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Legge di Engel--> si basa sul l'osservazione che la quota dei beni alimentari sul
totale del consumo rappresenta una funzione inversa del reddito, ovvero risulta
tanto più elevata quanto più basso è il reddito di una famiglia.
Salari reali--> rapporto tra salario nominale e livello dei prezzo, che indica il potere
di acquisto in beni reali.
Questo è uno schema interpretativo in due fasi, che lega tra loro mutamenti
demografici e fluttuazioni economiche (prezzi, salari reali, distribuzione del reddito)
prende il nome di "Modello Malthusiano".
Questa versione rigida del ciclo Malthusiano è stata recentemente messa in
discussione da coloro che considerano l'aumento della popolazione, in determinate
occasioni, un'opportunità di crescita economica per le società tradizionali. In questa
prospettiva l'accresciuta domanda di prodotti agricoli stimolerebbe l'adozione di
metodi di coltivazione più intensivi e l'affermazione di miglioramenti tecnici
endogeni, consentendo livelli superiori di produttività del lavoro e della terra. Al
tempo stesso, l'espansionismo della popolazione urbana incentiverebbe la
specializzazione agricola e la produzione per il mercato, favorendo l'affermazione di
rendimenti crescenti.
2.1.2 crescita economica e trasformazioni demografiche
2.2.1 il progresso scientifico
Alla base dell'eccezionalismo europeo sarebbe il crescente accumulo di
conoscenze sperimentali scaturito dall'applicazione sistematica, regolare e
progressiva della scienza e della tecnologia ai problemi della produzione e del
trasporto di beni, in vista del progresso materiale della società.
2.2.2 scienza, tecnica e istituzioni
2.3 la “grande divergenza” tra Europa e Asia
2.3.1 la cause della "creatività tecnologica"
2.3.2 perché in Europe e non in Cina
2.4 le conseguenza della “grande divergenza”
2.4.1 le economie sottosviluppate
Sottosviluppo--> Paesi caratterizzati dall'"assenza di sviluppo", ovvero dal basso
reddito pro capite, scarsa industrializzazione larga prevalenza dell'agricoltura sulla
produzione nazionale e sulla struttura dell'occupazione, incapacità di utilizzare a
pieno il potenziale del capitale, del lavoro e delle risorse naturali disponibili, povertà
diffusa.
Sottosviluppo non significa assenza di crescita, quanto piuttosto una crescita
insufficiente a contrastare l'ampliamento del divario con i paesi sviluppati.
2.4.2 demografia e sviluppo
3. L'epoca della prima rivoluzione industriale, 1770-1870
3.1 innovazioni e settori trainanti
3.1.1 inventori e ingegneri
3.1.2 vapore, cotone e ferro
3.1.3 la rivoluzione ferroviaria
3.1.4 settori trainanti e industrializzazione
Cotone, ferro e ferrovie furono i "settori trainanti" della prima rivoluzione industriale.
3.2 l’organizzazione della produzione
3.2.1 il sistema di fabbrica
Le forma organizzative prevalenti nell'Europa del Sei-Settecento erano quelle
dell’artigianato urbano e dell’industria rurale a domicilio. Nel primo caso la
produzione dei manufatti era svolta su piccola scala da artigiani, coadiuvati da altri
lavoratori, in botteghe prevalentemente urbane, spesso di carattere familiare. La
trasmissione del mestiere era tramite l’apprendistato e l’accesso alla professione
era da regole rigorose fissate dalle rispettive corporazioni di mestiere, il cui scopo
era quello di garantire agli associati il controllo della produzione al riapro dalla
concorrenza dei lavoratori esterni.
3.2.2 a cosa servono le fabbriche?
Secondo gli storici le fabbriche si affermarono soprattutto per tre fattori:
1) Vincoli tecnologici;
2) Incrementi di efficienza;
3) Strategie di controllo dei lavoratori.
3.2.3 imprenditori e imprese
3.3 il secolo britannico
3.3.1 le ragioni del primato britannico
Il primato britannico può essere spiegato in elementi di tipo sociale, istituzionale e
politico, con una deregolamentazione della produzione e un’innovazione delle leggi
sui controlli per le fabbriche e per i lavoratori e una burocrazia più efficiente.
3.3.2 la leadership tecnologica ed economica
3.3.3 liberismo e colonie
3.4 le caratteristiche della crescita
3.4.1 decollo o crescita graduale?
3.4.2 i motori della crescita: offerta o domanda?
3.4.3 la crescita dell’europa continentale
3.5 le trasformazioni sociali
3.5.1 il mercato del lavoro
3.5.2 la famiglia nel processo di industrializzazione
3.5.3 lo standard di vita
3.5.4 la disuguaglianza di reddito
4. L’epoca della seconda rivoluzione industriale, 1870-1970
4.1innovazioni e settori trainanti
4.1.1 la rivoluzione elettrica
una nuova ondata di macroinvenzioni, alimentata da importanti scoperte
scientifiche nel campo dell’energia (elettricità), dei materiali (acciaio), della chimica
(ammoniaca e azoto), aprì la strada ad una lunga serie di microinvenzioni destinate
a trovare applicazione diretta nella produzione industriale e a incidere
positivamente sia sulla produttività che sulla qualità dei beni.
Invenzioni e utilizzi dell'elettricità: Luce elettrica, motore elettrico, dinamo, telegrafo,
tranvie elettriche urbane, elettrificazione delle reti ferroviarie, sintetizzazione
chimica dell’ammoniaca e dell’azoto, produzione dell’alluminio.
4.1.2 acciaio, chimica, automobile e petrolio
Produzione di acciaio di migliore qualità (per macchinari, rotaie ferroviarie,
costruzioni navali, infrastrutture);
Progresso nella chimica con nuove sostanze: acido solforico, ammoniaca, materie
plastiche come la celluloide, coloranti artificiali per l’industria tessile, fertilizzanti
fosfatici azotati per l’agricoltura, esplosivi (come la dinamite) per lo scavo delle
gallerie e l’impiego bellico, anestetici, disinfettanti e antisettici destinati a
rivoluzionare la scienza medica.
Il Motore a Scoppio: Automobili, industria petrolifera.