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Catania è in grado di assumere un ruolo importante e decisivo nell'area

mediterranea a patto che porti avanti processi di bonifica e di risoluzione

delle sue piaghe interne, di risanamento del territorio recupero urbanistico

e integrazione non solo sociale ma anche economica. I promotori di tutto

questo cambiamento devono essere i cittadini sostenitori di una reale

democrazia partecipativa.

Ciò che genera la città è l'industria poiché essa sollecita le popolazioni

contadine ad abbandonare le campagne e a concentrarsi in prossimità dei

primi impianti industriali. La città contemporanea appare come il risultato

dell'esplosione sul territorio della città tradizionale poiché la sua

dimensione geografica non corrisponde più a quell'amministrativa e nuovi

territori, cioè le periferie, vengono aggiunti alle tradizionali aree urbane. In

Italia il processo di espansione urbana avviene per necessità abitativa,

tuttavia dopo che questa fase di espansione finisce si assiste alla nascita di

nuove periferie, il cui sviluppo segue due grandi tipologie : spontaneo e

pianificato. Le periferie sono considerate tali perché contengono segnali di

incompiutezza e arretratezza. Alla fine degli anni 90' ormai i confini delle

città sono multipli; questo sparpagliarsi delle città sul territorio ha seguito

due diversi modelli : quello monocentrico, completamente dipendente dal

nucleo urbano principale, e quello policentrico che integra il nucleo

originale con piccoli nuclei dotati di servizi e attrezzature. Come risultato

si ha una città che si espande e genera un nuovo paesaggio che non è né

città né campagna ma è un continuum insediativo. Si ha poi il fenomeno di

centro-urbanizzazione che descrive l'evoluzione di case individuali con

giardino distanti dal centro città e dalla sua periferia ma comunque

gravitanti su essi quotidianamente.

In seguito ai diversi processi di crescita e trasformazione, molte città

hanno assistito a profonde e importanti modificazioni per quanto riguarda i

centri storici. Il centro storico delle città europee è il luogo in cui si

custodiscono la storia, la cultura e la civiltà da cui ha avuto origine.

Tuttavia ad un certo punto dell'evoluzione urbana di numerose città, i

centri storici hanno subito un profondo indebolimento a livello

demografico e funzionale e ciò ha decretato l'indebolimento del tessuto

sociale ed economico ed infine la sua stessa crisi. Il sovraffollamento del

centro storico ha determinato una serie di condizioni di degrado e di

marginalità e ciò anche portato ad un indebolimento delle principali

attività commerciali dovuto anche alla costruzione, all'esterno della città

storica, di centri commerciali di grandi dimensioni. Il problema della

sicurezza in queste aree, insieme al declino demografico ed economico e al

degrado del patrimonio edilizio ha stabilito la crisi dell'immagine

tradizionale di centro storico come luogo di pulsante attività economica e

di vita comunitaria.

Solo recentemente i centri storici sono stati oggetto di importanti interventi

di recupero e di valorizzazione. In particolare la rigenerazione e lo

sviluppo sono stati basati su un processo di ricambio sociale chiamato

gentrification che ha portato la presenza di nuova popolazione abbiente e

l'esodo di popolazione debole. Il processo di recupero dei centri storici si è

manifestato anzitutto con una serie di recuperi edilizi per uso civile ma

anche con il recupero fisico del patrimonio edilizio storico, interessato da

accurati restauri. Come conseguenza il centro storico è stato nuovamente

interessato dalla presenza di attività commerciali e funzioni sociali che

insieme alla presenza di abitanti, giovani, negozi e turisti ha fatto da

deterrente alla malavita. In sintesi la rinascita dei centri storici passa

attraverso la gentrificazione, la salvaguardia del patrimonio artistico, il

recupero edilizio per uso civile e il reinserimento nella vita urbana che

portano alla sicurezza del territorio degli abitanti e all'inserimento dei

centri storici nei circuiti non solo economici ma anche turistici. Il turismo

infatti ha avuto un ruolo centrale nel processo di valorizzazione

dell'economia urbana e dell'immagine della città nel suo complesso.

La Pianificazione Strategica prevede interventi di salvaguardia e

valorizzazione delle risorse paesaggistiche e ambientali, non previsti dalla

tradizionale pianificazione, poiché la città spesso impone trasformazioni al

territorio circostante, ricco di risorse ambientali.

I modelli più importanti sono :

Modello Bottom up con protagonisti quali comunità locali e associazioni

di cittadini;

Modello reticolare con accordi tra pubblico e privato;

Il Piano Strategico dunque assume un ruolo molto importante nel

risanamento urbano di lungo periodo destinato a dare vita a una città

vivibile e sostenibile. Esso coinvolge tutti i soggetti che vi prendono parte

in decisioni partecipate che nascono dal consenso e dall'approvazione

generale. Il piano strategico ha dunque combinato le pratiche urbanistiche

tradizionali, solitamente attente al recupero fisico, insieme alle politiche

per la sostenibilità ambientale e paesaggistica che assicurano al paesaggio

urbano di evolversi conservando però le espressioni dell'identità culturale

locale.

