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Estratto del documento

Segni delle attività produttive: capannoni industriali. Bacini di raccolta, condotte forzate, centrali idroelettriche

ed elettrodotti.

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Gli edificî a tettoia, per i quali è prevista una simbologia particolare, sono costruzioni coperte nelle

quali i muri sono sostituiti da pilastri in metallo o muratura. Sono pure rappresentate le centrali

idroelettriche coi relativi laghi serbatoio e le principali condotte forzate (specie se visibili).

L’orientamento e la lettura delle carte topografiche

Una volta acquisita dimestichezza con la simbologia convenzionale, si pone il problema

dell’orientamento della carta, cioè della sua lettura nel verso giusto rispetto al terreno. In pratica,

se ci troviamo in un luogo contrassegnato dal punto A e ci si deve spostare in linea retta verso il

punto B, si tratta di stabilire a quale direzione reale sul terreno corrisponde il segmento AB tracciato

sulla carta e viceversa.

Leggere una carta significa interpretarne le informazioni disponendola in modo che ad una de-

terminata direzione sul foglio corrisponda la corretta relativa direzione sul terreno. Ciò in pratica

significa associare al nord della carta la direzione reale del nord geografico sul terreno.

Per risolvere il problema dell’orientamento si ricorre di solito alla bussola. Prima di passare ad

esaminare le modalità di lettura di questo strumento è necessario, tuttavia, dare un cenno somma-

rio sulle leggi fisiche che ne regolano il funzionamento per capirne i limiti d’impiego e per ottimiz-

zare le informazioni che da essa sono ricavabili ai fini di un migliore orientamento.

1. Il campo magnetico terrestre

È noto che la bussola è costituita da un piccolo ago magnetico, libero di ruotare sospeso su un

perno all’interno di una scatola provvista di quadrante angolare graduato. Il movimento dell’ago è

determinato dalle forze d’attrazione su di esso esercitate dal campo magnetico terrestre.

È altrettanto noto che, se poniamo una piccola calamita in vicinanza di una di dimensioni mag-

giori, la prima tenderà a disporsi in una direzione particolare, orientandosi con il proprio polo nord

verso il polo sud della seconda e viceversa.

Lo stesso avviene in presenza del campo magnetico terrestre, le cui linee di forza assumono un

andamento caratteristico che ha come punti d’inizio e di fine i due poli magnetici. Ciò che interessa

sapere è come si comporterà un piccolo ago calamitato lasciato libero d’orientarsi in presenza del

campo magnetico terrestre.

Come tutti i campi di forza, il campo magnetico generato da una calamita e, quindi, anche da

quello terrestre, possiede alcune proprietà fondamentali:

 tutti i punti dello spazio sono attraversati da linee di forza; dovunque ci si trovi, è quindi

presente una linea di forza;

 per ogni punto passa una sola linea di forza; fanno eccezione alcuni punti particolari del

campo, detti poli magnetici, nei quali convergono infinite linee di forza: in un campo

magnetico bipolare – come quello terrestre – tutte le linee di forza escono da un polo

ed entrano nell’altro;

 un piccolo dipolo magnetico (l’ago della bussola) che si trova all’interno del campo di

forze tenderà a disporsi con il proprio asse in direzione parallela a quella della linea di

forza che l’attraversa; in tal modo, una delle punte dell’ago si dirigerà verso uno dei poli

magnetici, l’altra verso il polo opposto.

L’ago della bussola ha quindi la proprietà di puntare costantemente verso il polo nord magne-

tico (e la sua opposta estremità verso il polo sud) seguendo la direzione delle linee di forza che

l’attraversa. Il polo nord magnetico non corrisponde al polo nord geografico; il primo si trova at-

tualmente ad Ellesmere, nel Canada settentrionale, a circa 1.100 km dal polo nord geografico, men-

tre il polo sud magnetico è oggi al largo della Terra di Wilkes, in Antartide. A complicare la situazione

è il fatto che le linee di forza non si dirigono verso i due poli magnetici seguendo il percorso più

breve, ma spesso se ne discostano descrivendo curve sinuose.

Infine, la posizione dei poli magnetici non rimane fissa nel tempo, ma si sposta lentamente

sulla superficie terrestre, anche di qualche decina di chilometri all’anno, secondo direzioni non pre-

vedibili, in conseguenza di una lenta mutazione dell’intero campo magnetico terrestre. Tutto ciò, in

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definitiva, complica l’impiego della bussola se non si conosce l’esatta conformazione del campo

magnetico terrestre e la sua evoluzione nel tempo.

2. L’orientamento con la bussola

Stabilito che la direzione dell’ago coincide col polo nord geografico e che è variabile nel tempo,

si tratta ora di vedere se tale differenza sia determinabile con una certa precisione punto per punto

sulla superficie terrestre ed entro quale lasso di tempo le variazioni possono essere considerate

trascurabili, oppure devono esser tenute in considerazione e calcolate. L’angolo di scostamento è

detto di declinazione magnetica.

Nelle tavolette alla scala 1:25.000 dell’IGM, la declinazione magnetica è sempre indicata a mar-

gine della carta con la rappresentazione grafica del relativo angolo. Ai due lati dell’angolo corrispon-

dono le lettere N (nord geografico) e Nm (nord magnetico). Se Nm è posto a sinistra di N, si è in

presenza di un angolo di declinazione occidentale: in tal caso l’ago della bussola indica una direzione

posta ad ovest rispetto a quella del nord geografico. Viceversa, se Nm è a destra di N, l’angolo di

declinazione è orientale e la bussola fornirà un’indicazione spostata ad est rispetto al nord geogra-

fico.

