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La nascita del restauro modernamente inteso
Le origini del restauro sono rintracciabili in Francia dove la Rivoluzione francese del 1789 pone l'esigenza di conservare per la nazione. Dopo le prime elaborazioni fatte alla fine del 1700, il restauro si sviluppa con la monarchia di luglio del 1840 quando i principi della Rivoluzione francese si combinano con le prime dottrine e con un'organizzazione amministrativa. Ci sono infatti numerose circostanze che rappresentano il presupposto per un'azione di tutela pubblica istituzionale.
Le idee nate dalla Rivoluzione francese vengono rafforzate dalle elaborazioni della critica artistica e della letteratura. L'evento cruciale è il ritorno al gotico, un fenomeno che coinvolge la letteratura, le arti figurative e l'architettura di tutta Europa. Secondo molti storici la tradizione gotica non è mai finita; tra la fine del 1700 e il 1800 ci sono numerose imprese che rappresentano un ritorno al gotico, come...
La costruzione di cattedrali è un insieme di imprese letterarie, archeologiche e artistiche. Inizialmente il ritorno al gotico è il risultato di una rinascita in un nuovo clima poetico, successivamente rappresenta una reazione contro le dottrine accademiche. In questo clima si acquisisce la consapevolezza della conservazione delle opere d'arte in situ, quindi contro il trasporto e le spoliazioni. Si sviluppano anche azioni che tendono alla comprensione e alla valorizzazione del grande patrimonio medievale e alla definizione di principi e metodi per la sua tutela. Vengono stabiliti alcuni presupposti per lo svolgimento delle azioni di restauro, ovvero si pensa alle competenze professionali di colui che dovrà restaurare. Ci si pone il problema degli architetti che, usciti dall'Ecole des Beaux-Arts, non hanno conoscenze dell'architettura medievale sulla quale andranno a lavorare. Per quanto riguarda l'Inghilterra, si sviluppa alla fine del 1700.l'architettura dei giardini. L'effetto pittoresco dato dai boschetti, dai sentieri, dagli specchi d'acqua irregolari poteva essere potenziato con padiglioni, cappelle e grotte per creare delle atmosfere magiche. Questi manufatti dovevano essere in rovina per evocare il passare del tempo e dovevano essere gotici. Il tema della rovina si diffonderà poi in tutta Europa fino a tutto il 1800. Nel 1800 quindi oltre alla diffusione del restauro modernamente inteso, vi è il culto delle rovine per il quale vi sono due posizioni: - alcuni vedono nella rovina una nuova opera, un intreccio di arte e natura determinato dal trionfo del tempo sull'attività dell'uomo; - altri vedono nella rovina la testimonianza ancora riconoscibile di un'opera e la considerano come un documento storico. IL XIX SECOLO Il XIX secolo è caratterizzato da una serie di cambiamenti innescati dalla rivoluzione industriale avvenuta in Inghilterra alla fine del 1700. QuestiI cambiamenti sono sia di carattere architettonico sia di carattere sociale:
- La rivoluzione industriale porta all'utilizzo del carbone fossile per produrre energia, finora invece veniva utilizzato il legno. L'Inghilterra è il luogo più ricco di carbone fossile, quindi è lo stato che per primo incentiva la produzione industriale.
- La nascita della nuova industria porta ad una trasformazione sociale, demografica ed urbanistica ma anche alla nascita di problemi igienico-sanitari nei centri storici delle città.
- In architettura vengono utilizzati nuovi materiali da costruzione quali il ferro e la ghisa. L'utilizzo del profilato in ferro aveva dei limiti a livello decorativo mentre la ghisa, poiché la sua produzione avviene per colatura, garantiva un'accuratezza formale e decorativa.
- Vengono incrementati gli studi matematici per l'utilizzo dei nuovi materiali.
- Vengono studiate la resistenza a trazione e compressione dei materiali.
