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I metanogeni sfruttano l’idrogeno prodotto negli idrogenosomi posseduti dai miceti per
o produrre metano
UTILIZZAZIONE METABOLICA RUMINALE
UTILIZZAZIONE DEI GLUCIDI
Nonostante gli alimenti ingeriti dai ruminanti siano ricchi di glucidi gli zuccheri rimangono
disponibili solo in tracce per l’assorbimento in forma immodificata a causa dell’intensità dei
processi fermentativi che avvengono nel rumine
Quindi il metabolismo ruminale si trova in uno stato funzionale di perenne neoglucogenesi, ovvero
formazione di carboidrati a partire da precursori non glucidici
I microrganismi, facenti parte del bolo alimentare, dopo essere proliferati nel rumine lo lasciano
per i distretti più caudali dell’apparato digerente
Vengono digeriti in gran numero e i loro costituenti vengono assorbiti ed utilizzati
o dall’animale
La digestione della cellulosa e di altri polisaccaridi prosegue anche nell’intestino cieco, sempre ad
opera di fermentazioni batteriche anaerobie
Nel crasso avviene riassorbimento di acqua con ispessimento del bolo fino alla formazione e
escrezione di materiale fecale formato
UTILIZZAZIONE DEGLI ACIDI GRASSI VOLATILI
La maggior parte dell’energia ingerita dal giovane ruminante è assorbita nella forma di esosi ma
con lo svezzamento e la progressiva dipendenza dalla digestione ruminale gli AGV divengono la
sorgente singola di energia più importante
Gli esosi sono assorbiti nel piccolo intestino
o Gli AGV sono assorbiti principalmente nel rumine
o
A CETATO
Viene utilizzato direttamente dalle cellule dell’epitelio ruminale, attivato ad acetil-CoA, utile per la
produzione di energia tramite il ciclo di Krebs
Non può essere utilizzato per la sintesi ex novo di zuccheri
o
L’acetato si trova nel sangue periferico in quantità apprezzabili
Risulta utile per la sintesi degli acidi grassi destinati alla secrezione lattea
o
B UTIRRATO
Viene metabolizzato nell’epitelio del rumine a corpi chetonici immessi in circolo per scopo
energetico da tessuti e organi che possiedono questo metabolismo (cervello, cuore, muscoli)
P ROPIONATO
È convertito nell’epitelio ruminale e nel fregato in un intermedio del ciclo di Krebs, il succinil-CoA,
in una reazione inversa alla via del succinato.
Nel rumine il 50% del propionato è convertito in lattato che immerso in circolo viene
o riutilizzato nel ciclo di Cori
Negli altri tessuti invece il succinil-CoA aumenta la concentrazione di intermedi del ciclo di
o Krebs; in tal modo gli atomi di carbonio divengono disponibili per la produzione ex novo di
glucosio e amminoacidi
UTILIZZAZIONE DI PROTEINE E AMMINOACIDI
I ruminanti utilizzano sia azoto minerale che azoto organico per soddisfare il bisogno di sostanze
azotate, dal momento che la micropopolazione ospitata nel rumine è capace di sintetizzare
amminoacidi a partire da fonti azotate non organiche
Dunque le proteine effettivamente a disposizione dell’animale sono le proteine digeribili di
o origine microbica e quelle che hanno oltrepassato il rumine senza subire degradazione
Gli amminoacidi che si rendono disponibili in forma libera nel lume dell’intestino tenue ad opera di
proteasi di provenienza abomasale e pancreatica sono assorbiti dall’animale per via ematica
Alcuni amminoacidi sono utilizzati per la sintesi ex novo di glucosio (gluconeogenesi) nel fegato e
nella corteccia renale
Solo questi organi possiedono l’enzima glucosio-6-fosfatasi che attraverso l’idrolisi del
o legame fra il fosfato e l’alcool primario consente la produzione di glucosio libero (capace di
attraversare la membrana cellulare e arrivare al torrente circolatorio)
Alanina, glicina, cisteina, serina, treonina e triptofano vengono metabolizzati a piruvato, il quale
può essere:
carbossilato ad ossalacetato a spese di ATP
o decarbossilato ossidativamente ad acetil-CoA
o
Aspargina e aspartato vengono transaminati ad ossalacetato
Tirosina e fenilalanina sono convertiti in fumarato
Isoleucina e metionina trasformati in propionil-CoA
Glutammato e glutammina per transaminazione e/o deaminazione giungono a succinil-CoA
[…] UTILIZZAZIONE DEI LIPIDI
L’idrogenazione degli acidi grassi polinsaturi alimentari avviene in modo estensivo nel rumine
Questi si trovano prevalentemente in forma di fosfolipidi, lipidi esterificati (sfuggiti ai processi di
idrolisi ruminale o facenti parte dei microrganismi) o acidi grassi liberi.
