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Estratto del documento

STRUTTURA DEL CODICE ROCCO

Il codice Rocco si divide in 5 capi:

• Delitti contro la personalità internazionale dello Stato

• Delitti contro la personalità interna dello Stato

• Delitti contro i diritti politici del cittadino

• Delitti contro gli Stati esteri, i loro Capi, i loro rappresentanti

• Disposizioni generali e comuni ai capi precedenti

In questo appare fragile la distinzione fra: personalità interna e personalità internazionale dello Stato. Ci

troviamo davanti ad un insieme di reati frammentario e disordinato.

DELITTI DI ATTENTATO

Gli articoli che seguiranno sono stati modificati dalla Legge 85\2006

ART. 241 C.P. → “Chiunque compie atti violenti diretti e idonei a sottoporre il territorio dello Stato o una

parte di esso alla sovranità di uno Stato straniero, oppure a menomare l’indipendenza o l’unità dello Stato, è

punito con la reclusione non inferiore a 12 anni.

La pena è aggravata se il fatto viene commesso con violazione dei doveri inerenti l’esercizio di funzioni

pubbliche”

Cambiamenti rispetto alla normativa precedente ( prima della Legge 85\2006 ):

• Gli atti devono essere VIOLENTI e IDONEI

• Viene inserita la CLAUSOLA DI RISERVA ( => la norma è applicabile solo in quanto il fatto punito non

costituisca un più grave reato )

• Viene abolito il riferimento alle colonie, poiché sono venute meno con la fine del fascismo

• Inserimento della CIRCOSTANZA AGGRAVANTE SPECIALE ed effetto comune ( comma 2 ) →

Violazione di doveri inerenti all’esercizio di funzioni pubbliche, ossia il fatto deve maturare

all’interno di una istituzione pubblica

Bene tutelato: Sovranità, integrità, indipendenza, unità dello Stato italiano e del suo territorio.

Atti punibili: Questi mirano a due possibili ipotesi → 1) Sottoposizione ( totale o parziale ) del territorio

italiano al dominio di uno stato straniero 2) Menomazione dell’indipendenza o dell’unità del paese.

Nella prima ipotesi…

Azioni che prevedono un potere materiale da parte di uno stato straniero sul territorio italiano.

Lo stato straniero deve porre in essere atti di sovranità volti a modificare il territorio nazionale italiano. In

questo caso si limita la sovranità del nostro Stato nazionale.

Nella seconda ipotesi…

Azioni che prevedono un potere politico-economico da parte di un soggetto o stato straniero sul territorio

italiano. Il soggetto o stato straniere va a ledere degli aspetti diversi da quello territoriale, quali: gestione

dell’economia e risorse militari.

Reato di pericolo concreto → Atti idonei e violenti a procurare: limitazione della sovranità o menomazione

d’indipendenza del nostro Stato nazionale.

Nell’articolo 241 non viene menzionato il termine “univocità degli atti”. Questo cosa significa?

L’articolo in questione si differenzia e prende le distanze dall’articolo 56 ( Delitto tentato ), poiché

nell’articolo 241 la logica vuole che questa norma faccia riferimento ad un solo reato: attentato all’integrità-

indipendenza-unità dello Stato italiano. Quindi il concetto di “univocità” è intrinseco al testo e non necessità

di essere espresso.

Possiamo parlare di un “delitto attentato tentato” ?

NO → Il delitto di attentato è un “reato a consumazione anticipata”, nel senso che per la sua punibilità non

è necessario che si realizzi l’evento programmato dall’agente.

Quindi non possiamo parlare di un’anticipazione dell’anticipazione della punibilità, ne possiamo parlare di

un pericolo del pericolo.

Elemento psicologico: Dolo generico intenzionale

ATTENTATO ALLA COSTITUZIONE

ART. 283 C.P. → “Chiunque, con atti violenti, commette un fatto diretto e idoneo a mutare la Costituzione

dello Stato o la forma di Governo, è punito con la reclusione non inferiore a 5 anni”

Reato di pericolo concreto: Atti idonei, violenti e univoci.

Reato comune: Può essere commesso da chiunque.

Bene tutelato: Costituzione e forma di Governo dello Stato.

La norma non mira a mantenere lo “status quo” costituzionale ( come avveniva invece durante il regime

fascista ), bensì ha lo scopo di evitare cambiamenti mediante l’uso della violenza su persone e\o cose.

Elemento soggettivo: Dolo generico intenzionale

Tentativo: non configurabile

ATTENTATO CONTRO ORGANI COSTITUZIONALI E ASSEMBLEE REGIONALI

ART. 289 C.P.→ “Viene punito con reclusione da 1 a 5 anni, qualora non si tratti di un più grave delitto,

chiunque commette atti violenti diretti ad impedire in tutto o in parte ( anche temporaneamente ): 1) al

Presidente della Repubblica o al Governo l’esercizio delle attribuzioni e delle prerogative conferite loro dalla

legge 2) alle assemblee legislative o ad una di queste o alla Corte Costituzionale o alle assemblee regionali

di svolgere l’esercizio delle loro funzioni”

Dal confronti con la norma precedente ( prima della Legge 85\2006 ) notiamo la modifica degli organi

costituzionali durante il passaggio dal regime fascista al regime democratico.

Reato di pericolo concreto: Atti violenti, univoci.

Da notare come il legislatore non ha menzionato espressamente il termine “idonei”, ma tale concetto viene

in essere implicitamente osservando il rilievo pregnante che il legislatore riconosce all’evento-fine

dell’impedire.

