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FASE DI SIGLATURA
Scomposizione delle risposte del paziente in parti essenziali per determinare la cadenza
frequentistica delle risposte e il riferimento con la popolazione normativa. 5 categorie di domande da
farsi. Comincio a guardare tutte le risposte considerandole su minimo 3, max 5 suddivisioni
TIPO DI APPERCEZIONE (l'insieme delle localizzazioni)
Dove? ---> Dove il soggetto vede quello che vede. La parte considerata nella costruzione della
risposta .
Es: in tav 1 il muso di una volpe viene visto nella totalità della macchia. Sigla G (globale). Il soggetto
però a volte succede che dica che certi pezzi della forma vista, ad esempio pipistrello, non c'entrano
con ciò che si ha visto: es questi pezzetti qui non sono parte del pipistrello. Sigla G barrata. Dare una
risposta G è la capacità di vedere le cose nella loro interezza, di tenere le cose insieme: un'abilità non
scontata ma semplice. Nel contempo, è indice di una buona capacità di sintesi e volendo di
astrazione.
Es: in tavola 1 si vede una donna con le mani alzate, si vede solo questa anche separatamente
rispetto al resto della macchia; insomma si scelgono dei particolari della macchia. In questo caso la
sigla è D (dettaglio), quando si isola una parte di macchia dalla totalità con una certa frequenza
statistica.
Le sigle G e D sono le più frequenti nei protocolli, ma è necessario che ci sia uno spazio anche per
altri 3 tipi di appercezione
Dd--> Dettaglio di dettaglio quando la risposta viene collocata in una parte molto piccola o molto rara,
un ritaglio poco frequente rispetto a altri protocolli , della macchia. Es: in tavola 9: una dama con un
vestito molto largo in scena 700esca, col suo cavaliere con la camicia appoggiato a un albero secco
che le fa la sua dichiarazione d'amore, sono in riva a un lago e vi si riflettono. Es tavola della
sessualità, 6, si vedono due ghiandole: potrebbero essere le surrenali.
Da un lato le persone che guardano molto nel piccolo ci dice della precisione e del suo bisogno del
soggetto, sino ad arrivare alla pedanteria (si pensi a tantissime risposte Dd, con un rifiuto di guardare
le cose nel totale). I Dd rari ci dicono invece la difficoltà del soggetto di uniformare il pensiero a ciò
che tipicamente si dice o pensa, potrebbe indicare ipoteticamente un pensiero un po' bizzarro.
Dbl (dettaglio blanche) Visualizzazione dei dettagli bianchi come forme a sè: sono risposte in negativo
rispetto a ciò che ci si aspetta, perchè ciò che doveva essere sfondo diventa figuro. Due modi: a
seconda che il dato bianco sia completamente isolato dalla macchi nera oppure che si veda la
connessione con la macchia nera (es: Napoleone in tav 7 rovesciata o vedere 4 fantasmi in tav 1: il
secondo caso merita la doppia sigla: G, Dbl)
Do (dettaglio oligofrenico) quando il soggetto vede solo una parte di quello che di solito in risposta
banale viene visto come un tutto: es in tavola 3 si vedono 2 teste anzichè due persone. Questo
veniva interpretato come segno di debolezza mentale, ma studi recenti dicono che è una modalità
percettiva che avviene quando vi è un'inibizione del pensiero causato da uno stato affettivo negativo. I
Do non sono mai attesi in un protocollo, infatti è un dettaglio allarmante di solito, più per il secondo
motivo oggi.
Ci si aspetta, generalmente: prima una bella visione di insieme, es una volpe; poi una capacità di
individuare dettagli, una donna; poi una parte più piccola ancora, come due volpi. (G-D-DD/DBL)
Questa è la risposta più frequente ma dev'essere sistematica, tenuta quasi sempre coerente a sè
stessa, ma anche mostrare certi lati di flessibilità. Insomma deve essere un'impostazione mentale ma
può presentare anche eccezioni.
DETERMINANTI
Come l'ha visto? La cosa più probabile è che la risposta sia una corrispondenza dell'immagine
mentale del soggetto con quella della macchia. I simboli sono stati interiorizzati e dotati di una forma
prototipica: questa risposta può essere sovrapposta più o meno facilmente alle macchie. Ogni volta
che la risposta viene data sulla base della forma siglerò F (forma). Come si adatta la forma alla
macchia? Se questa è molto riconoscibile, statisticamente vi è accordo sul definire ad es gli elefanti
con la proboscide alzata della tav 2, siglo con una F+ : l'immagine mentale del soggetto sta bene con
la macchia. Quando invece il contenuto proiettato ha una brutta forma rispetto alla macchia, c'entra
davvero poco, es un gatto che si lecca i baffi in una tavola come quella della realtà, F-. Riesco a
vedere quello che vede il soggetto? Quello che lui vede è statisticamente frequente?
F+- es nella tavola 6 si vede un animale, ma che animale? L'immagine costruita dal soggetto è
intrinsecamente poco definita ma è comunque basata sulla forma.
Inoltre, a volte viene proiettato qualche cosa che non è proprio della macchia in sè, ma viene da esso
evocato: ad es una danza tribale nella tavola 3: in questo caso proietto un contenuto e poi vi
aggiungo un movimento, doppio sforzo. La sigla K è per indicare il movimento umano, la sigla Kan
movimento animale e Kob movimento oggetto. Quando uso la K ho sempre una forma buona
sottintesa, cioè una F+ che non scrivo, ma se qui non vi è una buona forma devo segnare F-. Non
sono mai attese nel protocollo le risposte di movimento di oggetto, quelle di animale poco. Vi sono
movimenti distruttivi, esplosioni, molte cose che possono essere considerate K. F e K sono
considerate le due determinanti di forma.
