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ROCCE RESIDUALI
Le rocce sedimentarie residuali si formano quando i processi di degradazione di rocce cristalline o sedimentarie av‐
vengono con grande velocità per particolari condizioni climatiche, successivamente possono essere trasportati o rima‐
nere in situ: per la bauxite aree tropicali e subtropicali, USA, Cina e Russia, in Italia Abruzzo, Molise e Puglia.
Le principali rocce sedimentarie residuali sono:
laterite = rocce residuali caratterizzate da un arricchimento in ossidi e idrossidi di Fe e Al con perdita di silice
O ∙nH O rocce residuali con più basso tenore in silice rispetto alle lateriti (bauxiti ferruginose) e maggiore
bauxite = Al
2 3 2 ) e boehmite (ɣ ‐ AlO(OH)):
quantità di allumina, costituita principalmente da gibbsite (Al(OH)
3
‐ bauxite lateritica = origina da rocce cristalline
‐ bauxite carsica = riposano su rocce carbonatiche di cui possono rappresentare in parte il residuo insolubile
‐ corindone (rubino) = bauxite disidratat a causa di elevate pressioni e temperature
argille residuali = la loro composizione è funzione delle condizioni climatiche: nei climi temperati umidi si verifica un
arricchimento in Al, Fe e caolinite, nei climi aridi un arricchimento in Ca, Mg e montmorillonite, nei climi caldo umidi
i minerali argillosi sono assenti e i processi di degradazione portano alla formazione di lateriti
bauxite
ROCCE ORGANICHE
Quando i processi ossidanti della diagenesi precoce non distruggono le sostanze organiche:
Idrocarburi = derivano da sostanze organiche contenute in rocce sedimentarie e si accumulano dopo processi di
migrazione e gassosi
in rocce porose e permeabili; raramente solidi, più frequentemente liquidi
carboni fossili = derivano da un particolare processo di diagenesi delle sostanze vegetali che porta ad una perdita di
liquidi ed a un arricchimento in carbonio
In base alla percentuale di carbonio: torba lignite carbone sub‐bituminoso litantrace antracite
Le rocce carboniose si distinguono da rocce impregnate di idrocarburi
(solitamente emananti odore fetido) perché, aggiungendo cloroformio
ai frammenti di roccia e facendo evaporare a temperatura ambiente,
non vi è residuo; ancora, versando acetone sul residuo (nel caso di idro‐
carburi) e aggiungendovi acqua, la soluzione diventa opalescente.
litantracite 25
ROCCE IGNEE MAGMATICHE
Le rocce ignee derivano dalla cristallizzazione di un magma (= fuso naturale composto da liquido con percentuale
variabile di parti volatili dissolte) e possono avere una composizione silicatica o carbonatica.
ROCCE IGNEE MAGMATICHE INTRUSIVE (PLUTONICHE)
Le rocce ignee intrusive derivano da fusi silicatici che cristallizzano in profondità (dai 4‐5 km fino a 100 km).
pressione dei volatili dissolti nel fuso < pressione litostatica delle rocce incassanti
Composizione chimica dei magmi: SiO – TiO – Al O – FeO – Fe O – MgO – CaO – Na O – K O – H O
2 2 2 3 2 3 2 2 2
SiO è il criterio chimico distintivo:
2
rocce acide o ipersiliciche > 65%
52% ‐ 65%
rocce intermedie o mesosiliciche
o iposiliciche 43% ‐ 52%
rocce basiche
rocce ultrabasiche < 43%
sono chiari: i minerali melanocrati sono scuri:
i minerali leucorati / / /
(rosa) 2,6
‐ alcali feldespati , 2,5 leucite augite
‐ pirosseni (verdone) 3,3
/
nefelina ‐ olivine (verde) 3,4
/
‐ plagioclasi (bianco) 2,7 ‐ anfiboli (nero)
/ /
‐ quarzo (trasparente) 2,65 ‐ miche (nero) 3 biotite
/ /
Q
‐ foidi (bianco) almandino 4,3 e magnetite 5,2
Il diagramma QAPF di Streckeisen: quarzolite (silexite)
90%
quarzo ricco
granitoidi
in
60% granito monzogranito
granito feldspato alcalino quarzo monzodiorite
quarzo 20% quarzo monzogabbro
sienite feldspato alcalino quarzo quarzo quarzo diorite/gabbro/anortosite
sienite sienite monzonite monzodiorite/monzogabbro
5%
feldspato alcalino sienite monzonite diorite/gabbro/anortosite
A P
foid‐bearing sienite foid‐bearing diorite/
foid‐bearing
10%
feldspato alcalino it gabbro/anortosite
foido foido mon‐
foid‐bearing sienite foid‐bearing monzodiorite/
monzosienite zodiorite monzogabbro
foido mon‐
foido sienite zogabbro foido diorite
foido gabbro
60% foidolite
F
26
L’origine delle rocce ignee intrusive sta nella fusione delle rocce, la quale dipende da:
composizione della roccia
(solido + fluido)
geotermobarometrico
gradiente
(= curva in funzione della tempe‐
ratura e della profondità )
conformazione geologica della zona dove avviene la fusione determina
La
temperatura
il tipo di attività ignea (plutonica intrusiva oppure vulcanica estru‐
siva)
*la composizione magmatica determina però la viscosità del sistema (=
*
facilità di far risalire il fuso magmatico) il magma, raffreddandosi sotto
pressione terra, porterà alla cristallizzazione dei minerali e dei solidi amorfi (vetri)
la formazione di roccia ignea intrusiva dipende dalle condizioni di cri‐
stallizzazione del fuso magmatico
La temperatura si abbassa alcuni composti precipitano:
la solidificazione consiste in:
nucleazione = processo che porta alla formazione dei primi cristalli dovuti all’aggregazione di poche molecole di un
minerale
crescita cristallina = processo che porta all’addizione di ioni e molecole ai cristalli e ogni minerale avrà forme e dire‐
zioni di accrescimento diverse, in base alla propria struttura cristallina
/
rate ( ) = tempo di raffreddamento di una roccia ignea
Cooling
Undercooling ( ) = differenza tra la temperatura di fusione di un minerale e la temperatura (più bassa) a cui esso si
viene a trovare per effetto del raffreddamento del magma
Tasso di diffusione degli elementi chimici, tasso di nucleazione e tasso di crescita cristallina concorrono così:
nella regione A, il tasso di nucleazione è basso mentre il tasso di
crescita è alto: la roccia sarà formata da pochi cristalli ma grandi
faneritica; un lento raffreddamento del magma sotto la su‐
cristallina perficie permette agli atomi di aggregarsi ai cristalli che possono
nucleazione così accrescersi.
