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CONTROLLO VENTILAZIONE POLMONARE
2 tipi di chemiocettori:
- chemiocettori centrali: vicini al centro di controllo del respiro, SNC
- Chemiocettori periferici: su arco aorta, biforcazioni delle carotidi
La ventilazione polmonare a riposo è regolata sulla base chimica, con informazioni che arrivano dai chemiocettori aortici e carotidei:
- PO2
- PCO2
- pH → H2 + HCO3 → H2CO3 → H2O + CO2
VENTILAZIONE POLMONARE DURANTE ESERCIZIO FISICO
Esercizio aerobico carico costante mantenuto:
Cosa controlla la ventilazione polmonare? Il meccanismo principale non è legato alle afferenze dei chemiocettori perché queste non cambiano. L'immediato aumento della ventilazione all'inizio del lavoro e l'immediato calo alla fine suggeriscono che in queste fasi il controllo non è chimico. Qui abbiamo una variazione che avviene.
Il controllo è di tipo nervoso:
- Componente corticale
- Stimolo di natura eccitatoria che provengono dalle zone motorie
- Componente periferica
- Stimolo di
natura eccitatoria che provengono da meccanocettori. Stimoli di natura inibitoria che provengono dai recettori polmonari da stiramento- SI ATTUA QUINDI PER INTERVENTO DELLA CORTECCIA MOTORIA, PROPRIOCETTORI MUSCOALRI E ARTICOLAZIONI E MECCANOCETTORI DEL TESSUTO POLMONARE
1. Fase 1:
- controllo nervoso = afferenze corticali.
- Il centro di controllo respiratoria aumenta repentinamente la respirazione per sostenere l'esercizio
2. Fase 2:
- Afferenze nervose centrali e periferiche
- Afferenze chimiche
- Afferenze temperatura corporea
3. Fase 3:
- Afferenze nervose periferiche
- Afferenze chimiche
- Aumento T corporea
- Afferenze polmonari
- La ventilazione non cambia finché non mantiene esercizio costante
4. Fase 4:
- Azzeramento componente nervosa centrale e periferica
- Riduzione metabolismo e T corporea
- La ventilazione scende fino ai valori di riposo, ma lentamente.
FASE EPOC VENTILAZIONE DURANTE ESERCIZIO INCREMENTALE
Ve/VO2: indice di economicità di ventilazione
RIASSUNTO:
1. STATO
STAZIONARIO:
- Si realizza aumento ventilazione che va di pari passo con aumento del consumo di O2
- Per ogni consumo di o2 la ventilazione si stabilizza a un valore compatibile con le richieste di esercizio (stato stazionario)
- Tutto l'acido lattico che viene prodotto viene smaltito e l'anidride carbonica che si produce viene eliminata a livello alveolare
- Non si verifica accumulo di lattato nel sangue (non si raggiunge la soglia lattacida)
- L'equivalente respiratorio è costante
STATO INCREMENTALE - INTENSITÀ ELEVATA:
- L'iperventilazione si realizza principalmente per un aumento della frequenza respiratoria
- Si verifica accumulo di lattato
- La ventilazione polmonare non si stabilizza ma aumenta esponenzialmente, più di quanto aumenta il consumo di ossigeno
- L'iperventilazione serve a garantire la costanza del PH (cerca di eliminare la CO2 che si accumula nel sangue e che deriva dall'acido lattico)
DIFFERENZA TRA SOGLIA
ANAEROBICA(OBLA) E AEROBICA
FIBRE DI TIPO 2 a: metabolismo ossidativo, condizioni aerobiche, ciclo di Krebs.
FIBRE 2X: anaerobiche, producono lattato
FIBRE 1: condizioni aerobiche, iperaerobiche, utilizzano acido lattico per produrre energia
Quando facciamo un esercizio incrementale, la velocità di produzione sia di eliminazione di lattato aumentano, ma fino a quando le velocità rimangono uguali il lattato viene smaltito. Superata una soglia di intensità di esercizio, corrisponde al punto obla, la produzione di lattato supera la velocità di smaltimento
OBLA:
- punto di inizio di accumulo di lattato nel muscolo
- attività delle cellule in condizioni anaerobiche aumentata e non controbilanciata dall'aumento delle attività delle cellule iper aerobiche
- concentrazione massima stabile di lattato che può essere mantenuta da un soggetto in condizione stazionaria prolungata.
