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EPIDEMIOLOGIA:
• Eziologia: ignota;
• Geografia: paesi a clima freddo (Svezia 3% probabilità di sviluppare patologia);
• Razza:
- Maggior gravità e frequenza razza nera (afroamericani);
- Minor frequenzarazza asiatica;
• Sesso: maggiore nelle F;
• Età: giovani adulti (I picco incidenza)- 60aa (II picco incidenza);
• Insorgenza media: 3°-4° decade;
1 • Prevalenza: 20-60/100.000 (Italia 10-11/100.000);
• 5% dei casi familiare (in irlandesi e afroamericani il tasso di familiarità è 2-3volte >);
• Maggior parte dei casi sporadici.
EZIOLOGIA:
• Possibili fattori genetici:
- Familiarità: maggior probabilità di sviluppare sarcoidosi in parenti di I e II grado di
pz affetti;
- Associazione ad antigeni HLA:
Protettivi: HLA-DR1, HLA-DR4, HLA-DQ*0202;
Suscettibilità a malattia: HLA-DR 11, 12, 14, 15, 17;
• Possibili fattori eziologici di natura virale (non confermati):
- Infezione tubercolare o da micobatteri atipici;
- Propionibacterium acnes (acne giovanile)maggior incidenza di questo batterio nei
linfonodi dei pz affetti rispetto ai sani, nel topo questo batterio è in grado di
provocare una reazione granulomatosa simile a sarcoidosi;
• Possibili fattori eziologici ambientali (non confermati):
- Insetticidi;
- Muffe;
- Operatori sanitari;
FISIOPATOLOGIA E IMMUNOPATOGENESI:
Cronica reazione immunitaria, con un processo implicante l’immunità cellulare, ad un antigene
esogeno (inalazione) la cui eliminazione si presenta difficoltosa. In queste forme si assiste alla
formazione di un granuloma come tentativo cellulare di contenere ed arginare un agente lesivo
difficile da eliminare.
La formazione del granuloma è così schematizzata:
1) Antigenelinfocita CD4+ Th1liberazione citochine (IFNγ e IL-2) reclutamento macrofagi;
2) Macrogagicitochine proinfiammatorie (IL-18) processo ad oltranza senza eliminazione
patogeno;
3) Formazione del granuloma.
Il granuloma sarcoidotico è costituito da un ammasso di istiociti trasformati in cellule epiteloidi e
cellule giganti di Langgans o da un corpo estraneo circondato da un vallo fibroblastico, tanto più
ricco di tessuto adiposo quanto più lunga è la durata della malattia.
Il granuloma sarcoidotico è simile ai granulomi riscontrati in corso di sifilide terziaria, lebbra,
infezioni micotiche e berilliosi e si differenzia da quello tubercolotico per l’assenza di necrosi.
In più del 60% dei casi i granulomi regrediscono in 2-5aa (afflusso entro le lesioni di linfociti CD8+
regolatori che frenano le reazioni immunitarie sregolate).
Nei casi in cui il granuloma non regredisca (20% patologia cronica), la sarcoidosi evolve
cronicamente verso la fibrosi.
In sede di lesione sarcoidotica il sistema immunitario risulta iperreattivo, mentre al di fuori della
lesione risulta in genere menomato (anergia alle reazioni cutanee di tipo ritardato ad antigeni
quali Candida, Tricophyton, antigene parotitico, antigeni streptococcici). Anche la risposta alla
PPD (test tubercolina) si negativizza in corso di sarcoidosi in soggetti precedentemente positivi
(questa negatività manca quando la TBC è in fase attiva).
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Questo paradosso tra iperreattività immunitaria ed anergia è spiegato nella sarcoidosi dal fatto che
in tale patologia il rapporto linfociti T helper e soppressori è aumentato rispetto alla norma in
sede di lesione (granulomi), ma diminuito altrove (anergia).
