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Quando le elasticità incrociate sono positive i beni sono sostituti, mentre quando sono negative sono beni
complementi.
Elasticità dell’offerta rispetto al prezzo: variazione percentuale della quantità offerta prodotta
dall’incremento di un punto percentuale del prezzo. Di solito è positiva, perché il maggior prezzo costituisce
un incentivo all’aumento della produzione. È inoltre possibile considerare l’elasticità dell’offerta rispetto a
variabili come i tassi d’interesse, i livelli salariali e i prezzi delle materie prime e di altri semilavorati.
Elasticità della domanda nel breve e nel lungo periodo
Per molti beni, la domanda è molto più elastica rispetto al prezzo nel lungo periodo di quanto lo sia nel
breve periodo. Da un lato, alle persone occorre tempo per modificare le proprie abitudini di consumo.
Domanda e durabilità. Per alcuni beni la domanda è più elastica nel breve periodo che nel lungo periodo.
Poiché si tratta di beni durevoli, i consumatori ne possiedono uno stock consistente rispetto alla
produzione annua; di conseguenza, una piccola variazione dello stock totale che i consumatori desiderano
possedere può determinare una brusca variazione percentuale del livello degli acquisti.
Elasticità rispetto al reddito. Anche l’elasticità rispetto al reddito è diversa nel lungo e nel breve periodo.
Per la maggior parte dei beni e dei servizi l’elasticità di lungo periodo della domanda rispetto al reddito è
maggiore di quella di breve periodo. Per i beni durevoli vale l’opposto. L’elasticità di breve periodo della
domanda rispetto al reddito è molto maggiore di quella di lungo periodo.
Elasticità dell’offerta nel breve e nel lungo periodo
Differenze tra il breve e il lungo periodo esistono anche per quanto riguarda l’elasticità dell’offerta. Per la
maggior parte dei prodotti, l’offerta di lungo periodo è molto più elastica rispetto al prezzo di quella di
breve periodo: nel breve periodo le imprese devono affrontare limiti di capacità produttiva e necessitano di
tempo per ampliare tale capacità con la costruzione di nuovi impianti e l’assunzione di nuovo personale.
Offerta e durabilità. Per alcuni beni l’offerta è più elastica nel breve periodo che nel lungo periodo. Si tratta
dei beni durevoli che possono essere riciclati e reimmessi nell’offerta se il prezzo sale.
Il comportamento del consumatore
Per meglio comprendere il comportamento del consumatore, è utile procedere in tre passaggi:
1) Preferenze del consumatore: definire un modo pratico con il quale descrivere le ragioni per cui le
persone preferiscono un bene a un altro.
2) Vincoli di bilancio: ovviamente i consumatori valutano anche i prezzi, poiché dispongono di redditi
limitati.
3) Scelte del consumatore: date le loro preferenze e i loro redditi limitati, i consumatori scelgono di
acquistare combinazioni di beni che massimizzano la loro soddisfazione
Paniere di mercato: è un elenco di specifiche quantità di uno o più beni
La teoria del comportamento del consumatore si sviluppa da tre ipotesi fondamentali sulle preferenze delle
persone rispetto a due panieri
1) Completezza: si ipotizza che le preferenze siano complete. Con il termine indifferente si intende indicare
che una persona è ugualmente soddisfatta dai due panieri.
2) Transitività: le preferenze sono transitive. Ciò significa che, se un consumatore preferisce il paniere A al
paniere B e il paniere B al paniere C, allora preferirà A a C.
3) Di più è meglio che di meno: i consumatori preferiranno avere sempre una maggior quantità di un bene
piuttosto che una minore
Curve di indifferenza
Le preferenze di un consumatore possono essere rappresentate graficamente utilizzando le curve di
indifferenza. Una curva di indifferenza rappresenta tutte le combinazioni di panieri che garantiscono a un
consumatore un determinato livello di soddisfazione.
La curva di indifferenza ha pendenza negativa, e inoltre ogni paniere che sta sopra è preferito a quelli che le
appartengono.
Mappa di indifferenza: grafico contenente un insieme di curve di indifferenza, che rappresentano panieri
rispetto ai quali il consumatore è indifferente.
Le curve di indifferenza non possono intersecarsi.
Il saggio marginale di sostituzione: quantità massima di un bene a cui un consumatore è disposto a
rinunciare per ottenere in cambio un’unità in più di un altro bene.
Quando si descrive l’SMS, occorre stabilire chiaramente qual è il bene a cui si rinuncia e qual è il bene di cui
si riceve una quantità maggiore. La quantità del bene sull’asse verticale a cui il consumatore è disposto a
rinunciare per ottenere un’unità in più del bene sull’asse orizzontale.
Se si indica con la variazione della quantità di vestiario ∆V e la variazione della quantità di cibo ∆C, l’SMS
può essere scritto come -∆V/∆C. Si aggiunge il meno in modo tale che il saggio marginale sia positivo (∆V
sempre negativo).
Inoltre l’SMS di ciascun punto è uguale in valore assoluto alla pendenza della curva di indifferenza e
diminuisce man mano che si scende lungo la curva di indifferenza. Questo perché riflette un’importante
caratteristica delle preferenze del consumatore.
Sostituti perfetti: due beni tali per cui il saggio marginale di sostituzione dell’uno rispetto all’altro è
costante. Le curve di indifferenza che descrivono il trade-off tra i consumi dei due beni sono linee rette
Complementi perfetti: due beni per i quali l’SMS è zero oppure infinito. Le curve di indifferenza sono
disposte ad angolo retto.
Mali: una quantità minore di esse è preferita ad una quantità maggiore.
Utilità: valore numerico che rappresenta la soddisfazione che un consumatore ricava da un determinato
paniere.
Una funzione di utilità è una formula che assegna un livello di utilità a ciascun paniere ed è semplicemente
un modo per classificare panieri differenti.
Funzione di utilità ordinale: funzione che genera una classificazione dei panieri, disponendoli nell’ordine
dal più al meno desiderato.
Funzione di utilità cardinale: funzione che descrive di quanto un paniere è preferito ad un altro.
I vincoli di bilancio: vincoli che i consumatori affrontano a causa dei redditi limitati.
Retta di bilancio: indica tutte le combinazioni di beni per le quali la somma di denaro spesa è uguale al
reddito.