Il vandalismo è un fenomeno che ha coinvolto anche alcuni influenti intellettuali. Nel 1830, il re Luigi Filippo istituì l'Ufficio dei monumenti storici, che aveva come figura principale l'Ispettore generale dei monumenti storici. Il primo ispettore fu Ludovic Vitet, dal 1830 al 1834, a cui successe Prosper Mérimée, dal 1834 al 1860. Entrambi sostennero un'azione programmatica per la tutela del patrimonio nazionale, attraverso:
- La conoscenza del patrimonio artistico e monumentale della nazione, finalizzata alla compilazione di inventari come strumento di tutela. Gli ispettori generali percorrevano il territorio assicurandosi dell'importanza storica e artistica dei monumenti presenti nei diversi dipartimenti francesi e affrontando i problemi inerenti alla loro conservazione.
- Il restauro e il ripristino dei monumenti antichi. Vitet si convinse che l'architettura gotica fosse da considerarsi l'architettura nazionale francese e che fosse necessario conformarsi ad essa.
Stile primitivo per il restauro di ogni parte di questi edifici o per il loro completamento o ampliamento. Secondo Vitet, il primo merito di un restauro è di passare inosservato"., è necessario dimenticare il tempo nel quale si vive per farsi contemporanei di tutto ciò che si restaura, conoscere a fondo tutti i processi dell'arte al fine di ripristinare un edificio sulla scorta di semplici frammenti, non mediante ipotesi o capriccio, ma per severa induzione".
IL RESTAURO STILISTICO
Sulla base di queste convinzioni, si affermò in Francia intorno al 1840 il Restauro stilistico. Gli interventi "in stile" miravano a ristabilire la realtà storica e formale dell'opera, unitaria e coerente, riconducibile quindi ad una data epoca, a un dato luogo, ad un determinato modello artistico cioè ad un determinato stile.
Gli ispettori presero posizione contro i restauri mal fatti, realizzati da architetti di formazione accademica neoclassica.
che non conoscevano le strutture gotiche e procedevano per tentativi con innovazioni e demolizioni che riflettevano il gusto del momento e non si conformavano allo stile originario dell'opera. Nel 1941 venne istituita in Francia la figura dell'architetto per i monumenti storici, una figura inviata dal governo centrale in aiuto alle amministrazioni periferiche per i casi di intervento critici e importanti. Dal 1952 la presenza di quest'architetto divenne fondamentale poiché veniva inviato direttamente dal ministero competente e non più su richiesta delle amministrazioni locali, al fine di garantire la riuscita dei lavori. Il Restauro Stilistico si basa sul concetto di stile ovvero una realtà storica e formale, unitaria e coerente, ben delimitata nel tempo e nei suoi modi figurali. Questa realtà è ricavata per astrazione e selezione degli edifici esistenti, seguendo procedimenti di natura scientifica. Ogni monumento è visto come ilProdotto di uno stile. Compito del restauratore è riportare l'opera all'unità di stile perduta, che può coincidere col suo stato primitivo, ma può anche essere un'idea di perfezione stilistica che può non essere mai esistita.
Il maggior esponente in Francia è EUGENE EMMANUEL VIOLLET LE DUC.
PROSPER MERIMEE (1803-1870)
Entrambi i genitori di Merimée erano degli artisti: il padre era un pittore e fu anche segretario dell'Ecole des Beaux-Arts, mentre la madre era una ritrattista. Fu educato nel collegio Henri IV e si laureò in legge nel 1823, inoltre studiò lingue e letterature straniere ma anche archeologia.
Nel 1834 succedette a Vitet nella carica di Ispettore generale dei monumenti storici, carica che lo portò a compiere numerosi viaggi in Europa (Corsica, Spagna, Grecia, Inghilterra, Germania). Questi viaggi lo ispirarono nella composizione delle sue opere narrative e per formare i suoi.
Principinell'ambito della tutela e del restauro dei monumenti storici. Nel 1844 entrò a far parte dell'Academie française e nel 1853 fu nominato senatore.