I segni e sintomi della patologia sarcoidotica dipendono da:
1) Impegno del sistema immunitario: si manifestano nelle forme acute e consistono
generalmente in:
• Febbre;
• Segni di laboratorio di fase acuta;
• Deposizione nei tessuti di complessi Ab-Ag con attivazione locale del
complemento e liberazione di frammenti proinfiammatori:
- Artralgie o franca artrite: più spesso nelle giovani donne all’esordio di
malattia;
- Uveite- episclerite;
- Eritema nodoso: lesione infiammatoria conseguente alla deposizione di
immunocomplessi circolanti a livello della giunzione dermoepidermica;
2) Localizzazione anatomica dei granulomi sarcoidotici: sono evidenti soprattutto nelle
seguenti sedi anatomiche:
• Polmonipneumopatia interstiziale diffusa con propensione all’evoluzione
fibrosa;
• Linfonodi-milza;
• Fegato;
• Cute;
• Ghiandole salivari;
• Ossa;
• Muscoli;
• Nervi periferici;
• Occhio (uvea e corpo ciliare).
3) Conseguenze indirette della sarcoidosi:
• Ipersensibilità alla vitamina D (aumento conversione di questa nella sua forma
attiva 1-25 diidrossicolecalciferolo)ipercalcemia e ipercalciuria
(iperparatiroidismo secondario)nefrocalcinosi (deposizione di sali di calcio
nell’interstizio renale);
CLINICA:
3 • Esordio : acuto con successiva cronicizzazione o insidioso con cronicizzazione
iniziale. I sintomi d’esordio più frequenti sono tosse e disnea persistenti per 2-4settimane,
cui seguono i sintomi oculari;
• Sintomi sistemici aspecifici :
- Febbre;
- Astenia;
- Calo ponderale;
- Sudorazione notturna;
• Presentazioni cliniche : molto variabili da forme asintomatiche a forme con
insufficienza d’organo. La patologia conclamata può coinvolgere isolatamente o
contemporaneamente numerosi organi o apparati;
• Segni e sintomi per localizzazione :
1) LOCALIZZAZIONE POLMONARE (>90%): è la più frequente localizzazione
della sarcoidosi, presente nella quasi totalità dei pz con malattia in fase attiva. Può
decorrere isolata o in asociazione ad altre manifestazioni. I pz affetti da sarcoidosi
intratoracica vengono suddivisi in 4 stadi in base all’evoluzione clinico-radiologica:
I stadio (60%): interessamento esclusivo dei linfonodi ilari (adenopatia ilare
a farfalla), spesso con coinvolgimento paratracheale dx con assenza di
lesioni a livello del parenchima polmonare. In questi pz è frequente come
unico sintomo la tosse secca e stizzosa (compressione e stiramento dei
bronchi contigui e linfonodi aumentati di volume);
II stadio: adenopatia ilare a farfalla+ lesioni del parenchima polmonare. Tali
lesioni possono essere micro o macronodulari (<3cm diametro) e
coinvolgono entrambi i polmoni in modo diffuso, preferenzialmente nel lobo
superiore. La sintomatologia in questo caso comprende dispnea di intensità
variabile, eventualmente associata a tosse irritativa;
III stadio: interessamento del parenchima polmonare con scomparsa
dell’adenopatia ilare. In questo stadio le lesioni polmonari sono ancora
reversibili e buona parte dei pz va incontro a guarigione nell’arco di alcuni
anni;
IV stadio: polmone a nido d’ape (honeycombing). È costituito da una piccola
percentuale di pz nei quali la malattia evolve a fibrosi polmonare diffusa che
nel corso degli anni progredisce a insufficienza respiratoria conclamata.
