamente funzionale ed un'altra specifica del business. Queste strutture hanno il vantaggio di coniugare specializzazione e coordinamento. È necessario mantenere un forte equilibrio tra gli interessi dei vari attori. Strategie sui volumi e suiSe l'azienda lavora sul prezzo del prodotto (abbassandolo o aumentandolo) sig
Dettagli
A.A. 2019-2020
10 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Giorgiavaretto di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia e gestione delle imprese e marketing e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Usai Antonio.