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Meiosi I
Profase I: i cromosomi omologhi si appaiano longitudinalmente secondo il processo di sinapsi; poiché ogni cromosoma è stato duplicato durante l'interfase premeiotica e consiste di due cromatidi, la sinapsi risulta nell'associazione di quattro cromatidi, quindi il complesso è noto come tetrade. Durante la sinapsi avviene il processo di crossing-over, dove i cromosomi omologhi si scambiano materiale genetico, così da avere una ricombinazione genetica. Si forma il fuso di microtubuli e scompare la membrana nucleare. I cromosomi fratelli sono associati mentre i centromeri e i cinetocori dei cromatidi omologhi si separano. I cromosomi omologhi sono uniti nella regione detta chiasma, in cui i cromatidi hanno scambiato il materiale genetico, e poi si separano.
Metafase I: i tetradi sono allineati sul piano equatoriale. I cinetocori di un cromosoma sono legati a un polo tramite le fibre del fuso, mentre quelli del cromosoma omologo sono legati
all'altro polo. Nell'anafase I i cromosomi omologhi migrano ai poli e i cromosomi fratelli sono ancora uniti.
Nella telofase I i cromatidi si condensano e si forma la membrana nucleare; poi avviene la citodieresi e poi l'intercinesi.
MEIOSI II
Nella profase II non c'è l'accoppiamento dei cromosomi e nemmeno il crossing over.
Nella metafase II i cromosomi si allineano sul piano equatoriale.
Nell'anafase II i cromatidi fratelli si separano e migrano ai poli, con il fuso attaccato ai cinetocori.
Nella telofase II si forma l'involucro nucleare e i cromosomi si despiralizzano e poi c'è la citocinesi.
10.5 cicli di vita sessuale
Le cellule somatiche si dividono per mitosi, quindi sono diploidi, solo i gameti sono aploidi.
Si formano da cellule della linea germinale; la formazione dei gameti è detta gametogenesi e quella maschile è chiamata spermatogenesi, con la formazione di quattro spermi aploidi.
L'oogenesi è quella femminile e forma una cellula uovo e due globuli polari. Gli eucarioti rimangono aploidi per tutta la vita, ma ci sono alcune piante e funghi che alternano una generazione sporofitica diploide, con una gametofitica aploide.
12 DNA: il depositario dell'informazione genetica
I geni sono in grado di immagazzinare le informazioni utilizzate successivamente dalla cellula, sono stabili e immutati nelle generazioni, a meno che non avvengano delle mutazioni.
UN PO' DI STORIA
1928: Griffith prende due ceppi di batteri pneumococchi, uno detto liscio (S) virulento che porta alla morte, e .....uno rugoso (R) avirulento. Inietta questi ceppi in dei topi e quelli a cui è stato somministrato R, sia vivo che ucciso dal calore, sopravvivono, mentre i topi a cui è stata iniettata una miscela di S ucciso dal calore e R .....vivo, muoiono. Questo ha fatto pensare che ci fosse qualcosa nelle cellule uccise col calore.
checonvertisse le cellule avirulente in virulente, in un processo chiamato trasformazione.1930-40: i genetisti erano convinti che il materiale genetico fossero le proteine, perché sono costituite da venti amminoacidi diversi che si combinano in innumerevoli modi.
1944: McCarty identificò il fattore trasformante di Griffith, tramite esperimenti in cui sono state lisate (rotte) le cellule del ceppo liscio e separati i componenti (lipidi, proteine, carboidrati, acidi nucleici). Solo negli esperimenti condotti sugli acidi nucleici si nota il processo della trasformazione.
1949: Chargaff tramite degli esperimenti scoprì che il numero di purine è uguale al numero di pirimidine nel doppio filamento, quindi il numero di timina è lo stesso dell'adenina, così come per citosina e guanina. Queste eguaglianze sono chiamate regole di Chargaff. SiÈ scoperto che i due filamenti di DNA sono antiparalleli.
1952: Hershey e Chase fanno esperimenti sui batteriofagi, ovvero i virus dei batteri; il fago fa entrare solo una parte di esso che deve contenere il materiale genetico. Fecero due campioni di fagi marcando in uno le proteine con l'isotopo radioattivo S, e gli acidi nucleici con P nell'altro. Entrambi i campioni vennero messi a contatto con i batteri in modo da infettarli, per poi essere staccati mediante agitazione e successivamente centrifugati. I batteri infettati con le proteine marcate, la radioattività sta nel sopranatante, quindi non nelle cellule, mentre in quelli col DNA marcato, la radioattività si trovava nei pellet, quindi dentro le cellule.
1951-53: Franklin contribuì alla scoperta della struttura del DNA.
DNA tramite la diffrazione dei raggi X, che hanno lunghezze d'onda corte, per cui sono deviate dagli elettroni; quando un cristallo è esposto a un fascio di raggi X, la disposizione degli atomi devia i raggi in direzioni specifiche, catturate in carta fotografica, su cui appaiono come macchie e misurando la loro distanza e disposizione, si conoscono i rapporti spaziali tra gli atomi. Watson e Crick dedussero che i nucleotidi fossero disposti a formare una doppia elica e ogni coppia di base azotata dista 0,34 nm e un giro di elica è uguale a 3,4 nm, quindi contiene dieci basi; l'ampiezza della scala è di 2 nm e le purine a un anello A, G, si accoppiano con le pirimidine a due anelli C, T.
anelli T, C. A e T fanno due legami a idrogeno, mentre G e C ne fanno tre.
