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ARTISTI LOCALI
forte investimento ideale (premi e agevolazioni legami estemporanei e economiche), legame legami intensi, ma con una valenza che ambisce a durare limitati (per ragioni fortemente funzionale NATURA E BASE DELLA nel tempo (costituzione economiche e di (per quanto ci siano casi RELAZIONE di una piattaforma mancanza di commesse) di spostamento verso la regionale finalizzata a al periodo del Festival sociality) offrire agli artisti una vetrina permanente) il rapporto poggia sulla nella costruzione della il rapporto è di tipo DIMENSIONE SOCIALE E reciproca fiducia fra relazione il feedback di professionale GESTIONE DELLA direttore e compagnie esperti e di altri artisti è (sponsorship) RELAZIONE locali decisivo l'interazione è finalizzata know a consolidare la rapporti basati su l'interazione è CONTENUTI E FOCUS' whom know how) relazione e a condividere (e sul pragmatica e funzionale DELL INTERAZIONE esperienze *presentano anche tratti della
connettività ibride. Come abbiamo detto, a fianco a queste modalità "pure" ne esistono altre. Vediamo dunque i rapporti che si instaurano fra i diversi soggetti in queste modalità.
COMMUNALITY SOCIALITY CONNECTIVITY anche in questo caso possono esserci rapporti con altre tipologie di festival più lontani, in cui il direttore del festival locale chiede di essere supportato o di stabilire partnership con altri direttori di festival sia locali che extra-locali.
ARTISTI CHE COLLABORANO FRA LORO alcuni artisti che si ritrovano ciclicamente al festival possono sviluppare rapporti di comunality con altri artisti (è il caso visto sopra).
FINANZIATORI ESTERNI il rapporto primario che si instaura con gli artisti è il rapporto con il direttore del Festival e altri sponsor finanziatori esterni.
ARTISTI altri artisti locali e altri artisti di festival.
AUDIENCE
28In sintesi, se torniamo alla definizione di comunità di pratica da cui siamo partiti seguendo il ragionamento di Comunian possiamo sintetizzare il lascito in termini di generazione di risorse del Fuse in cinque punti essenziali: 1. Imprenditorialità: il fatto stesso di mandare il proprio progetto al Festival consente agli artisti di sviluppare delle competenze di carattere gestionale ma anche di business che fanno crescere il valore dei nodi che costituiscono questa scena creativa; 2. Branding: il grado di visibilità dei nodi della rete: stiamo parlando non di un valore economico ma reputazionale, che il Fuse è in grado di incrementare per coloro che vi partecipano (non solo gli artisti ma anche gli sponsor); 3. Praticare il mestiere: quello che i team di artisti hanno l'opportunità di fare durante il Fuse in virtù di quel rapporto di socialità che sviluppano con gli altri è migliorare le proprie performance, sperimentare e ricevere feedback.dei feedback;
trampolino di lancio branding:4. > questo punto è strettamente legato all'acquisizione di notorietà funziona anche come un volano per dare visibilità all'artista e favorire la sua presenza all'interno di altri festival e l'aumento in questo caso non solo di un valore reputazionale ma anche economico;
programmazione diversificata5. > legata alla capacità del Festival di attrarre lavoro nazionale e internazionale, commerciale e non commerciale creando di conseguenza una scena creativa che ha quella stratificazione che Taylor ci ha indicato dando alla scena del Festival la possibilità di svilupparsi a tutti e tre i livelli (locale, extra-locale e virtuale) e, soprattutto, dando al festival la possibilità di svilupparsi attraverso tutti gli anelli.
3.D Valutare le reti creative
Prima di parlare delle nuove categorie riguardanti le reti creative, facciamo un ripasso di tre concetti già acquisiti. Le reti:-
possono avere diametri e ampiezze di sviluppo diverse;
possono crescere sia online sia offline e intersecarsi;
sono multidimensionali (cfr. le tre dimensioni teorizzate da Taylor: locale, extralocale, virtuale).
Il grafico seguente rappresenta un modello semplice di rete tridimensionale, in particolare la rete informale all'interno di cui ciascuno di noi si muove. L'elemento interessante di questo grafico è che, oltre a mostrare una semplice struttura di rete su ciascuno dei piani, evidenza anche come questi possono essere collegati in relazione a uno o più nodi della rete.
