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FRA INNOVAZIONE E MANIPOLAZIONE (FARE CLASSI INTERATTIVE) EVOLUZIONE DELLE CAMPAGNE ELETTORALI NEL TEMPO
Norris ha classificato le campagne elettorali in 3 fasi:
- Premoderne
- Moderne
- Postmoderne
Questa classificazione è stata elaborata a partire dalle campagne elettorali americane; è logico quindi che si differenzieranno se ci sposteremo in paesi diversi.
Vediamo nel dettaglio le fasi.
Premoderne: vanno dalla metà dell'800 a metà del '900, si tratta di campagne locali e decentralizzate con durata breve e costi bassi. Basate su comizi e sul ruolo degli attivisti, della stampa di partito e su un elettorato rigido. Dal punto di vista organizzativo quindi sono campagne che lasciano molto spazio alle sedi locali del partito, la campagna si attiva a pochi giorni dall'effettivo voto e di conseguenza il costo è contenuto. Un elemento importante è che la comunicazione si basa su forme di comunicazione interpersonali quindi sull'importanza del comizio.
contatto diretto tra candidato ed elettore. Proprio per la sua caratteristica di comunicazione interpersonale inoltre gli attivisti e membri del partito vengono coinvolti molto all'interno della campagna avendo un ruolo fondamentale nella campagna del partito.
Esistono anche in questa fase comunque forme di comunicazione immediata come la stampa di partito (volantini e manifesti) che rappresenta l'organo che mette in comunicazione il corpo centrale del partito con le sedi periferiche, con i membri, con gli attivisti, con i simpatizzanti e con gli elettori.
Dicevamo che l'elettorato è di tipo rigido, ciò vuol dire che è fortemente identificato a livello ideologico, siamo in un'epoca di grandi narrazioni quindi gran parte dell'elettorato non è mobile, non cambia idea facilmente, non si sposta da un partito all'altro ma rimane saldo (non sceglie in base alle proposte del partito ma rimane saldo in base all'ideologia).
campagne premoderne quindi, dice Norris, sono irrilevanti perché non permettono di spostare voti da un partito all'altro. Moderne: vanno dall'inizio anni 60 a fine anni 80, hanno alcune differenze sostanziali rispetto alle campagne premoderne. Parliamo di campagne basate su un coordinamento nazionale, hanno maggiori costi ed una durata più lunga in cui è centrale il ruolo della TV e dei consulenti politici che prevedono la marginalizzazione degli attivisti, con un elettorato inoltre meno rigido. C'è un coordinamento nazionale quindi a differenza delle campagne premoderne esiste una linea politica ed una serie di slogan precisi che vengono diffusi dal centro del partito alla periferia, abbiamo quindi minore libertà da parte delle sedi periferiche. La durata delle campagne inoltre si allunga, si integra infatti anche una fase precedente alla campagna vera e propria, la pre-campagna. Elemento fondamentale delle campagne moderne è la TV cheassume molta importanza e centralità, da campagne nelle piazze a campagne nei salotti televisivi (una sorta di spettacolo della politica), in conseguenza a questo abbiamo una marginalizzazione degli attivisti che prima avevano un ruolo fondamentale. Inizia inoltre a emergere una richiesta di consulenti politici ovvero alcune funzioni fondamentali del partito vengono esternalizzate di fatto fuori dal partito e assolte da questi consulenti; figure professionali che si occupano personalmente delle campagne elettorali. L'elettorato è in ultima meno rigido ovvero una quota di lettori inizia a scegliere non più in base esclusivamente all'ideologia ma anche in base al programma e alle caratteristiche.
Postmoderne: dagli anni 90 in poi, si caratterizzano per un mix di elementi moderni e premoderni. Sono nazionali e decentralizzate, sono permanenti con costi elevati, un grande ruolo lo hanno il web, i sondaggi e i consulenti. L'organizzazione è al tempo
stesso nazionale ed anche decentralizzata, ciò significa che le sedi esterne del partito riguadagnano alcuni gradi di libertà, la campagna dettata dal centro viene quindi poi declinata a livello locale in base alle specificità dei contesti locali. Non abbiamo più inoltre una netta distinzione tra la fase di campagna e quella di governo ma la campagna in questo caso diventa permanente aumentando così i costi. Costi elevati perché si utilizzano tecniche sempre più sofisticate per rilevare gli umori dell'elettorato e i professionisti di consulenza politica aumentano il loro salario. Il web inoltre diventa fondamentale perché permette di personalizzare il messaggio in base al genere, alle varie fasce di età, al livello di istruzione ecc (targhettizzazione). Abbiamo inoltre un parziale recupero del ruolo degli attivisti, se pensiamo alla campagna di Obama lo staff di Obama riesce ad organizzare gruppi di attivisti lasciando ampi
spazi di autonomia per la campagna. L'elettorato inoltre subisce una variazione anche grazie al periodo storico, passando da essere rigido a essere un elettorato di opinione, che sceglie non sulla base di convinzioni ideologiche e preconcetti ma sulla base del programma elettorale; in questo caso la campagna è fondamentale perché va ad incidere moltissimo sul voto. Quindi: - Quali sono i mezzi di comunicazione che contraddistinguono le 3 fasi di cui abbiamo parlato? CAMPAGNE ELETTORALI E CASO ITALIANO Teniamo conto di alcuni elementi: - Non è prevista una evoluzione lineare delle campagne nel corso del tempo, non ci aspettiamo una successione come quella descritta sopra da premoderno a postmoderno proprio perché dipende molto dalle caratteristiche del contesto nazionale. - Non esiste inoltre una rottura vera e propria tra una fase e l'altra ma ogni fase incorpora alcuni elementi delle fasi che l'hanno preceduta o che seguono (quindi quelle che abbiamodescritto sopra hanno elementi prevalenti ma non c'è una chiusura netta)- La ricostruzione fatta da Norris tiene costo dei paesi anglosassoni (Stati Uniti e granBretagna) quindi possiamo immaginare una evoluzione diversa in contesti diversi.