12.3 la replicazione del DNA
Il materiale genetico viene duplicato prima della mitosi per essere distribuito in modo uniforme nelle cellule figlie.
Ciascun filamento può fungere da stampo e verrà poi appaiato a un filamento complementare nuovo. Questa è la replicazione semiconservativa.
Nel 1958 Meselson e Stahl fanno crescere il batterio di Escherichia coli in terreno di coltura, con N che verrà sintetizzato e incorporato nel DNA. Alcune molecole estratte dal DNA con N vengono spostate in terreno con N e vengono lasciate replicare. Dopo una generazione avevano una densità intermedia, quindi metà delle cellule avevano N e l'altra metà N, quindi c'era stata una replicazione semiconservativa. Dopo due generazioni c'erano due livelli di densità, una uguale a quella della prima generazione e l'altra con solo N, quindi anche questo.
Esclude il modello dispersivo e conferma la 14semiconservatività. Le mutazioni sono un cambiamento della sequenza di basi del DNA che poi verrà tramandata. Il processo della replicazione richiede un complesso di proteine ed enzimi che lavorino insieme. Si inizia da siti specifici, cioè l'origine della replicazione in cui l'elica si svolge grazie all'intervento della DNA elicasi, che rompe i legami a idrogeno tra le basi. I due filamenti si replicano contemporaneamente a livello della forca di replicazione, a forma di V. Quando i due filamenti si separano si genera un superavvolgimento in una regione successiva del DNA, quindi intervengono gli enzimi topoisomerasi, che fanno dei tagli nel DNA, lo svolgono e poi lo saldano di nuovo. Ci sono due modalità per farlo: con la rottura temporanea nello scheletro di un filamento, che viene svolto attorno all'altro e ri-assemblato, oppure con la rottura di entrambi gli scheletri dei filamenti, vengono
svolti erisaldati.Li enzimi che catalizzano il legame tra i nucleotidi formano il complesso della DNApolimerasi, che aggiunge i nucleotidi solo in direzione 5’ -> 3’. I nucleotidi vengono aggiunti ognuno con tre gruppi fosfati, di cui due vengono poi eliminati quando avviene il legame, liberando energia, quindi è una reazione esorgonica. La sintesi inizia con un RNAprimer che crea l’innesco e che viene sintetizzato dalla DNA primasi, che è capace di iniziare un nuovo RNA su un tratto di DNA. La primasi viene poi rimpiazzata dalla polimerasi e il primer viene degradato da degli enzimi. Entrambi i filamenti sono replicati contemporaneamente da due DNA polimerasi nella bolla di replicazione; c’è un filamento guida che procede da 5’ -> 3’ e un filamento in ritardo che procede da 3’ -> 5’, in cui la DNA polimerasi non fa una sintesi continua, ma solo di tratti di DNA, detti frammenti di Okazaki. Questi
Frammenti sono legati poi insieme dalla DNA ligasi, che forma legami fosfodiesteri tra i nucleotidi.
I plasmidi sono molecole di DNA circolare che hanno geni separati dal cromosoma batterico. I batteri hanno il DNA circolare con una sola origine di replicazione, perciò le due forche fanno il giro e si ritrovano nella parte opposta. Il DNA eucariotico è lineare, ma la sintesi è più veloce perché ci sono più origini; una replicazione finisce quando incontra un nuovo filamento sintetizzato dalla direzione opposta.
ERRORI DI REPLICAZIONE
La DNA polimerasi effettua delle correzioni, cioè rimuove i nucleotidi sbagliati e inserisce quelli corretti; se non riesce a correggere tutti gli errori, esiste un meccanismo di riparazione degli errori di appaiamento, costituito da enzimi che sostituiscono i nucleotidi sbagliati. Un tipo di riparazione è la riparazione per escissione nucleotidica, che ripara il DNA danneggiato dai raggi UV o da sostanze chimiche.
In questo caso operano tre enzimi: la nucleasi scinde il DNA danneggiato, la DNA polimerasi rimpiazza i nucleotidi e la DNAligasi salda i nucleotidi; se ci sono difetti in uno di questi tre enzimi possono venire malattie cutanee come i tumori.
TELOMERI: i cromosomi eucariotici hanno estremità libere, quindi la DNA polimerasi non riesce a sintetizzare gli ultimi frammenti di DNA del filamento in ritardo, che vanno persi, quindi i cromosomi presentano dei "cappucci" che non contengono i geni per sintetizzare le proteine, ovvero i telomeri, cioè sequenze di DNA non codificanti, ricche di guanina. Il DNA a ogni replicazione si accorcia, ma può essere allungato da un enzima, ovvero la telomerasi, che è attivo nelle cellule germinali, da cui si originano gli spermatozoi e le cellule uovo, nelle cellule che si dividono spesso, come le cellule del sangue e della pelle, ma non è presente in tutte le altre cellule del tessuto adulto. Queste cellule quindi
Si dividono e all