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AA I I
A A 0
A
A0 I i Anti A B
B B
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B B 0
B
B0 I i
ii 0 Anti A 0
00
0 Anti B
A B
I I AB Tutti
AB
Sistema AB0 e fattore Rh ( fattore rhesus)
I geni dei due tipi di antigeni sono presenti su cromosomi diversi:
sistema AB0cromosoma 9
fattore Rh cromosoma 1
vengono trasmessi in maniera indipendente.
Il fattore Rh è determinato dalla presenza di un gene, nel cromosoma 1, con 2 alleli:
+
Rh e Rh
Gli anticorpi del fattore Rh appartengono alla glasse delle IgG e sono definiti incompleti
perché scatenano agglutinazione sono a [ elevate ].
+
Rh (85%) è dominante su Rh In gravidanza
L'eritroblastosi fetale o malattia emolitica del neonato (MEN) o
malattia emolitica FetoNeonatale (MEFN) è una malattia fetale
che può colpire il feto di madre Rh negativa e padre Rh
positivo se il feto è Rh positivo. Rappresenta un tipico
esempio di reazione di ipersensibilità di secondo tipo. 16
È detta anche malattia emolitica antiD, per la presenza nel circolo di anticorpi antiD di origine materna, sviluppatisi in
seguito ad una prima ravidanza.
Infatti, se per il sistema AB0 esistono anticorpi naturali (nel senso che la loro comparsa non è legata ad una stimolazione
antigenica) contro gli antigeni presenti sulla membrana degli eritrociti, per il gruppo Rh invece gli anticorpi anti D si
vengono a creare in seguito al contatto con l'antigene.
La gravidanza è un evento fisiologico per cui si possono avere scambi di sangue tra madre e feto; la madre difatti può acquisire
una certa quantità di sangue fetale (c.ca 10 ml, ma sono sufficienti 0,3 ml) al momento del secondamento. In realtà anche
durante la gestazione si verif icano scambi di sangue madrefeto (a partire dal 4º mese) ma in
microquantità che non sono in grado di innestare una risposta primaria. Il rischio d'immunizzazione della
primipara varia dal 3% al 22%, proporzionale alla quantità di sangue fetale passata nel circolo materno.
Fenomeni che aumentano il rischio d'immunizzazione sono il parto cesareo, la placenta previa, le gravidanze ectopiche, gli aborti
spontanei e indotti, l'amniocentesi, l'analisi dei villi coriali e i traumi placentari.
L'ingresso di cellule ematiche fetali nel sistema circolatorio materno causano una risposta immunitaria
da parte della madre, con formazione di anticorpi anti D. Nel caso in cui, la donna abbia una seconda
gravidanza con feto Rh positivo, gli anticorpi antiD materni entreranno nel circolo fetale gi à a partire
dal 4º mese: infatti, essendo gi à avvenuta una risposta primaria sono suff icienti anche minima quantit à
di sangue per scatenare la risposta immunitaria. Gli anticorpi antiD riconosceranno gli eritrociti fetali
come estranei, distruggendoli (anemia emolitica) . Solitamente il feto muore tra la 25ª e la 35ª settimana.
In alcuni casi si può intervenire con trasfusioni di eritrociti di sangue Rh negativo sul feto ripetute ogni 15 giorni per
compensare l'emolisi degli eritrociti di produzione fetale.
Nel caso in cui il feto sopravviva a questo processo terapeutico nuovi problemi insorgeranno al momento della nascita, causati
dall'eccesso di bilirubina in circolo.
Il midollo osseo è la sede del compartimento germinativo delle cellule ematiche durante la
vita fetale ematopoiesi
: la produzione di tutte le cellule ematiche, chiamata , o emopoiesi avviene inizialmente nel sacco
vitellino, e successivamente nel fegato e nella milza questa funzione è gradualmente assunta dal midollo osseo, ed in particolare
dal midollo delle ossa piatte, cosicché alla pubertà l'ematopoiesi si realizza soprattutto nello sterno, nelle vertebre, nelle ali
iliache e nelle coste il midollo rosso che si trova all'interno di queste ossa consiste di una intelaiatura reticolare spugnosa, posta
tra le trabecole ossee: gli spazi di questa intelaiatura sono riempiti da adipociti e dai precursori delle cellule ematiche, che
maturano e infine migrano nel torrente circolatorio
Il midollo osseo Produce tutti gli elementi figurati del sangue.
I linfociti vengono rilasciati immaturi
La maturazione avviene negli altri organi linfoidi
Tutte le cellule ematiche originano da una cellula staminale comune che progressivamente si evolve lungo particolari linee
differenziative:
• Eritroide
• Megacariocitica MEGACARIOBLASTIMEGACARIOCITI STADIO IMEGACARIOCITI STADIO
IIMEGACARIOCITI STADIO III – STADIO IVpiastrine tramite il fattore TROMBOPOIETINA_
Ciascun megacariocita durante la sua vita genera circa 4.000 piastrine _le piastrine vivono mediamente da 8-
10 giorni _ ogni giorno sono prodotte 30.000-40.000 piastrine / mmc _in caso di necessità la produzione di
piastrine può aumentare 8 volte.
• granulocitica
• monocitica
• linfoide
Le ultime tre sono a diverso titolo coinvolte nella risposta immunitaria
Eritripoiesi: Rappresenta l'insieme dei meccanismi che portano alla
formazione di un numero di eritrociti tale da garantire
un'appropriata massa di emoglobina funzionale. 17
Gli eritrociti vengono prodotti nell'adulto nel midollo osseo emopoietico.
