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DINAMICHE DELL’EUROPA PREINDUSTRIALE

La rivoluzione urbana

A partire dal 1200/1300 le città cambiano e costituiscono un elemento di dinamicità per lo

sviluppo economico.

Le città assumono un ruolo diverso da quello che avevano in precedenza: prima avevano un

ruolo amministrativo/politico/militare/religioso.

Con la disgregazione dell’impero romani nascono le Curtis (autarchia, no commerci,

sussistenza, no divisione del lavoro, no scambi monetari, struttura sociale in ordini rigidi).

Nel 1200/1300 ci furono piccole innovazioni tecnologiche, aumenta la produttività, aumenta

la popolazione, ci sono maggiori scambi di merci (dovuti a vie di comunicazione più sicure),

ci fu la ripresa dell’economia e un flusso migratorio dalle campagne alle città per cercare

condizioni di vita migliori.

Inoltre ci fu un leggero miglioramento climatico tra i secoli 10° e 14°, che permise di

coltivare piante prima inaccessibili.

I flussi migratori avvenivano per cercare migliori condizioni di vita o per effetto di forza

repulsive, come guerre o persecuzioni religiose, in questo modo venivano trasferite anche

capacità del lavoro in luoghi diversi.

Le città cambiano ruolo: diventano delle frontiere, diventano centri di produzione e centri di

un’economia di mercato, nascono nuove occasioni di lavoro e diventano il motore di sviluppo

dell’economia europea.

Solo una quota dell’incremento della popolazione è andata nelle città già esistenti, altri dalle

campagne hanno dato luogo a fenomeni di colonizzazione di terre nuove (verso est e sud), si

verificò un’espansione violenta delle civiltà europee (es. cacciata dei mori dalla penisola

iberica), con motivazioni religiose (crociate), ma soprattutto economiche. I mori però

avevano sviluppato delle tecnologie per coltivare quei terreni aridi, mentre i nuovi contadini

europei non furono in grado di farlo, questo contribuì al declino della Spagna nel 1500.

La conseguenza principale di questo fenomeno fu che dall’autosufficienza si passa ad

un’economia di mercato sempre più crescente.

Caratteristiche del fenomeno cittadino in sintesi:

Massiccio flusso migratorio dalle campagne alle città

• 21 25 marzo 2019

Aumento del numero e delle dimensioni delle città: colonizzazione verso est dove ci sono

• terre sconosciute e verso sud dove ci sono già delle realtà molto più avanzate delle civiltà

europee (es. mori nella penisola iberica)

Nuovo ruolo delle città: motore dello sviluppo economico europeo (centro artigianale e

• commerciale)

Città in contrasto con il mondo rurale: conflitti tra città e campagna

• Nuove forme di potere politico

Tutto questo perché la popolazione cresce e si sposta.

Popolazione

Aumenta un po’ dappertutto (Europa e Asia), ma pochissimo in Africa.

La popolazione europea è sempre costantemente aumentata, ma molto lentamente, dal 1850

in poi aumenta rapidamente in tutto il mondo.

Transizione demografica (per le società occidentali)

Processo che segna il passaggio da un regime demografico antico (alti tassi di natalità e di

mortalità) a un regime demografico moderno (bassi tassi di natalità e di mortalità), per cui la

popolazione cresce lentamente.

Nel mezzo succede che la popolazione cresce con estrema velocità perché il tasso di natalità

rimane alto, mentre il tasso di mortalità cala di molto.

La tradizione demografica quindi è costituita da due fasi:

Tasso di natalità alto e tasso di mortalità diminuisce

• Tasso di natalità diminuisce e tasso di mortalità rimane basso

Variabili che hanno inciso sui tassi di natalità e di mortalità:

Nuzialità

• Fertilità

• Celibato e nubilato

• 22 25 marzo 2019

La popolazione europea era estremamente bassa, anche se cresceva costantemente, l’età

media era molto giovane a causa degli elevati tassi di natalità e mortalità

Tasso di natalità (10°/12° secolo)

Prevale un’attitudine al matrimonio con alti livelli di celibato e nubilato (la gente non si

sposava) definitivo attorno al 20% (2 persone su 10 non si sposavano).

L’età del matrimonio era molto tardi (età media 25-30 anni), vicini agli standard attuali.

La gente spesso aveva figli attorno ai 38-40 anni e fuori dal matrimonio.

Le pratiche anticoncezionali erano molto diffuse.

Motivazioni del celibato/nubilato definitivo: motivazioni economiche, culturali (la condizione

intellettuale dello studioso era molto lontana dal matrimonio) e religiose (la Chiesa faceva del

nubilato una regola di vita).

Inoltre al primogenito spettava l’eredità della famiglia, ma agli altri toccavano la via

monastica, intellettuale o militare, così come alle primogenite spettava la dote, alle altre la via

monastica. 23 25 marzo 2019

Lezione 4

Tasso di mortalità

La mortalità può essere intesa come:

Mortalità ordinaria: prevalente negli anni privi di eventi calamitosi come guerre, carestie ed

• epidemie (es. mortalità infantile). È un indicatore del tasso di povertà e costituisce un

elemento selettivo, chi sopravvive porta un corredo genetico migliore

Mortalità catastrofica: legate agli eventi calamitosi come guerre, carestie ed epidemie. Le

• guerre erano frequenti ma erano la causa meno importante di morte, molto peggio erano le

cause indirette come carestie ed epidemie (fenomeni assestanti). Si attivano gli scambi

commerciali di uomini, merci, animali e si traferivano quindi anche epidemie, come nel

caso delle navi veneziane tornate da un viaggio in Asia portarono in Europa la peste nera

Tecnologie del medioevo

Le civiltà antiche come l’impero romano soffrivano di stagnazione tecnologica per via del

lavoro a costo zero (schiavi) e tensione nei confronti della tecnica manuale.

