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FASI DELLA DEMOCRATIZZAZIONE
Quest'ultima si compone di diversi momenti:
- una fase autoritaria
- una fase di transizione democratica vera e propria
- un'ultima fase durante la quale il regime democratico si consolida/oppure può crollare.
Quali sono i problemi di queste diverse fasi? Una prima serie di problemi riguarda la transizione democratica: il passaggio da un regime autoritario ad un regime democratico che comprende le fasi iniziali del nuovo regime democratico.
PROBLEMI DELLA TRANSIZIONE:
Il varo di un nuovo sistema costituzionale ed elettorale.
- Nei precedenti regimi autoritari le elezioni non esistono, come in Spagna, o non sono pienamente democratiche, libere, trasparenti e corrette, come ad esempio in Brasile.
La modifica o l'annullamento delle leggi in contrasto con l'ordinamento democratico. Ad esempio le leggi razziali del fascismo e del nazismo, le leggi sui reati politici, le leggi o codici penali che limitano le libertà fondamentali.
di movimento, associazione, opinione ecc. L'abolizione o riconversione delle agenzie autoritarie, come la polizia segreta. (Le polizie politiche utilizzate per reprimere l'opposizione) L'estromissione degli appartenenti al vecchio regime e la loro sostituzione con personalità democratiche. -> Il problema dell'epurazione, che riguarda persone che sono compromesse con il precedente regime autoritario. Ad esempio giudici, appartenenti alle forze armate, alla polizia, all'amministrazione pubblica e all'università. (Slide 3 lezione 4)
A destra: ex sede della polizia segreta stasi a Berlino. Era la polizia incaricata della sicurezza nazionale della Repubblica democratica tedesca indicata come una delle più efficaci polizie segrete di ogni tempi. Venne sciolta con la fine del regime.
A sinistra: la sede della brigata politico-social creata nel 1941 a Barcellona. La brigata rappresentava la polizia segreta del franchismo con compiti di
1. La repressione delle opposizioni politiche. Dopo la transizione del 1978 fu ristrutturata, però la sua scomparsa non si formalizzò completamente fino al 1986, durante il primo governo socialista di Felipe González.
2. PROBLEMI CONTESTUALI
Riguardano le fasi che precedono e seguono la fase della transizione. Sono problemi radicati nella storia, nella collocazione geografica, nella cultura e nell'economia di un paese. Ad esempio povertà, diseguaglianza, inflazione, debito estero. Esistono indipendentemente dal tipo di regime politico.
3. PROBLEMI SISTEMICI (tipici solo della democrazia)
Situazioni di stallo, incapacità di raggiungere decisioni rapide. Suscettibilità alla demagogia, alla popolarità mediatica. I problemi più gravi della democrazia tuttavia riguardano il dilemma del torturatore e il problema dei pretoriani. Iniziando dal primo, i crimini commessi dai regimi autoritari sono gravi: imprigionamento per ragioni politiche spesso senza processo.
Rapimenti, torture, violenze fisiche e sessuali, assassini, assassini accompagnati dalla sparizione dei cadaveri degli oppositori politici. Il dilemma di nuovi regimi democratici è se punire questi crimini o perdonarli ed eventualmente dimenticare quanto successo. (Slide 5 una serie di motivi per cui devono essere puniti o perdonati)
L'opzione che prevale è stata quella di non punire e in molti casi anche di dimenticare.
A) La maggior parte delle transizioni sono state trasformazioni. Nelle trasformazioni i leader autoritari sono in posizione di forza e possono imporre un'amnistia. Alcuni casi di mancata punizione legata a trasformazioni (che sono transizioni iniziate e controllate dagli esponenti del precedente regime autoritario):
- Quattro giorni prima dell'insediamento di Vinicio Cerezo nuovo presidente del Guatemala nel gennaio del 1986, i militari dichiarano un'amnistia in propria favore. Il presidente la riconosce e la amplia, sapendo che non sarebbe rimasto
presidente a lungo se avesse cercato di incriminare isoldati, per le violazioni dei diritti umani da loro commesse.-in Cile una legge, approvata dai militari durante la dittatura, imponevaun divieto pluridecennale ad ogni indagine sugli assassini e sugli altricrimini politici della dittatura. Il programma elettorale dei partitidemocratici, delle prime elezioni democratiche del 1989, propone unasospensione di un anno per la legge per permettere indagini durantequesto periodo. Pinochet avverte immediatamente però che i militari nontollereranno di essere condotti a giudizio. Il nuovo presidente democraticoPatricio Aylwin appena eletto è costretto a rassicurare i militari chiarendoche non ha intenzione di promuovere processi contro Pinochet o altriesponenti militari.