San Berillo

San Berillo è un quartiere che si è sviluppato in maniera spontanea nel

corso del Settecento con l'insediamento di alcuni ceti poveri alla ricerca di

lavoro e migliori condizioni di vita. La demografia del quartiere è

caratterizzata dalla diversità economica e sociale. A causa della sua

vicinanza al porto e alla ferrovia, il quartiere subì un aumento di

popolazione. A fine '800 ormai San Berillo ha un peso rilevante nella

configurazione cittadina, ma la sua densità demografica porta a

trasformazioni edilizie che ne fanno il quartiere più densamente popolato

della città. Vengono poi ad insediarsi numerose attività commerciali che

contribuiscono alla presenza della classe borghese. Tuttavia a causa della

trascuratezza amministrativa, i problemi abitativi si fanno sempre più

evidenti e portano al suo svuotamento.

L'idea del suo sventramento prende piede nel corso della dittatura di

Mussolini caratterizzata da iniziative di restauro urbanistico (per

aumentare consenso popolare). Nel 1931 viene presentato il piano

regolatore della città che prevedeva lo sventramento delle zone misere e

malsane fra cui San Berillo. Nel 1934 viene approvato il nuovo piano in

cui si conferma la volontà di creare un lungo viale rettilineo che

attraversando San Berillo, colleghi piazza Stesicoro alla stazione; anche

questo piano non viene attuato.

Nel 1949 il giornale La Sicilia indice un referendum con il quale chiede ai

cittadini di indicare quale sia l'opera pubblica di maggiore interesse. A

vincere è la strada di collegamento tra piazza Stesicoro e la stazione. La

ricostruzione vera e propria inizia nei primi anni '50 grazie all'Istituto

immobiliare Catania che viene costituito il 27 novembre del 1950. Il piano

preparato da quest'istituto prevede la demolizione a tappeto di tutto il

quartiere e lo sfollamento di interi isolati del quartiere in alloggi popolari

in aperta campagna. L'impresa viene elogiata dalla stampa che tuttavia

ignora completamente la questione relativa agli sfrattati, i quali del resto

non riescono a farsi sentire né con proteste né con comitati civici. I lavori

iniziano nel 1957 e vengono interrotti 10 anni dopo e portano alla

creazione di Corso Sicilia (la seconda parte della zona rimane ad oggi non

edificata). Corso Sicilia separa le due parti del vecchio quartiere che sono

state dunque costrette a interrompere ogni tipo di dialogo. Inoltre Corso

Sicilia si configura come un accostamento casuale di edifici che non

permette alla nuova centralità urbana di affermarsi.

Ai residenti del precedente quartiere viene forzato l'esodo verso il nuovo

quartiere di Nesima Inferiore che a causa della mancanza di attenzione da

parte dell'amministrazione, cade presto in uno stato di degrado. Tutto ciò

ha portato alla distruzione di San Berillo e alla creazione di veri e propri

ghetti. Questo nuovo assetto demografico e sociale farà del quartiere un

luogo del malaffare e della prostituzione, diventando inoltre luogo di

ricovero per extracomunitari. San Berillo appare oggi stravolto; inoltre vi

sono diversi progetti di risanamento del quartiere che sono orientati a

risolvere le problematiche del degrado e dell'abbandono ma che suscitano

ancora forti contraddizioni.

Dopo il terremoto del 1693 Catania coglie l'occasione per rinascere come

città moderna pensata con criteri antisismici, con le piazze strategicamente

collocate nella struttura aperta al territorio circostante. Tutto ciò era stato

fatto in un'ottica che prevedeva il concetto di modernità come inscindibile

da quelli di identità e di comunità. Tuttavia i veri problemi si affermano

nel secondo dopoguerra quando lo sviluppo urbano è governato da due soli

obiettivi : per gli interventi privati è la valorizzazione fondiaria; in quelli

pubblici è la circolazione di denaro. Il concetto di modernità alla base

dello sviluppo subisce un periodo di crisi e si passa da una modernità

solida ad una modernità liquida; con quest'ultima si intende come priorità

il consumo individuale rivolto unicamente verso la necessità di

autoaffermazione e di di acquisto di identità personali che non hanno

niente in comune con il concetto di collettività e di progresso, alla base

dell'idea di sviluppo. Il concetto di identità urbana deve evitare

atteggiamenti estremisti che rifiutano le diversità e deve evitare che lo

sviluppo di un territorio parta da un'identità predefinita e bloccata nel

tempo. Infatti l'identità urbana è l'esito di un processo evolutivo che ha

come protagonista la collettività con le sue pratiche urbane che sono fattori

costitutivi e costruttivi dell'identità e che sono in continuo mutamento. I

vari processi di globalizzazione eliminano le diversità e l'identità che

appartiene alle realtà territoriali e che ne rappresenta l'elemento di

interpretazione e identificazione dei luoghi. Il processo di

modernizzazione in atto tende a eliminare le tradizionali comunità locali e

a creare nuove realtà che sono completamente estranee dalle origini; crea

quindi una serie di 'non luoghi' come gli aeroporti o le stazioni

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
9 pagine
11 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-GGR/01 Geografia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher morreale.9 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Geography e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Catania o del prof Zignale Maurizio.