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VANTAGGI LICENSING:
Economici
v Incasso di royalty per i licenziante
o Risparmio di costi di produzione
o Aumento vendite
o
Competitivi
v Presenza con il proprio brand in settori altrimenti irragigungibili
o Aumento notorietà
o Possibilità di raggiungere un target più ampio
o Incremento dell’esposizione
o Rafforzamento dell’immagine e della brand equity
o
SVANTAGGI LICENSING:
Sovraesposizione del brand concedent
• Il nuovo prodotto non si rivela all’altezza della reputazione di cui gode la marca
• Intaccare il significato che il brand ha per i consumatori
• Danni immagine se il prodotto è di scarsa qualità
• Rischio che il brand ceduto in licenza sia oggetto di una popolarità temporanea
•
Uno dei segmenti in più rapida crescita del mercato delle licenze è il corporate trademark
licensing = consiste nella cessione di nomi aziendali, loghi, brand per l’utilizzo su vari
prodotti, spesso non correlati.
Le motivazioni per cui un’azienda decide di concedere in licenza il proprio marchio
commerciale possono essere diverse: generare ulteriori ricavi e profitti, proteggere il
brand, incrementarne l’esposizione o rafforzarne l’immagine.
CASO LICENSING HELLO KITTY
Hello Kitty = rappresentazione stile manga di una gattina.
Nasce nel 1974 in Giappone dall’azienda SANRIO, che faceva gadget e articoli da regalo.
Hello Kitty rappresentava lo stile di vita giovanile e spensierato.
Nel 1991 SANRIO affida a CAMOMILLA (società italiana di accessori e idee regalo nata
nel 1983) la distribuzione esclusiva in Italia per prodotti a marchio Hello Kitty.
Oggi, il 60% del fatturato di Camomilla proviene da Hello Kitty, che diventa da brand per
giovani a brand per tutti.
Helllo Kitty ha poi collaborato dando in licenza il marchio anche a Gabel (tessile camera
da letto + biancheria bagno) e Ohysho (pigiami, costumi, vestaglie, intimo).
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FONTI TERZE
Il sostegno a un brand da parte di fonti terze può migliorare percezioni e atteggiamenti
dei consumatori
- Riviste autorevoli
- Organizzazioni
- Esperti
Sfrutto l’idea che ci sia credibilità da parte di queste fonti terze, cioè che questi siano una
garanzia per il consumatore.
La denominazione di origine controllata (DOC) quale marchio sinonimo del rispetto di
caratteristiche intrinseche che agli occhi del consumatore, significa alta qualità e processi
produttivi che non intaccano la genuinità del prodotto ed è un’importante strumento di
tutela dei prodotti contro imitazioni e contraffazioni.
46
CAPITOLO 7
Progettazione e attuazione delle Strategie di Branding
Dopo aver creato la customer – based brand equity, il punto necessario seguente è non
svilire questa brand – equity ma continuare a sostenerla.
STRATEGIE DI GESTIONE DEL BRAND
Quali sono gli elementi della marca più adatti per la gamma prodotti offerti
§ dall’impresa? L’identità di marca, è in grado di sostenere gli altri prodotti?
à
Qual è la giusta combinazione tra nomi, brand elements e politiche di marketing
§ per la gestione dell’equity di marca?
Qual è il modo migliore per “aiutare” i consumatori a capire i prodotti e i servizi
§ dell’impresa?
Come rendere possibile l’organizzazione cognitiva delle marche nella mente del
§ consumatore?
Da un lato devo ragionare in termini d’impresa (punti 1 e 2), dall’altro devo pensare al
consumatore (punti 3 e 4), aiutandolo collocare quel prodotto nella giusta posizione nella
sua mente, e aiutarlo per organizzare al meglio la sua struttura cognitiva.
SIGNIFICATO DI BRAND STRATEGY, BRAND ARCHITECTURE E BRAND EXTENTION
BRAND STRATEGY = numero e natura degli elementi del brand comuni e distintivi
§ applicati ai diversi prodotti offerti dall’impresa.
BRAND ARCHITECTURE = organizzazione e struttura del brand portafoglio,
§ specificando i ruoli e la natura delle relazioni tra i brand (corporate branding,
flankering, sub-branding,…). Secondo Kepferer (grande studioso del brand in
Europa), la cosa importante è capire i flussi tra le marche all’interno
dell’architettura.
BRAND EXTENSION = interazione tra strategie di innovazione di prodotto e
§ strategie di marca, utilizzo di una marca consolidata per denominare un nuovo
prodotto, la strategia di ingresso in una nuova category (parent brand, family
brand, sub-brand,…).
Gli strumenti fondamentali per formuare le strategie di brand management sono tre:
1. MATRICE BRAND-PRODOTTO
2. BRAND HIERARCHY
3. BRAND RELATIONSHIP SPECTRUM 47
1) MATRICE BRAND-PRODOTTO
Matrice brand – prodotto = strumento per la definizione delle strategie di gestione delle
marche (righe) e prodotti (colonne) offerti dall’impresa.
Le righe rappresentano le relazioni brand-prodotto e catturano le strategie di estensioni
del brand in termini di numero e natura dei prodotti commercializzati con le marche
aziendali.
Una linea di marca (brand line) consiste in tutti i prodotti identificati mediante un
determinato brand, e include pertanto il prodotto originario e tutte le eventuali estensioni
di linea e di categoria.