Le reti dunque sono strutture complesse. La struttura proteiforme delle reti rende indispensabile prospettive per analizzarle mettere in campo una pluralità di approcci (vd. lettura Montanari). Le principali suggerite dal saggio sono quattro: natura delle reti > valutazione di carattere più generale che intreccia sostanzialmente due ordini di indicatori:
L'identità dei nodi e il tipo di relazione che viene istituita fra di essi. Si possono classificare le reti in ragione della loro natura essenzialmente in due tipologie: le reti formali e le reti informali (partizione simile a quella che abbiamo visto esaminando il modello di Patter, FSE vs. OP). Le reti formali sono reti relativamente stabili, spesso istituzionali (questa è la differenza essenziale con Patter) e reti i cui nodi sono in una relazione tendenzialmente fissa nel tempo, cioè cristallizzata: le reti formali sono molto simili agli organigrammi aziendali. Le reti informali hanno viceversa come caratteristica pienamente implementata quella dell'eterarchia fluida. I nodi sono spesso soggetti legati fra loro da rapporti di carattere amicale/affettivo (quelle che Montanari chiama advice network, ovvero la rete a cui facciamo riferimento quando abbiamo bisogno di un consiglio); struttura delle reti > possiamo descrivere la struttura della rete con
riferimento a tre caratteristiche della rete: - l'ampiezza della rete (macroscene vs. micro) - la densità della rete (ovvero l'intensità dei legami che connettono i nodi/soggetti della rete, che misura in buona sostanza la densità/frequenza delle interazioni, più sono più la rete è forte) - la coesione della rete (descrive il numero di legami che i nodi della rete intrattengono con tutti gli altri, in questo caso abbiamo delle reti coese). Le reti forti sono reti i cui nodi interagiscono spesso fra loro, non è detto che i nodi debbano essere in relazione tutti con tutti; le reti coese sono viceversa reti caratterizzate dalla presenza di link tra un numero molto alto di nodi (qui l'unità di misura è quanti link ogni nodo è in grado di generare con tutti gli altri). Una rete ad alto grado di vitalità può essere quella che connette in un dato momento i soggetti che stanno lavorando insieme. Una rete ad altolivello di densità invece può essere la rete dell'Ateneo: tutti i soggetti sono in relazione gli uni con gli altri, ma è a bassa vitalità; natura dei legami > pone un focus specificamente sulle caratteristiche del link che connette un nodo agli altri e unisce criteri di carattere qualitativo (affinità) e quantitativo (esclusività e durata). Si dice che un legame, o una rete, è caratterizzato dall'affinità se i legami che connettono i vari nodi della rete sono canali attraverso i quali fluiscono risorse esperienziali comuni. I vantaggi di lavorare con una rete ad alto tasso di affinità sono legati alla sintonia fra i nodi della rete che deriva dal fatto di condividere un volume di esperienze molto ampio o fortemente connotato, in cui c'è un investimento alto da parte dei nodi della rete. L'esclusività è, viceversa, il tratto che descrive quanto i nodi della rete sono presenti.
solo in quella rete o in altre. Più il nodo della rete è riferito a una sola scena, maggiore sarà il livello di esclusività. Da ultimo, la è la tenuta del legame; posizionamento dei nodi all'interno delle reti > possiamo distinguere due condizioni: centrale e periferica. Essenziali: e I nodi che si trovano al centro della rete sono tendenzialmente i soggetti che hanno un elevato numero di connessioni, ovvero che sono catalizzatori di un grado di densità più alta (sono molto coesi con gli altri nodi). I nodi che si trovano in una posizione periferica sono i nodi che intrattengono pochi legami con gli altri soggetti della rete. I soggetti che occupano una posizione centrale all'interno della rete hanno delle ricadute positive, come ottenere le informazioni in modo più semplice in modo spontaneo. Questa condizione può essere anche negativa perché comporta una pressione e una richiesta di conformismo.maggioridei nodi centrali che nelle loro azioni devono tenere conto dell'insieme dei soggetti con cui sonoin relazione. Nel caso della posizione periferica, l'elemento negativo è la minore visibilità e ilminore supporto sociale; ci sono anche dei vantaggi, il fatto di essere in relazione con pochinodi favorisce una maggiore libertà. Da quello che ci siamo detti è chiaro che le reti si presentano con forme molto diverse e che nonesistono caratteristiche positive o negative in assoluto perché ogni assetto di rete può esserepositivo in una data circostanza. Per esempio, le reti forti e ad alta densità alimentano lasicurezza, favoriscono il mutuo aiuto e lo scambio, ma con il tempo tendono a ridurre il grado diinnovatività (innescando tre tipi di fenomeni: omologazione, contagio per coesione, scarsapermeabilità dei team). Montanari ci offre anche alcuni esempi riprendendo uno studio di Uzzisulle case diabbigliamento: in presenza di reti caratterizzate da legami forti ci si trova di fronte a una maggiore facilità dei nodi di lavorare in sinergia, scambiandosi per esempio informazioni. Tuttavia, la ricerca di Delmestri sull'industria cinematografica sottolinea come registi che collaborano sempre con lo stesso team e instaurano un legame forte fatichino a creare prodotti innovativi. Per le reti deboli e a bassa densità siamo portati a dare subito una valutazione di tipo negativo, ma possiamo cogliere anche aspetti positivi. La minore intensità dei legami e il minore grado di imbricazione (coesione) favoriscono l'innovazione: i soggetti si sentono maggiormente liberi di esplorare nuove idee, anche rischiose o incerte, e di rifiutare consigli senza temere le sanzioni sociali: entrando in relazione con soggetti/idee diversi; sviluppando senso critico; sviluppano maggiori capacità di confronto e di dialogo. In negativo, queste reti f