vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Utilizzazione dei risultati della ricerca
La fase finale è determinata dalle precedenti e costruita mediante le stesse. L’importanza
con l’evidenziazione dei limiti entro i quali si
dello statistico, in questa fase, coincide quindi
può considerare valido il risultato della ricerca. I limiti esistono sempre e non ci riferiamo
solamente alla possibile presenza di errori (non solo metodologici); la complessità e la
dinamica insopprimibili delle teorie e della realtà circostante, infatti, non permettono
l’acquisizione di un giudizio di validità immutabile circa i risultati raggiunti. La validità è un
punto di forza dei risultati, in attesa del cambiamento delle circostanze e del contesto di
riferimento che farà cambiare l’insieme dei dati rilevati (che così non corrisponderanno più
a quelli presentati) e che farà cambiare il contesto decisionale degli utilizzatori dei risultati,
oltre che, eventualmente, anche gli stessi utilizzatori.
Caratteri (quantitativi e qualitativi) e distribuzioni di frequenza
Terminiamo questa lezione con la chiarificazione di alcuni concetti relativi ai caratteri ed
alle modalità di organizzazione degli stessi in una indagine statistica. Se la rilevazione
è “il complesso di operazioni” che parte dalla fase della definizione degli obiettivi
statistica
ed arriva sino alle possibili utilizzazioni dei risultati, e se la popolazione costituisce
l’insieme delle unità statistiche (elementi di base della popolazione) sulle quali si effettua la
rilevazione, i caratteri sono, come precisato, il vero e proprio oggetto di studio: l’oggetto
della ricerca rilevato sulle unità statistiche della popolazione. Questa precisazione è
finalizzata alla specificazione delle differenti modalità (espressioni concrete) tramite le
quali, come detto in precedenza, può presentarsi un carattere dell’unità statistica. Se la
modalità è quantitativa, ossia espressa in numeri, il carattere è un “Carattere quantitativo”,
detto anche “Variabile”. Se, invece, il carattere si esprime tramite modalità qualitative
(dette anche “attributi”), abbiamo un “Carattere qualitativo”, detto anche “Mutabile”.
Queste precisazioni sono importanti perché anche se un carattere, sia esso quantitativo o
qualitativo, può presentarsi nella rilevazione statistica un numero determinato di volte
(detto “frequenza”), per organizzare i dati e presentarli in forme adeguate agli obiettivi
3
della ricerca, nel caso di un carattere qualitativo non si potranno eseguire tutte le
elaborazioni che presenteremo nelle lezioni successive. Per chiarire questo aspetto,
possiamo far presente che un carattere qualitativo come il “Sesso registrato all’anagrafe”
per un individuo, può presentarsi con frequenze differenti in differenti popolazioni costituite
da individui iscritti a determinati corsi di laurea ma esso non potrà mai essere organizzato
per definirne la media aritmetica, oppure per compiere altre operazioni algebriche sulle
sue modalità, perché le stesse sono attributi e non numeri.
Siano i caratteri analizzati variabili o mutabili, ossia siano essi di natura quantitativa
oppure qualitativa, in ogni caso essi possono essere organizzati in forma tabellare per
sintetizzare anche visivamente gli elementi da valutare. Nel prosieguo della trattazione,
utilizzeremo quasi sempre il nome “variabile” anche per le mutabili, anche se è importante
conoscerne la differenza teorica.
Un sistema di organizzazione dei dati di amplissimo impiego, è costituito dalla creazione di
che “esplicita quante volte (in assoluto se trattasi di
una distribuzione di frequenza
frequenza assoluta, oppure in rapporto al totale se trattasi di frequenza relativa) una
determinata modalità si presenta nel collettivo in esame”.
La esplicitazione della frequenza è possibile anche per le mutabili e quindi le operazioni
ammissibili per organizzare e studiare tale espressione del carattere potranno realizzarsi
sulle frequenze di tali modalità.
Per chiarire, si può osservare un esempio di un carattere (titolo di studio) espresso tramite
modalità qualitativa (quale tipologia di titolo di studio è posseduto dalle differenti unità
statistiche costituenti la popolazione prescelta: maschi e femmine delle varie regioni e
provincie autonome italiane) e la relativa organizzazione dei dati in forma tabellare (la
distribuzione di frequenza che fa corrispondere a ciascuna modalità del carattere la
relativa frequenza). Come si vede il dato seguente è tratto dall’ISTAT, si riferisce al 2007 e
nella prima tabella evidenzia la frequenza assoluta dei titoli di studio posseduti dalla
popolazione di età pari o superiore a 15 anni, suddivisa per sesso. Nella seconda tabella,
invece, lo stesso dato di base è organizzato in modo da presentare la frequenza relativa di
ciascun titolo di studio posseduto dalle medesime unità statistiche rilevate, rispetto alla
totalità dei titoli di studio rilevati nella relativa regione o provincia autonoma, sempre
avendo suddiviso la popolazione secondo il sesso registrato all’anagrafe di appartenenza.
