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L’apertura superiore del torace ha la forma di un
asso di picche. È delimitato dal corpo di T1,
lateralmente abbiamo la prima costa e cartilagine
costale, incisura clavicolare dello sterno e incisura
giugulare (e così dall’altra parte, è speculare).
Tramite questa apertura i visceri della testa
comunicano con quelli del torace, poiché passano
nel collo (esofago, laringe, primo tratto della
trachea, i vasi, carotide comune, le vene, la
giugulare ecc.). Il manubrio dello sterno è all’altezza di T2 e forma un angolo con la
l’angolo di Louis
parte più alta di T4, (importante punto di repere per la seconda
costa).
L’apertura inferiore è molto irregolare e mal delimitata: vedremo infatti le estremità
libere delle due coste fluttuanti e poi un margine che sale fino al processo xifoideo:
questa regione è delimitata da un’arcata di fibrocartilagine che unisce tutte le coste
false (8,9,10) per unirsi in un’unica articolazione allo sterno.
Due parti della costa si articolano con la vertebra: una delle due articolazioni è inserita
tra due corpi vertebrali, l’altra invece sul processo trasverso.
Le coste sono ossa piatte, non lunghe,
essenzialmente dei nastri (tavolati ossei
con diploe al centro). Sono quindi come
delle fettucce con una caratteristica
angolazione che varia dall’alto verso il basso.
Le ultime coste devono circoscrivere uno
spazio maggiore. Le coste sono quindi l’una
diversa dall’alta. Ci sono le coste:
- Vere 1-7
- False 8-10 (si articolano prima tra loro
e poi con lo sterno)
- Fluttuanti11-12 (libere e articolate solo col corpo della vertebra)
Coste – caratteri generali
Presentano una curvatura. L’osso è più consistente nella parte posteriore, dove
individuiamo una testa, una cresta e un tubercolo. Questa zona è una zona di
articolazione: sono infatti presenti le faccette articolari del tubercolo e della testa
(divisa in due dalla cresta). La testa della costa si infila a metà tra una vertebra e
l’altra (tra le due emifaccette) mentre la faccetta articolare del tubercolo va nella
faccetta articolare del processo trasverso. Il margine superiore è arrotondato, quello
inferiore abbastanza acuto con un solco: qui decorrono l’arteria, la vena e il nervo
costali. Per questo quando si fa la toracentesi l’ago va sempre sul margine superiore
della costa per non danneggiare i vasi e il nervo. L’estremità terminale è nastriforme e
ha una piccola incavatura (come una piccola coppetta) dove si va ad articolare la
cartilagine costale.
Questi caratteri generali appartengono alla costa “classica”, la sesta.
Altre coste hanno caratteri specifici: le prime due sono più piccole, ad esempio.
La prima è molto corta, ha la forma di una c, il tubercolo è ben
rilevato, la testa non ha la cresta (articola completamente sul
corpo della vertebra toracica, la superficie non è del tutto piana -
abbiamo in mezzo il tubercolo dello scaleno anteriore (muscoli
scaleni del collo); tra lo scaleno anteriore e medio passa l’arteria
succlavia e brachiale. Posteriormente al tubercolo c’è il solco
dell’arteria succlavia, anteriormente il solco della vena succlavia.
Le succlavie diventano brachiali quando passano la cavità
ascellare e sono vasi molto importanti che lasciano quindi un
solco sull’osso (soprattutto l’arteria che pulsa e imprime la sua
impronta).
La seconda costa è più lunga e sulla parte di maggiore
convessità è presente la tuberosità del muscolo dentato anteriore,
un muscolo che si inserisce sulle coste anteriormente e
posteriormente sul margine della scapola (del gruppo dei
toracoappendicolari).
La sesta costa è definita costa classica perché ha tutti i caratteri principali.
Le ultime due terminano con una punta: la cartilagine può non esserci
perché subisce ossificazione.
Le cartilagini sono delle barrette di cartilagine ialina, hanno una parte laterale
che si articola con la costa mentre l’estremità mediale è rivolta allo sterno.
- Coste 1-7: troviamo che la cartilagine costale è come una punta di freccia che
termina con due faccette che si inseriscono nelle corrispondenti faccette
articolari sullo sterno (doppia artrodia).
- Coste 8-10: connessione indiretta. Le coste si uniscono prima tra loro con tralci
di tessuto fibroso e poi articolano con lo sterno.
- Coste 11-12: la cartilagine è presente ma spesso è ossificata in punta e quindi
non è detto che si individui bene
Sterno
Osso piatto che chiude la parte anteriore del torace come una placca che protegge il
cuore. È composto da:
1. Manubrio
2. Corpo
3. Processo xifoideo
Il manubrio si chiama così perché articolato con le clavicole sembra un manubrio di
una bicicletta. Nella parte mediana abbiamo l’incisura giugulare, lateralmente le due
incisure clavicolari e poi l’incisura costale per la prima costa. Lateralmente, appena al
di sotto delle clavicolari, c’è quindi l’articolazione con la prima costa. Lateralmente, a
livello dell’unione tra manubrio e corpo (angolo sternale) abbiamo una doppia faccetta
articolare (doppie artrodie) per l’articolazione con le coste dalla 2 alla 7 per le cart.
costali. In ultimo si trova il processo xifoideo, importante nel massaggio cardiaco (non
va rotto – è fragile, il massaggio va effettuato più a monte).