La vita media degli eritrociti è di 120 giorni: ogni giorno viene perduto 1/120esimo degli eritrociti ( emocateresi
f isiologica nel sistema reticoloistiocitario, soprattutto splenico) e ogni giorno l'eritropoiesi midollare ne compensa la perdita
Nel caso in cui la vita media degli eritrociti sia ridotta, una eritropoiesi accelerata tende a compensare le maggiori perdite.
L'unità anatomofunzionale dell'eritropoiesi, rappresentata dall'intera popolazione cellulare che va dalle cellule staminali
orientate in senso eritroide fino agli eritrociti circolanti, è definita eritrone .
Le cellule staminali emopoietiche del midollo osseo rosso rappresentano il compartimento germinativo (o staminale) degli
eritrociti
La maturazione degli eritrociti impiega 3 7 giorni e prevede due principali ordini di fenomeni:
• la moltiplicazione cellulare dei precursori (associata a sintesi del DNA)
• l'accumulo nel citoplasma di emoglobina.
Quando il contenuto di emoglobina raggiunge una concentrazione elevata, la sintesi di DNA si arresta e inizia la rimozione
degli organuli citoplasmatici, nucleo incluso.
ERITROPOIETINA (epo): è una glicoproteina prodotta dalle cellule iuxtaglomerulari del rene
L'eritropoietina stimola la proliferazione dei precursori eritroidi e la loro maturazione.
La sintesi di eritropoietina è controllata da un sensore renale che risponde alla riduzione della pO2 Una riduzione della
tensione parziale di ossigeno a livello renale può dipendere
• da condizioni generalizzate: ridotta disponibilità di ossigeno nell'ambiente, patologie polmonari e cardiache,
emoglobinopatie
• da cause locali, in seguito a malattie del parenchima o dei vasi renali
Gli androgeni e l'ormone somatotropo GH stimolano la sintesi dell'eritropoietina l'effetto degli
androgeni è uno dei motivi per cui il genere maschile ha un numero degli eritrociti superiore a quello
Emivita(67ore)=>fegato
del genere femminile.
fattori dietetici critici per l'eritropoiesi sono:
• vitamina B6 (per la sintesi dell'eme)
• acido folico (per la sintesi del DNA)
• vitamina B12 (per la sintesi del DNA) non pu ò dipendere solo dalla dieta perché per essere assorbita è necessario anche
una componente gastricaLa vitamina B12 (detta fattore antianemico estrinseco perché deve essere assunta dall’esterno
con gli alimenti), per essere assorbita, necessita di una sostanza, il fattore intrinseco, prodotto, all’interno
dell’organismo, dallo stomaco; perciò l’anemia conseguente alla mancanza di vitamina B12 può derivare sia da una
carenza dietetica che da un difetto di produzione del fattore intrinseco da parte dello stomaco. In quest’ultimo caso
l’anemia (detta anemia perniciosa) non potrà essere corretta aumentando nella dieta la quantità di vitamina B12.
(occorre somministrarla per iniezione)
• ferro (per la sintesi dell'emoglobina)
EMOCATERESI:
L’emocateresi è il processo di depurazione del sangue dalle cellule invecchiate. I globuli bianchi vengono
distrutti nel tessuto connettivo di tutti i distretti corporei; i globuli rossi, invece, vengono distrutti prevalentemente a livello
della milza, che, pertanto, risulta essere il principale organo emocateretico; alla eliminazione dei globuli rossi invecchiati
partecipano anche cellule ad attività fagocitaria di altri organi (fegato, midollo osseo, linfonodi ecc.) situate in prossimità dei
vasi sanguigni capillari e costituenti nel complesso, il sistema reticolo endoteliale (SRE).
La milza.
È situata nella parte sinistra della cavità addominale, nell’ipocondrio sinistro, subito al di sotto del diaframma.
Esternamente, presenta una capsula fibrosa che racchiude il parenchima molle, ricco di vasi sanguigni e seni venosi, capillari
sinusoidali dilatati, che comunicano fra loro dando un caratteristico aspetto spugnoso a questa parte del parenchima, che prende
il nome di polpa rossa, per la ricchezza di elementi sanguigni contenuti in queste dilatazioni vascolari. Nella polpa rossa sono
presenti numerosi macrofagi che fagocitano i globuli rossi invecchiati e li distruggono, scomponendo l’emoglobina in essi
contenuta e recuperando i suoi componenti (parte proteica e ferro) che vengono inviati al fegato e poi al midollo osseo per la
sintesi di nuovi globuli rossi. 18
Il sangue proveniente dalla milza raggiunge, tramite la vena splenica, che confluisce nella vena porta, il fegato, cui arrivano,
perciò i prodotti della demolizione dell’emoglobina, in particolare la bilirubina, che viene poi eliminata tramite la bile.
L'emoglobina che si libera dalla distruzione dei globuli rossi, viene immediatamente fagocitata e digerita dalle cellule del
- sistema reticoloendoteliale.
il ferro liberato viene trasportato dalla transferrina sia al midollo osseo per venire utilizzato per la produzione di
- nuovi globuli rossi sia al fegato e agli altri tessuti per esser messo in deposito sotto forma di ferritina.
Il gruppo eme facente parte della molecola dell'emoglobina viene degradato, attraverso tutta una serie
di tappe, in pigmento biliare (bilirubina) e come tale viene secreto dal fegato nella bile.
Alla fine del processo una parte della bilirubina viene trasformata in urobilinogeno che si elimina con le feci sottoforma
- di stercobilina.
La milza, per la presenza delle sue numerose lacune o dilatazioni vascolari, può contenere una notevole quantit à di
sangue (il 5% della massa ematica totale) comportandosi da serbatoio di sangue a cui l’organismo
atti