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MA COME VIENE INTESA L'IDEOLOGIA DAGLI CS?
Da un lato gli Studi Culturali accettano la premessa marxista sull'importanza delle relazioni materiali (esiste lo sfruttamento, ci sono le classi..) ma non considerano la cultura come qualcosa che non ha nessuna autonomia, cioè come determinata solo dall'economia. I CS sono dell'idea che la cultura è parzialmente autonoma. La cultura ci dà il materiale attraverso cui costruire il senso dell'esistenza. Noi costruiamo la nostra identità attraverso la musica, film, romanzi. Nella cultura quindi non c'è solo ideologia, persuasione ma anche creazione. TRE PUNTI FONDAMENTALI:
- Non c'è relazione tra modo di produzione e ideologia, ma una serie di trasformazioni.
- L'ideologia (cioè la sfera della cultura) è produttiva (produce teorie, immagini ecc).
- L'ideologia non si esprime solo nelle rappresentazioni ma anche nelle pratiche culturali.
I CULTURAL
STUDIES E LE LORO EREDITÀ TEORICHE In questo saggio si propone uno sguardo sul passato, ma anche sul presente e sul futuro dei CS. Secondo Hall per poter studiare i CS come prodotto di diversi momenti, bisogna studiare anche alcune svolte teoriche che irrompono lo sviluppo di essi come per esempio il razzismo e il femminismo ma anche i CS britannici come pratica marxista. I CS, afferma Hall sono una formazione discorsiva, non hanno un'unica origine ma anzi sono costituiti da discorsi molteplici, hanno diverse e numerose storie: sono il prodotto di diversi momenti e congiunture. La prima prospettiva che Hall intende decostruire è quella che considera come tratto distintivo dei British Cultural Studies il loro essersi costituiti come PRATICA CRITICA MARXISTA. Hall è entrato ai CS dalla New Left e la New Left considerava il marxismo un problema, un pericolo, non una soluzione. Proprio per questo motivo Hall è entrato nel marxismo in "controtendenza": questosignificava come si può dedurre da una sua stessa affermazione "lavorare a distanza minima dal marxismo, ma anche sul marxismo, contro il marxismo, con il marxismo". Secondo Hall infatti CS e Marxismo non mai stati in una perfetta simbiosi poiché le "cose" di cui Marx non aveva parlato o che sembrava non aver capito, erano il principale oggetto di studio dei CS: cultura, ideologia, linguaggio..
A proposito del marxismo Hall suggerisce una metafora: la metafora della lotta con gli angeli che abbiamo precedentemente accennato. Secondo Hall le uniche teorie che hanno valore sono quelle con cui si deve lottare costantemente e di cui non si riesce a parla con estrema fluidità: il suo rapporto con la teoria e con il marxismo è uno di questi casi. Egli afferma di aver lottato con Althusser.
Hall inoltre afferma di aver preso spunto da Gramsci. Quest'ultimo l'ha fatto riflettere soprattutto sulla loro posizione istituzionale e sulla loro pratica intellettuale.
Gramsci parla di "produzione di intellettuali organici" forse proprio perché l'obiettivo principale era quello di sviluppare una pratica istituzionale capace di produrre degli intellettuali organici.
Secondo Gramsci l'intellettuale organico lavora su due fronti:
- L'intellettuale doveva essere all'avanguardia del lavoro teorico. Il compito dell'intellettuale organico è sapere qualcosa in più rispetto agli intellettuali tradizionali: sapere e non pretendere di sapere.
- L'intellettuale organico non può assolversi dalla responsabilità di trasmettere quelle idee a coloro che non appartengono alla sua classe.
A questo punto Hall si sofferma su altre due interruzioni per i CS: IL RAZZISMO E IL FEMMINISMO.
L'intervento femminista è stato decisivo per i CS. Fu qualcosa di dirompente per tanti motivi: 1. le questioni di genere e sessualità diventavano centrali per la comprensione del potere.