Articolazioni del torace
Articolazione tra corpo della vertebra e testa della costa: in genere una doppia
artrodia. Abbiamo artrodia singola nella prima e nelle ultime coste. Questa artrodia
possiede una capsula (mobile) ed è rinforzata da una serie di legamenti:
- Legamento intrarticolare della testa: dalla cresta della testa al disco
intervertebrale e alle vertebre
- Legamento raggiato: si sovrappone in maniera radiata alla capsula
dell’articolazione
Articolazione tra tubercolo e processo trasverso: artrodia, non tutte si
articolano col processo trasverso (le fluttuanti non hanno la faccetta articolare sul
tubercolo e quindi non articolano col processo trasverso). Anche questa articolazione
ha una sua capsula ed è rinforzata da legamenti:
- Legamento costotrasversario interosseo
- Legamento costotrasversario superiore
- Legamento costotrasversario laterale
Ci devono essere dei legamenti che rinsaldino queste artrodie che si muovono
continuamente (ad ogni atto respiratorio).
Articolazioni costocondrali:
articolazioni tra costa e cartilagine
costale. Sono sincondrosi; ho poca mobilità (la maggiore mobilità è nell’artrodia tra
cart. cost. e sterno). La cartilagine costale è quindi un completamento della costa.
L’incisura a forma di coppa sulla costa si incastra perfettamente con la cart. costale.
Articolazioni condrosternali (sternocostali, anche se sono art. tra sterno e
cartilagine): artrodia singola nella prima e doppia nelle altre.
Articolazioni intercondrali: fasci di connettivo fibroso che collegano 8 9 e 10, e poi
l’8 si unisce alla 7 per articolare indirettamente con la gabbia toracica.
Articolazioni dello sterno:
- Manubrio e corpo (sinfisi per presenza di disco)
- Corpo e processo xifoideo (sincondrosi)
Entrambe poco mobili. Muscoli del torace
Si dividono in estrinseci ed intrinseci.
Estrinseci:
- Spinoappendicolari
- Spinocostali
- Toracoappendicolari
- Diaframma
Intrinseci:
- Elevatori delle coste
- Sottocostali
- Intercostali
- Muscolo trasverso del torace Estrinseci
I muscoli del dorso hanno muscoli in comune col torace:
- Muscoli spinoappendicolari (strato più superficiale, dalla colonna all’arto
superiore)
- Muscoli spinocostali (strato intermedio, dalla colonna alle coste)
- Muscoli del dorso propriamente detti
Muscoli spinoappendicolari:
1. Muscolo trapezio (superficiale): inclina la testa o adduce la scapola. Ha la
forma di un trapezio, diviso in:
a. Discendente (superiore), le fibre dalla prot. occipitale esterna scendono
verso il basso (origine in prot. occipitale esterna, linea nucale superiore,
legamento nucale e inserzione nella porzione più laterale della clavicola
vicino all’articolazione con l’omero e la scapola)
b. Trasversale (intermedia), si inserisce con la parte ascendente sulla spina
della scapola (origine nei processi spinosi dai legamenti interspinosi della
C7 e T1,2,3 e vanno ad inserirsi sulla parte terminale della spina della
scapola e sull’articolazione acromion-clavicolare).
c. Ascendente (inferiore), le fibre si portano verso l’alto dalla colonna e si
inserisce sulla spina della scapola (origine sui processi spinosi e
legamenti interspinosi di tutte le toraciche da T3 a T12 e si inserisce sulla
spina della scapola fino all’acromion).
2. Muscolo grande dorsale (superficiale): intraruota l’omero e può avere una
funzione di sollevamento del tronco (estensore del tronco). È il muscolo più
esteso del corpo, forma angolare con origine sulla fascia toracodorsale dall’osso
sacro, sui processi spinosi T7-T12 sovrapponendosi in parte al trapezio e va ad
inserirsi all’omero. Il grande dorsale termina sulla cresta della piccola tuberosità
dell’omero.
3. Grande romboide (profondo) si origina a livello toracico, si inserisce sul
margine mediale della scapola.
4. Piccolo romboide (profondo) si origina a livello toracico, si inserisce sul
margine mediale della scapola.
5. Elevatore della scapola (profondo) si origina a livello cervicale, si inserisce
sul margine mediale della scapola (origine dai tubercoli dell’atlante e dai
processi trasversi cervicali).
I romboidi e l’elevatore della scapola sono tutti adduttori della scapola (la
portano verso la linea mediale del corpo).
Muscoli spinocostali:
1. Dentato posterosuperiore (se si contrae alza le coste, inspiratorio). Origina
dai processi spinosi di C6-T2, inserzione coste 2-5
2. Dentato posteroinferiore (se si contrae abbassa le coste, espiratorio) Origina
dai processi spinosi di T12, L2-L3, inserzione coste 1-12
Entrambi sono orientati in maniera opposta, e hanno quindi una funzione antagonista.
Il dentato posterosuperiore spunta lateralmente alla lamina della fascia
toracolombare.
Muscoli toracoappendicolari:
1. Grande pettorale: muscolo a ventaglio, il più esteso della zona. Si origina
dalla parte mediale della clavicola, possiede una larga porzione sternale e una
costale. Si va ad inserire sulla cresta della grande tuberosità dell’omero, le sue
fibre vanno a scavalcarsi. Il grande pettorale è diviso dal deltoide grazie ad un
triangolo che rimane libero (triangolo deltoideo-pettorale, in cui ent