"L'evoluzione delle campagne nel tempo e nello spazio varia in base ad alcune variabili intervenienti come: ambiente regolativo, sistema partitico, sistema mediale, caratteristiche dell'elettorato"
In particolare in Italia si è visto uno sviluppo delle campagne grazie a Berlusconi nel 1994 in quanto primo soggetto che introduce tutta una serie politiche di marketing che già aveva utilizzato nelle sue aziende.
Cambia anche il linguaggio della politica che diventa molto meno aulico, rendendolo più fruibile.
Registriamo inoltre una americanizzazione delle campagne infatti Berlusconi è il primo che fa un forte affidamento ai sondaggi e che li utilizza ai fini della campagna.
Vediamo nello specifico
che l'ambiente regolativo influisce sulle modalità di svolgimento della campagna elettorale, determinando ad esempio il tipo di elezione, la legge elettorale e altre norme che regolano la comunicazione politica durante la campagna. In Italia, ad esempio, la legge sul par condicio impone limiti alla comunicazione politica radiotelevisiva, come il divieto di spot politici nei due mesi precedenti il voto, il divieto per i politici di partecipare a programmi di intrattenimento e l'imposizione di partecipare a programmi come le tribune elettoraliche. - Sistema partitico: il sistema partitico di un paese influisce sulla strategia e sulle dinamiche della campagna elettorale. Ad esempio, in un sistema bipartitico, la campagna sarà incentrata principalmente sui due principali partiti, mentre in un sistema multipartitico ci saranno più partiti da considerare e coinvolgere nella campagna. Il sistema partitico può anche influenzare la formazione di coalizioni e alleanze tra i partiti durante la campagna. - Sistema mediale: il sistema mediale è un altro fattore importante che influenza la campagna elettorale. I media svolgono un ruolo fondamentale nella diffusione delle informazioni e nella formazione dell'opinione pubblica. La campagna elettorale si svolge principalmente attraverso i media, come la televisione, la radio, i giornali e i social media. La scelta dei media da utilizzare e la capacità di ottenere visibilità e copertura mediatica possono influire notevolmente sul successo della campagna. - Caratteristiche dell'elettorato: le caratteristiche dell'elettorato, come l'età, il genere, l'istruzione, l'occupazione e le preferenze politiche, influenzano la strategia e il messaggio della campagna elettorale. Ad esempio, se l'elettorato è composto principalmente da giovani, la campagna potrebbe concentrarsi su temi che interessano questa fascia di età. Inoltre, le preferenze politiche dell'elettorato possono influire sulla scelta dei messaggi e delle promesse da comunicare durante la campagna.chesi trovano molti meno vincoli per il campagning online, ruolo che risulta fondamentalesoprattutto nelle ultime fasi della campagna in cui l'opinione è maggiormenteinfluenzabile. Possiamo dire inoltre che la legge elettorale italiana per le amministrativerende protagonisti i candidati perché eleggiamo direttamente il sindaco o il governatorenel caso delle comunali o regionali, il candidato infatti è portato a darsi da fare peressere eletto.
- Sistema partitico (struttura e tipo di competizione): in Italia abbiamo un formato di tipobipolare ed una alternanza di coalizioni eterogenee, frammentata e conflittuali. Ciriferiamo al periodo della seconda repubblica (dal 94 al 2013) quando si sono alternateal governo una coalizione di centro sx e una di centro dx mentre poi troveremo unformato tripolare.
- Sistema mediale (struttura e cultura dei mezzi d'informazione). Parliamo di pluralismopolarizzato, di parallelismo politico, di stampa di élite e
La pervasività della TV. Il caso italiano è stato classificato da Hallin e Mancini come un caso di "pluralismo polarizzato" caratterizzato cioè da un forte intervento governativo, da una scarsa professionalizzazione e indipendenza dei giornalisti e di conseguenza da una forte partigianeria (l'Italia è uno dei paesi in cui esiste la stampa di partito). Il sistema mediale italiano inoltre ha una diffusione cartacea molto limitata ed una grandissima diffusione della TV (raggiunge 80/90% delle famiglie).
Caratteristiche dell'elettorato (comportamento elettorale): il voto di appartenenza si è ridotto a favore di un voto di opinione per cui si è parlato di "fedeltà leggera" degli elettori alle principali coalizioni. È cresciuto quindi il voto di opinione, questo non significa che sia scomparso il voto di appartenenza ma che una parte sostanziosa di elettori si orienta in base al contenuto delle campagne. In relazione al
Caso Italiano
Paolo Natale ha parlato di “fedeltà leggera” degli elettori nel senso che si è notato che i voti tendono a spostarsi all’interno delle due principali coalizioni e non fra le due coalizioni (quindi il voto si sposta all’interno di dx o sx ma non passa da dx a sx), tutto ciò è stato in qualche modo modificato con l’avvento del movimento 5 stelle di cui parleremo.
Quindi:
- Considerato il valore assunto dalle variabili intervenienti nel nostro paese, che tipo di campagne possiamo aspettarci nel caso italiano? Sono campagne prevalentemente di tipo premoderno, moderno o post moderno?
CAMPAGNE ONLINE
Facebook si afferma in assoluto come piattaforma più utilizzata dai candidati, Twitter inoltre supera il sito web.
Perché questo successo delle piattaforme, dei social, anche in ambito politico?
Twitter e Facebook sicuramente sono i più utilizzati per diversi motivi:
- Semplicità d’uso-
Economicità
Numero di utenti
Attenzione mediatica