nella regione B, il tasso di nucleazione è alto mentre il tasso di
crescita crescita è basso: la roccia sarà formata da molti e piccoli cristalli
(non visibili a occhi nudo) afanitica; un veloce raffreddamento
di del magma sopra la superficie non permette agli atomi di aggre‐
di tasso
tasso garsi ai cristalli che restano piccoli.
nella regione C, i tassi di nucleazione e crescita sono bassi: i cri‐
stalli saranno pochi e piccolissimi, oppure si formerà un materiale
cooling rate amorfo.
In una roccia ignea intrusiva, e sono bassi il tempo di raffreddamento è molto lungo i cristalli accrescono:
‐ le taglie dei cristalli sono sempre weathering ultramafica calcio plagioclasio 1200° temperatura
faneritiche e possono essere (peridotite) olivina
sempre confrontate fra loro
‐ il materiale amorfo è assente mafica effusiva pirosseno
‐ i cristalli non sono orientati al (gabbro e basalto) della
resistenza 900°
anfibolo
Interm. effusiva abbassamento
(diorite e andesite) biotite mica sodio plagioclasio
aumento K‐feldspati
felsica effusiva muscovite mica
(granite e riolite) 600°
quarzo 27
nome granite diorite gabbro peridotite
componente principale quarzo 20% plagioclasio pirosseno olivina
k‐feldspati, mi‐ quarzo, miche, anfi‐ plagioclasio, anfi‐
altri componenti pirosseno
che bolo, pirosseno bolo, olivina
colore rosa ‐ grigio grigio verdone scuro verde
/ / /
/
densità 2,8 – 3 2,7 – 3,3 3,1 – 3,4
2,65 – 2,75
immagine
ROCCE IGNEE MAGMATICHE ESTRUSIVE (VULCANICHE)
Le rocce ignee estrusive derivano da fusi silicatici che cristallizzano in parte in profondità (max. 10 km) e in parte
durante la risalita in superficie pressione e temperatura diminuiscono i volatili disciolti nel magma vengono
rilasciati in base alle condizioni termobarometriche in cui il magma si trova.
Lava = magma estruso sulla superficie terrestre, la cui parte volatile è stata completamente rilasciata
rocce ignee vulcaniche effusive = derivano dalla solidificazione di una colata lavica (Eta, Stromboli, Hawaii);
in base alla viscosità del flusso, le parti più vicine all’acqua/atmosfera/ter‐
la lava emessa varia di velocità e distanza
reno si raffredderanno per prime; anche qui, la tessitura della roccia è determinata dal cooling rate
Le rocce ignee vulcaniche effusive si formano con un altro cooling
rate che non permette alcuna cristallizzazione regione C ve‐
tro ed eventuali piccoli cristalli che testimoniano un decrescere del
cristallina cooling rate:
nucleazione
crescita ossidiana
di
di tasso
tasso In linea generale, la gione A riguarda
la il magma nella camera magma‐
cooling rate tica, le regioni B e C interessano il
magma durante la sua risalita in superficie.
Tuttavia, se durante la risalita, le condizioni sono compatibili con le regioni A e B, è
possibile che si formino dei fenocristalli (cristalli di grandi dimensioni) dispersi in pasta
di fondo con cristalli piccolissimi: Inoltre, possono persistere piccole percentuali di volatili che pos‐
sono creare vescicole soprattutto nella parte basale e sommitale
della lava:
28 Q
Il diagramma QAPF di Streckeisen: 90%
60%
riolite feldspato alcalino riolite dacite
quarzo 20%
trachite feldspato alcalino quarzo quarzo
trachite andesite
trachite latite
5%
feldspato basalto
alcalino trachite latite
A P
foid‐bearing
foid‐bearing trachite latite
10%
feldspato alcalino basanite fo‐
fonolite
foid‐bearing trachite nolitica >10%
tefritica
fonolite tefrite fono‐ basanite (olivina > 10%)
litica < 10% tefrite (olivina < 10%)
60% foidite foidite
fonoli‐ tefri‐
tica tica foidite
F
Se vi sono alte percentuali di materiale amorfo, bisogna applicare un criterio chimico: diagramma TAS (anche per le
piroclastiche)
29
rilascio della
rocce ignee vulcaniche piroclastiche = derivano da eventi parossistici determinati dall’improvviso
9
fase gassosa che dipende da:
dalla fase liquida determinata dalla cinetica della essoluzione
qunatità di gas disciolti nel magma
viscosità del magma
della essoluzione
tempo
temperatura
pressione
quantità di SiO
In base alla si hanno
2
densità differenti.
e visc