INSERIRE I GRAFICI
Domanda di mercato collettiva: è la sommatoria delle domande individuali. Si sommano orizzontalmente, per ogni prezzo, le curve di domanda individuali. Esempio: al prezzo di 2 euro Caterina domanda 4 gelati; al prezzo di 2 euro Nicola domanda 3 gelati; dunque 4 + 3 gelati = 7 gelati al prezzo di 2 euro.
Determinanti della domanda di mercato collettiva:
- Det. della dom. individuale
- Estensione del mercato (numero di acquirenti)
La funzione di produzione:
Gli input sono i fattori produttivi e vengono trasformati in prodotti-servizi, cioè output.
Gli input sono:
- La terra o risorse naturali
- Il lavoro
- Le risorse di capitale
Alcuni termini:
- Salario: ricompensa del fattore lavoro
- Interesse: prezzo del capitale impiegato. Ricordare il costo opportunità (costo derivante dal mancato sfruttamento di un'opportunità. L'alternativa a cui si deve rinunciare ogni volta che si effettua una scelta economica)
- Rendita: termine applicato al prezzo per
l'incremento nella produzione sarà sempre inferiore rispetto all'incremento del fattore di produzione stesso.
La produttività media è il rapporto tra la quantità totale prodotta e la quantità di fattori produttivi utilizzati. Indica quindi l'efficienza media della produzione.
Infine, la produttività marginale decrescente riflette il fatto che, a un certo punto, l'aumento dell'impiego di un fattore produttivo aggiuntivo porta a un incremento sempre minore nella produzione totale.
In sintesi, l'uso della terra e l'attività di produzione sono influenzati dalle conoscenze tecnologiche e dal progresso tecnologico. Le funzioni di produzione descrivono la relazione tra i fattori produttivi utilizzati e la quantità prodotta. La produttività media e marginale sono importanti indicatori dell'efficienza della produzione.dose del fattore variabile. I costi fissi sono quelli che non dipendono dalla quantità prodotta, ad esempio il costo dell'affitto dell'azienda o il costo delle macchine.
Lungo periodo: tutti i fattori sono variabili, possono essere modificati al variare della dose del fattore variabile. I costi variabili sono quelli che dipendono dalla quantità prodotta, ad esempio il costo dei materiali o il costo della manodopera.
Il costo totale di produzione è dato dalla somma dei costi fissi e dei costi variabili.
La funzione di costo medio (Cme) è il rapporto tra il costo totale e la quantità prodotta (Cme=CT/Q). La funzione di costo marginale (Cmg) è la variazione del costo totale per unità di variazione della quantità prodotta (Cmg=ΔCT/ΔQ).
La curva di costo medio è a U, in quanto inizialmente diminuisce al crescere della quantità prodotta, raggiunge un minimo e poi inizia a salire. La curva di costo marginale è a U, in quanto inizialmente diminuisce al crescere della quantità prodotta, raggiunge un minimo e poi inizia a salire.
L'ottimo impiego del fattore variabile si raggiunge quando il costo marginale è uguale al costo medio. In questo punto, il costo totale è minimizzato e si ottiene il massimo profitto.
In conclusione, per ottenere il massimo profitto è necessario trovare il punto in cui il prodotto marginale è uguale al costo del fattore variabile e il costo marginale è uguale al costo medio.varare della quantità prodotta (materie prime, energia, manodopera diretta); costi medi: ottenuti dividendo i costi totali per la quantità prodotta; costi marginali: variazione dei costi totali per l'incremento di una unità di produzione.Classificazione dei costi di lungo periodo costi di investimento: spese per l'acquisto di beni durevoli (impianti, macchinari); costi di gestione: spese per il funzionamento dell'impresa (materie prime, energia, manodopera); costi di opportunità: valore delle alternative a cui si rinuncia per scegliere una determinata opzione di produzione.quantità prodotta. Questo fenomeno è chiamato economie di scala.
Per calcolare i costi medi, si utilizzano i seguenti indicatori:
- Costo fisso medio: costo fisso diviso per la quantità prodotta (CF/Q)
- Costo variabile medio: costo variabile diviso per la quantità prodotta (CV/Q)
- Costo medio totale: somma del costo fisso medio e del costo variabile medio (CMT = CF/Q + CV/Q)
- Costo marginale: costo aggiuntivo sostenuto per produrre un'unità in più di output (CM = dCT/dQ)
La dimensione efficiente si raggiunge quando si minimizza il costo medio totale, ed è il punto più basso della curva del costo medio. La curva del costo marginale interseca la curva del costo medio totale nel suo punto di minimo.
Nel lungo periodo, tutti i fattori produttivi diventano variabili e quindi tutti i costi possono variare. La curva di lungo periodo racchiude tutte le curve di breve periodo.