B)Nelle sostituzioni la situazione è diversa. I leader autoritarisono più deboli.Alcuni esempi di punizioni legati a casi di sostituzione (Transizionicontrollate dai membri dell’opposizione
democratica):-qualche settimana prima del ritorno alla democrazia in Argentina nel1983, il leader della giunta militare, generale Bignone, decretò una leggedi pacificazione nazionale che prevedeva l’immunità da inchieste econdanne per i militari e la polizia per i reati commessi per quella che imilitari chiamano la lotta al terrorismo. In questo caso però la legge vieneabrogata dal parlamento democratico due settimane dopo essere entratoin carica.
Anche in Grecia la punizione esemplare tra il 1975 e il 1976 vengonocelebrati dai 100 a 400 processi: 18 alti ufficiali sono giudicati e tutti sonocondannati per alto tradimento. In due anni i processi si concludono.
in Argentina invece la punizione è più confusa ed incompleta.
Motivi del successo greco:
- violazione dei diritti umani erano meno estese.
- Il regime autoritario era guidato da colonnelli, cui si erano opposti gliufficiali più anziani e superiori.
- Karamanlis si muove velocemente, le
accuse (alto tradimento) sono limitate agli ufficiali più in vista del regime e presentate in tribunali civili.
La "coda" del 1990. Nel 1990 il governo conservatore in carica annuncia il perdono di sette degli otto membri della giunta ancora in prigione. Il presidente della Repubblica però, che per coincidenza è proprio Costantino, si rifiuta di firmare il decreto e il governo cambia idea. Il generale papadopoulos, uno dei leader del golpe, muore in carcere nel 1999, il generale Joannidis muore anch'egli in carcere nel 2010.
Motivi del successo solo parziale del caso argentino:
- Violazioni dei diritti umani erano più estese.
- Accuse rivolte ai molti militari, di fronte a tribunali militari. I tribunali militari sono più clementi nei confronti dei loro commilitoni, è infatti più probabile che vi siano conoscenze e frequentazioni personali tra giudici ed alti ufficiali.
- Malcontento militare 12/86: "ley de punto final".
annullare l'amnistia. Nel 2009 si celebra un nuovo referendum per riaprire i processi contro i militari, ma anche questo non ha successo. Nel 2011 tuttavia il parlamento decide l'abrogazione della legge di amnistia, dando la possibilità di istruire processi contro i militari. Ad esempio l'ex dittatore Bordaberry viene processato nel 2006, condannato nel 2010 e morirà in carcere nel 2011. Gregorio Alvarez, presidente militare dell'Uruguay dal 1981 al 1985, è condannato nel 2007 e 2009 e muore in carcere nel 2016.
Europa centro orientale: prevale l'opzione perdonare e dimenticare. A partire dal 2000 però in Polonia, Bulgaria e paesi baltici, vengono approvate leggi di "lustrazione", misure di epurazione, adottate a partire dagli anni '90, contro funzionari pubblici che avevano lavorato con i precedenti regimi autoritari. Per alcuni però si tratterebbe di uno strumento politico usato, attraverso l'uso di documenti.
Falsificati dallapolizia segreta comunista, per compromettere la reputazione di avversari politici.
Richiesta di verità
Oltre a punire, ci si è chiesti se ci si dovesse anche dimenticare quanto era successo oppure continuare la memoria di quegli anni bui. A questo fine venne formata ad esempio la commissione 'Nunca más' in Argentina nel 1983, presieduta da Ernesto Sabato (scrittore), comprende oltre 50.000 pagine di documentazione che dimostrano che almeno 9000 persone sparirono in Argentina durante la dittatura.
La commissione 'truth and reconciliation' in Sudafrica è presieduta dall'arcivescovo Desmond Tutu (premio Nobel per la pace 1984) ha poteri giurisdizionali e può concedere perdono giudiziale a chi riconosce i propri crimini e se ne pente pubblicamente.