L’introduzione di nuovi prodotti dev’essere valutata in base alla possibilità di far leva sul
valore della marca madre ma anche al contributo che il nuovo prodotto potrà dare alla
marca madre.
Le colonne rappresentano invece le relazioni prodotto-brand e catturano la strategia
relativa al portafoglio di marche in termini di numero e natura dei brand commercializzati
in ciascuna categoria.
Il portafoglio di marche (brand portfolio) è l’insieme di tutti i brand e linee di brand
dell’azienda esistenti in una particolare categoria. Un portafoglio di brand corrisponde
quindi ad una colonna della griglia.
Un portafoglio di marche dev’essere giudicato in base alla capacità di massimizzare la
brand equity: nessuna marca al suo interno deve nuocere alle altre
è leader mondiale nel design, nella produzione e nella commercializzazione di montature per occhiali da
Es: Luxottica
vista e da sole nelle fasce di mercato medio-alta e alta.
Nata nel 1961, inizialmente produceva componenti di occhiali come terzista, poi nel 67 decide di proporre al mercato
occhiali completi a marchio Luxottica.
Il successo è risultato da alcune scelte strategiche: efficienza produttiva e ricerca, integrazione verticale a monte e a
valle, ampio portafoglio di brand. Per quanto riguarda l’ultimo punto, il gruppo Luxottica è presente sul mercato non
solo col proprio brand originario ma anche con marche di casa di moda e altri brand acquisiti. Il primo brand a firmare
un contratto di licenza con Luxottica è stata Armani nel 1988, che nel 2002 ha deciso di interrompere tale
collaborazione. Tra i brand in licenza oggi spiccano Bulgari, Chanel, Prada e Versace.
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AMPIEZZA DELLA BRAND STRATEGY
Ampiezza brand strategy = numero e natura dei diversi prodotti associati alle marche
offerte dall’impresa.
Ci sono decisioni chiave molto importanti:
a. Ampiezza del mix di prodotti (quanti linee di prodotti) per entrare in un
à
nuovo mercato devo capire se è attrattivo, analizzando tre gruppi di fattori
che incidono sull’interesse della nuova categoria di prodotti:
i. Fattori di mercato aggregati = a parità di altri fattori, una categoria è
interessante se ampia (in termini di volume e valore), in crescita (in
termini attuali e prospettici), non ciclica e non stagionale
nell’andamento delle vendite e con margini di profitto elevati e stabili
ii. Fattori di categoria = una categoria è interessante se la minaccia di
nuovi concorrenti è bassa, se il potere di contrattazione degli
acquirenti è modesto, se l’attuale rivalità all’interno della categoria è
scarsa, se ci sono pochi prodotti sostituitivi.
iii. Fattori ambientali (variabili tecnologiche, politiche, economiche,
normative, sociali) che possono impattare sulle prospettive future in
una categoria.
b. Profondità del mix di prodotti (numero di varianti in ogni linea) una volta
à
deciso di mettersi in quella casella (nuovo prodotto), devo capire quante
varianti voglio in quella category. Devo provare a pensare che effetti di
cannibalizzazione posso avere, per cui devo analizzare la sostenibilità
strategica (analizzando domanda e concorrenza) e le interdipendenze tra
ricavi e costi tra prodotti (perché aumentare la varianza aumenta la
copertura di mercato ma comporta più costi).
Per esempio, Chicco lavora in termini di ampiezza della brand strategy, per cui si profonda come un “strong
MultiSpecialist Brand “ (cioè lavora ovunque) e lavora su tutte le categorie a differenza dei concorrenti.
Un altro esempio di ampiezza Brand Strategy è Nivea, che fa creme, solari, struccanti, …
PROFONDITA’ DELLA BRAND STRATEGY
Profondità della brand strategy = numero (quanti) e alla natura (quali) dei diversi brand
utilizzati dall’impresa in ciascuna categoria di prodotto (multiple branding).
Pioniere del multiple branding è General Motors, ma l’ha reso popolare Procter & Gamble, che ha scelto di
proporre più marche nella stessa categoria dopo essersi resa conto che l’introduzione del detersivo CHeer
in alternativa al già fortunato Tide si era tradotta in un aumento delle venite combinate.
Attuo il mutliple branding quando voglio: 1) aumentare la copertura del mercato (per cui
configuro in base a canali, aree grografiche,…) o 2) conquistare nuovi segmenti.
VANTAGGI multiple branding: 49
Raggiungere nuovi o altri segmenti
§ Conseguire economie di scala nella pubblicità, nelle vendite, nel merchandising e
§ nella distribuzione
Aumentare la presenza sugli scaffali presso i distributori
§ Attrarre variety seekers (coloro che cercano la varietà non si annoiano con il mio
§ portafoglio di marche)
Aumentare la competizione interna all’impresa
§ Accrescere la copertura del mercato
§ 2. BRAND HIERARCHY
La gerarchia del brand è uno strumento di sintesi della strategia di branding che illustra il
numero e la natura degli elementi comuni e distintivi del brand nei diversi prodotti
dell’azienda, rivelandone l’ordine implicito.
Cogliendo le relazioni di branding tra i diversi prodotti, la gerarchia consente di
fotografare la strategia di gestione della marca. Più precisamente, tale gerarchia si basa
sull’assunto che un prodotto possa essere contraddistinto in modo diverso a seconda del
numero di brand element utilizzati e del modo in cui vengono combinati.
Alcuni elements possono esser