Il valore dell’angolo di declinazione (δ) viene indicato in gradi sessagesimali ed in gradi millesi-

mali (6400°° invece di 360°).

In margine alla carta è riportata anche la data in cui è stato compiuto il rilevamento del campo

magnetico terrestre su quel territorio, cioè l’anno in cui è stato misurato l’angolo di declinazione

magnetica. Tale data coincide in genere con quella del rilievo topografico o del suo ultimo aggior-

namento. Accanto all’indicazione si riporta la variazione annuale dell’angolo di declinazione, varia-

zione in genere modesta che, nell’arco di qualche anno, si può approssimativamente supporre co-

stante nel tempo. L’insieme di tali informazioni consente di calcolare l’angolo attuale di declina-

zione magnetica.

Il valore della declinazione è sempre riferito al centro della carta e subisce piccoli spostamenti a

mano a mano che ci si sposta verso i margini del foglio. Sempre a margine della carta è riportato un

piccolo quadro d’unione che simboleggia la tavoletta e le altre 8 che la circondano, attraversate da

linee di isogonia, cioè linee che congiungono punti con lo stesso angolo di declinazione magnetica.

Non si confondano quindi le linee d’isogonia con le linee del campo di forza.

Il principio descrittivo del campo magnetico è analogo a quello che regola l’andamento delle

isoipse. Due linee isogoniche contigue differiscono di un piccolo valore angolare costante – analo-

gamente all’equidistanza per le curve di livello – ed un punto situato a metà strada fra due isogone

avrà un angolo di declinazione magnetica compreso tra quelli delle due isogone stesse, determina-

bile con lo stesso procedimento d’interpolazione attuato per calcolare la quota di un punto com-

preso tra due isoipse contigue.

La determinazione dell’angolo attuale di declinazione magnetica è pertanto un’operazione da

compiere prima d’iniziare ad orientare la carta con la bussola. A titolo esemplificativo, ipotizziamo

che l’angolo attuale di declinazione magnetica sia stato calcolato, sulla base delle informazioni for-

nite dalla carta, in 9° verso ovest. Per la ricerca della direzione del nord si opererà in questo modo:

si posiziona la bussola fino a quando l’ago si dispone in corrispondenza della tacca di riferimento,

posta sul quadrante mobile, che indica la direzione del nord. Poiché la freccia dell’ago, solidale con

il quadrante mobile, è anche l’origine degli angoli riportati sul goniometro stesso, in corrispondenza

della tacca di riferimento si leggerà la misura angolare di zero gradi. Se la declinazione calcolata è

di 9° verso ovest, si deve ruotare la cassa della bussola in direzione est (senso orario) di un angolo

dello stesso valore. Mentre l’ago continuerà a puntare verso il nord magnetico, la tacca di riferi-

mento ruoterà solidalmente con la cassa della bussola fino a portarsi in corrispondenza del valore

del quadranti pari a 9°. Ora la bussola è orientata verso il nord geografico. Se la declinazione ma-

gnetica fosse stata verso est, si sarebbe dovuto invece ruotare la cassa della bussola di 9° verso

ovest (senso antiorario) portando la tacca sull’indicazione dell’angolo di 360°-9°=351° per posizio-

narla verso il nord geografico. 38

Si supponga ora di voler ricercare sul terreno un punto qualsiasi della carta, nota con esattezza

la posizione del punto di stazionamento. S’immagini, cioè, di trovarsi nel punto A e di voler deter-

minare la posizione del punto B corrispondente, per esempio, alla cima di una montagna. Con l’au-

silio di un goniometro occorre calcolare l’azimut del punto B, ossia il valore dell’angolo formato

dalla direzione del nord geografico e quella della retta AB, a partire dalla prima e procedendo in

senso orario. Si supponga, per esempio, di leggere un angolo di 120°. Per ricercare sul terreno la

direzione di AB, occorre puntare la bussola in modo che la tacca si posizioni in corrispondenza

dell’angolo di 120°, aumentato o diminuito del valore dell’angolo di declinazione a seconda che la

stessa sia verso ovest o verso est. In pratica, se la declinazione ha un valore di 9° verso ovest, la

bussola dovrà esser puntata nella direzione di 129° per individuare la posizione del punto cercato.

Si supponga ora di essere

nel punto A da cui è visibile la

cima di una montagna. Pun-

tando la bussola verso la vetta

si legge sul quadrante mobile

il valore corrispondente alla

tacca di riferimento, cioè

l’ampiezza dell’angolo che

tale direzione forma con

quella del nord magnetico,

trovando il valore di 129°. Se

la declinazione magnetica è

pari a 9° verso ovest, la bus-

sola avrà in realtà indicato un

valore angolare superiore al

vero azimut, poiché l’ago si

sposta in senso antiorario di

9° rispetto al nord geografico. Pertanto, al valore dell’azimut magnetico va sottratto l’an

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
53 pagine
7 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-GGR/01 Geografia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Giacometallo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Geografia e cartografia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Sereno Paola.