Tre determinanti sensoriali: C (colore). Qualche volta nella costruzione dell'immagine questo è
preponderante. Se si coglie il colore e lo metto insieme alla forma: FC : la forma è buona e poi viene
anche il colore. Quando invece la forma non è corrispondente o è vaga, se il colore è quello che
determina che si veda quella forma, CF: es vedere un albero nella tavola 8 solo nella parte verde. Se
il bianco è utilizzato come colore o viceversa: C' (primo). Ci si aspetta solitamente che il colore, che
sia il bianco, il nero o i colori pastello, siano generalmente integrati con la forma, raramente
determinino la forma o vi siano preponderanti, ma mai che il colore sia la determinante unica, cioè
mai risposte come "rosso" "nero" ecc. Il colore è l'elemento emotivo e affettivo delle tavole, per cui il
rosso è evocativo di emozioni forti e violenza, il nero e il grigio hanno una tonalità depressiva,il bianco
attiva il vissuto di mancanza, i colori pastelli sono le sfumature relazionali, giocose, gioiose
dell'affettività.
Altre volte conta la sfumatura, che permette di vedere un interno che non è univoco, ma può essere
tenerezza, prospettiva, superfici... sigla E (estompage, sfumatura). Una forma che poi è associata a
un colore: FE , Una sfumatura che predomina su una forma: EF, oppure una sfumatura da sola E.
Pare essere indicativa di una sensibilità ansiosa, come un'ansia di tratto, più o meno controllata e
inconsapevole.
Altre volte ancora vi è l'incombenza della percezione di scuro della macchia: tutte le volte che
compare un senso minaccioso in corrispondenza di queste, che manda il soggetto in difficoltà,
praticamente corrispondente all'ansia di stato; o lo schifo, il fastidio a vedere qualcosa: Clob (claire
obscure). Anche qui Fclob, ClobF o Clob.
CONTENUTI
Cosa ha visto?
A animale reale. Ad animale reale dettaglio (A) animale irreale (Ad) dettaglio di animale irreale es
testa di un drago. Ci si aspetta che da 1/3 a 1/2 delle risposte sia a contenuto animale: ciò ci dice che
il soggetto è in grado di usare gli automatismi del pensiero, perchè le immagini non creano eccessive
complicazioni al soggetto ma gli permettono di utilizzare un pensiero standard senza grosso
dispendio energetico (e così farà anche nella quotidianità). L'assenza di risposte così , anche dette
banali, ci può dire di una fatica che il soggetto compie nelle sue azioni perchè prende in carico la
situazione in maniera più complessa di altri, ma questo troppo spesso e in modo non adattivo. Ma
anche una percentuale troppo elevata di risposte banali ci dice di un pensiero non adattivo perchè
delinea un pensiero stereotipato, che va avanti per la sua strada anche quando la situazione cambia.
La presenza umana H o una parte Hd oppure un uomo intero ma irreale (H) oppure una parte di un
uomo irreale (Hd) è anche attesa di frequente: verso il 15%. Ci parla della relazionalità del soggetto,
nonchè della sua capacità di integrazione e identificazione, se è vista una figura umana intera; le altre
parlano invece maggiormente di una difficoltà a distinguere tra reale e immaginario e ad angosce di
frantumazione corporea.
Tutte le altre risposte catalogate hanno normalmente a disposizione lo spazio rimanente, del 50%.
Queste sono generalmente contenuti di elementi naturali (Nat) Paesaggi (Paes) Oggetti (Obj) ecc.
Più sono vari i contenuti di un protocollo più si può intuire una plasticità del pensiero del soggetto.
Con che frequenza? Vi è Ban= banale, che ricopre la maggior parte dei protocolli, presente in
almeno un protocollo su 6 del campione normativo; indica la capacità di adeguarsi al pensiero
collettivo e indica un buon adattamento intellettuale e sociale
Orig= si ritrova in meno di un protocollo su 100 : può darci l'idea di un pensiero flessibile e creativo
oppure dell'impossibilità del pensiero di rimanere aderente al reale, nonchè dell'immaginazione
autistica all'altro estremo: originale + e orig -. Se si riesce ancora a vedere la scena descritta
all'interno dell'immagine ok, se no e non è condivisibile è un originale -.
FENOMENI PARTICOLARI
Quelle caratteristiche della comunicazione verbale e non verbale che non possono essere ricondotte
alle sigle dove, come e cosa ma che devono essere aggiunte in una colonna specifica. Ad es quando
Vi sono più risposte interrogative che affermative, o descrizioni obiettive o precisazioni per successivi
particolari. Soggetti che mostrano aperto rifiuto e soggetti che schifano, soggetti che ci mettono
moltissimo prima di iniziare a parlare e soggetti che invece dicono moltissimo ma alla fine nulla di
rilevante più del resto. Oppure soggetti che criticano, che notano aspetti che non tutti notano,
confabulano,ecc. Rilevanti sono il Rifiuto a rispondere (forte segnale oppositivo oppure scacco del
pensiero di fronte a uno stimolo emotivamente perturbante); lo Choc (sorpresa, fastidio, disturbo e
difficoltà a procedere nel compito di fronte a particolari che appaiono), ecc.