SOGLIA AEROBICA O DEL LATTATO
Il valore assoluto della concentrazione di
Il lattato che si stabilisce all'equilibrio è superiore a quella basale ma rimane costante (2Mm).
LA VIA GLICOLITICA è in uno stato di attivazione perché aumentando l'intensità dell'esercizio sappiamo che il contributo anaerobico aumenta e quindi anche la concentrazione di lattato.
FATTORI INFLUENZANTI LA PRESTAZIONE DI RESISTENZA
- max consumo di ossigeno
- economia di movimento
- consumo di ossigeno corrispondente al punto OBLA:
- rappresenta un fattore predittivo molto preciso delle attitudini atletiche per prove di resistenza
- tipi di fibre attivate
- densità dei capillari
- numero di mitocondri
- attività enzimatica aerobica
VO2 MAX:
- funzionalità sistema circolatorio e respiratorio
- massa muscolare totale attivata
DETERMINAZIONE PUNTO OBLA:
- prelievo di sangue
- diffusione omogenea dello ione lattato nel comportamento extracellulare
- determinazione basata su studio della frequenza: di solito si raggiunge con la FCMAX.
LEZIONE 5
Consumo energetico del miocardio
- Mantenere metabolismo basale (20%)
- Mantenere pressione arteriosa (40%)
- Mantenere frequenza cardiaca (40%)
LAVORO CARDIACO
Doppio prodotto: prodotto tra pressione arteriosa e frequenza cardiaca. Esiste una correlazione positiva tra il valore di questo parametro e il consumo di ossigeno nel miocardio. Un aumento del doppio prodotto comporta un aumento del lavoro cardiaco.
L'allenamento aerobico può ridurre la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa, e quindi il lavoro cardiaco.
METABOLISMO DEL MIOCARDIO
- Il cuore è un organo iper-aerobico: le sue cellule producono energia solo attraverso la fosforilazione ossidativa:
- Le cellule del miocardio hanno una densità elevata
- Elevato livello di enzimi ossidativi
- Il miocardio usa il substrato maggiormente disponibile in relazione alle circostanze funzionali:
- Acidi grassi liberi - 50-60% del fabbisogno metabolico sia a riposo che in condizioni di esercizio moderato
- Trigliceridi - 15% a riposo
intensità causa una riduzione della pressione. Per pazienti con coronopatia, fare aerobico è molto utile, in quanto si riduce il lavoro cardiaco, andando a ridurre, diastolica e sistolica sia in riposo che in esercizio sovramassimale.
ALLENAMENTO AEROBICO: l'ipotensione nella fase di recupero fa sì che l'allenamento aerobico sia un vero e proprio strumento terapeutico per il trattamento della ipertensione.
FREQUENZA CARDIACA DURANTE L'ESERCIZIO: arrivano informazioni da meccanocettori, metabocettori (recettori dei prodotti metabolici). Le informazioni vengono elaborate e vengono mandate agli organi effettori: cuore e vasi. Questi vanno a irrorare i muscoli e tutti gli altri organi. Seno carotideo: è una dilatazione dell'arteria interna. È un meccanocettore sensibile al sangue all'interno dell'aorta e all'interno dell'arteria carotide interna. I nervi parasimpatici: sono i nervi vaghi. Vanno ad innervare il nodo senoatriale.
Il nodo atrioventricolare e la muscolatura degli atri. Nervi ortosimpatici: innervano il nodo senoatriale, atrioventricolare e muscolatura dei ventricoli. Il nodo senoatriale e atrioventricolare sono formati da cellule che si depolarizzano spontaneamente. Il nodo senoatriale è il "pacemaker" del cuore, ergo la zona dove le cellule si depolarizzano e che dà il ritmo alla contrazione cardiaca. Al centro cardiovascolare arrivano delle informazioni.