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Agrofarmaci: Sono compresi sotto questo termine una enorme quantità di composti chimici

• che possono essere organici ed inorganici,che hanno per comune denominatore l'obiettivo di

combattere gli organismi che competono direttamente (fitofagi e fitopatogeni) e

indirettamente (piante infestanti) con l'uomo nel processo di produzione agraria. in relazione

al bersaglio biologico verso cui sono diretti vengono distinti in fungicidi,erbicidi,insetticidi

ecc.Tra gli insetticidi ad una prima generazione di composti inorganici basate sull'uso dei

derivati di metalli pesanti (arseniti e arseniati) è seguita una seconda generazione di

composti sintetici, di varia matrice chimica che sono: clororganici,fosforganici,carbammati.

Per la maggior parte degli insetticidi usati sono costituiti da veleni che agiscono sul sistema

nervoso e che interessano una vasta gamma di organismi e pertanto possono essere

considerate dei veleni universali gli inconvenienti di carattere ecologico legati al loro uso

sono: l'insorgenza di ceppi di organismi resistenti, la rarefazione di artropodi utili, la

pullulazione di fitofagi secondarie,l'accumulo dei residui persistenti nel terreno,

nelle acque superficiali e profonde e negli animali (bioaccumulazione), i danni alla fauna

selvatica la presenza di residui tossici negli alimenti il rischio di intossicazioni acute e

croniche per gli operatori agricoli ed i consumatori, sono tra i motivi fondamentali che

hanno determinato divieti d'uso ad esempio per i clororganici, sostituzione è una continua

sempre più difficile e costosa ricerca di nuovi insetticidi.Non ci dobbiamo stupire del fatto

che sostanze chimiche introdotte negli agroecosistemi si ritrovino poi anche in altri

ambienti. La materia è soggetta ad elevata mobilità. L'agroecosistema è attraversato da

corrente di ogni tipo correnti idriche (precipitazione,ruscellamento,percolazione,circolazione

sotterranea),che trasportano materiali solubili e sospesi. Quanto più un composto chimico è

persistente tanto maggiore e il rischio di dispersione accumulo nelle catene alimentari.

Attraverso il fenomeno della volatilizzazione l'erbicida tende a passare nell'atmosfera,

entrando nel ciclo delle correnti aeree;col ruscellamento ed i conseguenti fenomeni erosivi

può arrivare fiume laghi e al mare.Con la percolazione può raggiungere le falde sottostanti.

Altra via di traslocazione è quella del assorbimento da parte delle piante e del conseguente

trasferimento lungo le catene alimentari. Molto spesso poiché composti chimici introdotti

sono ricavati da sintesi industriali, i microrganismi non sono biochimicamente attrezzati

(non possiedono enzimi specifici) per procedere alla rapida scomposizione della molecola

che perciò persiste nel tempo. La possibilità di diffusione dei pesticidi è legata in primo

luogo alla persistenza,intesa come resistenza agli agenti degradatori fisici o biotici. A questo

riguardo è opportuno precisare la differenza tra persistenza dei composti e dei loro

metaboliti all'interno degli organismi e persistenza nell'ambiente di disinfezione (terreno e

acque). Nel primo caso,affinché si abbia accumulo nell'organismo è necessario che esista

capacità di ritenzione. Quest'ultima è funzione delle caratteristiche chimiche del composto.la

persistenza e la liposolubilità degli insetticidi clorurati e dei loro metaboliti sono per

l'appunto responsabili della loro diffusione a livello biosferico e dell'attuale livello di

concentrazione nei tessuti umani che si trasmette con la circolazione sanguigna,di madre in

figlio. Anche la persistenza nell'ambiente dipende strettamente dal tipo di molecola

costituente,nel senso che esistono strette correlazioni tra struttura chimica e possibilità di

degradazione. Oltre ad un gradiente di persistenza, esiste anche un gradiente di tossicità che

dipende dalle caratteristiche chimiche del composto,dalla dose di applicazione, dal tempo di

esposizione dalla sensibilità dell'organismo interessato,che varia con lo stadio di sviluppo. In

relazione alla tossicità acuta sui mammiferi misurata su cavie come DL50, i pesticidi

vengono ripartiti commercialmente in quattro differenti classe tossicologiche. Alla prima

classe ad esempio appartengono molti insetticidi fosforganici ad alta tossicità è bassa

persistenza. Di casi di tossicità acuta per uomo a meno di incidenti peraltro accaduti durante

i processi di fabbricazione si può parlare solamente per coloro che preparano

industrialmente i composti o li distribuiscono in campo o altrove. Gli aspetti più pericolosi

di questa tossicità riguardano danni tanto di tipo somatico (alterazioni sulla generazione in

corso) che di tipo genetico (alterzioni trasmissibili da una generazione all'altra) e che

comportano rischi di cancerosi,e mutagenesi. Si allunga infatti la lista di composti

incriminati come mutogeni e cancerogeni che vengono ritirati dal commercio.