Le economie di scala si verificano quando il costo medio totale di lungo periodo diminuisce all'aumentare della quantità prodotta.quantità prodotta; ci sono rendimenti crescenti di scala (varia più del X%) rendimenti di scala costanti: 2. il costo medio totale di lungo periodo rimane invariato all'aumentare della quantità prodotta; rendimenti costanti di scala (varia del X%) diseconomie di scala: 3. il CMT (Costo Medio Totale) di LP aumenta all'aumentare della quantità prodotta; rendimenti decrescenti di scala (varia meno dell'X%). L'impresa in un mercato concorrenziale - presenza di molti venditori e compratori; ogni impresa contribuisce a una piccola quota dell'offerta. Sono così piccole che rendono insensibile il prezzo alle variazioni di offerta di ogni singola impresa; gli operatori sono "price takers", cioè subiscono il prezzo, che è considerato un dato esterno, non influenzabile e indipendente; i beni offerti sono omogenei; le imprese possono entrare e uscire liberamente; perfetta mobilità dei fattori; perfetta
informazione.massimizzare i profitti,L'obiettivo dell'impresa è ovvero la differenza tra costi e ricavi.Il ricavo medio è il ricavo totale diviso la quantità venduta. In concorrenza perfetta RMe=P.Il ricavo marginale è l'incremento di ricavo totale dovuto ad un incremento unitario della quantità prodotta e venduta. RM=dRT/Q. In concorrenza perfetta Rma=RMe=P.Il punto in cui si determina la perfetta uguaglianza fra ricavi e costi e si punto di pareggio.determina un profitto nullo, è detto Nel caso più generale, l'andamento dei costi di un'impresa non è lineare.Massimizza il profitto nel punto in cui il costo marginale è uguale al ricavo marginale (CM=RM). Ovvero il P=CM.INSERIRE I GRAFICI DELLE SLIDE.Decisioni dell'impresaLa funzione di offerte delle imprese è una funzione di costi marginali.La decisione di produrre e offrire il proprio prodotto sul mercato è vincolatabrevedalla
condizione, l'impresa smetterà di produrre nel lungo periodo.
Per riassumere, nel breve periodo l'impresa decide di produrre se il prezzo supera il costo medio variabile, mentre nel lungo periodo l'impresa decide di produrre se il prezzo supera il costo medio totale. L'impresa smetterà di produrre nel lungo periodo se il prezzo scende al di sotto del costo medio totale.
Inoltre, nel lungo periodo, nuove imprese entreranno nel mercato se i prezzi sono maggiori dei costi medi totali, mentre le imprese esistenti tenderanno ad uscire dal mercato se i prezzi sono minori dei costi medi totali.
La curva di offerta dell'impresa nel lungo periodo corrisponde al tratto della curva del costo marginale che si trova al di sopra dell'intersezione con la curva del costo medio totale. Se il prezzo scende al di sotto di tale condizione, l'impresa smetterà di produrre nel lungo periodo.
livello, l'impresa esce dal mercato. presenza di profitti, In nuove imprese entreranno nel mercato e di conseguenza aumenterà la quantità offerta e diminuirà il prezzo. presenza di perdite, In alcune imprese presenti usciranno dal mercato, la quantità offerta diminuirà e i prezzi aumenteranno. Nel lungo periodo il prezzo eguaglia il costo totale minimo e i profitti si annullano per tutte le imprese. La curva di offerta è una somma delle quantità prodotte da ogni impresa, è una curva di costi marginali.
Sintesi:
- l'impresa è price takers; il suo ricavo è proporzionale alla quantità prodotta;
- il P = RMa = RMe;
- massimizzazione del profitto quando CM = RM = P;
- nel breve periodo l'impresa sceglie di non produrre se il prezzo è al disotto dei costi medi variabili;
- nel lungo periodo l'impresa esce dal mercato se il prezzo è al di sotto dei costi medi totali;
- non avendo barriere.
d'entrata e d'uscita, nel lungo periodo, se varia il numero delle imprese, il prezzo eguaglia il costo medio totale minimo e il numero delle imprese cambia sino a che realizza la situazione di profitto nullo.
L'equilibrio di offerta e domanda
L'equilibrio si trova nel punto in cui domanda e offerte si intersecano. La tendenza verso l'equilibrio deriva dalla presenza contemporanea di numerosi compratori e venditori.
- un aumento di domanda (quantità), fa aumentare il prezzo;
- una diminuzione dell'offerta (prezzo), fa diminuire la quantità richiesta;
L'elasticità grandezza effetto
L'elasticità è una misura della modificazione di una grandezza al variare di una causa.
Principali ragioni delle differenze di elasticità:
1. esistenza di beni sostituti (pizza-hamburger)
2. quota del budget destinata alla spesa per il bene (un portachiavi che sostituiamo ogni 5 anni, poco importa se da 2€ passa a 5€)
3. tempo a disposizione per adattarsi ai cambiamenti di prezzo'interno di un punto specifico della curva di domanda. Viene calcolata utilizzando la formula:
ε = (dq/dp) * (p/q)
dove dq/dp rappresenta la derivata parziale della quantità rispetto al prezzo, mentre p e q sono rispettivamente il prezzo e la quantità di beni.
elasticità arco: elasticità calcolata tra due punti qualsiasi della curva di domanda. Viene calcolata utilizzando la formula:
ε = (dq/dp) * (p/q) * (q1/p1)
dove dq/dp rappresenta la derivata parziale della quantità rispetto al prezzo, p e q sono rispettivamente il prezzo e la quantità di beni, mentre q1 e p1 sono rispettivamente la quantità e il prezzo iniziali.
elasticità incrociata: misura la sensibilità della domanda di un bene rispetto alle variazioni di prezzo di un altro bene correlato. Viene calcolata utilizzando la formula:
ε = (dq1/dp2) * (p2/q1)
dove dq1/dp2 rappresenta la derivata parziale della quantità del bene 1 rispetto al prezzo del bene 2, mentre p2 e q1 sono rispettivamente il prezzo e la quantità del bene 2.
elasticità reddito: misura la sensibilità della domanda di un bene rispetto alle variazioni di reddito. Viene calcolata utilizzando la formula:
ε = (dq/dy) * (y/q)
dove dq/dy rappresenta la derivata parziale della quantità rispetto al reddito, mentre y e q sono rispettivamente il reddito e la quantità di beni.