Solo una piccola parte degli acidi grassi insaturi assunti con il cibo viene assorbito
Come conseguenza il ruminante nasce con una scarsa riserva di acidi grassi essenziali ma
o sono in grado di utilizzarli e conservarli in modo più efficace di altri animali
Gli altri aspetti della digestione/assorbimento/utilizzazione dei lipidi alimentari non differiscono
dagli altri organismi, con due eccezioni:
L’assorbimento dei lipidi e particolarmente dei trigliceridi, dall’epitelio intestinale prosegue
o nel ruminante incessantemente
Il siero dell’animale ha sempre un aspetto lattescente dovuto alla costante presenza di
o chilomicroni
FERMENTAZIONE RUMINALE DEI POLISACCARIDI
GENERALITÀ
I microrganismi ruminali hanno un ruolo prevalente nell’utilizzazione dei substrati organici derivanti
dal metabolismo dei polisaccaridi
In una prima fase i polimeri vengono idrolizzati nei loro costituenti monomerici
Gli zuccheri semplici vengono convertiti in glucosio-6-fosfato, fruttosio-6-fosfato o
o fruttosio-1,6-bifosfato
Questi vanno incontro a una serie di reazioni di ossidazione nelle quali gli elettroni vengono
o sottratti ai substrati, si rompono i legami carbonio-carbonio per dare origine a composti più
semplici e ossidati e a sostanze ricche di energia
La fermentazione si conclude con la produzione di acidi grassi volatili (formico, acetico, propionico,
butirrico), acido lattico, etanolo, anidride carbonica e metano
L’attività fermentativa è così intensa, efficiente e perenne, che solo minime quantità di glucosio
rimangono disponibili
Inoltre, dato che gli eventi ossidativi accadono all’interno della microflora, le sostanze
o prodottesi nel corso dell’ossidazione del glucosio non sono disponibili per l’assorbimento
da parte dell’animale ospite
Quelle che finiscono dissolte nella fase liquida ruminale non sono utilizzabili perché
o L’animale non possiede sistemi di trasporto appropriati nelle cellule ruminali e/o
intestinali
Per le attività metaboliche microbiche che vi avvengono
L’attività di enzimi microbici che si liberano contestualmente
Quindi il ruminante ricava dall’ingestione di alimenti ricchi di polisaccaridi sostanzialmente solo
gli acidi grassi volatili, il prodotto finale di rifiuto delle fermentazioni ruminali
C V
ARBOIDRATI CONTENUTI NEI EGETALI
Zuccheri semplici (glucosio, fruttosio)
Carboidrati con funzione di riserva (amido)
Carboidrati con funzione strutturale (cellulosa ed emicellulosa)
VIE DI FERMENTAZIONE RUMINALI
Attraverso reazioni chimiche che avvengono nei microrganismi ruminali si ottengono gli intermedi
attivati della glicolisi anaerobia:
Glucosio-6-fosfato
o Fruttosio 6-fosfato
o Fruttosio 1,6-bifosfato
o
La Glicolisi anaerobia o via di Embden-Meyerhof è il primo e più importante evento fermentativo
ruminale, comune a tutte le specie presenti nel rumine
Inizialmente c’è l’attivazione dei substrati tramite fosforilazione di intermedi a sei atomi di
o carbonio a spese dell’ATP
In seguito si verifica una reazione di scissione aldolica con formazione, per ogni esoso, di
o due molecole di D-gliceraldeide-3-fosfato
Quindi avviene l’ossidazione del aldeidico (ad opera della D-gliceraldeide-3-fosfato
o