L’ipertensione arteriosa polmonare è documentata nel 5% dei pz affetti da
4 sarcoidosi e può essere causata dalla fibrosi polmonare intensa o dal
coinvolgimento vascolare diretto;
2) LOCALIZZAZIONE LINFATICA: i linfonodi più frequentemente colpiti sono
quelli profondi mediastinici. Non di rado si riscontra una linfoadenomegalia a carico di
altre stazioni (laterocervicali, sottomandibolari, retroccipitali, epitrocleari, inguinali). I
linfonodi colpiti appaiono aumentati di volume, indolenti alla palpazione e di
consistenza duro-elastica;
3) LOCALIZZAZIONE OCULARE (¼ pz): esordio acuto con congiuntivite,
arrossamento e lacrimazione o insidioso con uveite e forte tendenza alla
cronicizzazione. Complicanza rara della sarcoidosi oculare è il glaucoma, che può
esitare in completa cecità. L’interessamento oculare è più comune negli afroamericani e
nelle donne <40aa o negli uomini >40aa;
4) LOCALIZZAZIONE CUTANEA (⅓pz): l’eritema nodoso (15-35%) è spesso una
manifestazione precoce della sarcoidosi e tende a risolversi spontaneamente in 2-
4settimane. L’eritema nodoso è più comune nelle donne, nei caucasici e nei portoricani.
Tra le lesioni cutanee tipiche della sarcoidosi cronica troviamo:
Lupus pernio: interessamento del dorso del naso, area intorno agli occhi e
guance. È diagnostico per la forma cronica di sarcoidosi;
Violacee (viso, orecchie, dita, ginocchia);
Cheloidi;
Noduli sottocutanei;
Iper/ipopigmentazione;
Nella forma acuta le manifestazioni cutanee sono più frequentemente maculopapulose;
5) LOCALIZZAZIONI EPATOSPLENICHE (>70%): generalmente comprendono
epatosplenomegalia e più raramente ittero colestatico (lesioni granulomatose
comprimono le radici dei canalicoli biliari). Infrequente è anche la sindrome da
ipersplenismo (triade: anemia normocitica normocromica, leucopenia, piastrinopenia)
che compare solo nei casi di notevole incremento volumetrico della milza ed è causata
dal sequestro splenico di elementi corpuscolati del sangue con carenza relativa nel
distretto circolatorio;
6) LOCALIZZAZIONE MIOCARDICA (<5%): la presenza di granulomi a livello
miocardico, preferenzialmente nel setto interventricolare, provoca disturbi di
conduzione e del ritmo. Solo in caso di massivo interessamento cardiaco si può avere
scompenso cardiaco manifesto. Lo scompenso cardiaco può però presentarsi in caso di
fibrosi polmonare avanzata, per ipertensione polmonare cronica e cuore polmonare;
7) LOCALIZZAZIONE RENALE (eccezionale): la localizzazione di granulomi a
livello renale è molto rara. I danni renali possono tuttavia instaurarsi in seguito
all’ipercalcemia cronica causata dall’ipersensibilità alla vitamina D presente in questa
patologia. L’ipercalcemia cronica provoca la deposizione di sali di calcio nell’interstizio
renale con conseguente nefrocalcinosi (solo nelle forme ad evoluzione cronica della
malattia);
5 8) LOCALIZZAZIONE NEL SNC-SNP (rare): danni neurologici centrali
(interessamento meningeo) o periferici (guaine mieliniche dei nervi) è molto raro. In
alcuni casi si sono associati a diabete insipido secondario a lesione dell’asse ipotalamo-
ipofisario;
9) LOCALIZZAZIONE MUSCOLO-SCHELETRICA: un interessamento
granulomatoso diretto di osso e muscolo porta al manifestarsi di artralgie o mialgie;
COMPLICANZE:
La sarcoidosi è solitamente una malattia a risoluzione spontanea, che non costituisce una minaccia
per la vita del pz tuttavia può provocare gravi danni d’organo. Le complicanze comprendono:
• Cecità;
• Paraplegia;
• IRC;
La morte si verifica nel 5% dei pz seguiti presso c