stesso 2. si mette sul tavolo una delle questioni più spinose legate al soggetto e alla soggettività. Hall afferma che il femminismo ha fatto irruzione come il ladro di notte, interrompendo il silenzio, facendo un rumore indecente. Tra i primi testi ritroviamo "Women Take Issues": le donne prendono la parola. Altro argomento è la questione di razza che costituisce una svolta decisiva sia a livello teorico che a livello intellettuale. Costringere i CS a trattare di questioni critiche come la razza, la politica della razza, la resistenza al razzismo ecc è stata una lotta teorica profonda iniziata con il primo e decisivo esempio di "Policing The Crisis". Ma ciò che ha dislocato il percorso è secondo Hall la cosiddetta "svolta linguistica" ossia la scoperta della discorsività e della textualità. (COLLEGAMENTO LIBRO C.S. Pag 67) Alla base si trova una diversa teorizzazione dell'idea del segno: dato che il rapporto
deisegni tra loro viene ricostruito a ogni significazione,si creano continuamente nuove possibilità di significato. Si tratta quindi di analizzare il processo di produzione dei significati nel suo continuo cambiamento: i significati non possono essere quindi considerati fissi e il testo diventa il luogo di produzione di una molteplicità di significati. Derrida chiama questo procedimento DECOSTRUZIONE: il compito di un testo critico non è quello di stabilire una giusta lettura bensì di aprire il testo per scoprire i significati trattenuti dentro. Questo metodo ottenne il suo fondamento teorico. ( siamo nel post-strutturalismo). Dobbiamo comunque sottolineare con con la decostruzione si annulla il rapporto fra testo e contesto. In realtà Hall affermava che non esiste testo ( teoria) che non sia il prodotto di un contesto. Per concludere possiamo dire che grazie all'incontro con lo strutturalismo, a semiotica, il post- strutturalismo si è assistito a
dei grandi progressi teorici come per esempio: il riconoscimento della molteplicità dei significati, l'identificazione della testualità, l'espansione della nozione di testo e testualità ecc.. Da questo saggio abbiamo potuto constatare quali siano le principali (in)terruzioni dei CStrai cui possiamo distaccare maggiormente: il RAZZISMO e il FEMMINISMO. Prima di focalizzarci su questi due aspetti è opportuno parlare del concetto di IDENTITÀ. A partire dal XX secolo il concetto di identità ha assunto un ruolo centrale, sia in politica che nei media. Il termine "identità" fa riferimento non solo al singolo individuo ma anche alla collettività e alle categorie sociali come etnicità, razza, nazione, religione, gender, sessualità e crisi di identità. In questo periodo si assiste ad una serie di cambiamenti politici, economici, tecnologici e culturali riuniti sotto il nome di "globalizzazione": questicambiamenti porteranno anche ad un cambiamento delle identità. E' in questo periodo che si sviluppano beni di consumo globale come per esempio prodotti come la Coca-Cola, McDonald, Levi's o Benetton. La questione riguardante la costituzione dell'identità stabilisce un legame tra gli individui e i gruppi sociali. Si tratta sempre di stabilire chi detiene il potere, per poi definire chi ne fa parte e chi no: chi fa parte di un gruppo viene automaticamente escluso dall'altro. La questione dell'identità è quindi centrale per la politica e l'agire politico. Secondo Hall esistono due modelli di identità: 1. quello TRADIZIONALE, NATURALISTA che presume un contenuto essenziale o l'esistenza di un nucleo d'identità che grazie ad un origine comune o a caratteristiche comuni, defiisce un gruppo. 2. APPROCCIO DISCORSIVO, che concepisce l'identità come una costruzione, un processo mai concluso. Questo tipodiconcetto non si riferisce a un nucleo stabile, sempre identico. Le identità quindi non sono mai singolari ma molteplici e si sovrappongono, interagiscono e si contraddicono reciprocamente. Sono soggetti a cambiamenti, tipici della storia. Infine si pone la questione del rapporto esistente tra gli individui e la posizione dei soggetti: perché gli uomini decidono di assumere determinate posizioni e non altre? In questo senso ha un ruolo particolare il legame esistente tra realtà sociale e realtà psichica: il formarsi dell'identità ha luogo sia sul piano psichico sia su quello delle formazioni. La formazione del soggetto viene chiarita attraverso la psicoanalisi. Lacan a tal proposito applica alla psicoanalisi il modello strutturalista saussuriano: l'inconscio è strutturato allo stesso modo di una lingua. La lingua dell'inconscio è come qualsiasi altra lingua, un prodotto culturale. Il punto di partenza della politica circaL'identità sono le pretese politiche di gruppi sociali sottomessi o emarginati come per esempio i movimenti antirazzisti o femministi nella lotta contro le discriminazioni omosessuali: si tratta di giustizia sociale e politica. In tutti questi gruppi si ritrovavano persone con la stessa esperienza. I gruppi sociali a loro volta si costituiscono attraverso i rapporti tra i loro membri e grazie alle differenze con altri gruppi: la differenza con attori sociali esterni delinea il gruppo.
IDENTITÀ CULTURALE E DIASPORA (PARTE TRE)
Alla fine degli anni 80 e sempre più negli anni 90, sia Stuart Hall che i CS cominciano ad interessarsi sempre più delle problematiche legate all'identità culturale. Questa problematica è chiamata in causa dalla presenza di coloro che provengono dalle ex colonie e che sono marcati da una storia di rappresentazione che li dipinge in un determinato modo. (basti pensare che durante gli anni 70 e 80) avvengono delle
Rivolte violente in molti quartieri come risposta al razzismo della polizia). Nel saggio "Identità culturale e diaspora", Hall afferma che l'identità, a differenza di quanto noi pensiamo, non è così trasparente e aproblematica: non dobbiamo pensare all'identità come un fatto già compiuto ma come produzione. L'indagine svolta da Hall è sul soggetto dell'identità culturale e della rappresentazione. (Film Stuart Hall Project = ci racconta sulla questione dell'identità culturale attraverso la sua esperienza autobiografica. È stato prodotto da John Akomfrah che faceva parte di quella generazione di giovani cineasti neri. Film saggio. Nasce un nuovo cinema caraibico autonomo da parte di giovani cineasti inglesi neri che contesta la Englishness, contesta la rappresentazione degli immigrati che i media facevano a quei tempi). Il saggio quindi ci parla della mutazione della politica di quegli anni attorno
maniera originale e innovativa le diverse sfaccettature della società contemporanea. In questo contesto, si sono sviluppate numerose forme artistiche, come il cinema d'autore, la letteratura postmoderna, la musica sperimentale e la street art. Queste espressioni culturali hanno contribuito a ridefinire i confini dell'arte e a rompere con le convenzioni tradizionali, offrendo nuove prospettive e stimoli per la riflessione critica. Inoltre, hanno favorito l'emergere di nuove identità culturali, spesso ibride e multiculturali, che riflettono la complessità e la diversità della società contemporanea.