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Coppie Cinematiche
Definizione:
Una coppia cinematica è una relazione di vincolo nel moto relativo fra due corpi che idealizza le reali condizioni di moto presenti fra le parti componenti l'accoppiamento considerato.
Caratteristiche da valutare: numero di gradi di libertà, componenti di moto relativo ammesse, elementi geometrici che rimangono fermi nel moto relativo (asse coppia rotoidale) che possono essere considerati appartenenti a entrambi i corpi; qualora si voglia analizzare dall'interno una coppia si dovranno considerare anche i suoi elementi cinematici, ovvero le superfici coniugate.
Coppie cinematiche inferiori (realizzate con elementi cinematici in contatto superficiale):
- Coppia rotoidale → lascia un grado di libertà; elemento fisso è l'asse!
- Coppia prismatica → lascia un grado di libertà; elemento fisso è l'asse!
- Coppia cilindrica → lascia due gradi di libertà (rot. ass. → correlato dal passo)
- Coppia piana → lascia 3 gradi di libertà!
- Coppia sferica → lascia 3 gradi di libertà; elemento fisso è pt. centrale!
Quelle che lasciano 2 gdl sono anche dette "coppie elementari".
Coppie cinematiche superiori: tutte le coppie che non possono essere realizzate con superfici coniugate o che sono realizzate con corpi deformabili (es. cinghie) → Coppia a camma (2D) che impone un vincolo di contatto con possibilità di slittamento fra i loro profili, o meglio impedisce il moto relativo nella direzione normale alle sup. di contatto. In particolare X due ruote in contatto (no slittamento) → γ = rapporto di trasmissione
- Catene cinematiche
Connettendo un insieme di corpi con coppie cinematiche si ottiene una catena cinematica nella quale solitamente il contenuto in un corpo fisso detto telaio; essa può essere rappresentata facilmente evidenziando solo la geometria essenziale dei corpi.
Con "topologia" si intende l'informazione che rappre senza le connessioni fra i corpi tramite coppie cinematiche, indipendentemente dalla reale geometria dei corpi -> Da questo punto di vista una catena cinematica è detta chiusa quando tutti i suoi telemi formano almeno 2 coppie; è detta aperta quando almeno un corpo ha una sola coppia; quando i M e 2 corpi connessi su una stessa coppia -> Molteplicità della coppia cinematica = N di corpi connessi meno 1 !!
- Mobilità catene cinematiche piane
Formula di Grübler -> ngc = 3ncm – 2C1 – C2 (con C1 = Coppie che lasciano 1 gdl e C2 = Coppie che lasciano 2 gdl)
Non fornisce il risulto corretto nel 100% dei casi !! Infatti se i vincoli non sono indipendenti, si avrà "un'eccesso" di essi; Se invece i vincoli sono indipendenti uno dall'altro il risultato è corretto. Quindi se ngc minore o uguale a 0 ho una struttura e se ngc maggiore di 0 ho un meccanismo.
- Criteri geometrici di mobilità
Bilanciere → Asta collegata a telaio che non è in grado di compiere una rotazione completa; Manovella → Asta collegata a telaio in grado di ruotare di 360° Grashof: mobilità di un quadrilatero tramite una formula
- Un quadrilatero ha almeno una manovella se M+max l1+l2 Con M e m l'asta più grande e più piccola, e l1, l2 le aste di lunghezza intermedia -> Se asta + conna è l'intermediata a telaio si ha manovella-bilanciere; se asta + conno è il telaio stesso allora si ha manovella-manovella.
- Mobilità meccanismi in moto rigido generale
Analogia al caso piano -> Formula x gradi di libertà 3D: Formula di Kutzbach -> ngc = 6ncm – 5C1 – 4C2 – 3g1 – 2g4 – C5 con C3 = Numero di coppie che lasciano 3 gdl
- REGIME TURBOLENTO ➔ SE V DEL CORPO È ELEVATA, PREVALGONO LE FORZE DI INERZIA RISPETTO A QUELLE VISC O SE: SFILO IN UN MOTO TURBOLENTO. L’AZIONE NELLA DISTRIBUZIONE DELLA PRESSIONE È EQUIVALENTE AD UNA FORZA Fᵉ E AD UN MOMENTO M APP LICATA IN UN PUNTO CONVENZIONALE (SOLITAMENTE G ): Fᵉ È SCOSTRATO IN R (DIREZIONE FRELUFINO ) E IN ϕ (ORTOGONALE A MAE FLOW) CHE SONO DETTE RESISTENZA E FORFANA.
R = ½ Cᵣ ρSV²
P = ½ Cₚ ρSV²
M = ½ Cₘ ρSbV²
CON Cᵣ, Cₚ E Cₘ, CHE DIPENDONO DA RE E DA α ANGOLO DI ATTACCO
RESISTENZE AL ROTOLAMENTO
È NECESSARIO AMMETTERE CHE I CORPI IN CONTATTO NON SIANO PERFETTAMENTE RIGIDI MA CHE SI DEFORMINO SOTTO L'AZIONE DI FORZE ESTERNE !!
