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MINORE FORMALISMO
SCRITTURA : al termine della fase in iure le due parti redigono il testo scritto dElla formula.È processo diviso in due parti: una parte davanti al magistrato (IN IURE), unaseconda davanti ad un giudice privato che condanna la sentenza o di condanna o diassoluzione (APUD IUDICEM).Al termine della fase in IURE, si redige la formula (trasposizione per iscrittodell’azione). ITER DEL PROCESSO FORMULAREInizia con una chiamata in giudizio: IN IUS VOCATIO: nei confronti del convenuto èun atto privato. Ma non ci sono formalità e non si può portare in giudizio con la forza lacontroparte (possibile precedentemente). È un’azione effettuata dall’attore: invitava ilconvenuto ad andare in giudizio e doveva precisare l’azione che intendevapromuovere.Vi è un nuovo istituto: i VADES che sono garanti. I vades intervengono per garantire lapresenza in iure del convenuto. Sono possibili due soluzioni:a) convenuto
segue l'attore in giudizio;
il convenuto non segue l'attore in giudizio al posto del convenuto si presentano dei garanti, i vades, con cui l'attore stabilisce una data di incontro tra l'attore stesso e il convenuto (nel caso in cui il convenuto non si fosse presentato, l'attore avrebbe potuto agire nei confronti dei garanti). Ad un certo punto, non è più necessaria l'azione dei vades mediante la stipulatio, il convenuto può promettere all'attore di comparire dinanzi al magistrato nel giorno concordato = questa promessa prende il nome di VADIMONIUM. Inoltre può impegnarsi a pagare una somma di denaro nel caso non si fosse presentato il giorno fissato.
Inizia la fase in iure: si fissano i termini giuridici della controversia. Attore, convenuto e magistrato si comportano in modi diversi.
Quando l'attore chiama in giudizio il convenuto gli mostra l'azione che vorrebbe svolgere contro di lui: EDITIO ACTIONIS.
Non c'erano formalità particolari, l'attore poteva dire a voce l'azione, poteva leggere ...Poi : POSTULATIO ACTIONIS: nei confronti del magistrato: l'attore chiede al magistrato il rilascio dell'azione.Il magistrato può:- Negare l'azione: il procedimento si blocca (DENEGATIO ACTIONIS): quando la pretesa dell'attore risulta a prima vista palesemente infondata. Oppure quando questo accade, e in aggiunta darebbe luogo a una situazione di iniquità/ingiustizia. ES. Si potevano liberare gli schiavi con la MANOMISSIONE. Inizia una prassi per cui i proprietari manifestano una volontà di liberare gli schiavi in modo non formale. Si viene a concretizzare una situazione in cui il soggetto vive come se fosse libero, ma per diritto civile continua ad essere uno schiavo. Poteva capitare che in un secondo momento, il proprietario chiedesse l'azione per riprendersi lo schiavo liberato. Il magistrato poteva negare
L'azione, perché non era corretto questo comportamento "diindecisione". Concedere l'azione: il procedimento prosegue (DATIO ACTIONIS). Entra in gioco il convenuto. Anche lui può scegliere come comportarsi:
Può confessare in iure che la pretesa dell'attore era fondata. Se la pretesa avesse avuto come oggetto una certa somma di denaro, la procedura si sarebbe bloccata con il pagamento della somma di denaro. Se fosse stato un qualsiasi altro oggetto, la procedura andava avanti, perché la condanna era sempre pecuniaria e si doveva proseguire per stabilirla.
Può tenere atteggiamento non collaborativo: INDEFENSIO (può scegliere di non difendersi). Può dare luogo a due conseguenze diverse:
- chiamato in giudizio in azioni in rem;
- chiamato in giudizio in azioni in personam;
Può contestare la pretesa dell'attore: chiedendo l'inserimento di una eccezione. Questa è la via più consigliabile.
Il convenuto poteva, avendo elementi per farlo, contestare la pretesa dell'attore e talvolta difarsi assolvere. Una volta in cui si ha l'atteggiamento di collaborazione, si giunge alla fase LITISCONTESTATIO NEL PROCESSO FORMULARE: le due parti hanno determinato e fissato il testo della formula. A questo punto intervengono i tre personaggi: 1. L'attore detta il testo della formula DICTARE IUDICIUM 2. Il convenuto accetta il testo della formula ACCIPERE IUDICIUM 3. Il magistrato concede la formula DARE IUDICIUM (Formula: redazione per iscritto dell'azione). EFFETTI DELLA LITIS CONTESTATIO: 1. ORDINE DI GIUDICARE: si investe il giudice privato scelto dalle parti del potere - dovere di condannare o assolvere il convenuto; 2. EFFETTO CONSERVATIVO: cristallizza i termini giuridici della controversia rispetto a quel momento giuridico; ESEMPIO: Con l'affermazione del processo formulare, il principio della condanna pecuniaria, riguarda anche gli atti.illeciti. Invece ancora in età arcaica, a fronte di certi delitti, sono ammesse forme di auto-tutela o di vendetta regolamentata. Questo viene meno, e la pena è sempre pecuniaria. La responsabilità penale è sempre personale.