Reato comune: Può essere commesso da chiunque.

Bene tutelato: Regolare funzionamento e libero esercizio degli organi costituzionali e delle assemblee

legislative.

Elemento soggettivo: Dolo generico intenzionale

Tentativo: Non è configurabile

ATTENTATO CONTRO IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

ART. 276 C.P. → “Chiunque attenta alla vita, all’incolumità o alla libertà personale del Presidente della

Repubblica è punito con l’ergastolo”

Questo delitto mostra delle caratteristiche diverse dal normale “delitto di attentato” per varie ragioni:

• Si utilizza il verbo “attentare” senza dare ulteriori spiegazioni

• L’azione illecita è indirizzata contro beni proprio della persona ( vita, incolumità, libertà ) e non

contro beni istituzionali ( indipendenza territoriali, funzionamento organi costituzionali, ecc… )

• La persona non viene tutelata in quanto soggetto fisico, ma per il ruolo che ricopre all’interno del

nostro ordinamento. Infatti viene tutelata esclusivamente la persona del Capo di Stato in carica

attualmente, ossia del rappresentante dell’unita nazionale.

Reato di pericolo concreto: Atti violenti, idonei, univoci.

Dobbiamo sottolineare come l’atto è attivo e non omissivo, ossia un’azione che manifesta all’esterno tutta la

sua carica lesiva e il suo disvalore.

L’omissione in questo caso non costituisce propriamente reato, ma può concorrere con questo. Quindi il

garante è ritenuto responsabile nel caso in cui: stringa accordi con l’attentatore sul fatto di non intervenire o

per omesso impedimento.

Reato comune: Può essere commesso da chiunque.

Elemento soggettivo: Dolo generico e intenzionale

Tentativo: Non è configurabile

Consumazione del reato: Il reato si considera consumato quando si pongono in essere gli atti diretti e

univoci ad aggredire e ledere il bene vita del Capo di Stato, a prescindere dall’effettiva realizzazione

dell’evento.

Circostanza attenuante: ART. 311 C.P. → “Qualora il fatto risulti, per modalità-circostanze-effetto dell’azione,

di lieve entità allora la pena dell’ergastolo viene sostituita con la reclusione compresa fra 20 e 24 anni”

ATTENTATO PER FINI TERRORISTICI O DI EVERSIONE

ART. 280 C.P. → “Chiunque, per finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico attenta alla vita

o all’incolumità di una persona, viene punito nel primo caso con la reclusione di minimo 20 anni e nel

secondo caso con la reclusione di minimo 6 anni.

Se dall’attentato deriva una lesione gravissima la reclusione dovrà essere minimo di 18 anni: se

dall’attentato deriva una lesione grave la reclusione dovrà essere minimo di 12 anni.

Se i fatti appena citati sono rivolti contro persone che ricoprono funzioni giudiziarie o penitenziarie oppure

di sicurezza pubblica, allora le pene sono aumentate di 1\3”

Reato di pericolo concreto: Atti violenti, idonei e univoci.

Reato comune: Può essere commesso da chiunque.

Bene tutelato: Vita e incolumità della persona + sicurezza dello Stato e della collettività.

Elemento psicologico: Dolo generico intenzionale ( → per la condotta di attentato ) o

dolo specifico ( → per il fine terroristico o eversivo rivolto nel confronti dello Stato )

Consumazione del reato: Il reato si considera consumato nel momento in cui vengono posti in essere gli atti

diretti contro l’incolumità\vita di una persona determinata.

Reato aggravato da evento: L’evento-base è l’azione che lede la vita o l’incolumità di una persona

determinata; l’evento aggravante è la finalità terroristica o eversiva di tale condotta, che ricade sull’ordine

democratico dello Stato.

Terrorismo - Eversione => Sono due concetti che hanno in comune la matrice violenta diretta ad un

obiettivo politico degenerante\destabilizzante.

TERRORISMO = Azioni volte, per loro natura e per contesto, ad arrecare grave danno ad uno Stato o ad

un’organizzazione internazionale. Azioni che vengono poste in essere con lo scopo di intimidire la

popolazione e costringere i poteri pubblici o le organizzazioni internazionali a compiere\astenersi dal

compiere determinati atti, andando a causare così un effetto destabilizzante.

EVERSIONE = Azioni volte a sovvertire\rovesciare i principi fondamentali della Costituzione, senza

necessariamente intimidire la popolazione (cosa che invece avviene nelle azioni terroristiche).

Circostanze aggravanti: Lesioni gravi o gravissime o la morte della vittima.

In questi casi si fa distinzione fra: azione contro la vita e azione contro l’incolumità della vittima.

Il criterio di imputazione che si segue è il seguente:

• Se l’evento ulteriore è ricompreso nel dolo iniziale, non ci sono problemi. Questo perché l’agente già

si era rappresentato in mente l’evento ulteriore da compiere\causare.

• Se l’evento ulteriore non è ricompreso nel dolo iniziale, si creano dei problemi. Questo perché

l’imputazione della circostanza aggravante segue il criterio della colpa e non quello della

responsabilità oggettiva.

Circostanze attenuanti: Se il giudice

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A.A. 2018-2019
132 pagine
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SSD Scienze giuridiche IUS/17 Diritto penale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher frarosci di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto penale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica Unitelma Sapienza di Roma o del prof Fiorella Antonio.