4
Fonte: ISTAT. Popolazione di 15 anni e oltre per titolo di studio, sesso e regione
Media 2007 (in migliaia - frequenze assolute)
TABELLA 1 Laurea breve,
Licenza Diploma Diploma
REGIONI Licenza media laurea, Totale
elementare 2-3 anni 4-5 anni dottorato
MASCHI
362 648 131 513 171 1.825
Piemonte 11 21 2 13 4 52
Valle d'Aosta 727 1.399 285 1.133 431 3.974
Lombardia 75 144 53 91 40 403
Trentino-Alto Adige 40 81 21 39 16 196
Bolzano/Bozen 35 63 33 52 24 206
Trento 402 668 198 535 181 1.985
Veneto 89 169 46 150 52 506
Friuli-Venezia Giulia 125 223 36 203 80 668
Liguria 410 575 126 479 181 1.771
Emilia-Romagna 370 529 61 400 162 1.522
Toscana 73 111 29 114 37 364
Umbria 148 209 33 190 62 642
Marche 333 698 84 795 315 2.226
Lazio 116 184 22 171 53 547
Abruzzo 33 44 4 39 13 134
Molise 489 923 67 636 185 2.301
Campania 395 623 52 441 139 1.650
Puglia 61 81 10 72 21 246
Basilicata 206 280 17 244 72 820
Calabria 500 766 37 541 166 2.010
Sicilia 163 298 21 171 51 703
Sardegna 5.089 8.594 1.317 6.934 2.416 24.350
Italia FEMMINE
565 586 137 478 193 1.959
Piemonte 15 18 3 14 5 55
Valle d'Aosta 1.124 1.200 353 1.068 468 4.215
Lombardia 102 131 53 98 38 423
Trentino-Alto Adige 51 71 24 43 15 204
Bolzano/Bozen 52 61 28 55 23 218
Trento 646 598 175 474 193 2.087
Veneto 152 166 37 136 58 549
Friuli-Venezia Giulia 207 205 44 205 89 750
Liguria 593 466 122 495 220 1.895
Emilia-Romagna 578 406 65 418 189 1.657
Toscana 129 89 17 110 49 395
Umbria 225 173 29 188 73 687
Marche 593 595 109 811 352 2.461
Lazio 182 156 16 167 66 587
Abruzzo 49 36 4 38 16 143
Molise 838 765 58 605 220 2.485
Campania 621 534 43 439 146 1.783
Puglia 92 66 9 70 23 260
Basilicata 300 233 14 236 93 876
Calabria 744 678 26 564 183 2.195
Sicilia 224 239 14 192 71 740
Sardegna 7.980 7.342 1.328 6.807 2.746 26.203
Italia 5
Fonte: ISTAT. Popolazione di 15 anni e oltre per titolo di studio, sesso e regione
Media 2007 (frequenze relative)
TABELLA 2 Laurea breve,
Licenza Licenza Diploma Diploma
REGIONI laurea, Totale
elementare media 2-3 anni 4-5 anni dottorato
MASCHI
19,9% 35,5% 7,2% 28,1% 9,4% 100,0%
Piemonte 21,5% 41,0% 4,2% 25,3% 8,0% 100,0%
Valle d'Aosta 18,3% 35,2% 7,2% 28,5% 10,8% 100,0%
Lombardia 18,5% 35,8% 13,2% 22,6% 9,8% 100,0%
Trentino-Alto Adige 20,4% 41,2% 10,4% 19,8% 8,2% 100,0%
Bolzano/Bozen 16,7% 30,7% 15,8% 25,3% 11,4% 100,0%
Trento 20,3% 33,7% 10,0% 27,0% 9,1% 100,0%
Veneto 17,5% 33,4% 9,1% 29,7% 10,3% 100,0%
Friuli-Venezia Giulia 18,8% 33,3% 5,5% 30,4% 12,0% 100,0%
Liguria 23,1% 32,5% 7,1% 27,1% 10,2% 100,0%
Emilia-Romagna 24,3% 34,7% 4,0% 26,3% 10,6% 100,0%
Toscana 19,9% 30,5% 8,1% 31,4% 10,1% 100,0%
Umbria 23,0% 32,6% 5,1% 29,6% 9,7% 100,0%
Marche 15,0% 31,4% 3,8% 35,7% 14,1% 100,0%