C’è un incentivo a sostituire una tecnologia quando un fattore di produzione diventa più

conveniente di un altro, come la sostituzione del lavoro con il capitale fisico.

Il Medioevo fu un periodo di importanti innovazioni tecnologiche, soprattutto nel settore

agricolo, che era più importante.

Innovazioni medievali:

Passaggio dalla rotazione biennale a quella triennale: una parte destinata alle granaglie, una

• parte al maggese e una parte alle colture primaverili, importanti per ridare sostanze

nutritive al terreno e importanti dal punto di vista qualitativo per la dieta. In questo modo

aumenta la quota di terreno coltivato e anche la resa, fino al 50% in più, e l'alimentazione

delle persone migliorava. Si riduceva il rischio di carestie perché erano coltivate diverse

specie di piante e si aveva una distribuzione più equa del lavoro nei campi: il contadino era

più produttivo perché rimaneva fermo per meno tempo (meno di sei mesi a differenza di

prima), si riducevano i tempi morti dell’agricoltura, si aveva un migliore recupero di

fertilità del terreno E si iniziò a produrre concime per ridare sostanze nutritive al terreno

Utilizzo dell'aratro pesante: aratro dotato di ruote e parti in ferro, fu molto importante in

• alcune aree d'Europa con terreni grassi e duri. Nell'Europa mediterranea si continuò a fare

uso dell'aratro classico perché i terreni erano facili da coltivare. Le parti in ferro erano

24 25 marzo 2019

costose ma molto utili e non tutti se le potevano permettere. Il ferro si diffuse sempre di

più, si aprirono nuove miniere e i contadini si accorsero che era meglio spendere di più per

aumentare la produttività

Uso del cavallo come animale da tiro: il cavallo era più potente del bue, veniva utilizzato

• soprattutto in terreni duri e grassi, era più costoso e mangiava avena, quindi toglieva spazio

alla coltivazione, era più fragile, si ammalava prima, doveva essere ferrato quindi costava

molto di più del bue, in alcune aree d'Europa conveniva, in altre no

- Ferratura del cavallo: così il cavallo era più efficiente ed efficace e aumentava la sua vita

lavorativa

- Basto: la giogatura spingeva sul petto e non sul collo, aumentando la produttività del

30%

Diffusione del mulino ad acqua: gli europei adattarono il mulino a vento (Olanda, Paesi

• Bassi), già diffuso in Asia, con il mulino ad acqua. Era necessaria però una manifattura che

realizzasse i mulini

Altre innovazioni minori:

• - Allevamento selettivo: le mucche producevano più latte e più carne, gli incroci tra

piante diverse davano più frutti e più resistenti ai parassiti

- Tecnica dell’innesto

- Introduzione di nuove colture come agrumi e canna da zucchero

- Coltivazione del gelso tramite il baco da seta (in Italia si sviluppò un'importante

industria serica)

- Marnatura del terreno: venivano aggiunti calcare e argilla al terreno per aumentarne la

fertilità

- Attacco a tandem: venivano legati insieme due animali per l'utilizzo nei campi

- Uso del ferro e della staffa

Nella maggior parte dei casi le innovazioni si ebbero nel mondo agricolo, che costituiva il

90% del PIL il 70/80% della forza lavoro, molte di queste hanno a che fare con l'utilizzo del

cavallo.

La tecnologia aumenta la produttività agricola medievale agendo sui fattori di produzione.

Conseguenze: 25 25 marzo 2019

Aumento delle risorse agricole (un minor numero di persone in agricoltura sostenevano un

• maggior numero di persone inattive o attive in altri settori come quello manifatturiero

Aumento della popolazione

• Flussi migratori dalle campagne alle città: rivoluzione urbana, espansione della civiltà

• europea a est e a sud

Innovazioni in manifattura (soprattutto nel settore tessile)

Manifattura del pannolana (bene di lusso): riduzione dei costi di produzione per unità di

• prodotto

- Telaio a pedale

- Mulinello

- Macchina idraulica per la follatura

Metallurgia: diffusione del ferro, che divenne più economico e aumento della produttività

• Concia, lavorazione del cuoio, del legno, della ceramica

Innovazioni e navigazione

Bussola (12º secolo)

• Miglioramento della bussola magnetica, clessidra per misurare il movimento della nave,

• redazione di portolani, tavole trigonometriche, timone di poppa posto sulla linea centrale

della nave

Chiuse per canali (14° secolo)

• Miglioramento dell'astrolabio (15º/16º secolo), tecniche di navigazione in mare aperto,

• barca a vela oceanica

Galeone veneziano: composto da tre alberi, velatura triangolare e quadrata, scafo a

Dettagli
A.A. 2018-2019
113 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/12 Storia economica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher filippo.pelizza di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia economica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Brescia o del prof Paris Ivan.