Bioregolatori: L'introduzione di bioregolatori nella pratica agricola è stata tentata con

• alterna fortuna sia per le coltivazioni sia per gli allevamenti animali.per bioregolatori

vegetali (fitoregolatori) si intende gruppo peculiare di sostanze chimiche

(auxine,gibberelline,fitochinine,etilene) che sono prodotte naturalmente (bioregolatori

endogeni) e svolgono funzione di veri e propri ormoni sui processi di accrescimento e di

sviluppo.essi agiscono quindi a concentrazione estremamente bassa pur provocando effetti

di enorme portata dal punto di vista biologico morfogenetico.L'introduzione dei

fitoregolatori viene attuata per influenzare vari processi morfofisiologici ed ottenere

importanti risultati pratici,sfruttati in Italia specialmente in tre settori: radicazione delle talee

(colture arvoree,allegagione dei frutti (colture ortive),contenimento dello sviluppo della

parte aerea, sia in colture di pieno campo (impiego come branchizzanti), sia in magazzino

(impiego come antigermoglianti) per la conservazione di tuberi e bulbi. Un frequente

impiego di sostanze sintetiche a carattere ormonale ha luogo anche nell'ambito degli

allevamenti animali, in particolare dei ruminanti, per migliorare il tasso di incremento in

peso vivo con una concomitante riduzione del grasso e per migliorare la produzione di latte.

Alcuni di tali sostanze ad esempio estrogeni appartenente al gruppo delle dello stilbene,

possono essere ritenute in quantità rilevabile in alcuni organi che sono di regolare consumo

da parte dell'uomo.

Antibiotici: Gli antibiotici vengono utilizzati nell' allevamento del bestiame per più scopi

• come mezzi terapeutici o preventivi e come promotori di crescita. Il rischio maggiore per

l'uomo derivanti dall'uso di antibiotici negli allevamenti animali risulta nella possibile rapida

propagazione dei microrganismi resistenti in modo particolare enterobatteri patogeni, capaci

di trasmettersi con l' ingestione di carne o latte di animali trattati.

La insostenibilità della gestione del suolo nell'agricoltura convenzionale: L'evoluzione degli

agroecosistemi nel periodo della industrializzazione, ha comportato la loro semplificazione

strutturale fino a condizioni di monocolture è molto successione e ad allevamenti animali "senza

terra", con introduzione di un massivo flusso di energia-materia proveniente

dall'industria,supportato dall'uso di energia fossile. I suoli agrari soffrono naturalmente di più

erosione meno fertilità e più inquinamento. La fame di energia della società industrializzata si estesa

attualmente ad ogni tipo di legame organico,antico(combustibili fossili),recente (biomasse forestali)

e intermedio come l'humus del suolo, con la conseguenza che anche le riserve energetiche

accumulate con l'umificazione spontanea nel suolo si vanno assottigliando sempre più in ogni

continente. Al fine di rendere più agevole l'uso di grandi macchinari in agricoltura,le antiche

sistemazioni protettive del suolo e della sua fertilità sono state smobilitate. E' cambiato il paesaggio

agrario gentile, per la sua struttura a piccoli campi,ricchi di biodiversità. In questa situazione,il

suolo dei nostri oliveti,vigneti,frutteti è soggetto al trasporto erosivo ed alla inevitabile perdita di

fertilità. Una simile gestione richiede maggiori interventi di sostegno in termini di

meccanizzazione,irrigazione,fertilizzazione e difesa fitosanitaria per far fronte alla perdita dei

componenti e dei processi interni che garantiscono la funzionalità dell'agroecosistema.

Rapporti tra i componenti degli agroecosistemi: il funzionamento degli agroecosistemi come

quello degli ecosistemi si fonda praticamente sui rapporti che si stabiliscono tra tutti i componenti

biotici e abiotici legate nel continuo dinamismo dei processi di trasformazione energetica e

ciclizzazione della materia. La differenza sostanziale tra agroecosistemi ed avrà ecosistemi consiste

nella deliberata interferenza umana per l'organizzazione di questi ultimi secondo precise finalità.La

conoscenza del quadro ambientale è indispensabile per compiere scelte corrette sul disegno e

gestione degli agroecosistemi e per eventualmente giungere a sfruttare meglio ai fini agrari anche

risorse biotiche naturali. L'attivita agraria riguarda progetto e gestione di agroecosistemi al fine di

ottenere prodotti vegetali e animali con rese preferibilmente elevate e stabili. La resa di una coltura

è quindi un indice di livello produttivo che risulta dalla interazione tra fattori intrinseci della pianta

(genotipo) e fattori estrinseci fisici (clima,suolo,ecc.),biotici (competizione,predazione,parassitismo

ecc) e antropici (gestione agraria). Nella figura viene illustrata schematicamnte la complessità degli

eventi che concorrono a determinare le rese, le quali comunque risultano dalla interazione dei tre

soggetti principali: pianta-clima e suolo.

Poichè clima e suolo sono fattori fissi e vincolanti, si deduce che la regola da seguire

preferibilmente per una coltivazione efficiente e un risultato vantaggioso è quella di selezionare le

piante da coltivare( o gli animali da allevare),in funzione delle caratteristiche dell'ambiente piuttosto

che cercare di modificare l'ambiente per genotipi potenzialmente più produttivi attraverso

dispendiose manipolazioni fisiche,chimiche e biologiche.Anche la qualità delle produzioni agrarie

presenta dei connotati peculiari che derivano dalla particolare combinazione genotipo-ambiente

cosicché una stessa varietà coltivata in differenti ambienti non solo manifesta differenti rese ma

anche caratteristiche qualitative differenti. Quest'aspetto è particolarmente interessante per le

coltivazioni di pregio. Dallo spostamento di queste stesse varietà dal loro naturale ambiente di

selezione e coltivazione ci si debb

Dettagli
A.A. 2017-2018
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SSD Scienze agrarie e veterinarie AGR/02 Agronomia e coltivazioni erbacee

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher riccardo.rizzo.5851 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Agroecologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Mediterranea di Reggio Calabria o del prof Monti Michele.