Ipotizzo che A rubi a B un anello. B ha nei confronti di A l'azione per il furto, che è un'azione penale, e porta ad una pena pecuniaria. Se A muore prima della litis contestatio. Se A muore, non può esserci condanna penale nei confronti degli eredi di A.
Se A muore dopo la litis contestatio, si può condannare penalmente gli eredi. Il processo continua. CONSERVATIVO.
EFFETTO 3. EFFETTO PRECLUSIVO: non si può più ripetere la lite tra le stesse parti, per la stessa pretesa: si ha la consumazione processuale.
EFFETTO 4. EFFETTO ESTINTIVO: per le azioni civili in personam che diano luogo a un iudicium legitimum. Creata dalla legge giudiziaria di Augusto. Giudizi che hanno luogo a Roma in cui tutte e due le parti sono presenti.
Parti sono cittadini romani e anche il giudice. I processi con queste caratteristiche hanno anche un effetto estintivo: obbligo di sottostare per il convenuto alla condanna pecuniaria.
La fase APUD IUDICEM si svolge davanti a un giudice privato cittadino scelto di comune accordo tra le parti e il magistrato. Poteva essere amico oppure all'interno di liste. Poteva essere un arbitro quando la pronuncia richiedeva determinate condizioni tecniche: per esempio la divisione di un fondo agricolo in eredità a tre fratelli e alla madre (eredi scegliere se mantenere patrimonio o dividerlo). In questa azione divisoria vi era la nomina di un arbitro con condizioni specifiche per la divisione del patrimonio. Fondo agricolo diviso in quattro eredi. Giudice con condizioni tecniche particolari.
C'è anche un collegio, i recuperatori: la sentenza è pronunciata da un collegio. La sentenza è diretta al convenuto e può essere di condanna (sempre pecuniaria) o assoluzione.
La sentenza emanata dal giudice non è appellabile, quindi se il convenuto è condannato non può pronunciare appello. Per due elementi: a) modalità nomina del giudice, scelto di comune accordo tra le parti e b) giudice è privato cittadino non inserito in una gerarchia ma scelto dalle parti che decidono di rispettare la sua sentenza. IMPIEGO DELLA SCRITTURA Il processo formulare, oltre ad essere caratterizzato da un minore formalismo, è caratterizzato da un impiego della scrittura, in particolare delle formule. Nella fase iniure le parti redigevano il testo scritto della formula (= trasposizione per iscritto dell'azione e contiene tutti gli elementi giuridicamente rilevanti della lite). Ciascuna formula (ne esistono tante) è composta da varie parti, che si combinano variamente tra loro. Alcune sono presenti molto di frequente, altre di rado. Ogni formula è preceduta sempre dalla nomina del giudice. Le parti da cui la formula puòessere composta, sono riportate nelle Istituzioni di Gaio.
Gaio dice che la formula può constare di 4 parti ordinarie:
- INTENTIO = è la parte in cui è annunciata la pretesa dell'attore. Con l'intentio si capisce di che tipo di formula si tratta. È disposta sempre in forma dubitativa (inizia con un "se"), perché la pretesa deve passare al vaglio del giudice. Può essere certa o incerta:
- L'intentio è certa quando la pretesa dell'attore ha per oggetto una somma di denaro o un bene determinato (es. si agisce con l'azione di rivendita dello schiavo)
- L'intentio è incerta in tutti gli altri casi. es. intentio certa. È stato stipulato un contratto di mutuo. Il mutuatario è obbligato a restituire il denaro ricevuto dal mutuante. Se il mutuatario non restituisce quanto ricevuto, il mutuante può chiamarlo in giudizio con un azione, la CONTICTIO. La condictio presenta un'
Intentio certa. Nell'intentio il mutuante deve specificare la somma per la quale agisce. Deve essere molto precisa perché corre il rischio della PLURIS PETITIO (=RICHIESTA DI UN DI PIÙ) (= attore chiede di più al convenuto). La pluris petitio può essere di 4 tipi:
- Si chiede più del dovuto (rispetto alle cose).
- Si chiede di più rispetto al luogo: si verifica quando il convenuto avrebbe dovuto effettuare una prestazione in un luogo, e lo si chiede in un luogo diverso (es. restituire denaro in una città diversa da quella in cui si trova il convenuto).
- Si verifica quando l'attore chiede prima del tempo.
- Nel caso del mutuo, le due parti possono creare un patto (accordi creati solo tra le parti per modellare il contenuto standard del contratto, non doveva essere contro le leggi), in cui stabiliscono un termine, una scadenza: il mutuante si impegna a non chiedere la restituzione del denaro non prima di una certa data.
data.Se il mutuante chiede il denaro prima della scadenza stabilita cade nella pluris petitio tempore. Questo può accadere anche senza un patto specifico. Nel caso in cui un soggetto presta del grano ad un altro individuo, quest'ultimo può restituirlo solo dopo il raccolto: c'è un termine senza la formulazione di un patto. Non si può chiedere la restituzione del grano prima del raccolto: l'attore cade in pluris petitio tempore e il convenuto viene assolto.
causa OBBLIGAZIONE ALTERNATIVA, si verifica quando non vi è un'unica prestazione dedotta in un'obbligazione, ma ce ne sono più di una: il debitore deve eseguire prestazioni diverse. Ad esempio il debitore è chiamato a restituire