LE RESISTENZE AL ROTOLAMENTO NON SONO CHE UNA SOMMA DI: DEFORMAZIONE ANALOGICA DI RULLO E PIANO, FENOIM E ELASTICITÀ RITARDATA, URTI TRA LE ASPERITÀ SUPERFICI ALI SOSTITUIMENTO RELATIVO.
PER UN RULANDO IN ROTAZIONE, CONSIDERANDO GLI EFFETTI ANALOGICA, LA DISTRIBUZIONE DI PRESSIONE NON È SIMMETRICA MA SI SPOSTA NELLA DIREZIONE DEL MOTO DI UNA QUANTITÀ "ϕ" RISPETTO ALL'ASSE DELLA RUOTA. SI DEFINISCE ALLORA ϕ = ϕ₀ COEFFICIENTE DI ATTRITO VOLVENTE.
SI CREA ALLORA UNA COPPIA Mᵥ CHE SI OPPONE ALLA ROTAZIONE (Mᵥ = Nϕ) GENERANDO POTENZA Pₑ = Mᵥ w, CHE DISSIPA L’ENERGIA CINETICA DEL RULLO.
- RULLO TRASCINATO:
- ∑Fₒ: -Tr + Nμ = 0
- Tr = Nμ
- T = ϕ₀ N
- SI NON CHE Tr ≤ N SEMPRE
- PER Fᵥ ≤ fs
- RULLO CON COPPIA MOTRICE:
- ∑Fₒ: -Mₘ + Tᵣ + Nμ = 0
- Mₘ = Tᵣ + Nμ
- OCCORRE VERRIFICARE ADE(RENZA)!
- RULLO CON COPPIA FRENANTE:
- ∑Fₒ: M F + Nμ - Tᵣ=0
- Tᵣ = M F + Nμ
- OCCORRE VERRIFICARE ADE(RENZA)!
- Principio dei lavori virtuali
Il principale vantaggio è che esso fornisce un numero di equazioni pari al numero di gradi di libertà del sistema in cui non compaiono le reazioni vincolari ma solo le forze incognite (es. l'incognite); il metodo tuttavia è sconveniente se sono presenti forze di attrito interne!
Occorre seguire i seguenti passaggi:
- Espremere le coordinate dei pt. di applicazione delle forze in funzione di coordinate incognite;
- Ope[...] la derivata -> variazioni di coordinate tramite differenziazione;
- Annullar[...] nella somma dei lavori virtuali di tutte le forze e coppie che agiscono sul sistema.
- Statica in presenza di attrito
Verifica dell'equilibrio
Il problema non impone una condizione di moto incipiente, quindi con le forze note si deve capire, ipotizzando T=fi, se il sistema è in quiete o in movimento!! Infatti se alla fine, dopo aver cercato, si ha vero che T=fi -> sistema in quiete.
Strisciamento globale
Il problema è caratterizzato da strisciamento su tutti i punti di contatto: alle equazioni del corpo libero si devono aggiungere Ti = fiNi perché in ogni punto il corpo sta x muoversi!! Quindi ho tante equazioni quante sono le incognite!
Strisciamento locale
Date le forze di carico esterne, lo strisciamento avviene in alcuni punti mentre in altri il sistema resta in aderenza -> si procede per ipotesi, valutando prima un caso e poi l'altro, ad esempio considerando la più piccola forza che determina il movimento.
Strisciamento o ribaltamento
Anche qui si procede per ipotesi, ricordando che il ribaltamento si verifica quando la reazione N e in prossimità di uno spigolo!
CONDIZIONI DI FUNZIONAMENTO
-
BILANCIO ENERGETICO:
Lm - Lr - Lp = ΔE
con Lm = lavoro motore (positivo), Lr = lavoro resistente (positivo) e Lp = lavoro perduto per fenomeni dissipativi (positivo); ΔE = variazione dell'energia interna
Poiché non considero le variazioni di energia gravitazionale nel lavoro resistente o perso, ΔE non è altro che la variazione di en. cinetica ΔT:
Lm - Lr - Lp = ΔT
Pm - Pr - Pp = dT/dt
Se non sono in grado di valutare ogni singolo fenomeno dissipativo, uso l'idea di rendimento:
Pp = (1-η)Pm
-
REGIME O MOTO VARIO:
- Regime → ΔT = 0 → Lm = Lr + Lp
- In questo caso gli effetti inerziali sono limitati ai transitori;
- Regime periodico → ΔT = 0 solo nell’intero periodo ma spesso a causa di vibrazioni è conveniente bilanciare i cinematismi;
- Moto vario → ΔT ≠ 0 → Gli effetti inerziali hanno un ruolo determinante.
-
RENDIMENTO DELLE MACCHINE:
Definito in condizioni di regime come rapporto tra lavoro utile e lavoro in ingresso macchina
η = Lr/Lm = (Lm-Lp)/Lm = 1 - Lp/Lm η ∈ [0,1]
Se ho una serie di macchine:
Pf = Pf1 Pf2 = η1 Pm1 Pf2 = η2 Pm2
Pf3 = η3 Pm3 =η = η3 η2 η1
Se ho macchine in parallelo:
η = Pf/Pm
Pf1 + Pf2 + Pf3/Pm = η1Pm1/Pm + η2Pm2/Pm + η3Pm3/Pm
= Pm1/Pmη1 + Pm2/Pm + Pm3/Pm