Lazio 21,3% 33,7% 3,9% 31,4% 9,7% 100,0%
Abruzzo 25,0% 33,0% 3,3% 29,2% 9,4% 100,0%
Molise 21,2% 40,1% 2,9% 27,7% 8,1% 100,0%
Campania 23,9% 37,7% 3,2% 26,7% 8,4% 100,0%
Puglia 24,8% 33,0% 4,2% 29,3% 8,7% 100,0%
Basilicata 25,2% 34,2% 2,1% 29,8% 8,8% 100,0%
Calabria 24,9% 38,1% 1,8% 26,9% 8,3% 100,0%
Sicilia 23,2% 42,3% 3,0% 24,3% 7,2% 100,0%
Sardegna 20,9% 35,3% 5,4% 28,5% 9,9% 100,0%
Italia FEMMINE
28,8% 29,9% 7,0% 24,4% 9,9% 100,0%
Piemonte 28,0% 32,7% 4,8% 25,3% 9,2% 100,0%
Valle d'Aosta 26,7% 28,5% 8,4% 25,3% 11,1% 100,0%
Lombardia 24,3% 31,1% 12,4% 23,3% 8,9% 100,0%
Trentino-Alto Adige 25,0% 34,7% 11,9% 21,0% 7,4% 100,0%
Bolzano/Bozen 23,6% 27,8% 12,9% 25,3% 10,4% 100,0%
Trento 31,0% 28,7% 8,4% 22,7% 9,2% 100,0%
Veneto 27,7% 30,2% 6,7% 24,9% 10,5% 100,0%
Friuli-Venezia Giulia 27,5% 27,4% 5,8% 27,4% 11,9% 100,0%
Liguria 31,3% 24,6% 6,4% 26,1% 11,6% 100,0%
Emilia-Romagna 34,9% 24,5% 3,9% 25,2% 11,4% 100,0%
Toscana 32,7% 22,6% 4,4% 27,9% 12,4% 100,0%
Umbria 32,7% 25,2% 4,2% 27,3% 10,6% 100,0%
Marche 24,1% 24,2% 4,4% 33,0% 14,3% 100,0%
Lazio 31,0% 26,6% 2,7% 28,4% 11,2% 100,0%
Abruzzo 34,1% 25,4% 2,7% 26,6% 11,1% 100,0%
Molise 33,7% 30,8% 2,3% 24,3% 8,9% 100,0%
Campania 34,8% 29,9% 2,4% 24,6% 8,2% 100,0%
Puglia 35,3% 25,4% 3,4% 26,9% 9,0% 100,0%
Basilicata 34,3% 26,6% 1,6% 27,0% 10,6% 100,0%
Calabria 33,9% 30,9% 1,2% 25,7% 8,4% 100,0%
Sicilia 30,3% 32,3% 1,9% 25,9% 9,6% 100,0%
Sardegna 30,5% 28,0% 5,1% 26,0% 10,5% 100,0%
Italia delle tabelle
Dall’analisi appena presentate si può notare, la variabile analizzata è
qualitativa ed è rappresentata tramite le frequenze assolute e relative che si sono raccolte
per i maschi e le femmine. In questo caso, inoltre, è stato possibile identificare
chiaramente le modalità tramite le quali il titolo di studio si presenta, avendo
precedentemente provveduto ad accettare la suddivisione dell’espressione della mutabile
secondo la classificazione dei titoli di studio nelle cinque classi evidenziate. La variabile (o
meglio la mutabile), quindi, è stata rappresentata (descritta in forma tabellare) mediante
una distribuzione di frequenze che la descrive come variabile discreta. Questo significa
6
che è stato possibile attribuire chiaramente ad ogni modalità distinta della variabile
analizzata, la frequenza assoluta e relativa di manifestazione nella popolazione analizzata.
In termini matematici possiamo dire che la variabile “X” ha assunto “i” modalità distinte
, i cinque titoli di studio (con “j” che in questo caso va da 1 a j), e che
x , x ,..., x ,..., x
- Risolvere un problema di matematica
- Riassumere un testo
- Tradurre una frase
- E molto altro ancora...
Per termini, condizioni e privacy, visita la relativa pagina.